Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Rei Asakura    19/01/2014    0 recensioni
Gli allenamenti per Tetsuya Kuroko e Taiga Kagami continuano. Il primo è un'ombra, mentre il secondo è la sua luce. L'unione e la collaborazione li hanno portati a raggiungere strabilianti traguardi. Ma se questo legame, stretto principalmente nel corso delle partite, nascondesse un'infatuazione a tutti gli effetti.
Un ragazzo minuto, del quale non accuseresti mai per nulla, e un tipo aggressivo, alto, pronto sempre a difenderlo. Che cosa avverrà tra i due?
Genere: Fluff, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riko Aida, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno di primavera. Il sole era totalmente coperto dalle nuvole e probabilmente avrebbe piovuto a breve. Terminato l’orario scolastico, Kuroko e Kagami uscirono dalla loro scuola tra gli ultimi, chiacchierando allegramente.
- E pensare che stavolta sono riuscito a passare il test di giapponese con un voto decente  - commentò Kagami – Ho preso 76! –
Kuroko scoppiò a ridere – Strano, non avrei mai detto che uno come te potesse farcela! –
Kagami parve irritato – Ehi, piccoletto, se sei tanto bravo dimmi quanto hai preso nel test, allora! –
Kuroko corse via, senza rispondergli – Dai, vieni! – esclamò.
Confuso, Kagami lo seguì fino ad un parco non molto lontano dalla loro scuola. Kuroko lo attendeva proprio vicino ad un canestro, sorridente.
- Facciamo qualche tiro, dai! –
Allora Taiga sorrise e accettò volentieri l’invito, rubando la palla a Kuroko e gettando la sua borsa a terra. Successivamente tirò a canestro con forza.
- Ah! Ti sei surriscaldato per via del test di giapponese, non è vero? – domandò Kuroko, scherzoso.
- Taci – rise Kagami – Dopotutto il risultato non è stato poi così pessimo… -
- Devo ricordarti da chi hai copiato tutte le risposte? – chiese ancora l’amico.
A questo punto Kagami si bloccò e rimase zitto. Solo dopo qualche secondo ebbe il coraggio di replicare – Si, ho copiato le risposte, e quindi? Alla fin fine l’importante è il risultato –
- Beh, non proprio – sorrise Kuroko – Ma lasciamo perdere il test di giapponese, dai, e giochiamo –
Kagami era concorde. Prese la palla e tirò nuovamente a canestro.
- Però così giochi solo tu! – esclamò Kuroko.
- Passami la palla! –
Kagami scoppiò a ridere – Prima mi diverto un po’ io, piccoletto – scherzò.
E mentre il compagno continuava a tirare, Kuroko disse – A proposito, dovremo anche prepararci per la partita di domani. E’ un’amichevole, ma  sarebbe meglio mostrare ai nostri avversari quanto valiamo –
Kagami scoppiò a ridere, prendendo tra le mani la palla e fermandosi – Sciocchezze! A me basta fare qualche tiro a canestro! Mi basta avere te al mio fianco! –
Allora il giovane si voltò verso Kuroko, guardandolo. Aveva il fiatone per via dei tiri che finora aveva fatto, ma Kuroko vide qualcosa di diverso in lui. Poiché continuava a guardarlo, gli rispose – Sei molto sicuro di te –
Allora i due continuarono a guardarsi, fino a che non si resero conto che aveva cominciato a piovere. Kuroko mise la mano davanti a sé per accertarsene e sentì le gocce di pioggia cadere su di essa.
- Ha cominciato a piovere – esordì Kagami.
- Che cosa vuoi fare? Ci bagneremo – fece Kuroko.
Allora Kagami si sedette vicino a Kuroko, ignorando la sua affermazione. Dopo qualche secondo gli disse – Io adoro la pioggia. Potrei restare qui anche per ore –
Kuroko gli sorrise, decidendo di rimanere seduto vicino al suo amico, ma si rese conto di sentirsi strano, diverso dal solito. Aveva provato quella sensazione poco prima e ora la percepiva di nuovo.
- Ti senti bene, piccoletto? – domandò Kagami, dando a Kuroko una pacca sulla spalla.
- Si… si – rispose il ragazzo.
- E’ solo che mi sento strano… diverso. Non mi era mai capitato di stare così, sotto la pioggia. E’ una sensazione nuova… -
Il suo amico sorrise e si tolse l’uniforme scolastica. Kuroko sussultò.
- Tieni – disse allora Kagami posandogliela sulla testa, per coprirlo dalla pioggia.
Kuroko ringraziò, sentendosi sollevato, ma dentro di sé era anche molto imbarazzato, consapevole che ciò che aveva percepito era qualcosa di diverso dal solito.
Perché aveva continuato a guardare Taiga, senza il coraggio di smettere di farlo? Lui, la sua luce, il suo fidato compagno, rappresentava forse qualcosa di nuovo ai suoi occhi?
  
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