Solo
un sogno
Serie: Sleepy Hollow
Personaggi: Ichabod Crane, Katrina
Crane e Abigal Mills
Note: I personaggi non mi
appartengono, scrivo questa fanfiction solo per puro diletto e non a
scopo di
lucro.
“Dunque
qui
hai tutte le provviste…”
“ Agente Mills, ma queste come…? “
Ichabod prese in mano una scatoletta in
alluminio di funghi, fissandola da ogni angolazione come a carpire
qualche
segreto.
“ Usa questo, Crane – e Abigal gli mostro un
oggetto in particolare preso da un
mobiletto- si chiama apriscatole, e non è difficile
usarlo…guarda, ti faccio
vedere.” Mostrò all’uomo
l’operazione, sotto gli occhi di un sorpreso Ichabod
quando vide la lattina aprirsi grazie a quel curioso arnese.
“Incredibile…ne sono cambiate di
cose…” mormorò, mettendo i funghi ora
liberi
in un piatto.
“ Beh, ti saluto, se hai problemi, chiamami.”
Salutò la donna con un cenno
della mano, prima di uscire.
Ichabod storse il naso: preferiva di gran lunga non disturbare
l’agente Mills
per simili piccolezze, e soprattutto, non era ancora così
pratico nell’usare
quel coso chiamato cellulare.
Ci aveva messo parecchio a imparare anche solo a fare un numero e
lasciare un
messaggio in segreteria! Certo, non negava che fosse un apparecchio
comodo, ma
come tutte le novità, doveva solo abituarsi.
Consumato il pasto, si stiracchiò, guardandosi in giro: la
casa del vecchio
agente Corbin, mentore di Abigal e morto per mano (o ascia, per meglio
dire)
del Cavaliere senza testa, era confortevole e familiare, per i suoi
standard, e
si sentiva decisamente al sicuro.
Dopo una giornata passata a cercare un nuovo demone affiliato a Morte,
un buon
riposo era quello che ci voleva: probabilmente avrebbe avuto anche la
mente più
lucida l’indomani, pronto ad affrontare il caso in corso.
Dopo essere spogliato del giaccone e dei pesanti stivali,
l’uomo si sistemò
sotto le coperte, chiudendo gli occhi dopo aver dato
un’ultima occhiata alla
stanza silenziosa, mentre fuori sentiva solo qualche rumore prodotto
dagli
animali notturni.
Non sapeva
come, ma era di nuovo in quel bosco grigio e spoglio, popolato da anime
in pena
che si aggiravano senza particolare meta.
Ichabod si guardò in giro, riconoscendo in esso il
purgatorio. E se lui era lì,
voleva solo dire che…
“Katrina!” chiamò, cercando con lo
sguardo la propria moglie, una strega
bloccata lì.
“ Katrina!”
“Ichabod!” la sua voce! Dio, quant’era
soave la sua voce, il solo sentirla
riusciva a riscaldare il suo cuore, riusciva a dargli
un’energia che solo
l’amore poteva creare.
Lei era lì, proprio a pochi passi da lui, che si stava
avvicinando in tutta
fretta.
Crane la raggiunse con rapide falcate, prendendola tra le braccia e
stringendola forte a sé: da troppo tempo non riuscivano a
comunicare, gli
sembrava un’eternità.
La donna dai capelli rossi ricambiò l’abbraccio,
accarezzandogli il collo con
le dita, fredde ma delicate, proprio come ricordava.
“Oh, Ichabod…odio saperti qui, non è un
posto per te!” esclamò la moglie,
lasciando la presa solo per poterlo guardare in faccia con uno sguardo
triste e
preoccupato.
“ Katrina…non hai idea di quanto io desideri
vederti, di quanto mi manchi la
tua presenza ogni singolo giorno…”
sussurrò lui, accarezzandole dolcemente la
guancia.
“ Lo so benissimo, lo so… è lo stesso
per me…” mormorò lei, abbassando lo
sguardo, mentre stringeva le labbra. “ Solo che…
se sei qui è perché… tu sei in
grave pericolo, o… perché stai per abbandonare la
vita.”
No, non era possibile: era al sicuro nel proprio letto, o almeno,
quella era
l’ultima cosa che ricordava; poteva darsi che fosse sotto
attacco di qualche
infima creatura?
Dubitava, ma come testimone era suo dovere rimanere vivo e portare
avanti la
sua missione, quella di fermare l’avvento
dell’Apocalisse.
“Ichabod…devi svegliarti, hai capito?”
lo incitò la donna ansiosa, prendendogli
il viso tra le mani, per poter vedere la sua espressione.
“Katrina…”
odiava dover lasciare la
propria moglie ancora lì, odiava non potergli essere vicino
come un vero marito
doveva!
“Ti prego…va’ via…”
soffiò lei, ormai con le lacrime agli occhi.
Non riuscì a trattenersi, a quella vista.
Ichabod si riavvicinò a lei, prendendole a sua volta il viso
per poter
asciugare le gocce che le rigavano le guance rosee.
Dopodiché lambì le proprie labbra con le sue, in
un bacio caldo e desiderato,
che sapeva di disperazione.
Katrina, senza quasi rendersene conto, lo ricambiò,
cingendogli nuovamente le
spalle con le braccia, per potersi stringere al marito e sentirlo
ancora suo.
Fu un bacio lento, ma passionale, una danza in perfetta sincronia e
piacevole,
condotto da due anime sicuramente gemelle.
Katrina era la sua metà, la sua dolce metà.
A malincuore la lasciò, desideroso di riprendere il
contatto, ma allo stesso
tempo conscio del proprio gesto egoista e sbagliato.
Si inumidì le labbra, fissando la strega che lo guardava
come immenso dolore.
La sentì sussurrare un “ci rivedremo.” ,
seguito da un piccolissimo sorriso
appena accennato, ma incoraggiante, che lo rinnovò
dall’interno.
Il suo cuore pareva scoppiare a quel semplice gesto.
Annuì, sentendo nuovamente quella sensazione di risucchio,
che lo attirava
lontano dalla donna come una calamita, mentre il luogo attorno a lui
sbiadiva,
sostituito invece da un buio assoluto.
“…ane….Crane!”
Ichabod aprì gli occhi di scatto, trovandosi Abigal vicino a
lui che lo
chiamava con insistenza.
“Crane! Finalmente! Hai idea di che ore sono?” le
domandò l’agente, inarcando
il sopracciglio con un cipiglio curioso, che chiedeva sicuramente
spiegazioni.
In effetti, per una persona impeccabile e puntuale come lui, questa era
sicuramente un’anomalia non da poco.
L’uomo si mise a sedere sul letto, passandosi una mano sulla
faccia.
Sentiva una profonda malinconia, probabilmente un residuo del sogno
avuto
poc’anzi.
Aveva inconsciamente usato la parola sogno.
Poteva davvero definirlo sogno, oppure era stato realmente in quel
luogo
inaccessibile?
Di una cosa era certo: nonostante la profonda amarezza, il suo animo
era
carico, pronto ad affrontare le insidie del proprio compito, e tutto
grazie al
solo tocco della sua amata Katrina.
Si, era grazie a lei se riusciva ad andare avanti.
Avrebbe bloccato Morte a tutti i costi.
Però qui c’ho piazzato un bacio. Perché diamine, io voglio vedere un bacio tra Katrina e Ichabod! Ma nada, me tocca scriverlo e far forza solo sull’immaginazione xD chissà cosa riserva la prossima puntata di Martedì.
detto questo, ringrazio Teacup per aver recensito la prima ff di Sleepy Hollow che ho scritto, e spero che possa piacerle anche questa, oltre a tutti coloro che leggono.
Alla prossima *_*