“Come back”
“Si dice che per capire davvero l’importanza di una persona
bisogno prima perderla.
Io credo invece che l’importanza di una persona
la si comprende davvero
quando la si rivede a distanza di tempo…”
Ai Yazawa
Sono passati 10 anni.
Che strano, non mi sembra
passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.
E’ così nitida quell’ immagine nella mia
mente…i tuoi capelli rossi racchiusi ai lati della testa da due codine così
infantili per una quindicenne, i tuoi occhi color cioccolato che mi osservavano
mentre mi dirigevo verso quell’ aereo che mi avrebbe
riportato in America, lontano dalle uniche persone a cui ho realmente voluto
bene, lontano dall’unica persona che ho mai amato nella mia vita.
Ricordo tutto come se fosse accaduto ieri, tutto è
impresso in maniera indelebile nella mia mente, e soprattutto nel mio cuore.
Non potrò mai dimenticare i tuoi occhi che mi fissavano spaesati quando annunciai che sarei tornato nella
mia terra d’origine.
Non era certo la prima volta che le mie azioni ti
lasciavano senza parole, che i miei gesti apparentemente fatti senza dubbio
alcuno, dipingevano espressioni che mai prima di quel momento avevo visto comparire sul tuo viso, ma mai avrei pensato di
vedere quei lineamenti che ho amato più di qualsiasi altra cosa al mondo,
rigati dalle lacrime.
Già, perché l’unica cosa che vidi furono lacrime.
Non ero preparato ad una reazione simile,
probabilmente perché non credevo che mi considerassi niente di più che un capo
rompiscatole che ti riprendeva qualsiasi cosa facessi, eppure ricordo bene quella sensazione di soffocamento nel vederti
così…
Credevo che mai niente avrebbe potuto farmi male
dopo la morte dei miei genitori, di essere in grado di saper controllare ogni
tipo di emozione, ma non sapevo quanto mi sbagliavo, e
me ne sono reso conto solo in quel momento.
Cercai di mantenere la mia solita espressione
menefreghista, ma non sono sicuro di esserci riuscito
perfettamente. Anche se non facevamo che litigare, credo che in realtà fossi
l’unica, oltre al mio amico Kyle, ad andare oltre quella maschera fatta
d’indifferenza che ostinavo ad indossare ogni giorno,
l’unica che riusciva a guardarmi dritto negli occhi senza distogliere lo
sguardo per prima.
Ma il mio non è stato, come
si usa comunemente dire, un colpo di fulmine.
Il mio è stato un sentimento nato con il tempo,
vivendoti giorno dopo giorno, osservandoti giorno dopo giorno.
Ti ho vista combattere con le unghie e con i denti
per le cose in cui credevi, comportarti da giovane donna nelle situazioni più
delicate, ma anche ridere e scherzare come una bambina quando eri con le tue
amiche.
E tanto più ti osservavo e
tanto più mi chiedevo come potesse essere possibile che in te fossero rinchiuse
così tante donne diverse, che messe insieme ti rendevano così unica e speciale.
Per non parlare poi di quando t’innamorasti di
Mark, quando non facevi altro che ripetere alle tue amiche come fosse possibile
che un ragazzo così perfetto avesse scelto proprio te.
Peccato che non ti è mai passato per la mente di fare
quella stessa domanda anche a me…
Forse sarei stato l’unico a saper rispondere
correttamente…
Ma non potevo…non potevo
assolutamente dirti quello che provavo, non potevo raccontarti di quei
sentimenti che albergavano nel mio cuore e in ogni fibra del mio essere.
Ti avrei sconvolto la vita…di questo
ne sono sicuro.
Ma non lo dico per peccare di presunzione, sono una persona molto egocentrica, questo è vero, ma non fino a
questo punto; lo dico perché conoscevo fin troppo bene i tuoi sentimenti per
Mark, sapevo bene quanto fossi innamorata di lui e se ti avessi messo a
conoscenza di quelli che erano i miei sentimenti, sicuramente ti saresti
sentita limitata nei comportamenti in mia presenza, non avresti continuato a
trattarmi come sempre, non saresti stata più in grado di litigare con me con la
stessa spensieratezza di un tempo.
Preferivo accontentarmi della tua amicizia, fatta
di finte litigate e stupide battutine, di baci rubati quando ne
avevo l’occasione, piuttosto che perderti per sempre.
Eppure il dubbio che i tuoi sentimenti nei miei
confronti fossero più profondi si è insinuato nella mia mente…ma giusto il
tempo di mettere in moto il cervello e di rimettermi a ragionare che una cosa
del genere non fosse assolutamente possibile, sarebbe stata fuori
da ogni logica.
Ma non nego che per un
attimo ci ho creduto…solo per un attimo…
Era il giorno prima della
partenza. Mi trovavo nella mia camera, stavo riponendo
le ultime cose nella valigia. Sentì la porta della mia camera aprirsi e
richiudersi subito dopo, non avevo dubbi sulla persona che era alle mie spalle…
- “Non imparerai mai a chiedere il
permesso prima di entrare nelle camere altrui, vero Ichigo?”.
- “Stai pur certo che non accadrà più…”
- “Oh beh…questo sicuramente…”
La sentì percorrere velocemente la poca distanza
che ci separava e tirarmi per un braccio costringendomi a voltarmi e a
guardarla…era infuriata
- “Ma io dico…ti sembra
questo il modo di rispondere? Te ne stai qui tutto tranquillo a prepararti la
valigia e non te ne frega niente di andartene via così, di lasciare tutto e
tutti per tornartene a casa tua?”
- “ A dire il vero era in programma fin
dall’inizio che a progetto ultimato sarei tornato in America, non vedo cosa c’è
di tanto assurdo in questo”
- “ E non te ne importa
niente di lasciare tutti i tuoi amici?”
- “Si che mi dispiace…ma
non vedo come la cosa si possa evitare”
La guardai seriamente, dal mio viso non traspariva
nessuna emozione. Non potevo certo dire che il solo
pensiero di lasciare tutto e tutti mi devastava
l’anima, ma ancora peggio sarebbe stato continuare a vivere accanto a lei, che
mai e poi mai sarebbe stata mia. Il mio masochismo non arrivava di certo a quei
livelli, e se fossi rimasto sicuramente non sarei mai
riuscito a lasciarmela alle spalle e a continuare a vivere la mia vita
senza il suo pensiero costante nella mia mente. Non avrei mai potuto vivere
così…
- “ E a me non ci pensi?”
Sgranai gli occhi quando la sentii pronunciare
quelle parole…
- “C-cosa?”
- “N-niente…come non
detto”
Fece per voltarsi e dirigersi verso la porta ma la
trattenni per un braccio. Fu talmente improvviso che
me la ritrovai praticamente addosso, i nostri respiri
si confondevano…
- “Non provare a scappare…”
- “Lasciami Ryan…”
Le strinsi più forte il braccio…
- “No che non ti lascio…mi vuoi dire che cazzo
significa quella frase?”
- “Mi stai facendo male”
- “Prima ti deciderai e rispondere e prima ti
lascerò andare”
Dovevo capire…forse
sarebbe
stata l’ultima occasione per riuscire a parlare da solo con lei, la mia ultima
opportunità.
- “Non è niente d’importante…niente che possa
interessarti”
- “E da quando in qua sei
in grado di decidere cosa può interessarmi e cosa no? Da dove
viene fuori tutta questa presunzione?”
La stavo spaventando, e anche se me ne rendevo
perfettamente conto, non ero in grado di calmarmi. Quella frase aveva aperto
uno squarcio nel mio cuore e dovevo assolutamente capire a cosa si stesse riferendo…non era mai stata così diretta nei miei
confronti, era la prima volta che parlavamo di quel rapporto così ambiguo e
complicato che c’era tra noi. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione,
non sarei stato tanto fortunato da averne una seconda…
- “Io ti voglio bene Ryan…sei importante per me,
molto più di quanto tu possa immaginare. Anche se può
sembrarti assurdo, anche se non facciamo altro che litigare, anche se mi sopporti a malapena, anche se credi che sia ancora una
ragazzina stupida ed imbranata, io ti considero un amico, un amico che mi ha
sempre aiutata quando ne ho avuto bisogno, che è sempre stato presente e che
non ha mia chiesto nulla in cambio. Sei fondamentale per la mia vita…non so
come farò senza di te…”
Immediatamente le lasciai il braccio.
…ti voglio bene Ryan…sei fondamentale per me…
Quelle parole continuavano a rimbombarmi nella
testa. Mai come in quel momento ho desiderato abbracciarla,
stringerla forte e dirle che per lei non sarei mai andato da nessuna parte.
Se avesse voluto sarei rimasto accanto a lei per
sempre, a proteggerla da tutti i mali del mondo.
Ma sapevo bene che non era
quello il senso delle sue parole. Lei desiderava Ryan come amico, nient’altro
che questo…
- “Non sei da sola, c’è sempre il tuo Mark pronto
ad aiutarti in qualsiasi momento, non hai bisogno di me.” dissi
gelido
- “Cosa c’entra Mark
ora?”
- “Non credo che salterebbe dalla gioia a sentirti
dire certe cose”
- “M-ma i-io….non
capisco…”
- “Sono un uomo anche io Ichigo…e di certo non mi farebbe piacere sapere che la mia ragazza vada dicendo in
giro certe cose ad altri uomini…”
- “M-ma…”
- “Nessun ma! Senti…mi dispiace davvero però…io
non posso rimanere qui. Devo andare via.”
- “Ma perché? In America
non hai nessuno, qui ci sono tutti i tuoi amici, le persone che ti vogliono
bene, ci sono io…”
- “ED E’ PROPRIO QUESTO IL PROBLEMA!!!” urlai quasi senza rendermene conto.
Ichigo mi fissò incredula e spaventata.
Indietreggiò di qualche passo e rimase immobile.
Non riuscivo più a controllare le mie emozioni.
- “C-cosa?” mi chiese
sgomenta
- “Hai capito benissimo…è proprio perché ci sei tu
che ho deciso di andarmene, sono stanco di farti da cane da guardia ogni qual
volta ti cacci in qualche casino, sono stanco dei tuoi comportamenti infantili,
sono stanco di tutto!”
Dopo aver pronunciato quelle parole nella mia
camera calò un silenzio surreale.
Poi…l’unica cosa che udii…furono i tuoi
singhiozzi…
…il rumore più assordante che abbia mai sentito
nella mia vita…
Non volevo, non volevo ferirti, ma non ero in
grado di sopportare un altro secondo di più i tuoi occhioni color cioccolato guardarmi supplichevoli.
Preferivo di gran lunga
che tu mi odiassi, sarebbe stato più facile continuare a vivere senza di te.
Non potevo raccontarti la verità…
Quella fu l’ultima volta che parlammo. Uscisti
dalla mia camera senza dire una parola e io ti lasciai andare, troppo vigliacco
per affrontare un rifiuto.
Il giorno seguente all’aereoporto,
ero convinto che non ti saresti fatta vedere. Ma tu
sei sempre stata l’unica a riuscire a stupirmi. Ti sei presentata insieme a
tutti gli altri e anche se non hai detto una sola parola, i tuoi occhi parlavano per te.
Chissà…forse avevi capito che ciò che ti avevo
detto erano solo una marea di stronzate.
Credevo che sarebbe stato più semplice, ma non
sapevo quanto mi sbagliavo.
Anche se non eri d’avanti ai
miei occhi, anche se vivevamo in due continenti diversi, non sono mai riuscito
a dimenticarti.
Ogni maledetta cosa mi ricordava te, anche la più
impensabile.
Ti ho sempre cercata in
qualsiasi cosa facessi, in qualunque luogo andassi.
Il tuo pensiero era costante nella mia mente,
impossibile da cancellare.
E ora mi ritrovo qui.
Sento l’aereo toccare la pista d’atterraggio dell’aereoporto di Tokyo.
Sono passati 10 anni, 10 anni in cui non ho mai
risentito la tua voce.
Chissà come sei cambiata, chissà se hai ancora
quegli stupidi codini, chissà…
Sono troppi i timori che mi assalgono.
Ma di una cosa sono certo,
quando i miei occhi si poseranno nuovamente sui tuoi, tutto ricomincerà
esattamente come prima, ed io non potrò far nulla per evitarlo. Sono già
rassegnato a questo.
Quasi senza rendermene
conto mi ritrovo a camminare verso l’uscita dell’aereoporto. Non so come e quando ma
ho recuperato i bagagli e ora mi dirigo alla ricerca di un taxi che mi
accompagnerà verso il mio vecchio appartamento. Non ho mai voluto disfarmene, sapevo che prima o poi ci sarei tornato.
Dopo il tragitto in macchina arrivo
finalmente d’avanti al portone.
Cerco le chiavi nella borsa griffata che porto a
tracolla.
Apro, chiamo l’ascensore e mi dirigo
fino all’ultimo piano.
Infilo la chiave nella toppa della porta blindata
e la apro.
Strano, è chiusa senza mandate. Forse Kyle avrà
dimenticato di chiudere prima di uscire. Lo avevo avvisato che sarei tornato e
probabilmente, conoscendolo, sarà salito per mettere
un po’ di ordine.
Spalanco la porta e noto che anche la luce è
accesa.
Comincio a preoccuparmi. Posso capire la porta ma
non è proprio da Kyle dimenticare la luce accesa.
- Kyle!?” urlo
richiudendomi la porta alle spalle.
Pochi secondi dopo vedo
comparire una figura d’avanti a miei occhi.
Non riesco a crederci…
Non è possibile…
- “Bentornato!”
Sento il cuore salirmi in gola…
Speravo d’incontrarti ma così è decisamente
inaspettato…
Fine prima parte
Eccomi
qui, sono tornata con una nuova fanfic!!! *__*
Dunque,
in principio anche queste doveva essere una One Shot, purtroppo però mi sono lasciata prendere la mano ed è
risultata più lunga del previsto. Ho deciso quindi di dividerla in 2 parti
altrimenti dubito che qualcuno sarebbe stato in grado di leggerla per intero!
Avevo
pronta questa fanfic da circa un paio di mesi ma
prima per un motivo, poi per un altro, ho sempre rimandato la sua
pubblicazione.
Come ogni
volta, aspetto con ansia le vostre recensioni…se non ne lasciate non
pubblicherò la seconda ed ultima parte….ehehehe(quanto
sono perfidaaaa…)!!!
Per tutti
coloro ai quali è piaciuta questa mia fanfic ne consiglio altre sempre scritte da me (lasciatemi
fare un po’ di pubblicità) nella categoria TMM, come ad esempio:
- After the end
- Another Love
- Cioccolato
-
Mai...una parola senza senso
- Ricordi
- Stupida
ragazzina
- True Love!!!
- Un amicizia che profuma d’amore
Bene,
dopo aver fatto un po’ di pubblicità, vi lascio alle recensioni…un bacione immenso, Kashia.
P.S.: chi fosse interessato al mio
contatto MSN…basta chiedere!!! CIAUUU!!!