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Autore: kashia    04/06/2008    15 recensioni
Credevo che sarebbe stato più semplice, ma non sapevo quanto mi sbagliavo. Anche se non eri d’avanti ai miei occhi, anche se vivevamo in due continenti diversi, non sono mai riuscito a dimenticarti. Ogni maledetta cosa mi ricordava te, anche la più impensabile. Ti ho sempre cercata in qualsiasi cosa facessi, in qualunque luogo andassi. Il tuo pensiero era costante nella mia mente, impossibile da cancellare. E ora mi ritrovo qui. Sento l’aereo toccare la pista d’atterraggio dell’aereoporto di Tokyo. Sono passati 10 anni, 10 anni in cui non ho mai risentito la tua voce. Chissà come sei cambiata, chissà se hai ancora quegli stupidi codini, chissà… Sono troppi i timori che mi assalgono. Ma di una cosa sono certo, quando i miei occhi si poseranno nuovamente sui tuoi, tutto ricomincerà esattamente come prima, ed io non potrò far nulla per evitarlo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Come back”

Come back”

 

 

 

 

 

 

“Si dice che per capire davvero l’importanza di una persona

bisogno prima perderla.

Io credo invece che l’importanza di una persona

la si comprende davvero

quando la si rivede a distanza di tempo…”

Ai Yazawa

 

 

 

 

 

 

Sono passati 10 anni.

Che strano, non mi sembra passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.

E’ così nitida quell’ immagine nella mia mente…i tuoi capelli rossi racchiusi ai lati della testa da due codine così infantili per una quindicenne, i tuoi occhi color cioccolato che mi osservavano mentre mi dirigevo verso quell’ aereo che mi avrebbe riportato in America, lontano dalle uniche persone a cui ho realmente voluto bene, lontano dall’unica persona che ho mai amato nella mia vita.

Ricordo tutto come se fosse accaduto ieri, tutto è impresso in maniera indelebile nella mia mente, e soprattutto nel mio cuore.

Non potrò mai dimenticare i tuoi occhi che mi fissavano spaesati quando annunciai che sarei tornato nella mia terra d’origine.

Non era certo la prima volta che le mie azioni ti lasciavano senza parole, che i miei gesti apparentemente fatti senza dubbio alcuno, dipingevano espressioni che mai prima di quel momento avevo visto comparire sul tuo viso, ma mai avrei pensato di vedere quei lineamenti che ho amato più di qualsiasi altra cosa al mondo, rigati dalle lacrime.

Già, perché l’unica cosa che vidi furono lacrime.

Non ero preparato ad una reazione simile, probabilmente perché non credevo che mi considerassi niente di più che un capo rompiscatole che ti riprendeva qualsiasi cosa facessi, eppure ricordo bene quella sensazione di soffocamento nel vederti così…

Credevo che mai niente avrebbe potuto farmi male dopo la morte dei miei genitori, di essere in grado di saper controllare ogni tipo di emozione, ma non sapevo quanto mi sbagliavo, e me ne sono reso conto solo in quel momento.

Cercai di mantenere la mia solita espressione menefreghista, ma non sono sicuro di esserci riuscito perfettamente. Anche se non facevamo che litigare, credo che in realtà fossi l’unica, oltre al mio amico Kyle, ad andare oltre quella maschera fatta d’indifferenza che ostinavo ad indossare ogni giorno, l’unica che riusciva a guardarmi dritto negli occhi senza distogliere lo sguardo per prima.

Ma il mio non è stato, come si usa comunemente dire, un colpo di fulmine.

Il mio è stato un sentimento nato con il tempo, vivendoti giorno dopo giorno, osservandoti giorno dopo giorno.

Ti ho vista combattere con le unghie e con i denti per le cose in cui credevi, comportarti da giovane donna nelle situazioni più delicate, ma anche ridere e scherzare come una bambina quando eri con le tue amiche.

E tanto più ti osservavo e tanto più mi chiedevo come potesse essere possibile che in te fossero rinchiuse così tante donne diverse, che messe insieme ti rendevano così unica e speciale.

Per non parlare poi di quando t’innamorasti di Mark, quando non facevi altro che ripetere alle tue amiche come fosse possibile che un ragazzo così perfetto avesse scelto proprio te.

Peccato che non ti è mai passato per la mente di fare quella stessa domanda anche a me…

Forse sarei stato l’unico a saper rispondere correttamente…

Ma non potevo…non potevo assolutamente dirti quello che provavo, non potevo raccontarti di quei sentimenti che albergavano nel mio cuore e in ogni fibra del mio essere.

Ti avrei sconvolto la vita…di questo ne sono sicuro.

Ma non lo dico per peccare di presunzione, sono una persona molto egocentrica, questo è vero, ma non fino a questo punto; lo dico perché conoscevo fin troppo bene i tuoi sentimenti per Mark, sapevo bene quanto fossi innamorata di lui e se ti avessi messo a conoscenza di quelli che erano i miei sentimenti, sicuramente ti saresti sentita limitata nei comportamenti in mia presenza, non avresti continuato a trattarmi come sempre, non saresti stata più in grado di litigare con me con la stessa spensieratezza di un tempo.

Preferivo accontentarmi della tua amicizia, fatta di finte litigate e stupide battutine, di baci rubati quando ne avevo l’occasione, piuttosto che perderti per sempre.

Eppure il dubbio che i tuoi sentimenti nei miei confronti fossero più profondi si è insinuato nella mia mente…ma giusto il tempo di mettere in moto il cervello e di rimettermi a ragionare che una cosa del genere non fosse assolutamente possibile, sarebbe stata fuori da ogni logica.

Ma non nego che per un attimo ci ho creduto…solo per un attimo…

Era il giorno prima della partenza. Mi trovavo nella mia camera, stavo riponendo le ultime cose nella valigia. Sentì la porta della mia camera aprirsi e richiudersi subito dopo, non avevo dubbi sulla persona che era alle mie spalle…

- “Non imparerai mai a chiedere il permesso prima di entrare nelle camere altrui, vero Ichigo?”.

- “Stai pur certo che non accadrà più…”

- “Oh beh…questo sicuramente…”

La sentì percorrere velocemente la poca distanza che ci separava e tirarmi per un braccio costringendomi a voltarmi e a guardarla…era infuriata

- “Ma io dico…ti sembra questo il modo di rispondere? Te ne stai qui tutto tranquillo a prepararti la valigia e non te ne frega niente di andartene via così, di lasciare tutto e tutti per tornartene a casa tua?”

- “ A dire il vero era in programma fin dall’inizio che a progetto ultimato sarei tornato in America, non vedo cosa c’è di tanto assurdo in questo”

- “ E non te ne importa niente di lasciare tutti i tuoi amici?”

- “Si che mi dispiace…ma non vedo come la cosa si possa evitare”

La guardai seriamente, dal mio viso non traspariva nessuna emozione. Non potevo certo dire che il solo pensiero di lasciare tutto e tutti mi devastava l’anima, ma ancora peggio sarebbe stato continuare a vivere accanto a lei, che mai e poi mai sarebbe stata mia. Il mio masochismo non arrivava di certo a quei livelli, e se fossi rimasto sicuramente non sarei mai riuscito a lasciarmela alle spalle e a continuare a vivere la mia vita senza il suo pensiero costante nella mia mente. Non avrei mai potuto vivere così…

- “ E a me non ci pensi?”

Sgranai gli occhi quando la sentii pronunciare quelle parole…

- “C-cosa?”

- “N-niente…come non detto”

Fece per voltarsi e dirigersi verso la porta ma la trattenni per un braccio. Fu talmente improvviso che me la ritrovai praticamente addosso, i nostri respiri si confondevano…

- “Non provare a scappare…”

- “Lasciami Ryan…”

Le strinsi più forte il braccio…

- “No che non ti lascio…mi vuoi dire che cazzo significa quella frase?”

- “Mi stai facendo male”

- “Prima ti deciderai e rispondere e prima ti lascerò andare”

Dovevo capire…forse sarebbe stata l’ultima occasione per riuscire a parlare da solo con lei, la mia ultima opportunità.

- “Non è niente d’importante…niente che possa interessarti”

- “E da quando in qua sei in grado di decidere cosa può interessarmi e cosa no? Da dove viene fuori tutta questa presunzione?”

La stavo spaventando, e anche se me ne rendevo perfettamente conto, non ero in grado di calmarmi. Quella frase aveva aperto uno squarcio nel mio cuore e dovevo assolutamente capire a cosa si stesse riferendo…non era mai stata così diretta nei miei confronti, era la prima volta che parlavamo di quel rapporto così ambiguo e complicato che c’era tra noi. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione, non sarei stato tanto fortunato da averne una seconda…

- “Io ti voglio bene Ryan…sei importante per me, molto più di quanto tu possa immaginare. Anche se può sembrarti assurdo, anche se non facciamo altro che litigare, anche se mi sopporti a malapena, anche se credi che sia ancora una ragazzina stupida ed imbranata, io ti considero un amico, un amico che mi ha sempre aiutata quando ne ho avuto bisogno, che è sempre stato presente e che non ha mia chiesto nulla in cambio. Sei fondamentale per la mia vita…non so come farò senza di te…”

Immediatamente le lasciai il braccio.

 

…ti voglio bene Ryan…sei fondamentale per me…

 

Quelle parole continuavano a rimbombarmi nella testa. Mai come in quel momento ho desiderato abbracciarla, stringerla forte e dirle che per lei non sarei mai andato da nessuna parte. Se avesse voluto sarei rimasto accanto a lei per sempre, a proteggerla da tutti i mali del mondo.

Ma sapevo bene che non era quello il senso delle sue parole. Lei desiderava Ryan come amico, nient’altro che questo…

 

- “Non sei da sola, c’è sempre il tuo Mark pronto ad aiutarti in qualsiasi momento, non hai bisogno di me.” dissi gelido

- “Cosa c’entra Mark ora?”

- “Non credo che salterebbe dalla gioia a sentirti dire certe cose”

- “M-ma i-io….non capisco…”

- “Sono un uomo anche io Ichigo…e di certo non mi farebbe piacere sapere che la mia ragazza vada dicendo in giro certe cose ad altri uomini…”

- “M-ma…”

- “Nessun ma! Senti…mi dispiace davvero però…io non posso rimanere qui. Devo andare via.

- “Ma perché? In America non hai nessuno, qui ci sono tutti i tuoi amici, le persone che ti vogliono bene, ci sono io…”

- “ED E’ PROPRIO QUESTO IL PROBLEMA!!!” urlai quasi senza rendermene conto.

Ichigo mi fissò incredula e spaventata. Indietreggiò di qualche passo e rimase immobile.

Non riuscivo più a controllare le mie emozioni.

- “C-cosa?” mi chiese sgomenta

- “Hai capito benissimo…è proprio perché ci sei tu che ho deciso di andarmene, sono stanco di farti da cane da guardia ogni qual volta ti cacci in qualche casino, sono stanco dei tuoi comportamenti infantili, sono stanco di tutto!”

 

Dopo aver pronunciato quelle parole nella mia camera calò un silenzio surreale.

Poi…l’unica cosa che udii…furono i tuoi singhiozzi…

…il rumore più assordante che abbia mai sentito nella mia vita…

Non volevo, non volevo ferirti, ma non ero in grado di sopportare un altro secondo di più i tuoi occhioni color cioccolato guardarmi supplichevoli.

Preferivo di gran lunga che tu mi odiassi, sarebbe stato più facile continuare a vivere senza di te.

Non potevo raccontarti la verità…

 

Quella fu l’ultima volta che parlammo. Uscisti dalla mia camera senza dire una parola e io ti lasciai andare, troppo vigliacco per affrontare un rifiuto.

Il giorno seguente all’aereoporto, ero convinto che non ti saresti fatta vedere. Ma tu sei sempre stata l’unica a riuscire a stupirmi. Ti sei presentata insieme a tutti gli altri e anche se non hai detto una sola parola, i tuoi occhi parlavano per te.

Chissà…forse avevi capito che ciò che ti avevo detto erano solo una marea di stronzate.

 

Credevo che sarebbe stato più semplice, ma non sapevo quanto mi sbagliavo.

Anche se non eri d’avanti ai miei occhi, anche se vivevamo in due continenti diversi, non sono mai riuscito a dimenticarti.

Ogni maledetta cosa mi ricordava te, anche la più impensabile.

Ti ho sempre cercata in qualsiasi cosa facessi, in qualunque luogo andassi.

Il tuo pensiero era costante nella mia mente, impossibile da cancellare.

E ora mi ritrovo qui.

Sento l’aereo toccare la pista d’atterraggio dell’aereoporto di Tokyo.

Sono passati 10 anni, 10 anni in cui non ho mai risentito la tua voce.

Chissà come sei cambiata, chissà se hai ancora quegli stupidi codini, chissà…

Sono troppi i timori che mi assalgono.

Ma di una cosa sono certo, quando i miei occhi si poseranno nuovamente sui tuoi, tutto ricomincerà esattamente come prima, ed io non potrò far nulla per evitarlo. Sono già rassegnato a questo.

Quasi senza rendermene conto mi ritrovo a camminare verso l’uscita dell’aereoporto. Non so come e quando ma ho recuperato i bagagli e ora mi dirigo alla ricerca di un taxi che mi accompagnerà verso il mio vecchio appartamento. Non ho mai voluto disfarmene, sapevo che prima o poi ci sarei tornato.

Dopo il tragitto in macchina arrivo finalmente d’avanti al portone.

Cerco le chiavi nella borsa griffata che porto a tracolla.

Apro, chiamo l’ascensore e mi dirigo fino all’ultimo piano.

Infilo la chiave nella toppa della porta blindata e la apro.

Strano, è chiusa senza mandate. Forse Kyle avrà dimenticato di chiudere prima di uscire. Lo avevo avvisato che sarei tornato e probabilmente, conoscendolo, sarà salito per mettere un po’ di ordine.

Spalanco la porta e noto che anche la luce è accesa.

Comincio a preoccuparmi. Posso capire la porta ma non è proprio da Kyle dimenticare la luce accesa.

- Kyle!?” urlo richiudendomi la porta alle spalle.

Pochi secondi dopo vedo comparire una figura d’avanti a miei occhi.

Non riesco a crederci…

Non è possibile…

- “Bentornato!”

Sento il cuore salirmi in gola…

Speravo d’incontrarti ma così è decisamente inaspettato…

 

 

 

 

 

 

Fine prima parte

 

 

 

 

Eccomi qui, sono tornata con una nuova fanfic!!! *__*

Dunque, in principio anche queste doveva essere una One Shot, purtroppo però mi sono lasciata prendere la mano ed è risultata più lunga del previsto. Ho deciso quindi di dividerla in 2 parti altrimenti dubito che qualcuno sarebbe stato in grado di leggerla per intero!

Avevo pronta questa fanfic da circa un paio di mesi ma prima per un motivo, poi per un altro, ho sempre rimandato la sua pubblicazione.

Come ogni volta, aspetto con ansia le vostre recensioni…se non ne lasciate non pubblicherò la seconda ed ultima parte….ehehehe(quanto sono perfidaaaa…)!!!

Per tutti coloro ai quali è piaciuta questa mia fanfic ne consiglio altre sempre scritte da me (lasciatemi fare un po’ di pubblicità) nella categoria TMM, come ad esempio:

- After the end

- Another Love

- Cioccolato

- Mai...una parola senza senso   

- Ricordi

- Stupida ragazzina

- True Love!!!

- Un amicizia che profuma d’amore

Bene, dopo aver fatto un po’ di pubblicità, vi lascio alle recensioni…un bacione immenso, Kashia.

P.S.: chi fosse interessato al mio contatto MSN…basta chiedere!!! CIAUUU!!!

 

 

 

 

 

 

 

  
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