Caroline Forbes passeggiava sola nel parco. Aveva bisogno di un po’ di quiete per riflettere. Senza che qualcuno tentasse di indagare tra i suoi pensieri. Le piaceva l’aria fresca della notte, la brezza sul viso, i capelli che le solleticavano il collo.  
Klaus Mikaelson era tornato. Ormai la voce si era diffusa a Mystic Falls. Lo aveva promesso del resto. Ma spesso le promesse non vengono mantenute. Quante volte le era successo! Promesse infrante, sogni annientati. Tyler per esempio. Si supponeva che fosse il suo grande amore, quello unico, infinito, eterno. Invece l’aveva lasciata sola, in lacrime, distrutta, le aveva voltato le spalle e se n’era andato. Senza rimorsi. Senza rimpianti probabilmente. Tante volte si era chiesta… se ami veramente qualcuno come è possibile lasciarlo così? Questa volta non aveva subito minacce o costrizioni. Klaus gli aveva permesso di restare. Potevano la sete di vendetta, la rabbia, essere più forti del suo amore per lei?
Poi inevitabilmente sorgeva in lei un altro dubbio. Se fosse stato Klaus al posto di Tyler, l’avrebbe lasciata in quelle condizioni? Sola, in lacrime, distrutta.
Per quanto avesse continuato a pensarci in tutto quel tempo, Caroline non era mai riuscita a trovare una risposta. Forse. L’unica cosa che poteva ripetere a se stessa. Forse.
Conosceva fin troppo bene la smania di potere di Klaus. Era stato proprio quello a trascinarlo lì tempo prima e a distruggere le esistenze di tante persone. Il potere, la brama di essere il più forte al mondo, con un suo esercito personale di soldatini ibridi ben addestrati e pronti al suo comando. Ma la fame di potere in fondo non poteva nasconderne un’altra? Un’altra fame…
- Amore… - sussurrò Caroline tra sé. Fame d’amore.
Improvvisamente sentì un tocco leggero sfiorarle la spalla. In un altro momento forse sarebbe sobbalzata dallo spavento o per lo meno dalla sorpresa, invece ora no, era come se lo aspettasse. Come se inconsapevolmente gli avesse dato appuntamento proprio lì, a notte già inoltrata.
- Caroline…
Da quanto tempo non sentiva la sua voce? Le sembravano anni ormai. Il modo che aveva lui di pronunciare il suo nome, come se lo accarezzasse, come se lo assaporasse nella gola con estremo gusto, era unico al mondo.
E pensare che avrebbe anche potuto non sentirla mai più quella sua voce così provocante! Caroline sospirò e si morse le labbra. In altre circostanze avrebbe gioito a quel pensiero, ma ora?
Sollevò il viso su di lui e lo guardò, aggrottando la fronte. Cosa le stava passando per la testa? Non doveva cedere a quelle sciocchezze, alla sensualità di quell’uomo.
Klaus probabilmente aveva interpretato male quel suo accigliarsi e dopo averla scrutata abbassò lo sguardo.
- Deduco che non sei contenta di vedermi.
- No, io… la verità è che… proprio non lo so… - le tremava la voce. Il pensiero che lui se ne andasse, di nuovo, provocava in lei tante sensazioni contrastanti. Ma la felicità non era tra queste.
L’avrebbe trattenuto? Il sentimento che provava per lei l’avrebbe trattenuto, avrebbe placato la sua fame di potere, di grandezza, di supremazia su tutto e su tutti? Moriva dalla voglia di chiederglielo. Ma non l’avrebbe fatto mai.
- Te l’avevo promesso – replicò lui con tono asciutto, mentre i suoi occhi chiari erano diventati più luminosi e non si staccavano dal suo volto.
- Lo so – rispose Caroline con semplicità.
- Ricordi? – Klaus inclinò il viso, sembrava sorpreso.
- Sì, perfettamente –annuì la ragazza aprendosi in un sorriso tenero.
- Davvero? – anche lui sorrise, increspando le labbra.
- Siamo vampiri, Klaus, esseri immortali. L’ultimo amore potrebbe durare anche per millenni, se non abbiamo intenzione di morire presto. E io personalmente non ne ho la minima intenzione! Bisogna essere abbastanza sicuri per dire una cosa del genere! Insomma… l’eternità è una considerevole quantità di tempo!
- Vedo che possiedi ancora la tua encomiabile capacità di analisi e di controllo di una situazione, tesoro…
Caroline si strinse nelle spalle e non rispose. Da una parte non voleva dire qualcosa di banale e scontato, dall’altra cercava una frase brillante con cui sfidarlo. Non riuscì a trovarla, allora tacque. Una volta tanto era lei a sentirsi sconfitta. Rabbrividì e si accarezzò le braccia, fingendo di avere freddo. In realtà provava un’immensa tristezza, che si stava gradualmente trasformando in paura. Paura di perdere qualcosa di grande, di prezioso. Paura che qualcosa di meraviglioso le sfuggisse come sabbia tra le dita per poi perdersi per sempre e non tornare mai più.
Klaus con gesto istintivo le posò le mani sulle spalle e le fece scivolare giù, come per scaldarla. Caroline si sentì avvampare, ma non riuscì a staccare gli occhi dai suoi, sempre più luminosi, come desiderosi di impossessarsi, di nutrirsi dell’immagine di lei. Di averne a sufficienza per il resto dell’eternità di solitudine che lo attendeva.
Caroline temeva di sbagliare, ma di una cosa era certa, ogni istante di più. Aveva una gran voglia di sbagliare. Di sbagliare con lui. Di commettere tutti gli errori del mondo con Klaus Mikaelson. Senza pensare alle conseguenze, per una volta. Perché non voleva più permettere a se stessa di vivere di rimpianti. Di immaginare, soprattutto, come sarebbe stato.
Socchiuse gli occhi e buttò la testa lievemente indietro in modo che le sue labbra si ritrovassero allo stesso livello di quelle di Klaus e attese. Lui rimase incredulo per un attimo, poi appoggiò le labbra sulle sue, prima esitante, tremando quasi. Infine sembrò comprendere che la bionda dei suoi sogni si stava realmente donando a lui, spontaneamente. Il bacio si fece appassionato e Klaus circondò la vita di Caroline con le braccia attirandola sempre più a sé finché i loro corpi aderirono completamente.
Caroline sentì la lingua di Klaus premere e dischiuse le labbra. Gli afferrò il viso con entrambe le mani e ricambiò il bacio con altrettanta passione. Sembrava che lui non ne volesse più sapere di staccarsi da lei, tanto i loro corpi avevano cominciato a muoversi in sintonia perfetta. Caroline allora lo allontanò con decisione, ma con dolcezza. Voleva sapere, voleva capire.
Klaus la fissava ancora incantato, trasognato dall’esperienza del loro primo bacio. Poi sorrise con l’espressione dolce che riservava solo a lei. Accarezzò il suo viso con la punta delle dita.
- Eri sincero? – lo interrogò Caroline seria, corrugando la fronte.
- Sì – annuì Klaus con espressione cupa, come ferito dai dubbi della ragazza.
- Perché Klaus, vedi io… vorrei provare a capire… - Caroline prese un respiro profondo prima di proseguire e concludere la frase, intanto gli accarezzò il viso, trattenendo la mano sulla sua guancia – Capire cosa significa essere amata da te… capire se mi permetterai di amarti…
Klaus l’afferrò di nuovo per la vita e l’attirò tra le sue braccia, il petto ansimante per l’intensa emozione che le parole della ragazza stavano provocando in lui. Caroline lo guardò negli occhi e si morse lievemente il labbro inferiore, fremendo in attesa di un altro suo bacio.
Fu allora che lui sussurrò sulle sue labbra: - Sono sicuro. Per l’eternità e oltre… ti basta, Caroline?
 






Grazie di avere letto questa my OS Klaroline... che dire, spero vi sia piaciuta e che vi abbia regalato qualche emozione! Se volete fatemi sapere cosa ne pensate e se secondo voi sarà possibile, prima o poi, un epilogo del genere per questa coppia! <3