Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Carrie B    19/01/2014    0 recensioni
Due amici si rincontrano dopo anni, entrambi sono cambiati, riusciranno a tornare come prima e a ricordarsi chi erano l'uno per l'altra o dovranno arrendersi al destino e dirsi addio definitivamente!?
Due sconosciuti imparano ad innamorarsi di nuovo
Può un amore durare per sempre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I miei primi giorni a Wolverhampton non furono niente di speciale in confronto al pomeriggio del primo giorno con Liam, passavo gran parte del mio tempo con mia zia ed El, mio zio lavorava ancora, mentre Kyle e Liam uscivano quasi sempre i loro amici. Mi avevano chiesto di uscire con loro svariate volte, ma per un verso o per l’altro non me la sentivo ancora. Nessuno di loro conosceva la vecchia me e nemmeno la ragazza delle feste, non sapevo se riuscivo a controllarmi, non avevo vie di mezzo, alle feste attiravo guai e forse era meglio se per un po’me ne stavo alla larga.
Una sera però incoraggiata dai miei zii accettai l’invito. . Dopo cena mi misi un paio di jeans strappati stretti, una maglia bianca, una felpa grigia aperta davanti, la giacca di jeans e le all stars, mi truccai e mi feci la coda. Kyle venne a bussare alla mia porta: «sei pronta?» «si, quasi» dissi prendendo il cellulare «ora sono pronta» sorrisi. «Io vado a prendere Susan a casa, tu vai con Liam, ci vediamo dopo» mi sorrise. Quando scesi, salutai gli zii ed uscii, Liam era in garage, in sella alla moto.
«Hey Sof » mi lanciò un casco, ormai quella era diventata un’abitudine?!
«Posso sapere dove andiamo» dissi salendo sulla moto.
«Non posso dirtelo, è un segreto, ma fidati, ti divertirai» Partimmo. Avevo passato la città da un po’ quando Liam rallentò, eravamo vicino ad un lago, fermò la moto. C’erano davvero tantissime persone, tanti ragazzi della mia età più o meno, vidi che Kyle e una ragazza davvero molto carina si stavano avvicinando a me e a Liam.
«Sophie, lei è Susan, la mia ragazza, Susan, lei è mia cugina Sophie» disse Kyle.
«Piacere di conoscerti» le porsi la mano.
«Il piacere è tutto mio » disse abbracciandomi. Ok, non ero abituata a tutte queste dimostrazioni d’affetto. «Finalmente ti conosco, Kyle e Liam non fanno altro che dire quanto tu sia simpatica» aggiunse sorridendomi.
Mi piaceva Susan, sembrava davvero molto gentile e insieme a Kyle formavano davvero una coppia carina.
«Andiamo a prenderci da bere, Gilbert» disse Liam indicandomi un pick up con nel cassone delle bottiglie di birra. Alle persone con le quali si fermava a parlare Liam mi presentava come “Sophie, la cugina di Kyle” non che mi dispiacesse, ma ero molto di più, ero la sua migliore amica, cavolo! Mentre stavamo prendendo da bere, Susan venne da me e mi prese per un braccio, tirandomi. «vieni con me» disse. Voltarmi verso di Liam in cerca di aiuto fu del tutto inutile poiché lui mi sorrise e mi incoraggiò ad andare.
Susan mi portò verso un gruppo di ragazze che se ne stavano per i fatti loro, sembravano giusto quel tipo di ragazze che se la tirano e che pensano solo a se, ai vestiti alla moda e a trovare un ragazzo, esattamente il mio opposto, evviva! «Ragazze, lei è Sophie, la cugina di Kyle» disse Susan, io mi limitai a sorridere, mentre una ad una le ragazze si presentarono. Rimasi lì con loro per un po’, poi io e Susan andammo verso il pick up a prenderci qualcos’altro da bere. Lì vicino c’era un gruppo di ragazzi, Liam era tra loro, mano nella mano con un’altra ragazza vicino a lui. «Ciao, io sono Danielle, la fidanzata di Liam, piacere di conoscerti, tu devi essere Sof »
Non la conoscevo neanche, ma non mi importava, io e quella Danielle non saremmo mai state amiche, non perché stava al mio posto, mano nella mano con il ragazzo che mi piaceva, il mio migliore amico, ma nella sua voce e nel suo atteggiamento nei confronti delle persone intorno a lei capii che non le piacevo neanche io e che si considerava superiore alla maggior parte degli altri ragazzi. «Dani, non sei la mia ragazza, ci siamo lasciati te lo ricordi? Mi hai lasciato, eri la mia ragazza, adesso ci stiamo solo rifrequentando.. con calma » disse Liam chiaramente in imbarazzo.
«Piacere mio » sorrisi e le strinsi la mano.
Mentre stavamo parlando del più e del meno, a noi si avvicinò un ragazzo, un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri.
«Sof, lui è Carter, gioca a calcio con tuo cugino e Liam » disse Susan.
«Ciao, piacere di conoscerti » gli porsi la mano. «Il piacere è tutto mio » invece di stringermi la mano, me la baciò. Ma sto qui da che epoca viene?! Comunque subito dopo caso strano tutti avevano qualcosa di meglio da fare, stranoooo.. avevo capito benissimo che volevano lasciarci soli, l’unico che non voleva andarsene era Liam, ma Danielle lo trascinò via. «Allora.. sei di new york?» mi chiese Carter.
«Si.. » poverino, non gli prestavo molta attenzione, ma non mi interessava.
«Sei fidanzata? »
«come prego? » gli chiesi con sguardo interrogativo, ma chi era sto qui?!
«non vorrei provarci a vuoto»
«si, volevo dire, no »
« bene, meglio per me» sorrise.
«perché scusa? » chi si credeva di essere?! Chissà perché mi ricordava Jesse, il suo stesso atteggiamento da duro, da figo che tanto odiavo e che tanto mi aveva affascinata la prima volta che l’avevo visto.
«perché qui tutti ti stanno morendo dietro.. »disse serio. « no, non è vero.. figurati se con tutte le belle ragazze che ci sono qualcuno si è accorto di me?!» dissi, ero sicura di quello che dicevo, nessuno mi aveva mai notata e nessuno l’avrebbe mai fatto, non avevo niente di speciale, ero come tante altre ragazze.
«A no? Vedi la cosa brutta delle piccole città è che tutti conoscono già tutti, qui tutti ci frequentiamo da anni, tu sei una novità, una novità niente male.. » mi guardò come se avesse la vista a raggi x, questo ragazzo mi iniziava a spaventare.
Continuò. «..per questa ragione Danielle ha chiesto a Susan, che è la sua migliore amica dalle medie di presentarti a me, dopo aver visto il modo in cui Liam ti guarda, il modo in cui parla di te.. detto sinceramente vuole togliere un ostacolo al suo rimettersi con il tuo amico.. »
«Quello che stai dicendo è assurdo! Non te ne rendi conto? Io e Liam siamo amici, non c’è mai stato niente tra noi»
Me ne andai, ero davvero infuriata sia per il suo atteggiamento che per le sue parole, io e Liam eravamo amici e per quanto mi piacesse lui era impegnato, non avrei mai e poi mai messo a repentaglio l’unico legame sicuro della mia vita, solo per un’ inutile speranza, se c’era qualcosa che avevo imparato dalle relazioni era che l’amore non dura per sempre, le persone si stufano e si feriscono a vicenda, niente è eterno. Camminavo senza meta, era come essere a new york, mi sentivo persa, vidi mio cugino e gli andai incontro.
«Kyle, scusa se ti disturbo, ma vorrei andare a casa, non credo di sentirmi molto bene..» era vero, mi girava la testa, avevo freddo, davvero molto freddo.
«ti accompagno io a casa, piccola» no, di nuovo lui no, mi voltai e vidi Carter che con il suo sorriso seducente mi circondò le spalle con una mano, mentre Kyle rimase lì, fermo, senza dire una sola parola.

Stavo male, tremendamente male, mi doleva la testa e il mio cuore si stava spezzando. Non avevo mai avuti il cuore in frantumi prima di allora, almeno non per un ragazzo, ma vedere Liam insieme ai suoi amici, insieme a quella Danielle la sera prima, mi aveva fatto realizzare che ero sola e che era tutta colpa mia, io avevo rinunciato a lui, io me ne ero andata perciò mi meritavo il dolore, mi meritavo tutto, solo che non pensavo che mi avrebbe fatto male ogni singola parte del mio corpo. Carter mi aveva accompagnato a casa, era stato gentile da parte sua, poco importava se l’aveva fatto in vista dei suoi secondi fini a me ancora sconosciuti, ma l’avevo apprezzato. Passai l’intera giornata a guardare film d’amore strappalacrime, per distrarmi, per evadere dalla realtà, ma l’idea risultò avere l’effetto contrario,mi sentivo ancora peggio; ovviamente di tanto intanto entrava qualcuno a vedere come stavo, El, mia zia, Kyle, ma non lui e questo fu la cosa che mi fece più male di tutte.
Il giorno dopo decisi di reagire, avrei dovuto restare in Inghilterra ancora per un bel po’, così era meglio mettere subito le cose in chiaro, quando mi alzai, mi preparai e scesi giù per fare colazione. In cucina trovai tutti, eccetto mio zio che poverino era ancora costretto a lavorare per una settimana, mentre stavamo mangiando, capii che non potevo più uscire con i gruppo da sola, Kyle aveva Susan, Liam aveva Danielle, così agii nell’unico modo che conoscevo.
«Kyle, hai mica il numero di Carter? »
« Carter? Carter Mason? Quello che gioca a calcio con voi? » chiese El sbalordita
Annuì.
«wow! È il ragazzo più fico in assoluto » continuò lei estasiata. «certo» rispose Kyle incurante dei commenti della sorella. «Perché ti interessa avere il suo numero?» chiese Liam, cercando di far finta di niente.
«Così è davvero molto carino ed è stato gentile con me l’altra sera»sorrisi noncurante del male che stavo facendo di proposito a Liam.

Ottenuto il numero di Carter, gli scrissi, era come Jesse perciò sapevo abbastanza bene come trattarlo. Iniziammo a frequentarci, in fondo uscire con lui non era tanto male, era divertente vedere le reazioni di Kyle, di Liam o di tutti gli altri ragazzi. A quanto pare Carter aveva la reputazione da duro, da cattivo ragazzo e sebbene io avevo chiuso con la fase ribelle di me stessa, mi piaceva passare il tempo con lui, almeno non ero sola.

Uscivo con Carter da poco più di una settimana e io stavo bene.
Quella mattina ero in camera mia a prepararmi quando qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» dissi incurante.
Liam entrò, mi sorrise.
«Oggi siamo io e te »
« Come prego?»
«Kyle è insieme a Susan, tua zia e tuo zio sono usciti ed El è da Audrey, perciò siamo rimasti soli»
«non ti vedi con la tua fidanzatina?»
«Danielle non è la mia fidanzatina, è fuori città e poi volevo stare un po’ solo con te»
«Mi dispiace, ma io pensavo di invitare Carter, spero che non ti dispiaccia»dissi. Liam fece una smorfia.
«fate sul serio?»
«No, è solo una sorta di divertimento, di gioco» risposi sprezzante.
Non so perché me la stavo prendendo con lui, non era colpa sua, era solo più facile che prendersela con me stessa.
In realtà Carter non mi piaceva per niente, si era bello e devo ammettere che ci sapeva fare, non so come facesse ma sapeva esattamente quello che le ragazze volevano sentire e lui lo diceva, purtroppo però dovevo prevedere che a un ragazzo come lui, così popolare, non bastava qualche bacio, ma voleva di più, solo che io sinceramente non avevo intenzione di dargli quello che tanto desiderava. Ogni volta che eravamo insieme non faceva altro che tentare di togliermi i vestiti di dosso ed io ogni volta non glielo permettevo. Odiavo il suo atteggiamento da duro, non faceva per me, nel frattempo però lasciarlo avrebbe significato rimanere sola e affrontare me stessa e non ero ancora sicura di essere pronta per questo.
«Comunque.. penso che magari oggi potremmo stare un po’ insieme, sai tanto stasera c’è la festa al lago» sorrisi.
Lui ricambiò.
Passammo l’intera giornata a ridere, ormai ero in Inghilterra da due settimane e ancora non avevo messo a posto camera mia, così ne approfittai e mi feci aiutare da Liam, così dopo mangiato, salimmo in camera mia e mi aiutò a svuotare gli scatoloni. Liam stava appendendo una foto, quando notai una cosa, era strano che non l’avessi mai fatto prima, ma a mia discolpa era quasi impercettibile, sul suo polso sinistro, c’era un tatuaggio, una S, piccolissima, ma davvero bellissima. «Cos’è? » gli chiesi quando scese dalla scale, prendendo la sua mano sinistra tra le mie, toccando con un dito quella piccola lettera.
«S di Sophie, l’ho fatto tre anni fa, Ed, il ragazzo che usciva con mia sorella all’epoca, mi ha procurato il documento falso.. mi mancavi troppo» mi spiegò.
«Credo di dover andare..» dissi uscendo di corsa di casa. Mi aveva commosso, ogni suo minimo gesto era per me e adesso volevo dimostrargli io il mio affetto.
Chiamai Carter e gli chiesi di accompagnarmi in un posto. Al negozio di tatuaggi c’erano davvero tantissime persone, di tutti i generi, chiesi a Carter di non aspettarmi, sarei tornata a casa a piedi, non avevo paura, avevo ancora il documento falso che mi aveva procurato Jesse quando ancora uscivamo insieme. Arrivò il mio turno, ero decisa, entrai e mi feci scrivere sulla pelle per sempre una L, simile alla S di Liam, stesso punto sul polso. Non gliel’avrei mostrato fino a quella sera alla festa.



Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Carrie B