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Autore: PervincaViola    19/01/2014    12 recensioni
«Non ho mai pensato a te come a un gran ballerino».
«Tu mi sottovaluti sempre, zucchero».

{Effie centric; Lievi accenni Haymitch/Effie ♥ | Hurt/Comfort | Pre!Hunger Games}
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ballo del Vincitore
 




   Nella stanza erano gremite centinaia di persone. Le luci intense, di uno sfavillante blu elettrico, davano l'impressione di rendere ancora più grande la già immensa sala. Effie era seduta ad un tavolo finemente decorato, vicino alla pista da ballo, sola.
   Era la solita festa, data ogni anno in onore del Vincitore della nuova edizione degli Hunger Games. Quell'anno si trattava della Settantatreesima e ancora una volta il Distretto Dodici si era trovato senza un Vincitore.
   Effie portò distrattamente il bicchiere alle labbra, solo per scoprire che era vuoto. Sospirò e lo appoggiò di nuovo sul tavolo, facendo tintinnare i bracciali di prezioso argento contro la superficie scura del legno.
   Quelle feste non erano mai divertenti se non si faceva parte di una squadra vincente. Il Tributo maschio di quell'Edizione aveva davvero dato molto, e per un pelo non era riuscito ad arrivare fra i quattro finalisti.
   Era sempre più difficile, quando duravano più a lungo. Aveva il tempo di affezionarsi a loro, di accarezzare l'idea della vittoria. La desiderava per se stessa, certo, per poter ottenere finalmente una promozione, ma qualcosa - il suo cuore, forse? - le diceva che anche solo il veder tornare vivo uno dei suoi ragazzi l'avrebbe resa felice.
   Effie si appoggiò allo schienale imbottito della sedia, lanciando uno sguardo triste alla pista. Il ragazzo del Due volteggiava stretto a una ragazza dai ricci capelli fucsia, di certo proveniente da Capitol City. Lei chiuse gli occhi e accavallò le gambe snelle, desiderando di potersene andare.
   Tuttavia era troppo presto, la festa era solo a metà, e sarebbe stato molto maleducato da parte sua andarsene prima della fine.
   Ma il rumore vicino di una sedia che si spostava la avvisò dell'arrivo di qualcun altro che si stava unendo al suo tavolo. Si preparò mentalmente ad indossare ancora una volta il sorriso finto che si era stampata in viso sin dall'inizio di quella festa senza senso, quando la voce di un uomo borbottò, un po' impastata, un saluto dall'altra parte del tavolo.
   «Come ti va, dolcezza?»
   Effie sorrise meccanicamente quando i suoi occhi si aprirono.
   «Sto bene, Haymitch». Il suo sguardo ceruleo si concentrò prima sulla bottiglia quasi vuota stretta nel suo pugno e poi, con un'occhiataccia, sul viso arrossato dall'alcol dell'uomo. Effie arricciò il naso. «Vedo che non hai perso tempo a saccheggiare il tavolo degli alcolici».
   Haymitch le fece un occhiolino e la sua risposta fu un nuovo sorso di liquore. Lei sospirò e per quella volta decise di non ricordargli che bere direttamente dalla bottiglia era davvero indecoroso – era troppo stanca per farlo, e nemmeno dell'umore giusto.
   Si girò e vide ancora il Vincitore che ballava, ma con una ragazza diversa da quella di solo un minuto prima: questa aveva corti capelli argentati e unghie laccate del medesimo colore.
   Nel frattempo, Haymitch non le aveva staccato gli occhi di dosso. Era tutta la sera che si comportava in modo strano: troppo triste, troppo non da Effie. E il vestito che aveva addosso – tutto nastri, perline e brillantini - era ancora più orrendo di quelli che solitamente indossava.
   «Te l'ho già detto che il giallo canarino non è il tuo colore?» commentò, ingollando l'ultimo sorso di alcol.
   Effie aggrottò la fronte e Haymitch la vide mordersi l'interno della guancia, sicuramente per trattenere la risposta tanto, tanto, tanto gentile che le era salita alle labbra.
   Non gli avrebbe mai dato dello zotico insensibile in pubblico – l'educazione prima di tutto, Haymitch, era solita ripetergli con la sua vocetta acuta e martellante come un trapano nelle orecchie. Però alzò orgogliosamente il mento, indignata.
   «Se sei venuto qui solo per importunarmi con i tuoi commenti assolutamente fuori luogo, preferisco stare da sola, grazie». Haymitch sorrise. Solleticare la vanità di Effie e criticare i suoi eccentrici abiti con commenti assolutamente fuori luogo era una cosa che adorava.
   «A dire la verità, zucchero,» l'uomo si alzò, barcollando leggermente, e afferrò la mano di Effie, «Pensavo di chiederti di ballare».
   L'accompagnatrice gli restituì un'occhiata sorpresa. Pur avendo lavorato insieme per tanto tempo, era la prima volta che il mentore ubriacone del Dodici la invitava a ballare. Senza nemmeno aspettare la sua risposta, la costrinse a sollevarsi dalla sedia e la issò di peso sui tacchi vertiginosi – di certo le sue non erano le scarpe adatte per danzare, ma lui sembrava non averlo notato.
   Tuttavia, forse per sfuggire alla tristezza di quella serata, forse perché in fondo non le dispiaceva la sua vicinanza, non si oppose quando lui le mise l'altra mano sulla vita e la trascinò sulla pista.
   Con sua enorme sorpresa, Effie scoprì che Haymitch non era affatto male come cavaliere: per un filo non le aveva pestato i piedi un paio di volte e forse la stringeva persino un po' troppo, ma in mezzo a tutte quelle persone nessuno se ne era accorto.
   «Non ho mai pensato a te come a un gran ballerino» disse Effie, sovrappensiero.
   «Tu mi sottovaluti sempre, zucchero» la canzonò lui sorridendo.
   «Quando hai imparato?»
   In quel momento Effie avrebbe potuto giurare di averlo sentito trarre un sospiro, mentre il suo sorriso si spegneva.
   «Non te lo ricordi, dolcezza?»
   La guancia ispida dell'uomo sfiorò la sua, la sua presa si serrò ancora di più sulla sua vita e Effie rabbrividì quando il fiato caldo di Haymitch le sfiorò il collo. C'era qualcosa di tremendamente amareggiato nelle sue parole.
   «Anche io sono stato un Vincitore».










 

Angolino della Vì:
Buonsalve!
Aw, quanto amo la
Hayffie
Alors, come si è visto, la storia è ambientata dopo i 73simi Hunger Games, di cui mi sono inventata il Vincitore perché non sappiamo nulla di questi Giochi – o è sfuggito a me qualcosa?
Effie non è entusiasta come al solito poiché penso che dopo tante morti anche lei avesse il diritto di abbattersi almeno un po', no?
Bon, se avete voglia lasciatemi una recensione :3
Un bacio



 
   
 
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