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Autore: thyandra    19/01/2014    6 recensioni
Gaara sgranò gli occhi di infantile stupore, osservando quella rozza torta -sicuramente opera della scarsa dote culinaria della sorella- su cui campeggiava un ancora più rozzo omino stilizzato di cioccolato - era la firma di Kankuro, quella?- sussurrando: "Non abbiamo mai festeggiato il mio anniversario di nascita..."
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Happy b-day, Gaara!
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Calore



 

Un ritmico bussare, molto poco delicato, destò Gaara dalla sua occupazione; sollevò gli occhi dalla pergamena sulla quale stava scrivendo, proprio mentre il viso di Kankuro emergeva dal rettangolo della porta. Chiese il permesso d'entrare e nella sua voce il rosso riscontrò il medesimo nervosismo che gli aveva letto nell'espressione, malcelata sotto quel trucco violaceo che poteva nasconderlo solo ad occhi meno attenti di quanto fossero i suoi.

Gli fece un breve cenno d'assenso, chiedendosi il motivo di quell'atteggiamento, e quello obbedì, subito seguito da Temari, che stava reggendo in mano un vassoio. Prima che potesse chiedere loro alcunché, questi proruppero, in coro, per destarsi dall'imbarazzo: "Buon compleanno!"

Gaara sgranò gli occhi di infantile stupore, osservando quella rozza torta -sicuramente opera della scarsa dote culinaria della sorella- su cui campeggiava un ancora più rozzo omino stilizzato di cioccolato - era la firma di Kankuro, quella?- sussurrando: "Non abbiamo mai festeggiato il mio anniversario di nascita..."

Il nervosismo che imprigionava i fratelli si sciolse in un sorriso di scusa. Era vero. Nessuno di loro aveva mai festeggiato il proprio, men che meno l'ultimogenito.

Anche se nessuno l'aveva detto ad alta voce, i pensieri di tutti e tre conversero sulla madre e, per un istante, i loro sorrisi si fecero malinconici. Ma notando poi l'espressione sinceramente costernata di Gaara, i due compresero che alla fine dei conti, nonostante l'età, quello più adulto era sempre stato lui.

Avevano addossato un peso troppo grande per quelle spalle strette e fragili, lasciando che vivesse per 12 interi anni senza mai fargli vagamente capire che non lo avevano mai incolpato per la morte della madre, loro. Che quella paura primordiale che li assaliva incrociando il suo sguardo non era causa sua, ma nasceva dal timore che fosse il mostro dentro di lui, a scrutarli.

Erano stati dei pessimi fratelli maggiori.

E furono proprio quei suoi occhi chiari come il mare così lontano da Suna, ancora divisi tra il fantasma di una grande angoscia e il desiderio di cambiare, a far loro capire che era giunto il momento anche per loro, di cambiare. A partire da quel giorno.

Kankuro strinse fraternamente una spalla al festeggiato, trovando troppo imbarazzanti le parole che Temari riuscì comunque a pronunciare:

"Beh, il tuo potrebbe essere il primo, no?"

Gaara sentì le lacrime pizzicargli gli occhi, chiedendo di essere liberate, e non riuscì a spiegarsi la loro natura, dato che non era per niente triste.

Quando poi i suoi fratelli lo abbracciarono e un calore divampante si allargò nel suo petto, comprese.

Quelli erano l'amore e la felicità di cui Naruto Uzumaki gli aveva parlato.















Angolo dell'autrice: lo so, è una sciocchezza, ma conta il pensiero, no? Dovevo scrivere qualcosa sul pucciosissimo Kazekage, dovevo. Agli eventuali lettori chiedo di farmi sapere se è meglio che metta l'avvertimento ooc. Mmh, questa Temari non mi convince appieno.
Un bacio e grazie per chi mi ha dedicato attenzione! ^.^
  
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