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Autore: irishpuppysmile    19/01/2014    2 recensioni
entrambi si coprirono con la stessa coperta verde. Verde come gli occhi di Natsuki. Verde come il colore che diede Syo alla sensazione nuova che provava.
Rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi per un tempo indeterminato, nel silenzio dell’edificio e con la compagnia delle gocce che rimanevano attaccate al vetro della finestra, come se non volessero perdersi la scena.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Natsuki/Satsuki Shinomiya, Syo Kurusu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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»Sad Eyes

Le lezioni erano finite da un pezzo, fuori pioveva a dirotto, ma non la solita pioggia leggera, una pioggia forte con tanto di tuoni e fulmini. Tutti se ne stavano in camera loro a trovare qualcosa da fare. Chi componeva, chi cantava, chi dormiva, chi ascoltava musica o chi giocava a carte con il proprio coinquilino. Poi c’era lui.

Syo non faceva niente di tutto ciò. Lui era davanti alla finestra e guardava la pioggia cadere, ascoltava il rumore che essa faceva compiendo quell’azione. Si infrangeva sul vetro, sul vialetto e sull’erba. Il cielo era grigio scuro e in alcuni punti di un grigio più chiaro. Stava osservando la pioggia da esattamente un ora e cinque minuti. Ma non se ne preoccupava, stava seduto con una coperta addosso, assorto nei suoi pensieri che pensieri non erano. Esatto, non stava pensando a niente. La sua mente era grigia proprio come il cielo.
Se avesse collegato anche per un secondo la sua mente alla realtà, il ricordo di quella scena lo avrebbe travolto e non gli andava di ricadere quando si era appena alzato.
Si sentiva così inferiore rispetto agli altri, così inferiore da non parlare con nessuno per tutto il giorno, così inferiore da tenersi il suo solito capello sugli occhi, il sorriso non aveva solcato il suo viso per l’intera giornata. E sembrava che nessuno se ne fosse accorto.
Aveva sentito per sbaglio una conversazione di un gruppetto di studenti quella mattina. Avevano criticato il suo modo di essere, di cantare. Avevano detto cose orribili sul suo carattere. Aveva sentito frasi che lo avevano ferito.
Scosse la testa cercando di spengere la sua mente di nuovo. Continuò ad osservare il cielo. L’intensità della pioggia era aumentata. Ora cadeva ancora più forte di prima.
Syo lasciò che la pioggia facesse cadere anche i suoi pensieri.

Natsuki camminava per il corridoio con la mano sinistra in tasca e l’altra che reggeva un libro che gli aveva prestato Nanami. Il silenzio dell’edificio veniva interrotto leggermente dalle gocce d’acqua al di fuori. Quel giorno era stato più silenzioso del solito. Tutti facevano le loro cose con più calma del solito anche se non ne capiva il motivo. Smise di leggere, aveva fissato per dieci minuti la stessa frase. Quella frase era penetrata nella sua mente e non lo faceva concentrare.
Quella frase era sottolineata da una rigo di penna nera e evidenziata di giallo.

A volte quelli che non piangono mai sono i più deboli

Quella frase volava nella sua mente da un po’ e non si capacitava di come quella frase gli avesse fatto aprire gli occhi. Quanti sorrisi che aveva visto di persone troppo deboli ma allo stesso tempo tanto forti da continuare a lottare.
La mano sinistra toccò il freddo materiale della camera che condivideva con Syo e sorrise. Quel ragazzo sempre allegro oggi non lo aveva visto per niente. Quando si era svegliato il suo letto era vuoto, ma non lo aveva rifatto. Non era mai in ritardo ma non capiva perché si alzasse così presto la mattina. Scosse la testa arrivando davanti a camera sua e afferrò la chiave portandola alla toppa della porta. Il rumore che fece scattare la serratura sembrò rimbombare nel grande corridoio e appena entrò il buio della camera lo oppresse. Che Syo non fosse ancora tornato? Era strano, dove poteva essere in quel momento, con quel tempaccio?

Accese la luce e guardò il letto del compagno, era ancora sfatto ma non c’era. Sospirò e si voltò verso il suo letto e per poco non si prese un infarto. Sul suo letto stava seduto Syo, avvolto in una coperta verde che osservava perso la finestra. Non si era nemmeno accorto che fosse entrato e avesse acceso la luce. Era semplicemente fuori dal mondo. Aveva spento l’interruttore della connettività con ciò che era attorno a lui.
“Syo-chan!” esclamò preoccupato Natsuki avvicinandosi, non ricevette nessuna risposta. Ma Syo si era ricollegato al mondo e si voltò lentamente verso di lui. Natsuki si era seduto sul bordo del letto e lo guardava con espressione preoccupata.
“Ciao” disse, il silenzio riprese possesso dell’aria.
“Che hai Syo?” ora era serio. Era strano vedere Natsuki serio senza l’intervento di Satsuki.
“sembro davvero una ragazza?” domandò abbassando lo sguardo e appoggiando il mento sulle ginocchia
“Cosa dici Syo?”
“Gli altri lo pensano”
“Gli altri non sanno niente ok?”
Lo sguardo spento di Syo incontrò quello di Natsuki ancora una volta.
Già, Natsuki. Era sempre con lui e a volta gli sembrava di pesare sulle sue spalle fin troppo. Non riusciva a camminare con le sue gambe evidentemente.
Syo aveva sensazioni incrociate tra loro nello stomaco ma nessuno se ne accorgeva mai, questo è quello che credeva.
“Sei una persona speciale Syo. Non credere a quello che dicono gli altri. Sii te stesso e tutto andrà per il meglio”
Natsuki lo abbracciò e Syo non oppose resistenza come le altre volte, anzi, porto le braccia al collo del biondo e lo strinse a sé. Natsuki lo fece stendere ed entrambi si coprirono con la stessa coperta verde. Verde come gli occhi di Natsuki. Verde come il colore che diede Syo alla sensazione nuova che provava.

Rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi per un tempo indeterminato, nel silenzio dell’edificio e con la compagnia delle gocce che rimanevano attaccate al vetro della finestra, come se non volessero perdersi la scena.
Pioggia sulla terra e lacrime sul volto. Natsuki non disse niente e lasciò che quelle lacrime sgorgassero dagli occhi limpidi del ragazzo davanti a lui. Non le asciugò, tanto poi le sue guance sarebbero state ricoperte da altre gocce salate, diverse da quelle fuori dall’edificio. Aspettò che Syo finisse di sfogarsi per poi asciugare quei percorsi umidi sulla sua pelle, lo abbracciò di nuovo, più forte di prima.
“Chiudi gli occhi, dormi e cerca di non pensare alle brutte parole sul tuo conto, quelle parole sono false” questa era l’ultima parola che Natsuki disse prima di addormentarsi insieme a Syo.
Ma quando quest’ultimo aprì gli occhi, ormai sveglio, non si accorse di essere l’unico ad aver abbandonato il mondo dei sogni. Davanti a lui Natsuki teneva gli occhi chiusi e le labbra semichiuse, la sua espressione donava serenità e tranquillità. Si ricordò perfettamente cosa era successo prima del buio del sonno e non se ne vergognò.

Sorrise ormai tranquillo e si avvicinò lentamente all’amico, convito che fosse ancora nel mondo dei sogni. Il suo respiro sulla pelle gli fece socchiudere gli occhi. Quel viso ora era così vicino, eppure non stava male. Continuò ad avvicinarsi fino a eliminare la distanza tra loro. Natsuki sorrise nel bacio e Syo si accorse dell’inganno.
Separò le loro labbra e lo guardò male aspettando che parlasse.
“Ehm, Buongiorno?” sorrise Natsuki
“E’ sera idiota” rise quell’altro riavvicinandosi e baciandolo ancora
Infondo, non era così male. 
   
 
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