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Autore: Sognatrice_2000    19/01/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Shiho non avesse mai abbandonato l'organizzazione?Come sarebbe stata la sua vita?
La nostra protagonista dovrà affrontare nuove sfide,nuovi amori ed eventi inaspettati.
(GinxSherry)
Dedicato a Cami sunny,che ha seguito con pazienza la mia precedente storia. Grazie mille,Cami!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Intorno alla base dell’organizzazione si trovavano diverse auto della polizia. Un’ora prima un passante aveva udito due spari provenire da quell’edificio,si era spaventato e aveva chiamato la polizia. Gli agenti erano accorsi immediatamente,scoprendo che in quel palazzo aveva sede la base di una delle più grandi organizzazioni criminali di tutto il Giappone. Dopo una lunga lotta,erano riusciti ad arrestare tutti i componenti della banda,incluso il capo. In un laboratorio avevano poi rinvenuto due corpi senza vita. Uno apparteneva ad una ragazza di circa vent’anni,dagli occhi azzurri e i capelli ramati. L’altro era di uomo con lunghi capelli biondi,vestito tutto di nero. In base agli indizi raccolti dagli agenti,i due dovevano essere componenti della banda. I poliziotti stavano trasportando  proprio in quel momento i due cadaveri fuori dall’edificio stesi su due barelle,mentre un’emittente televisiva locale stava trasmettendo la notizia in diretta.
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Akemi era nella stanza d’albergo di un hotel americano. L’organizzazione le aveva affidato un incarico da svolgere all’estero,e lei era arrivata a destinazione proprio in quel momento.
Con un sospiro si accasciò su una poltrona di pelle rossa,posando il borsone sul letto. Il viaggio era stato davvero stancante,quindi per riposarsi un po’ decise di accendere la televisione.
Lo schermo si illuminò e comparvero le immagini di un palazzo con intorno molti agenti di polizia. Akemi stava per cambiare canale,quando notò che l’edificio era proprio la sede centrale dell’organizzazione di cui facevano parte lei e sua sorella. Si sentì gelare il sangue nelle vene,aveva un orribile presentimento.
Alzò il volume. Una giornalista comparve sullo schermo dell’apparecchio:- Circa un’ora fa,un passante ha segnalato alla polizia che aveva sentito due colpi di pistola provenire da questo palazzo. Poco dopo,gli agenti hanno fatto irruzione,scoprendo che lì aveva sede la base di una grande organizzazione criminale.
I malviventi sono stati arrestati,e la polizia ha scoperto che gli spari sentiti da colui che aveva segnalato il fatto provenivano da un laboratorio sotterraneo. Lì vi sono stati ritrovati due corpi senza vita,appartenenti rispettivamente ad un uomo e una ragazza di circa vent’anni. Al momento le vittime non sono ancora state identificate,ma in base agli indizi rilevati pare si tratti di un caso di omicidio-suicidio.
Sullo sfondo della televisione,Akemi scorse due poliziotti trasportare una barella su cui era adagiato il corpo di Shiho. Akemi smise di sentire i suoni che invadevano la stanza,sentì un vuoto enorme dentro di sé,la testa prese a girarle vorticosamente,il suo cuore era pervaso da un enorme dolore. Una lacrima scivolò piano sul suo viso,e poi un’altra,e un’altra ancora. Il suo corpo era scosso dai singhiozzi e da tremiti convulsi.
-Shiho … come hai potuto abbandonarmi?-pianse lei.
Aveva perso sua sorella. Avrebbe tanto voluto vederla crescere ed avere una vita felice. Avrebbe tanto voluto che le avesse espresso il suo affetto più volte,avrebbe voluto aver trascorso più tempo con lei.
Nella sua mente si fecero vivi i ricordi dei momenti che aveva passato con Shiho: quando da piccole giocavano insieme ridendo allegramente,ancora ignare del futuro che le avrebbe attese. Quando veniva a trovarla  in laboratorio,e insieme facevano lunghe chiacchierate. Le poche feste di compleanno che avevano passato insieme,la gioia di quei momenti. Quando poi Akemi aveva scoperto la sua relazione segreta con Gin e, seppur a malincuore,lei aveva accettato il fatto che continuasse a vederlo. L’abbraccio che quella sera Shiho le aveva dato. La prima volta che sua sorella le aveva detto apertamente di volerle bene. La prima volta che l’aveva vista davvero felice.
Ora Shiho non c’era più,se ne era andata. Troppo presto,troppo in fretta. Akemi sentì gli occhi divenire di nuovo lucidi. L’unica consapevolezza che la spinse a non piangere fu il fatto che Shiho,nonostante tutto,aveva conosciuto la felicità.
Sì,sicuramente sua sorella la stava guardando da qualche parte,lassù nel cielo,con un sorriso stampato sul volto e gli azzurri colmi di affetto.
Akemi uscì sul balcone della camera,e rivolse il suo sguardo al cielo. Non c’erano nuvole,la giornata era serena. In quel soffice manto celeste,le parve di scorgere l’immagine di lei e Shiho che si abbracciavano,sorridendo felici.
Una lacrima le bagnò il volto,ma sapeva che sua sorella,ovunque fosse, le avrebbe sempre voluto bene.
Akemi sorrise lievemente guardando il cielo.
-Ti vorrò sempre bene. Addio,Shiho.-sussurrò lei,prima di ritornare nella sua camera.
  
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