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Autore: Cilyan    19/01/2014    0 recensioni
"Puoi dirlo se vuoi"
"Appunto, non voglio"
"Non ti credo"
Baci.
La sua bocca è sempre stata ciò che più vicino al paradiso sia mai esistito. Indimenticabile. Come la prima volta, da quella sedia, mi disse "ciao, tu sei quello della lavatrice numero 12!" per poi pronunciare il suo nome. Le sue labbra si muovevano in un modo cosí seducente come se volesse farti cadere nella sua tela. Perché lui era un ragno.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dimmelo"
"Non so di cosa tu stia parlando"
"Solo... Dimmelo."
Silenzio.
É sempre stato presente tra di noi. Io non sono mai stato un tipo di molte parole
e lui preferiva cento volte stare in mezzo ai sui amati libri che interagire con le persone.
Non era mai stato un problema, non che qualcosa lo fosse mai per me.
Tutto questo perché mia madre doveva mandarmi in lavanderia a lavare i panni.
Una di quelle automatiche, tanto per intenderci. Cosí ogni lunedí mi recavo li, incontrado sempre le stesse persone;
la vecchia signora smith-un adorabile anziana, davvero- una ragazzina di 16 anni, e un ragazzo alto e riccio.
Tra tutti lui era decisamente il più... Normale? Forse. Se ne stava sempre seduto su una sediolina a leggere
un libro vicino alla lavatrice numero 17. Un numero che ho sempre odiato. 

"Puoi dirlo se vuoi"
"Appunto, non voglio"
"Non ti credo"
Baci.
La sua bocca è sempre stata ciò che più vicino al paradiso sia mai esistito. Indimenticabile.
Come la prima volta, da quella sedia, mi disse "ciao, tu sei quello della lavatrice numero 12!"
per poi pronunciare il suo nome.
Le sue labbra si muovevano in un modo cosí seducente come se volesse farti cadere nella sua tela.
Perché lui era un ragno. 

"Lo so. "
"Che cosa?"
"So cosa vuoi dirmi"
"Io non voglio dirti proprio niente"
"Allora lo so"
"Ma cosa?!"
"Che ti amo."                     (Come tu non lo farai mai)
Frasi mai dette, parole sussurate troppo piano per essere ascoltate o troppo alte per essere ignorate.
Dette tra una lavatrice e l'altra di quel negozio, dove tutto era iniziato. Dove tutto era finito. 

"Potremmo non vederci più"
"Potremmo anche farlo"
Era pessimo. Ero pessimo.
Lui nella sua stanza a leggere. Io che lo aspettavo alla lavatrice numero 17.
Forse le parole che ci eravamo detti erano vere. Non ci saremmo più visti. 
Troppo semplice in questo modo e si sa che ad Harry Styles le cose semplici non sono mai piaciute.
Non che fosse una di quelle persone stacanoviste, ma semplicememte gli piaceva mettersi in gioco.
Sapeva che tra lui e Zayn non era uno di quelli. 

"Ti ho scritto una cosa"
"Non ti fai vedere da due settimane e ritorni dicendomi questo?!"
"Esattamente."
"Esattamente.."
Era una storia o forse una canzone, non lo ricorda.
Qualsiasi cosa fosse era scritta per lui e questo gli bastava.
Zayn sapeva che da degli artisti come Harry si poteva accontentare solo di questo.
È la loro anima e Harry con quel gesto ne ha lasciato entrare un pezzo della sua, facedogli un piccolo spazio.
Come quello che aveva nel cuore del riccio


Zayn non se lo aspettava.
Lui era lì, seduto vicino alla solita lavatrice che gli sorrideva limpido facendo intravedere le fosette.
"I tuoi buchi nelle guance mi inquietano"
"Mi hanno baciato gli angeli, non è colpa mia"
"E invece si"
"E perché mai?"
"Perché sei un idiota"
E baciarlo non era mai stato cosí bello. Harry era stupito. Nessuno stupiva Harry styles.
A Zayn bastava soltanto questo. 


"Dicono che se riesci a stupire Harry Styles, il suo cuore è tuo"
"Questo dovrebbe consolarmi?"
"Beh, ovviamente solo se quella persona è Zayn Malik"
Aveva sbuffato ma nel profondo ci sperava. Sperava che fosse vero, almeno per metà.
All'epoca si conoscevano poco. Così poco da essersi baciati solo due volte e Zayn non ci contava molto su quella storia.
Sinceramente non se l'aspettava nemmeno. 

"Lavatrice numero 17?"
"Si"
"Rassegnati caro, non lo troverai qui"
Era stanco. Era stanco di se stesso. La sua testa continuava a ripetergli che fosse tutta colpa sua,
in realtà era solo intrappolato in una tela.Forse era quella di un ragno o forse era una di quelle piene di
schizzi e colori che componevano la sua vita. La loro vita.
Ma zayn lo sapeva. Lui lo sa.
Come sapeva dove Harry si trovasse e che cosa volesse in quel momento, perché Zayn era lì, pronto.
Non gli importava, Harry era stupito, di nuovo, e lui non poteva altro che sperare, un pó in quelle parole e un pó in se stesso.
Così si sarebbe potuto sentire come i libri, quelli che Harry tanto amava.
  
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