Era una bellissima giornata a Washington e, dopo un anno dal loro matrimonio, il Capitano di Corvetta Harmon Rabb ed il Colonnello Sarah MacKenzie, aspettavano con ansia la nascita del loro primo erede.

Finalmente, dopo tanta attesa, stava per arrivare il fatidico giorno e mancava una settimana al lieto evento. O meglio, in teoria era così, ma non in pratica, visto che il bimbo sembrava avere molta fretta di uscire e conoscere il mondo.

"Ha-Harm, svegliati, presto!" Lo chiamò Mac, decisamente agitata, respirando profondamente.

"Cosa c'è, Mac? Vuoi qualcosa da mangiare?"

"N-No! Harm, mi si sono rotte le acque! Dobbiamo andare in ospedale."

"Oh, beh..." Iniziò, sobbalzando poi e saltando fuori dal letto "COME???? Mi preparo subito, tu inizia a respirare!"

"L-Lo sto già facendo."

Sarah riprese a respirare e, pochi minuti dopo, Harm era pronto e subito mise il borsone da ospedale di Mac in spalla e poi prese la moglie in braccio, scese le scale ed aprì la portiera dell'auto, adagiando delicatamente Mac sul sedile anteriore.

Il Capitano partì a tutta velocità, arrivando all'ospedale della Capitale in un quarto d'ora e, una volta al Pronto Soccorso, la dottoressa Anna Brunnell s'avvicinò ai due "Ditemi tutto!"

"Mia moglie sta per avere un bambino! Le si sono rotte le acque venti minuti fa."

"Benissimo! La portiamo subito in sala parto." Disse la rossa donna "La sua ginecologa lavora qui?"

"S-Si, è la dottoressa Palin." Rispose Mac, continuando a respirare, mentre stringeva la mano di Harm.

Una volta in sala parto, Mac chiese ad Harm di rimanere fuori per evitare che potesse svenire, visto che ben ricordava come aveva reagito il marito quando bisognava far nascere AJ, il primogenito di Bud e Harriett, fatto poi nascere dall'Ammiraglio Chegwidden, dal quale prese il nome.

Ed il Capitano chiamò subito il padre di Mac, l'Ammiraglio, Bud ed Harriett che, quando arrivarono, avevano portato appresso proprio il piccolo AJ ed anche il fratello di Bud, Mike "Allora, Harm? Da quanto è dentro?"

"Quasi mezz'ora." Rispose Harm, che camminava avanti ed indietro "Un'interminabile mezz'ora!"

"Beh, potrebbe volerci molto di più!" Ammise Harriett.

"Si, confermo!" Ribadì Bud, sorridendo poi come suo solito "Anch'io ero molto nervoso."

Passarono altri minuti ed il nervoso camminare avanti ed indietro di Harm innervosì particolarmente Chegwidden "Harm, se non la smette subito di camminare, giuro che le taglio le gambe!"

"Mi scusi, Signore." Rispose il moro, sedendosi accanto a lui.

Ma tempo neanche un minuto, iniziò a picchettare a terra il piede destro "Vale anche per i piedi, Harm!"

"Mi dispiace, non riesco a controllarmi."

Bud ed Harriett se la ridevano sotto i baffi, visto che il vedere Harm così nervoso li divertiva e non poco. Ed il Capitano riprese il suo picchettìo, ma stavolta furono le mani a muoversi, con le dita che tamburellavano sui lati metallici della sedia.

Chegwidden lo folgorò con lo sguardo "Allora vuole proprio vedere Mac vedova, Capitano! E basta, Santo Cielo! Sta per diventare padre, accidenti! Mostri un po' di contegno, è irriconoscibile!" Ringhiò AJ.

"La prego di abbassare la voce." Disse un'infermiera e l'Ammiraglio si scusò.

Dopo altri dieci minuti circa, la porta della sala parto s'aprì ed uscì la dottoressa Palin con in braccio un pargoletto che faceva sentire ai presenti la sua voglia di vivere. Subito Harm sorrise, avvicinandosi "Prego, signor Rabb!"

Harm era commosso, tanto che un paio di lacrime rigarono le sue gote, mentre AJ, Bud e Harriett gli si avvicinarono per vedere il bimbo "Accidenti, è carinissimo! E' identico al Colonnello."

"Sono d'accordo con te, amore!" Disse Bud, accarrezzando appena il bimbo.

"Come stanno sia lui che Mac?" Chiese il neo papà.

"Stanno entrambi molto bene! Lo pesiamo, laviamo, vestiamo e poi li portiamo giù, in stanza."

E così la dottoressa riprese il bambino ed un'infermiera accompagnò i quattro nel reparto maternità, innanzi alla stanza che presto Sarah avrebbe occupato ed ove venne portata cinque minuti dopo "Posso entrare?" Chiese Harm.

"Certo! le tenga compagnia e non la faccia stancare." Disse la Palin.

Harm si sedette accanto al lettino della moglie e neo mamma e, una decina di minuti più tardi, Mac si svegliò, specchiando i suoi occhi in quelli del marito e sorrise teneramente, come solo lei sapeva fare "Ciao... Hai visto il bambino?"

"Si! Mio Dio, Mac, è bellissimo, stupendo, perfetto e secondo Harriett ti somiglia moltissimo!"

"Sono qui? Chi c'è fuori?"

"L'Ammiraglio, Bud e Harriett col piccolo AJ." Disse Harm, accarezzando il viso della moglie con amore "A proposito, come lo chiamiamo?"

"Francis! Francis Rabb suona bene."

"Si, mi piace molto! Aggiudicato!" Disse il Capitano, mentre arrivava il padre di Sarah, che era rimasto bloccato nel traffico.

"Ammiraglio, come stanno mia figlia e mio nipote?"

"Benissimo! Guardi, glielo stanno portando proprio ora."

L'uomo guardò il nipotino e sorrise "Amore del nonno! Sei proprio bello."

"Potrete vederlo più tardi. Lo porto alla madre per il primo pranzo della sua vita, ma sappiate che è in perfetta salute e pesa tre chili e settecento grammi."

L'affermazione rese felici i quattro fuori prima e poi i due neo genitori ed anche Mac si commosse quando ebbe il figlioletto tra le braccia "E' pronto per il suo primo pasto!" Disse Harm e Mac abbassò un poco le spalline della camicetta di seta ed avvicinando Francis al seno destro per allattarlo.

Ed Harm era così orgoglioso e felice per la nascita del figlioletto che non resistette all'idea di porre una domanda alla sua Sarah "Senti, Mac, quando saremo pronti potremmo avere un'altro figlio o due, che ne dici?"

Mac lo fissò con occhi sgranati, quasi fosse ET "Scherzi, vero?? Non immagini nemmeno quanto sia faticoso."

"Scherzavo, amore! Ma spero che tu prenda in considerazione la mia proposta!"

"Si, questo posso farlo." Sorrise Mac, facendogli un'occhiolino malizioso, prima di tornare a dedicarsi al bambino, dopo aver ricevuto un dolce bacio sulle labbra da parte di Harm, che accarezzò il visino del figlioletto.

Ma entrambi sapevano che Francis non sarebbe stato il loro unico erede.