Le amiche ti dicono: non piangere, non se lo merita.
E i genitori ti guardano con dolcezza ma apprensione, come se potessi spezzarti da un momento all'altro.
Ma loro non lo sanno che se non piangi, se non ti disperi almeno un po', rischi di annegare dentro, perché le lacrime possono riempirti.
E allora devi sfogarle, devi piangerle, devi cacciarle.
Devi urlare e prendere a pugni qualcosa, perché devi fare uscire la rabbia, il dolore, l'amore, tutto.

Ma non vuoi che ti dicano di non piangere, e non vuoi che ti guardino come un bicchiere prezioso. Vuoi che trovino nuovi insulti per farti sfogare, vuoi che ti facciano arrabbiare così tanto da prendere a pugni qualcosa, vuoi che ti facciano dimenticare com'è soffrire.
Vuoi che ti facciano dimenticare com'è amare.
E sì, fanculo tutti quelli che sono felici, pensi. Perché se non puoi essere felice tu, perché dovrebbero gli altri?
E passi le notti con la finestra aperta -rischiando il mal di gola- con la speranza di sentire i suoi passi per le scale; non alzi mai troppo la musica, temendo di non sentire una sua chiamata; passi il giorno a pensare a lui, perdendoti il mondo che intanto va avanti. Perché l'amore è così: un attimo ti fa sentire la persona più felice al mondo, completa e appagata, e il momento dopo ti strappa con forza tutto quello che hai, ti fa in pezzi il cuore e la vita.
E sai che sono cose che passeranno: tutti hanno avuto il cuore spezzato; ma pensi di essere l'eccezione. Pensi che no, a te non passerà mai. Perché stare insieme era troppo bello, troppo perfetto, troppo completo -troppo.
Perché devi fare qualcosa: piangere, urlare, cantare a squarcia gola, scrivere...
Perché sai che devi farlo, eppure continui a sperare di poter cancellare il passato, e inizi a fare compromessi con te stessa.
Ma l'amore non è un compromesso: l'amore è tutto o niente. L'amore ti fa vivere e ti ammazza.
L'amore ti libera e ti rinchiude in catene.
L'amore è la cosa migliore del mondo, e la peggiore.
L'amore -semplicemente- distrugge.





Niente di pretenzioso o troppo curato. Soprattutto, non curato, lo ammetto. Una cosa uscita di getto per il solo gusto di buttare tutto fuori: sto solo cercando di non annegare dentro davvero...