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Autore: Luce_Della_Sera    21/01/2014    4 recensioni
Spesso i sogni sono solo frammenti di ricordi che si ripresentano la notte mentre stiamo dormendo: ma è davvero sempre così? Oppure alcune volte possono essere messaggi portati dalle persone care che ci hanno lasciato?
Due anziane donne, confidandosi a vicenda, riflettono su questo tema, e scoprono che, anche ad un’età avanzata, ci sono misteri che non saranno mai svelati del tutto ...
Genere: Malinconico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strane coincidenze

L’anziana donna si svegliò di soprassalto, e si guardò attorno: le bastò poco per realizzare che era nella sua camera, e il battito cardiaco tornò pian piano regolare.
“Perché continuo a fare questo sogno?” si chiese, mentre cercava con gli occhi la sveglia: erano le otto. Un vero lusso per una che aveva passato la vita nei campi ed era stata costretta fin da bambina a svegliarsi molto presto, prima ancora che il sole sorgesse! Era la prima volta che le capitava di svegliarsi parecchio tempo dopo che suo genero era andato a lavorare: di solito, quando lui usciva di casa lei era già in piedi.
“Beh, per una volta non può certo farmi male!” si disse, mentre si alzava e si recava in bagno per lavarsi: quando ebbe terminato le sue abluzioni mattutine si recò in sala da pranzo, con l’intenzione di vedere la televisione, ma vide che nella stanza c’era già qualcun altro: sua figlia stava dando da mangiare a sua nipote.
“Ciao mamma!” la salutò la prima; la bambina invece emise gridolini di gioia: probabilmente anche lei stava salutando, seppure a modo suo!
La vecchia stava per andare a vezzeggiare un po’ la piccola, ma fu distratta dalla voce della figlia, che la chiamò di nuovo.
“Mamma? Oggi vorrei far uscire Cecilia prima del solito: per te va bene? Vuoi venire con noi?”
“No, grazie, Anna: preferisco restare a casa, oggi”. Non disse che aveva una strana sensazione, e che sentiva di dover restare tra quelle quattro mura: si rendeva perfettamente conto che non sarebbe stata capita se avesse tirato fuori quella motivazione! Per evitare altre domande, rivolse la sua attenzione al telegiornale; per qualche minuto, tentò con tutte le sue forze di concentrarsi sulle parole dei giornalisti, ma poi non poté impedire alla sua mente tornare al sogno ricorrente che faceva quasi ogni notte, da quando suo marito era morto: chissà se aveva un significato? E se lo aveva davvero, lo avrebbe mai scoperto?
 
 
Qualche ora dopo la donna si chiese se aveva fatto bene a rifiutarsi di passeggiare con le sue due discendenti: non era più abituata alla solitudine, perché la figlia e il genero l’avevano accolta in casa loro qualche mese dopo che era rimasta vedova, e a volte capitava che anche gli altri suoi tre figli, con le mogli ed i rispettivi eredi, venissero a farle visita … stava tentando di decidere come impiegare al meglio il tempo che aveva a disposizione, quando suonò il citofono.
“Possibile che Anna sia già tornata?” pensò, stupita; il suo stupore però aumentò quando al suo “Chi è?” sentì rispondere “Marisa!”. Era davvero da tanto che la sua più cara amica d’infanzia non passava a trovarla!
Fece accomodare l’ospite, e le chiese se poteva offrirle qualcosa: nonostante il suo passo non fosse più elastico e veloce come lo era in passato, si sentiva ancora perfettamente in grado di preparare una tazza di the, ma l’altra rifiutò, e così passarono direttamente a raccontarsi le ultime novità.
“Allora, Mimma carissima, che mi racconti? Tua figlia tutto ok? La nipotina?”
“Stanno tutte e due bene: Cecilia cresce a vista d’occhio!”
“Quanto ha adesso?”
“Sei mesi: con lei, sono arrivata a quota nove nipoti! Cinque maschi, e quattro femmine. Chissà, magari se la neonata che diedi alla luce qualche anno prima di avere il mio terzo figlio fosse sopravvissuta, oggi ne avrei di più!” aggiunse, un po’ malinconica.
“Già … ma Dio ha deciso altrimenti, così come ha fatto con me, dato che anche io ho perso un bambino molti anni fa. La Sua volontà è spesso incomprensibile per noi ma bisogna accettarla, perché è sempre e comunque buona e giusta.”
“Sarà pure come dici, ma da quando è morto Pippo sinceramente non riesco più a credere che ci sia qualcuno che ci guarda, lassù! Figurati che a messa ormai ci vado più per abitudine che per altro”.
Mimma si interruppe, e vedendo che Marisa le lanciava una strana occhiata, decise di cambiare argomento. “Comunque, me lo sogno tutte le notti, sai?”
“Eh? Ma chi?”
“Mio marito, che domande! Sono tre anni che è venuto a mancare, eppure lo sogno ancora spesso … ma la cosa strana che proprio non riesco a capire è che lo sogno sempre con vicino un bambino di circa due anni, che non riconosco.  Inizialmente pensavo fosse mio fratello minore quello che vedevo, ma lui poverino non è arrivato a compiere un anno! Chissà chi …”
“Aspetta un attimo” la interruppe l’amica, “hai proprio detto di aver sognato spesso tuo marito con accanto un bimbo? Oppure ho capito male”.
“Sì, ho detto così, perché?”
Marisa si alzò dalla sedia su cui si era seduta dopo il suo arrivo, in preda ad una strana emozione. “Ora capisco: l’uomo che vedo spesso con mio figlio, quando lo sogno, altri non è che tuo marito! Era da anni che cercavo di capire chi fosse, e ora finalmente lo so”.
Le due signore si guardarono, interdette: erano riuscite a venire a capo di un mistero che aveva fatto parte, più o meno a lungo, delle loro vite, ma non sapevano se esserne felici o meno: quelli che vedevano durante le loro attività oniriche erano davvero il marito dell’una e il figlio dell’altra? Oppure erano semplici coincidenze?
“Probabilmente non lo sapremo mai”, si disse Mimma, mentre guardava Marisa che scendeva lentamente le scale che conducevano al portone del suo palazzo. “Ma per quanto mi riguarda, io sono felice così”.
 
 
 
Note dell’autrice:  è la prima volta che mi cimento con il genere sovrannaturale, e pur non essendo esperta spero che la storia sia venuta bene. Si basa su un episodio che mi raccontò mia nonna paterna anni fa: dato che è venuta a mancare poche settimane fa, dedico questa one shot alla sua memoria.
 

  
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