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Autore: beatricee_    21/01/2014    0 recensioni
"Mi manca troppo.. e pensare che fino a poco fa lo odiavo"
Mi chinai verso lui e piansi. piansi tanto.
"Amore.." Era di nuovo con me.
La storia d'amore fra due ragazzi diversi ma uguali. due giovani che hanno passato di tutto pur di stare insieme.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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Iniziamo con la mia presentazione, anche se.. beh.. non è che sia molto interessante. Sono una semplice ragazza di sedici anni, che vive a Londra con la sua famiglia e la sua migliore amica. Mi chiamo.. si, il mio nome mi fa schifo, ma, comunque.. cosa stavo dicendo? Ah si, sono io, Cassie. Il mio nome mi sa tanto da principessa, cosa che io odio. Da piccola staccavo la testa delle bambole e le davo da mangiare a Loki, il mio cagnolone che mi ha lasciata a dodici anni, quando io ne avevo solo dieci. le maestre alle elementari mi dicevano che ero una bambina strana, problematica perchè non socializzavo con tutti i bambini e sembravo non essere a mo agio. ai miei genitori dissero che era perchè non avevo fratelli e non avevo mai frequentato bambini della mia età pria di andare a scuola. certo, avevo i miei problemi ma ora non voglio rovinare la storia raccontandoveli. Potete già immaginare come sia il mio carattere ancora oggi che sono cresciuta, ma.. non sono antipatica e terribile, sono riservatissima e ogni volta che qualcuno mi rivolge la parola io arrossisco e sparo cavolate. La mia migliore amica si chiama Chanel e mi somiglia molto poco. Io ho i capelli di color castano scuro con qualche riflesso biondo, dritti come spaghetti e lunghi. e lei, invece, possiede una folta chioma riccia e bionda, sempre lunga come la mia. Io ho due grandi e spaventosi occhi verdi-azzurri e lui due piccoli, ma splendidi, occhi marroni. Io sono media come statura e abbastanza robusta, mentre lei.. beh, lei è perfetta. È alta dieci centimetri più di me e ha un fisico da fotomodella. aveva un solo ed unico difetto che non sopportavo: suo fratello. Aveva due anni in più di noi due e si credeva un pensionato, solo perché era stato bocciato ed era il più grande dei suoi amici. Ci trattava come due mocciosette, quando invece il mio quoziente intellettivo era pari al triplo del suo. Non sembravano nemmeno fratelli, infatti, certa gente insulsa, scambiava me per sua sorella, dato che avevamo più o meno gli stessi colori. Altra cosa orribile sono i suoi amici. Ne ha miriadi, dato che lo credono il più popolare della scuola, solo perché a casa ha una piscina, il campo da tennis e tanta altra roba. Ma lui e Chanel non sono fratelli naturali, hanno solo lo stesso padre e vivono con la madre di lei. L’altra non so che fine abbia fatto e mi dicono che neanche lui sa che faccia abbia, lui che è anche suo figlio. Povera donna, credo proprio che sia scappata.. con un bambino del genere! secondo me a tre mesi aveva già iniziato a dare ordini alla domestica, oppure a leggere libri di fantascienza che neanche adesso capirebbe. Nella mia scuola ci sono moltissimi ragazzi e ce n’è uno che trovo molto carino. Anche lui ha un difetto: è amico di quell’altro. Questo angelo disteso al sole si chiama Niall Horan. Lo incontrai in seconda media, al compleanno di Chanel: era venuto a prendere suo fratello per uscire. Purtroppo non mi filava e quando mi vedeva mi salutava, alzando la testa e poi accelerava il passo. La mia storia intrigante e piena di incomprensioni, inizia un giorno a scuola, precisamente il diciotto settembre. Era iniziata da poco quella tortura e mancava troppo perché finisse. Come ogni giorno, Chanel passò a prendermi, ma non era da sola. Aprii la porta, con lo zaino sulle spalle e una brioche alla marmellata in bocca. Non appena me lo vidi davanti, fulminai Chanel con lo sguardo. Fece la faccia della colpevole, più che altro, della vittima. “scusami! dopo ti spiego!” “Meglio!” Addentai l’ultimo morso e chiusi a chiave la porta. “Che c’è Jhonson? Non mi vuoi? Se preferisci me ne torno a casa! Tanto, per saltare un giorno di scuola.. chi se ne frega” mi mise il braccio intorno alle spalle. “Prova a toccarmi di nuovo e vedrai dove te lo ritrovi quel braccio” “Uh! Acida la tipa! Eh Chanel? Potevi scegliertene una più garbata” “Si, forse hai ragione! E magari un fratello meno rompi scatole forse? Ciao sfigato, ricordati di portarmi a casa dopo” Gli diede un pugno sullo stomaco e entrammo in classe di corsa. Ci sedemmo sui nostri amabili posti in ultima fila, assieme a Mike e Harry. Mike lo conoscevamo dal primo giorno della materna ed era sempre stato un mio grande amico. Mentre Harry.. beh.. lui era il mio migliore amico maschio. Sapeva tutto su di me. Era uno dei cinque ragazzi della scuola a detestare Tomlinson. Dicevano sempre che Louis doveva scendere dal piedistallo e tornare in sé. Forse avevano ragione, ma la cosa migliore, secondo me, è che doveva tirarselo in testa quel piedistallo, magari avrebbe fatto ripartire le rotelle della sua povera testa arrugginita e polverosa. Ok, era bello come ragazzo, ma il suo carattere mi faceva venire da vomitare. Quando pronunciava il mio nome, specifichiamo, il cognome, sembrava che avesse mangiato un barattolo di prugne andate a male. Ritorniamo a quella mattinata. “Signorina Tomlinson e la sua compare! Avete finito di lanciare oggetti non identificati fuori dalla finestra?” Non era colpa nostra se c’erano Louis e la sua classe che correvano in giardino. “Ci scusi..” La prof ritornò a spiegare quella roba. Pensate che non sapevo se quella tizia insegnasse scienze o francese. Ero a scuola da poco più di una settimana, non potevano pretendere troppo da me. Ci fermammo con lo sgancio delle mini-bombe di carta stagnola e iniziammo a scriverci bigliettini. “Styles a ore dodici! Ti vuole chiedere di uscire” Lessi ridendo. “Tesoro bello.. è il mio migliore amico! Nulla in più” Lei si mise a fare atti osceni con le mani, mentre io le lanciavo le penne. Avevamo esagerato. La tipa, che scoprii insegnava matematica e scienze, ci mise una nota sul registro e ci mandò dritte dalla preside. Che bello! Non ci ero mai stata, nuova esperienza. Ci dissero che c’era già un ragazzo dentro e che dovevamo aspettare più o meno cinque minuti. Mentre aspettavamo, passò Niall. Lo guardai come se avessi visto il paradiso. mi disse la frase più lunga da lui mai pronunciata nei nostri, anzi in quelli di Chanel, confronti: “Chanel giusto? Beh, non importa.. hai visto Louis?” Stavo sbavando. Appena sentii quel nome, mi venne la pelle d’oca. Lei rispose: “No, mi dispiace” Se ne andò. Dopo poco uscì il ragazzo e forse allora, potevo rispondere alla domanda di Niall senza sbavare come un lama. “che ci fate voi due qua?!” Io e Cassie rimanemmo senza parole e non rispondemmo. D’altra parte, non erano affari suoi cosa ci facevo io, ma dato che centrava sua sorella.. forse dovevamo rispondere invece che stare a guardarlo.

“Ehm.. abbiamo esagerato con il lancio degli oggetti in classe” Rise. “Ok pivelle! Io probabilmente vado in classe, a dopo Chanel, ci si vede Jhonson” Mi sorrise e io gli feci una smorfia. “Bene, potete entrare.. Tomlinson e.. Jhonson” La preside era abbastanza giovane e anche simpatica. Sapeva già tutto, quindi non parlammo più di tanto e rimanemmo d’accordo che il pomeriggio dovevamo pulire il disastro che avevamo fatto in classe. “Ecco, ci tocca fare anche le bidelle oggi” Non la stavo a sentire, ero troppo impegnata a seguire con gli occhi quello che stavano facendo Louis e Niall. “Mi hai sentita?” “Non adesso!” mi schioccò le dita in faccia. “Eccomi! Che giorno è?” “Dai scema! È lunedì mattina, diciotto settembre! Ti ricordi?” “ah si! Scusami, ma stavo cercando di capire che cosa stavano combinando tuo fratello e Niall” “ah.. nulla di speciale sicuramente! Quando vengono a casa mia solo videogiochi e ragazze su twitter, nulla di più” “ragazze?!” “Si! Vanno a vedere i profili di quelle del loro anno perché.. boh!” Sorrisi. Ci sedemmo sulla panchina di fronte alla presidenza e mi spiegò perché la mattina con noi c’era anche Louis. “Vedi, di solito va a scuola con Niall, ma i mei l’hanno obbligato a venire con noi due perché sai no cos’è successo alle gemelle Parker venerdì” “Si, che quel tipo strambo le ha aggredite” “Ecco, non volevano che succedesse anche a noi.. così, dato che mio fratello è bello, muscoloso e coraggioso hanno deciso che per un mese dovrà accompagnarci a scuola lui” mi cadde il mondo addosso. “Che? No, piuttosto mi faccio un’ora di latino!” “Dai.. mio fratello secondo me può anche essere simpatico” “Potrebbe, ma non lo vuole! Ha tutta la scuola ai suoi piedi.. e che poi non capisco come mai i ragazzi non vengono da te!” “Il più grande vince sempre.. e poi è un maschio, le ragazze di oggi lo preferiscono! Da quando Eleonor Calder e le altre ragazze lo hanno visto a petto nudo agli allenamenti di calcio.. sono come state ipnotizzate dal suo fisico! Io ormai ci ho fatto l’abitudine a vederlo in camera mia mezzo nudo. Per quelle normali non è così scontato avere uno del genere in camera” “Secondo me non è questa grande bellezza” Mi guardò. “Si.. certo! Se sta sera, dato che di solito il lunedì si fa la doccia, è a torso nudo in camera sua e lo vedi alla finestra.. te ne innamori” “Nah! Io innamorarmi di quello? Mai e poi mai!” “Cara lei! Dai, devi già pensare a coso.. Niall! Un altro ti complicherebbe la vita inutilmente” “esatto! Ma con Horan possibilità zero, anzi, sotto zero!” Rise e mi abbracciò. “Dai su, corriamo in classe, altrimenti la prof ci uccide questa volta! Altro che preside e lavori di pulizia” Ci alzammo e andammo in classe. “Eccovi!” Harry venne verso di noi. Si sistemò i capelli come faceva al suo solito: si abbassava, scuoteva i suoi ricci selvaggi che andavano dappertutto e quando si alzava, chiudeva gli occhi, si spostava il ciuffo e li riapriva. Da lì potevamo ammirare quei due smeraldi che aveva incastonati al posto delle pupille. Correvano delle voci sul fatto che gli piacessi, ma lo sappiamo tutti che io sono solo un’amica per lui, quasi una sorella e non potrei mai interessargli come fidanzata. “Ciao Harold” Lo abbracciai. “Allora?” Mike voleva sapere che cosa dovevamo fare. “Dobbiamo pulire il macello oggi pomeriggio” Risero. “Styles! Io e te le filmiamo” “sicuro” Harry iniziò a scherzare con Mike e mi faceva sorridere. “Ecco, basta broncio! Solo perché Horan non ti fila! Non devi illuderti.. lui, anche se fosse innamorato di te, sarebbe costretto a starti lontano per colpa di Tomlin-bleah” Risi. “Carino come nomignolo però!” Mi strinse a sé. Entrò il professore e ci sedemmo ai nostri posti. Due ore di latino mi sembravano infinite, peggio di un incubo, ma non peggio di Louis. “Cassie? Devo parlarti fuori da scuola, magari a pranzo” Harry mi sussurrò questo dal suo posto. “va bene” Gli risposi e tornai a disegnare sul banco di Cassie: io scarabocchiavo e lei cancellava. Quella mattinata stava per finire e non vedevo l’ora di pulire la classe per poi volare a casa e dormire. A pranzo, come accordato, andai a parlare con Harry. “Allora, volevo chiederti se domani pomeriggio ti andava di fare un giro con me, così per staccarti un po’!” “Certo! Con molto piacere” Lo abbracciai. Era in assoluto il ragazzo più amorevole del mondo e questa era solo una delle sue tantissime qualità in cui deteneva il record mondiale. Appena lo dissi a Chanel, lei lo prese come un appuntamento per metterci insieme, ma no, era solamente un’uscita da buonissimi, anzi, migliori amici. Non volevo un ragazzo che non amassi e non potevo sforzarmi di amarlo. Io e Chanel andammo in classe nostra con tutta la roba per pulire una macchia di inchiostro di diametro un centimetro! Sistemammo in poco più di un quarto d’ora. Riportammo tutto in portineria e andammo verso casa. Stava iniziando a piovere, così tirammo fuori gli ombrelli e potevamo proseguire tranquille, senza lavarci e correre sotto l’acqua. entrammo io a casa mia, e lei a casa sua. Era un pregio vivere una di fronte all’altra! Almeno, se era in camera di suo fratello, potevo vederla.. invece che chiudere le tapparelle per non vomitare alla vista di Louis. Appoggiai le mie cose e, come tutte le sere, buttai un occhio alla finestra di fronte.. quella maledetta volta che non chiusi le tapparelle.
  
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