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Autore: mangakagirl    21/01/2014    13 recensioni
-S-sei stata un’ottima socia, H-Haibara- mormorò mentre lei la smetteva di premergli il ventre e lo fissava sbarrando gli occhi, mentre le lacrime attraversavano il suo volto teso e pallido di paura, lasciandosi una scia cristallina dietro.
-Anche tu lo sei… Ma non parlare al passato, idiota!- la ragazzina scosse il capo decisa, sporgendosi più verso di lui -Tu ce la farai, ne sono sicura!- aggiunse, quasi più per convincere se stessa che lui.
-G-già… E dopo questo brutto c-caso andremo in c-campeggio con il D-Doc, vero?- Shinichi incrociò il suo sguardo e lo mantenne con difficoltà, cercando di non lasciarsi andare mentre tentava di apparire forte. La ragazzina, che aveva lasciato crescere i capelli sino alle scapole da quando aveva iniziato le scuole medie, annuì prontamente mentre alcune ciocche le cadevano davanti al viso, coprendoglielo un po’.
***
Haibara & Shinichi - Friendship
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye my Friend
 

Faticava a tenere le mani immerse in quel denso e scarlatto fiume bollente che fuoriusciva da una sorgente apparentemente superficiale, che invece era profonda e grave, e in cui il piombo di due pallottole di una Beretta si era conficcate in modo irrimediabile, repentino.
Del lembo candido di stoffa che teneva premuto sulla marea che fuoriusciva, ormai non rimaneva che un ricordo vago.
Piccole sferette cristalline si frantumavano sulla pelle sporca di sangue dei polsi e degli avambracci protesi in avanti per aiutare il corpo del migliore amico steso a terra a rimanere appeso alla vita.
-Kudo-kun, non ti azzardare a chiudere quegli occhi blu da rubacuori che ti ritrovi!- mormorò a denti stretti piangendo e premendo con forza sulla ferita, cercando di fermare l’emorragia inarrestabile che il ragazzino, pallido e debole, stava avendo al ventre.
-F-faccio di tutto…- rispose quello con un filo di voce, tentando di abbozzare un sorriso, che morì però sul nascere non appena ci provò: non aveva nemmeno la forza di respirare, figurarsi di sorridere.
-Non ti stai impegnando abbastanza!- Haibara scosse il capo singhiozzando e chiudendo gli occhi mentre il panico la divorava da dentro, attanagliandole traditore lo stomaco e il cuore.
Stava morendo, lo sentiva indebolirsi di secondo in secondo.
Sentiva il suo respiro affannato e veloce di chi sa che tra poco lascerà questo mondo, di chi è spaventato dalla morte imminente che lo bracca passo passo come un cane da caccia farebbe con la sua preda.
-I soccorsi stano arrivando, non puoi arrenderti proprio ora, Kudo-kun! Non ora che siamo ad un passo dal farcela, dallo sconfiggerli!-
Shinichi, nelle vesti di 12enne, tentò ancora una volta di sorriderle e ci riuscì contrariamente a prima, sentendosi un po’ più rilassato.
Ma sapeva anche che quello non era un buon segno…
Come aveva confutato in più occasioni e da più voci, le persone in punto di morte, poco prima di spirare, avevano spesso un lieve miglioramento.
Proprio come lui in quel momento.
-S-sei stata un’ottima socia, H-Haibara- mormorò mentre lei la smetteva di premergli il ventre e lo fissava sbarrando gli occhi, mentre le lacrime attraversavano il suo volto teso e pallido di paura, lasciandosi una scia cristallina dietro.
-Anche tu lo sei… Ma non parlare al passato, idiota!- la ragazzina scosse il capo decisa, sporgendosi più verso di lui -Tu ce la farai, ne sono sicura!- aggiunse, quasi più per convincere se stessa che lui.
-G-già… E dopo questo brutto c-caso andremo in c-campeggio con il D-Doc, vero?- Shinichi incrociò il suo sguardo e lo mantenne con difficoltà, cercando di non lasciarsi andare mentre tentava di apparire forte. La ragazzina, che aveva lasciato crescere i capelli sino alle scapole da quando aveva iniziato le scuole medie, annuì prontamente mentre alcune ciocche le cadevano davanti al viso, coprendoglielo un po’.
-C-certo- singhiozzò -Il dottore ci porta sempre in campeggio dopo i casi complicati… I bambini adorano il campeggio, no?- sorrise incerta mantenendo il suo sguardo a fatica, quasi non riconoscendolo.
Si riferì ai Detective Boys come se ancora fossero piccoli perché sia per lei che per lui, quei tre ragazzini pieni di grinta e curiosità, rimanevano sempre mocciosetti a cui badare.
Mocciosetti a cui dovevano tanto.
A cui avevano imparato a volere un gran bene.
-E-e poi anche a te sotto sotto il c-campeggio piace… T-tu sei il punto di riferimento di Mitsuhiko, ricordi?- aggiunse con enfasi -C-chi prenderebbe il tuo posto se dovessi andartene? Lui imita tutto quello che fai… E A-Ayumi? È cotta di te da s-sempre…- Haibara si asciugò una lacrima sporcandosi il viso con il suo sangue, rimastole sulle dita -E G-Genta…- il pianto tornò a bruciarle la gola -S-sei l’unico che ricorda sempre la combinazione del suo armadietto…C-come farebbe a-ad aprirlo s-senza di te? C-chi lo b-batterebbe a calcio? C-chi riuscirebbe a moderarlo quando si abbuffa… E H-Hattori! Sai bene che Osaka non aspetta altro che diventare l’unico detective in prima linea… N-non puoi lasciargli tutta la gloria e i casi a lui, no? E poi c’è Ran-
Lo fissò attentamente negli occhi, mentre questi si facevano un po’ più piccoli dalla stanchezza, un po’ più opachi.
-N-non puoi lasciarla, Kudo-kun! La ami, dannazione…! T-ti sei dichiarato a lei… A-abbiamo lottato così tanto per arrivare fino alla fine… Abbiamo lottato per proteggerli tutti, per tornare adulti… Abbiamo persino la formula dell’APTX ora- inginocchiata, sorrise tristemente toccandosi la tasca del bermuda beige che indossava sotto la maglietta lilla, sporcando la stoffa chiara col sangue -P-possiamo tornare adulti ora. Non p-puoi andartene, capisci?-
-H-Haibara…-
-No, stai zitto!- la scienziata urlò zittendolo mentre le lacrime tornavano a solcarle il volto -Non azzardarti a dire niente di idiota, chiaro?! A-andrà tutto bene, ho detto…-
Shinichi sentì le proprie labbra sorridere da sole e prese un profondo respiro.
-P-promettimi che t-ti prenderai cura di L-Lei… E-e che le s-spiegherai tutto quanto… C-che le dirai che l’ho s-sempre amata e mi dispiace p-per tutto quello che le ho fatto passare…-
-Lo farai tu da solo, io non lo farò!- Ai si fece più vicino e gli prese una mano decisa, sentendola tiepida solo perché era ricoperta del sangue bollente che stava fuoriuscendo dalla ferita: Shinichi stava diventando ghiacciato. -T-tu devi tornare ad essere il detective di una volta, Kudo-kun… Quello beffardo, pervertito, pieno di sé, infallibile…- pianse rendendosi conto che il ragazzo tremava -D-dobbiamo ricominciare la nostra vita da dove l’abbiamo lasciata, ricordi? R-ricordi chi eri…? T-tu h-hai un sogno da r-realizzare, Kudo-kun-
-N-non piangere- mormorò Shinichi tentando di alzare una mano per asciugarle le lacrime, ma la ragazzina non resistette più e si chinò di scatto su di lui, urlando di dolore e stringendolo forte, premendo il proprio ventre sulla sua ferita e sentendo subito il sangue fastidiosamente bollente aderirle ai vestiti, bagnarle la pelle, macchiandola.
-K-Kudo-kun, non devi morire! T-ti prego!- pianse abbracciandolo forte, mentre le mani di lui le circondavano la schiena con le ultime forze che gli rimanevano. -S-sei stato l’unico amico vero che abbia mai avuto- singhiozzò -L’unico su cui ho s-sempre potuto contare, l’u-unico che a-abbia mai capito come sono f-fatta davvero… L’unico c-che mi abbia accettata n-nonostante le cose terribili che ho f-fatto… N-nonostante sia stata un membro di quell’organizzazione d-di assassini… Ero u-una persona orribile q-quando ci siamo conosciuti, eppure t-tu mi hai accettata nonostante s-sulle prime mi odiassi…-
Le mani di Shinichi la strinsero forte mentre inspirava il profumo dei suoi capelli, che gli sfioravano il viso mentre singhiozzava.
-T-tu non sei mai stata una persona orribile… L-Loro volevano f-farti sentire così, ma tu n-non sei mai stata come L-Loro. Non s-sei mai stata una di L-Loro. T-tu sei s-stata un’amica f-fantastica, S-Shiho…- sussurrò piano mentre sentiva le palpebre abbassarsi e il cuore rallentare.
-Shinichi…- Ai singhiozzò chiamandolo per la prima volta per nome, stringendolo di più a sé commossa e disperata mentre sentiva la sua vita scivolare via come un getto d’acqua sulle dita.
-A-addio amica mia- mormorò con l’ultimo respiro il ragazzo, quando le sue mani sciolsero la presa da attorno alla sua schiena, rimanendo solo appoggiate su di essa senza vita.
Shiho sbarrò gli occhi rimanendo senza fiato, sussurrò il suo nome ancora una volta mentre si alzava piano, sciogliendo l’abbraccio e rimanendo in ginocchio accanto al suo fianco destro, piangendo mentre osservava il suo viso rilassato e le labbra semichiuse, come se stesse solo riposando dopo un lungo viaggio.
-Addio, amico mio- sussurrò chiudendo gli occhi e abbassando il capo verso le ginocchia, stringendovi sopra i pugni chiusi mentre una ventata fredda si scontrava con la pozza di sangue che si allargava sul suo ventre, facendola rabbrividire al centro del freddo, buio e umido capannone in cui si trovavano.
 
Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.

I’m so hollow, baby, I’m so hollow.
I’m so, I’m so, I’m so hollow.
I’m so hollow, baby, I’m so hollow.
I’m so, I’m so, I’m so hollow.
 
 
Mangakagirl’s Corner:
Minna Konnichiwa : )
Avevo voglia di scrivere una Fict sull’amicizia tra Haibara e Shinichi, dove loro fossero i protagonisti e…
Il mio lato sadico è nuovamente uscito fuori ^^”
Chiedo umilmente perdono per avermi depresso con questa OS, scritta mentre ascoltavo la canzone del mitico James Blunt “GOODBYE MY LOVER”, che mi ha ispirata durante la stesura e alla quale appartengono le ultime righe della storia.
Ovviamente non ha un’ambientazione precisa. Sappiamo solo che i due hanno 12 anni, che stavano affrontando l’Organizzazione prima che tutto accadesse e che Gin ha sparato a Shinichi… Il resto lo lascio immaginare a voi.
Spero vi sia piaciuta : )
Grazie a chi recensirà!
Mangakagirl 
  
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