Sei ricca d’imperfezioni, donna.
Con quelle lacrime pungenti, quei sorrisi un po’ scottanti.
Vacillando, va’ da lui, donna.
E con le mani sì tremanti, il seno assai scoperto,
Scansi ogni difetto, donna.
Sei ricca così, di te,
della bambina scanzonata, della madre un po’ annoiata.
Quella donna senza tacco, fragile e svestita.
E lui lo sa della tua pelle ancora bagnata,
Sa della favola incantata,
Che sei una bugia ingarbugliata.
E’ che lo ami, tu, dall’espressione tormentata.
Quella carezza ti è mancata, pazza.