Sentii
gli affilati canini penetrare in prossimità del polso.
Per
un momento mi parve perfino una sensazione piacevole,come se mi stesse facendo
solletico..ma in cuor mio sapevo che di lì a pochi secondi la situazione mi
sarebbe sfuggita di mano.
Cominciai
a sentire il sangue che pulsava,un terribile bruciore,e poi eccolo…il veleno
che s’insinuava come un ospite indesiderato. Trattenni a stento un urlo di
terrore e cercai di concentrarmi su ciò che stava accadendo. Tentai di rizzarmi
sulla schiena,di poggiare i gomiti sulle lenzuola del letto a mo’ di
sostegno,ma il dolore aumentava…e aumentava la mia incapacità di fare un
qualsiasi sforzo fisico.
Volevo
piangere..gridare…quell’inferno doveva finire.
Il
bruciore nelle vene crebbe a dismisura e fui sul punto di ritirare il braccio
violentemente,ma sapevo che Edward non me lo avrebbe permesso. Mi teneva la
mano,e quando si alzò per sedermisi accanto,incrociai il suo sguardo..un misto
di afflizione,dolore,tristezza. Tentai di
rivolgergli un tenero sorriso,ma i muscoli della bocca erano bloccati,non
riuscivo a muovere nulla..
-Bella…- mormorò lui poco dopo,e fu un vero e proprio
sussurro.
Aveva forse paura di disturbarmi?
Si.
Perché quando udii la sua voce desiderai immensamente
chiudergli la bocca,farlo stare zitto.. le parole in quel momento non avrebbero
risolto niente.
Nel frattempo la fitta al polso cominciava ad
estendersi,proseguiva su per il braccio…la clavicola…il petto…il ventre…e poi
giù fino alla gamba…
Come in un film,quel dolore mi fece ricordare cosa un tempo
mi aveva tanto intimorito,sapendo che quel momento sarebbe arrivato..
Rividi l’ingenua Renée
che mi accompagnava all’aereoporto di Phoenix..
..il veleno scorreva nelle vene ininterrottamente.
L’espressione di Charlie al mio arrivo..felice che finalmente
ci sarebbe stato qualcuno a preparagli il pranzo..
..un’altra terribile fitta alla gamba destra.
Jake ed io su di quella nostra panchina naturale a First
Beach..
..emisi un gemito.
-Bella,amore?- era ancora la sua voce,che non faceva altro
che irritarmi.
No avevo la forza di rispondergli,ma fui capace di lanciargli
un’occhiata che avrebbe dovuto risultare inceneritoria..ma lui fraintese
e,assalito dalla preoccupazione,mi si avvicinò lentamente.
Poggiò una sua mano fredda sulla mia fronte e premette..cosa
diavolo stava facendo?
Il dolore non era lì..
Poi mi scostò una ciocca dal viso imperlato di sudore e prese
a carezzarmi delicatamente..
..e quelle carezze per un momento mi parvero
rassicuranti..dolci…
Ma appena sentii il dolore farsi sempre più forte in
prossimità di entrambi i polsi,lo allontanai con una mano..che lui riuscì
ovviamente ad evitare.
Quindi l’afferrò e intrecciò le sue dita alle mie.
-Shhhh amore…tutto finirà tra poco…- sussurrò,chinandosi sul
mio corpo inerme.
-E-e-dwa..-
Le parole mi si bloccarono in gola.
Fui capace di esprimermi con poco più di un gemito.
-No,no..fai silenzio ora..- fece lui in tutta
risposta,rivolgendomi un altro di quei suo sguardi afflitti.
Avrei desiderato che non si preoccupasse così tanto,in fondo lui
stesso diceva che tutto avrebbe avuto fine di lì a poco..
Sapevo che se ne avesse avuto la possibilità,avrebbe pianto.
E quel pensiero che mi attraversò veloce la mente,bastò a
ricordarmi che nemmeno dai miei occhi sarebbe più sgorgata una sola,misera
lacrima..
Sarei diventata una creatura dannata..con un solo ed unico
scopo: uccidere..dissetarsi.
A quel punto sentii la fitta aumentare fin troppo…il dolore
oramai si era impossessato dal mio corpo e quasi non mi resi conto di essermi
rizzata sulla schiena e di aver nascosto il volto tra le ginocchia.
Ero conscia del fatto che avevo ripreso ad urlare,scatenando
l’angoscia di Edward,ora sul letto insieme a me. Mi cingeva le spalle con un
braccio e con una mano mi accarezzava vigorosamente i capelli,per buona parte
incollati al viso .
-Bella,sta arrivando anche Carlisle..non devi aver paura..-
Possibile che il suono di quel nome riuscisse in qualche modo
a rassicurarmi?
No…non potevo sperare in un suo arrivo..sarei morta di lì a
pochi minuti.
Edward poteva rassicurarmi quanto voleva,ma non avrebbe di
certo ottenuto il risultato desiderato.
-Edward…sto per mor-ri..-
-No,no…shhh…non pronunciare quella parola.- fece lui,la voce
rotta dall’ansia.
Appoggiò il suo volto ai miei capelli e sentii il suo freddo
respiro gonfiarmeli.
Mi chiesi,dentro di me,mentre il dolore cresceva,cosa mi
sarebbe accaduto se fossi sopravvissuta a quell’inferno..
..chissà..forse Edward mi avrebbe portata a caccia..
…sarei finalmente apparsa bellissima agli occhi di tutti…
..certo,avrei dovuto accettare l’idea di possedere una nuova
macchina,di andare alla Darthmouth…
Ma non potevo concentrarmi su tutto ciò mentre ero conscia
del fatto che la mia morte si stava avvicinando. Come potevo anche lontanamente
immaginare che sarei riuscita a sottrarmi a..a..alla mia fine?
Pensare quelle parole mi fece involontariamente rabbrividire.
Edward,al mio fianco,se ne accorse e mi strinse a sé con
ancora più forza.
Avrei voluto dirgli di lasciarmi sola,che quel contatto mi
faceva impazzire,ma sapevo che non se ne sarebbe mai andato. Quindi,non so
quale volontà divina,mi fece evitare di ringhiargli contro.
Ed ecco che il dolore aumentava…lo sentivo..
-Noooooooooooo!!!!!!- gemetti,in preda alla disperazione.
-Bella,Bella! Ti prego,predonami!!- urlò Edward disperato al
mio fianco,afferrandomi le mani.
-Basta!Basta!!!!- e sfuggii prontamente alla sua presa,-
Vattene! Lasciami stare!!!-
-Bella,ascoltami..-
-No,nooo!!-
Ormai il mio corpo era scosso da un incessante tremito che mi
fece ritornare alla mente…Jake..
Non ero padrona dei miei movimenti,urlavo e gemevo
involontariamente..strappavo con forza i lembi delle lenzuola,come se quei
gesti avessero potuto aiutarmi..
-Bella,ti scongiuro..-
Perché non la finiva? Come diavolo poteva pretendere che lo
stessi ad ascoltare quando ero sicura che la morte mi avrebbe raggiunta da un
momento all’altro?
Eppure riuscii a non gridargli contro,perché ero capace di
percepire il suo senso di colpa..quel senso di colpa che non doveva esistere..
-Amore,ascoltami,ora…-
Ma le parole diventavano suoni sempre più distanti,confusi..non
erano nitidi,ma parevano dei ricordi,ricordi che avevo impresso a fatica nella
mia mente.
-Bastaaa…nooo…-
Anche le mie grida,a quel punto,sembravano irriconoscibili.
Mi rannicchiai rapidamente in un angolino di quell’immenso
letto,evitando ancora una volta la presa di Edward..
Nascondendo il volto tra le ginocchia,gli rivolsi un’occhiata
disperata che lui ricambiò con uno sguardo altrettanto
afflitto..addolorato,causa del suo stesso masochismo.
Perché? Perché?
Io lo avevo implorato..
..io avevo desiderato quell’inferno..
..ed ora lui se ne sentiva la causa.
Il mio cuore avrebbe smesso di battere di lì a pochi minuti,e prima che si fermasse anche
il respiro,dovevo trovare la forza per parlargli,dirgli addio in modo
rassicurante.
-Edward?- riuscii a mormorare,rivolgendogli un rapido
sorriso.
Probabilmente credette che fossi riuscita a superare il dolore..e
finchè ci avrebbe creduto,io lo avrei assecondato. Sentii le sue braccia
circondarmi e sollevarmi dal letto,per poi trascinarmi sulla poltrona davanti
alla vetrata della camera. Mi fece accomodare sulle sue ginocchia e a stento
riuscii a resistere all’impulso di fuggire e urlare come poco prima..la fitta
in ogni punto del mio corpo non cessava di aumentare.
-Hai visto? E’ finita…- mormorò lui,ravviando i miei capelli
all’indietro.
-E pensare che ci eravamo fatti tanti problemi…-
proseguì,sorridendomi.
Io ricambiai il sorriso e istintivamente mi portai una mano
al petto.
-Cosa c’è?- domandò,preoccupato.
-Non batte più.-
Sentii che presto gli occhi si sarebbero riempiti di lacrime.
Attesi.
Attesi che il dolore divenisse sempre più forte in modo da
far sgorgare quelle maledette lacrime..ma non avvenne.
-Edward..io..-
-Cosa?-
-Perché non piango?- mi parve una domanda stupida e
infantile.
Lo vidi abbozzare un tenero e rassicurante sorriso. Io tentai
di ricambiare,ma il risultato fu una disgustosa smorfia.
Ma cosa stava succedendo?
-Mi ha sorpreso.- proferì Edward,ad un tratto,rivolgendo il
suo sguardo alla luna che si intravedeva tra gli alberi.
-Cosa?-
-La tua trasformazione.-
Trasformazione..?
L o guardai inebetita,attendendo una spiegazione plausibile.
Ma notando la mia espressione non fece altro che sorridermi ancora una volta.
-Senti ancora il dolore?- chiese,sfiorandomi il volto
delicatamente.
Dolore?
-N-no..- balbettai,domandandomi cosa stesse farneticando.
-Davvero..mi ha sorpreso..appena ho visto il tuo sorriso,ho
capito che tutto era finito. – e pronunciò quelle ultime parole emettendo un
sospiro di sollievo.
-Finito..cosa..?-
E improvvisamente tutto riaffiorò alla mia mente,ricordi
nitidi e ben definiti che probabilmente avevo tentato di eliminare.
..I canini di Edward che perforavano la mia pelle..
..I miei pensieri che andavano a Renée,Charlie,Jake..
..il dolore che si propagava a macchia d’olio..
E poi il definitivo arresto dei battiti del mio
cuore..nemmeno una lacrima che mi rigava il volto..
Spontaneamente poggiai una mano sul braccio e al contatto lo
sentii duro,come marmo,freddo..e bianchissimo,troppo bianco…a quel modo sarei
di certo risultata un’albina.
-Perché è stato tutto così veloce?- chiesi all’improvviso,ricordando
le volte in cui Alice mi aveva detto che il tormento si sarebbe prolungato per
più giorni..
-Non lo so.- ammise Edward,una nota di curiosità nella voce
suadente.
-L’importante è che ce l’hai fatta.-
-Se lo dici te…- mormorai,la mente improvvisamente piena di
troppi pensieri.
-Che intendi dire Bella?-
-Era meglio se fossi morta…-
-Non voglio nemmeno sentirti dire una cosa del genere.- mi
rimproverò, e in quel rimprovero riuscii a cogliere un’antica tristezza.
-Però ci avevo quasi sperato…-
Edward mi rivolse un’occhiata interrogativa.
-Quando hai parlato di Carlisle…sapevo che non sarebbe arrivato
prima della mia fine.- confessai,ricordando il dolore che avevo provato
sentendo che la morte si avvicinava.
-Bella.- sussurrò Edward,prendendomi il volto tra le mani, e
incatenando il suo sguardo al mio.
-Ti amo.- proseguì,la voce che traboccava di sincerità.
-Anch’io.-
-Non ti lascerò mai.-
-Prometti.-
-Lo prometto.-
-Qualunque cosa diverrò?-
-Qualunque cosa.-
E pronunciando quelle parole,posò le sue labbra di marmo
sulle mie,altrettanto fredde e dure. Dischiudendole,aprimmo gli occhi contemporaneamente
e nei suoi vidi il riflesso di una nuova Bella
Swan.