“Basta! BASTA! Non ti sopporto più!”
Alzai lo sguardo sconvolto.
“Mi vuoi dire qual è il tuo problema?”
Perché il mio migliore amico mi stava urlando a quel modo?
“Cazzo, Ale, io… io non riesco a capire… Hai ventun’anni…
cazzo, ventuno, e ti piangi addosso come se ne avessi sessanta!”
Lo guardavo interrogativo.
“Ma mi ascolti? Dimmi, cosa hai fatto negli ultimi sei mesi
di interessante?”
Sei mesi… a quella parola mi voltai verso una foto. La foto
di lei.
Lo sentii sbuffare. Sentii dei tonfi di passi, quindi entrò
nel mio campo visivo.
“Possibile che tu stia pensando ancora a lei? Ale, la vita
va avanti, scordatela, devi distrarti, non puoi chiuderti qua dentro e isolarti
dal resto del mondo”
Lo guardai strano. Le sue parole mi risultavano un’eco
lontana, difficile da capire.
“Ok, stavate insieme da quattro anni, ok, forse era la tipa
giusta, ma cazzo Ale, sono passati sei mesi, sei fottutissimi mesi e tu sei
ancora qua a piangerti addosso”
Non capivo perché lo facesse. Cosa gli importava se io
soffrivo? Non era a spassarsela con due svedesi quando avevo bisogno di lui?
“Dio mio… Mettiamola così… Selene ha un’amica, Denise, che
si è lasciata con l’uomo e che compie gli anni. Ora tu vai a darti una lavata,
ti vesti in modo presentabile, usciamo, andiamo a comprare un regalo a questa
Denise, stasera tu le dai il regalo, poi ti apparti con lei e… ehy, mi stai
ascoltando?”
Lo sguardo mi era caduto su un anello. Il suo. Quello che ci
avrebbe legati per sempre.
“Santo Iddio”
Prese l’anello e lo gettò via.
“Ehy!” mormorai scandalizzato.
Si passò le mani sulle tempie sbuffando.
“Hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?”
Mi sforzai di considerarlo. La sua voce era come un ronzio
fastidioso. Volevo essere lasciato solo.
“Sì, va bene per stasera. Adesso, se vuoi scusarmi, vado a
farmi una doccia”
Sorrise.
“Oh, così ti voglio amico. Reagisci, stasera devi essere una
tigre”
“Sì, sì” mormorai.
Attesi che uscisse, quindi cominciai a svuotare la doccia da
bacinelle varie.
Mi spogliai e mi osservai allo specchio. Rimasi scioccato.
Erano sei mesi che non mi guardavo. Il mio viso era un capolavoro di Picasso.
Gli occhi incavati mi ricambiavano con compassione. La bocca era di marmo,
immobile all’ingiù. Sulla fronte una ruga profonda, semi coperta da un oceano
di capelli disordinati e trascurati. Il torace, un tempo muscoloso e ben
allenato da tre appuntamenti settimanali in palestra, era ora piatto, e l’unico
rigonfiamento era quello della pancetta accumulata dalla tanta birra. Non
capivo cosa ci facessi lì davanti allo specchio, così con uno scossone mi
infilai nella doccia. L’acqua era come neve sul mio deserto.
Don’t Worry
(written by me)
Out it’s
raining
No noise of steps
You see the fog falling down
How many days will pass before
You will be able to laugh again
And I remember those days
You and me no words
Just feeling like to live every moment
I never thought you would fly away
With the end of the summer
It’s not a good change
A good change
Tell me
Don’t worry about the truth
If you wanna dream
Don’t worry about illusions
You can’t stop to wish
Don’t worry about the pain
Caused by her
Cause you will be laughing like me
Cause you will be happy
Look at me
And look at my mouth
Moving without giving out a sound
And the lights are turned off
And you realize
You’re afraid of dark
Don’t worry about the truth
If you wanna dream
Don’t worry about illusions
You can’t stop to wish
Don’t worry about the pain
Caused by her
Cause you will be laughing like me
Cause you will be happy
We do not know what the future will give to us
And in my heart I know that
It’s not impossible to be happy like
I was with you…