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Autore: Dania    21/01/2014    2 recensioni
Dean entra in panico perché a pochi giorni da Natale non è ancora riuscito a trovare il regalo per Castiel.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Il regalo perfetto
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester/Castiel Novak, Sam Winchester, Mary Winchester
Rating: SAFE
Parole: 1720
Prompt: Piuma del COW-T #4 di Maridichallenge
Genere: Slice of life, Generale, AU
Riassunto: Dean entra in panico perché a pochi giorni da Natale non è ancora riuscito a trovare il regalo per Castiel.
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.

Il regalo perfetto



Molto probabilmente se qualcuno, persino Sammy, avesse saputo quanto si stava impegnando per trovare il regalo perfetto e da quanti mesi si spremeva le meningi, non ci avrebbe creduto.  Nessuno avrebbe detto che Dean Winchester fosse una persona che in qualche modo dava l'impressione di apprezzare ( figurarsi amare! ) le ricorrenze e le festività, ed in fondo lui ne era felice. Questo però non gli impediva di avere una piccola parte di sé, che dopo anni aveva imparato a nascondere e sopprimere, che amava il trantran dei preparativi, le cene in famiglia, gli addobbi, i colori sgargianti, i tipici profumi di dolci e prelibatezze varie che riempivano ogni stanza della casa, le ricerche per i regali.
Appunto, amava le ricerche, non il panico perché non riusciva a trovare nulla di adatto.
Nonostante avesse deciso di prepararsi in tempo, iniziare a controllare le vetrine con largo anticipo e non giungere all'ultimo minuto senza avere ancora un pacco regalo pronto, era riuscito a prendere sottogamba questo suo proposito e fare tutto ciò che non avrebbe dovuto, perché tanto manca ancora molto tempo. Quando aveva visto le settimane mancanti al 'grande giorno di Natale' ridursi a due, si era, invece, fatto prendere da un terrore viscerale ed aveva iniziato a passare ogni momento libero girando per negozi. Non riusciva esattamente a spiegarsi come mai tenesse così tanto a quell'unico dono ( o forse non voleva farlo ), ma si era ritrovato ad analizzare ogni sorta di possibilità, con la speranza che qualcosa di adeguato saltasse fuori. Aveva girato tutti i grandi magazzini della zona, le note boutique del centro città, i semplici negozietti dove loro due erano soliti fermarsi ad osservare le vetrine quando uscivano insieme, librerie, gioiellerie, pasticcerie, negozi di animali, abbigliamento, elettronica. Tutto quello che aveva visto, però, o non gli era sembrato appropriato o era stato direttamente etichettato come 'folle' – molto probabilmente Castiel non avrebbe gradito un piccolo allevamento di porcellini d'India e pappagallini, soprattutto quando si sarebbe reso conto che avrebbe dovuto pulire lui le gabbiette, occuparsi di loro, assicurarsi che avessero da mangiare –. Detto in maniera molto semplice: non sapeva più dove sbattere la testa.
Ormai vagava sconsolato da una stradina all'altra, sperando di trovare qualcosa negli angoli più dimenticati di quella grande città. Entrava ovunque, girava per gli scaffali, osservava la merce, sembrava valutare attentamente tutti gli oggetti che prendeva in mano, ma sentiva sempre una vocina ripetergli, in una cantilena continua, non è quello adatto.
Si sentiva talmente sfinito e allo stesso tempo turbato, tanto che delle volte si svegliava nel cuore della notte e si segnava delle idee su un blocchettino, che aveva preso l'abitudine di tenere sul comodino, sempre a portata di mano. Naturalmente nel rileggere quelle poche righe, le mattine dopo, non riusciva a trovare nessuna consolazione. Una settimana prima di Natale si era ritrovato a cercare di capire come mai la notte precedente avesse scarabocchiato un 'fare un salto in un sexy shop', per poi accartocciare il post-it e gettarlo nella spazzatura. Doveva ammettere che qualche pensiero simile era balenato nella sua mente, anche qualcosa che aveva a che fare con nastri rossi, una camera lontana dalle orecchie dei familiari, perché non sarebbe stata silenziosa a lungo, e probabilmente un cibo dolce; aveva preferito non approfondire certi spunti, colto improvvisamente da pudicizia ( e non solo ).
D'altra parte cercava di passare più tempo possibile con Castiel, per poter prendere spunto dagli articoli delle riviste che leggeva, dalle pubblicità che più sembravano interessarlo, dalle vetrine che attiravano la sua attenzione, ma nulla di tutto ciò che scopriva gli sembrava abbastanza speciale per il loro primo Natale insieme. Forse, a causa del loro accordo di non scambiarsi regali, che lui aveva deciso di ignorare a piè pari, il moro non si preoccupava di lasciare indizi riguardo i propri desideri. Questo però stava facendo uscire Dean fuori di testa, tanto che aveva cercato persino i consigli dei propri conoscenti. Sam e Bobby si litigavano il titolo di Suggerimento Più Improbabili del Secolo, mentre Balthazar ( aveva capito di essere estremamente disperato quando si era ritrovato a premere il campanello del citofono di casa sua, con una bottiglia di vino e la richiesta di condividere la sua conoscenza sui gusti di Castiel – appunto mentale: mai più ridursi in questo modo e fare una cosa simile, mai – ) aveva snocciolato una serie di aneddoti sulle passate relazioni del ragazzo, sui punti in cui era particolarmente sensibile, sulle sue preferenze a letto e tantissime altre nozioni che non lo avrebbero aiutato nemmeno per sbaglio nella sua ricerca e che avrebbe preferito non conoscere, o meglio: avrebbe preferito scoprirle in una stanza da solo con Castiel e con la pratica.
I giorni a disposizione continuavano a diminuire, il panico saliva e le idee diventavano sempre più strampalate. Persino Castiel si era ormai reso perfettamente conto che qualcosa non andava, ma aveva interpretato l'irrequietudine e l'ansia che prendevano il compagno come l'esternazione dei sentimenti provati per il ritorno a casa dopo diversi anni dalle ultime festività passate tutti insieme.
Gli ambienti familiari, invece, avevano tranquillizzato Dean, il quale però continuava a pressare il fratello con domande varie e richieste di consigli, senza aver ancora mai ammesso ad alta voce il suo desiderio di trovare il regalo perfetto e il suo terrore nel vedere tempo e idee diminuire ad una velocità allucinante.
Alla fine – quando il giorno del mese aveva già raggiunto la ventina – era giunta, salvatrice, Mary, alla quale era bastato uno sguardo per comprendere quel groviglio di pensieri che altro non era che la mente del povero Dean.
Lo aveva preso a braccetto, si era assicurata che fosse coperto bene – non vorrai prenderti un accidenti proprio in questo periodo, vero? –, aveva preso le chiavi della tanto cara Chevy Impala del '67 e aveva guidato il figlio fino ad un disperso negozietto, che lui da solo non avrebbe mai saputo trovare.


« Sai, i più bei regali tuo padre me li ha sempre presi qui. Era uno di quei nostri posti magici. » Disse, mentre girava assorta tra gli scaffali, sfiorando con le punte delle dita gli oggetti esposti, coperti da un sottile strato di polvere e nostalgia.
A prima vista dava l'idea di essere una di quelle botteghe che vendevano occhi di ragno, zampe di gallina, filtri d'amore e sfere di cristallo. Che la soluzione fosse proprio quella? Un filtro magico per assicurarsi che Castiel continuasse ad amarlo per sempre? No, sarebbe stato troppo egoistico, per essere un regalo natalizio. Regalargli una di quelle ampolline che sembravano urlare 'distillato di felicità – per la vita migliore che possiate immaginare'? No, a lui non serviva nulla del genere. Era una di quelle persone che si entusiasmavano anche nel vedere i primi boccioli che all'inizio della primavera cominciavano a schiudersi, che riusciva a trovare la bellezza dove nessun altro la vedeva, a cui bastavano le più piccole cose per essere felice e per rendere contente anche le persone che lo circondavano. Era così perfetto che la magia bianca non avrebbe mai potuto far effetto su di lui, perché, almeno guardandolo dall'esterno, la sua vita non poteva essere migliore di quanto già non lo fosse.
« Cosa ne pensi di questo? »
La voce lo riscosse dai suoi pensieri. Girò tra gli alti scaffali che ricreavano un piccolo lambirinto nel quale perdersi e raggiunse la donna. Nel vedere cosa la madre gli stesse indicando, Dean seppe di aver trovato finalmente il regalo perfetto. E di averlo fatto nel negozio più inaspettato e assurdo di tutti.


« È stata una serata bellissima, sono così felice di averla potuta passare con la tua famiglia, Dean. » Castiel gli accarezzò una guancia, prima di posare un caldo e dolce bacio sulle sue labbra.
« Ed io sono felicissimo che tu abbia accettato l'invito. » Rispose ad un soffio dalla bocca del compagno, prima di coprirla nuovamente con la propria.
Si staccò lentamente, osservando con attenzione il suo volto: i capelli neri e mossi erano stati scompigliati dal piccolo bambino, il demonietto tutto pepe di Sam e Jessica, gli occhi sembravano più azzurri che mai, anche se erano velati da una certa stanchezza ( d'altronde erano un paio di giorni che faceva da babysitter a tempo pieno a quel tenero marmocchio ), il suo volto, più lo guardava e più gli sembrava bello, e più lui non riusciva a pensare ad altro che a quanto fosse fortunato ad averlo tutto per sé. Passò qualche minuto in contemplazione, con gli occhi verdi fissi in quelli color del mare, prima di trovare la forza di parlare, ma non quella di continuare quel contatto visivo. Da quando le proprie mani e gli oggetti nella sua vecchia camera erano diventati così interessanti? E da quando lo prendeva un'agitazione tale da farmi sudare i palmi?
« Senti, io... » Prese fiato, raccogliendo ogni briciola di coraggio presente in tutte le cellule del suo corpo. « Io devo darti una cosa. » Tagliò invece corto, spostandosi per recuperare da un cassetto il pacchettino dalla carta argentata e il fiocchettino azzurro, colori che aveva scelto appositamente per Castiel.
Glielo porse, cercando di evitare quello sguardo stupito e al contempo arrabbiato, poiché lui, in questo modo, aveva violato il loro patto. Comunque, nonostante ciò, prese in mano il regalo e con lentezza e delicatezza iniziò a sfilare il fiocco, a staccare lo scotch, senza rompere la carta. Rimase qualche minuto ad osservare la scatoletta argentea che vi era contenuta, prima di sospirare e decidersi ad aprirla.
« Ecco, io... Spero ti piaccia. Cioè, non sapevo veramente cosa farti e alla fine quest mi era sembrata la cosa migl— »
Due braccia intorno al collo ed una bocca premuta contro le proprie labbra gli impedirono di continuare a farfugliare frasi insensate.
« È stupenda. »
« Sai, no, continuo a dire che sembri un angelo sceso in terra per portare un po' di felicità in questo mondo. Volevo ridarti delle ali per poter volare sempre più in alto. »
Castiel accarezzò il ciondolo che aveva in mano, definendo con la punta dell'indice le piccole venature della piuma, quasi incredulo.
« Me lo metteresti? » Chiese, porgendogli i gancetti aprti della catenina d'oro bianco. Appena questi furono richiusi si portò la mano al petto, dove la piuma era poggiata sulla pelle chiara, continuando a sfiorarla, come se fosse una sorta di portafortuna.
« Grazie, Dean. »
   
 
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