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Autore: Riza28    05/06/2008    9 recensioni
" perchè ti amo così tanto da odiarti... ti odio Akito " il silenzio aveva preso il comando della situazione, un silenzio che esprimeva più di mille parole, più di mille sensazioni, più di mille pensieri, più di mille gesti...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non capiva come diavolo aveva potuto accettare di uscire con loro.
Forse voleva auto ferirsi, sì, questa doveva essere l’unica spiegazione, altrimenti non avrebbe mai accettato di vedere Akito e Fuka mano nella mano.
E tutta la fatica che aveva fatto per stare il più lontana possibile da lui?!?!? Era andata persa!
Dio! voleva solo picchiarsi, ma purtroppo non aveva tempo, era già tardi e doveva precipitarsi al luogo d’incontro.
La stavano aspettando tutti, mancava solo lei
“ Ciao Sana, finalmente sei arrivata, credevamo non venissi più “
“ Ciao a tutti, scusami Alicia è che oggi non ci sono con la testa “
“ solo oggi mostriciattolo?!? “
“ come al solito Akito sei sempre molto gentile “ gli aveva fatto la linguaccia e aveva raggiunto i due amici più avanti.
La giornata era stupenda per fare una passeggiata, se non fosse stato che era l’unica senza un ragazzo e questo la metteva parecchio a disagio; Alicia con Terence, Akito con Fuka… e lei?
Con quello che rimaneva della sua felicità.
Oh basta!! Doveva smetterla di buttarsi giù, non importava se il ragazzo non stava con lei, ne poteva avere quanti ne voleva di ragazzi molti più affascinanti e simpatici di Akito, ma forse era l’unico che l’aveva catturata.
Sana camminava avanti con i due amici, mentre Fuka e Akito stavano dietro mano nella mano
“ non trovi che Sana sia davvero carina oggi? “ aveva alzato le spalle
“ che ti prende?? “
“ niente, ma non ci trovo nulla di particolarmente bello in lei oggi “ si era morso la lingua, ma nel vero senso della parola.
Non era bella???? No dico, N-O-N E-R-A B-E-L-L-A?! Dio, era stupenda, bellissima!!
Dieci mila volte più bella della ragazza che aveva accanto.
Stranamente Sana aveva lasciato i lunghi capelli rossi sciolti, erano così soffici e belli e avrebbe tanto voluto accarezzarli e quella gonna che indossava? Risaltava le sue forme delicate e femminili; era rimasto senza parole quando l’aveva vista arrivare, ma le uniche cose che aveva saputo dire erano state ‘ mostriciattolo e non trovo nulla di particolarmente bello in lei oggi ‘ era davvero uno stupido.
“ è molta bella l’idea di continuare gli studi insieme, credo proprio che un giorno vi sposerete e avrete dei figli “ si erano guardati con occhi persi
“ lo speriamo “ avevano detto entrambi, abbracciandosi forte
Loro si che erano destinati a stare insieme per sempre, il loro si che era vero amore, lo era sempre stato e lo sarebbe stato per sempre, sin da quando si erano incontrati la prima volta e nonostante la loro timidezza, Terence e Alicia sarebbero stati insieme per sempre.
“ avete deciso dove andare? Sono stanco di girare in lungo e in largo “ l’aveva fissato contrariata
“ sei l’unico che da quando abbiamo iniziato a camminare si sta lamentando!! “
“ ehi rompi scatole non stavo parlando con te. Mostriciattolo! “ mmm… non lo sopportava, non ce la poteva fare!!
Era così antipatico che aveva una voglia matta di saltargli addosso e tirargli i capelli
“ non sono un mostriciattolo!! Scarafaggio!! “ l’aveva fulminata con lo sguardo
“ basta ragazzi, altrimenti passeremo tutto il pomeriggio a discutere! “ aveva saggiamente detto Fuka
“ ha incominciato quel mostriciattolo! “
“ CHE COSA?!?!? Sei tu che mi prendi in giro! “
“ Sana calmati! Coraggio entriamo in quella gelateria “
Il negozio era davvero carino e i gelati avevano un aspetto delizioso; si erano seduti ad un tavolino e avevano ordinato
“ allora Sana, non ci hai ancora detto come va il lavoro “
“ beh..direi che procede alla grande! Mi sto buttando in un sacco di cose: film, pubblicità, telefilm.. Ultimamente sto recitando in un telefilm “ aveva detto sorridendo
“ e dimmi Sana c’è anche Charles? “ aveva chiesto l’amica con occhi sognanti
“ beh sì, siamo praticamente i protagonisti della storia “
“ e figurati se quello non c’era “ aveva sussurrato Akito mentre Sana lo squadrava arrabbiata
“ ecco i vostri gelati “ per fortuna i loro sguardi pieni di rancore erano stati distolti dall’attenzione della cameriera.
Il suo gelato era squisito!
“ mio dio Alicia come facevi a sapere che qui i gelati sono così sublimi? “
“ mi ci ha portato un’amica perché questo posto ha aperto da poco e credimi Sana non solo i gelati sono così buoni “
“ mi stai facendo venire voglia di ordinare anche i pasticcini e una cioccolata con la panna e anche una di quelle brioche e… le crepe con la nutella le faranno?? O forse potrei prendere un frullato, ma ci sono anche le foc.. “ una voce l’aveva interrotta
“ mostriciattolo, se ordinerai tutta questa roba diventerai un maiale! “ aveva sbattuto le mani sul tavolo
“ grrrrr.. Akito! Io non sono un mostriciattolo e non diventerò un maiale! Non si dicono queste cose ad una ragazza! Brutto stupido “ il ragazzo le aveva sorriso beffardo
“ ma tu non sei una ragazza, sei un maschiaccio “
“ adesso ti faccio vedere io il mas.. “ di nuovo era stata interrotta
“ io non credo sia un maschiaccio, anzi..Credo sia quasi una donna, molto cresciuta, in tutti i sensi intendo “
“ Charles? Cosa ci fai qui? “ l’attenzione di tutti era sul ragazzo in piedi davanti al tavolino
“ sono qui con degli amici. Come state ragazzi? “
“ non sono affari tuoi ” aveva risposto il biondino
“ Akito! “ Fuka gli aveva tirato una gomitata
“ perchè non vi sedete con noi? “
“ ecco, non vorremmo essere di troppo “
“ infatti.. “
“ smettila di comportarti come un bambino “
“ non importa ragazzi, grazie lo stesso. Ora vado Sana, ci vediamo sul set “ la ragazza si era alzata e aveva abbracciato forte l’amico
“ ciao Charles “ l’attore era sparito, lasciando il gruppetto solo
“ sei proprio un cafone! “ “ tse “
Avevano pagato ed erano usciti fuori dalla gelateria
“ oh mio dio Alicia guarda cosa c’è! “ la ragazza aveva raggiunto l’amica appiccicata alla vetrina
“ ti prego Fuka entriamo “
“ certo! Sana vieni? “
“ no grazie, non mi va. Andate voi “
“ e tu Akito? Ti prego vieni dentro “ l’aveva implorato la fidanzata
“ no Fuka, lo sai che mi annoio a vedere i vestiti “ l’aveva fissato tristemente.
Forse aveva fatto apposta a rimanere fuori con Sana, forse si amavano ancora.
Akito.. perché nono mi guardi come guardi lei?
Erano rimasti soli seduti su una panchina
“ non dirmi che te la sei presa per prima mostriciattolo “
“ sei uno stupido! Non capisco che bisogno c’era di rispondergli così, Charles è stato molto gentile “
“ oh Sana per favore! Charles è bello, Charles è gentile, sensibile, affettuoso.. quel ragazzo è un angelo! Parlate di lui come se fosse un dio da venerare! “
“ sei solo geloso! Non capisci nulla! “
“ Sei tu che non capisci nulla stupida! Quel cretino ti sbava dietro e tu neanche te ne accorgi ”
“ adesso basta Akito, mi hai stancato ” fortunatamente erano stati interrotti dagli amici
“ andiamo coraggio! “ Fuka era corsa dal ragazzo e l’aveva baciato dolcemente, senza che lui si opponesse
“ c’erano un sacco di cose stupende, ci veniamo insieme la prossima volta? “
“ come vuoi “
“ Sana va tutto bene? “ la ragazza era rimasta imbambolata davanti alla coppia.
Si erano baciati, loro si erano.. chissà quante volte l’avevano già fatto.
Il suo cuore aveva fatto una capriola indietro e non dava segni di voler smettere di battere più forte che mai.
Perché lui non l’aveva fermata? Che domanda stupida, erano fidanzati, ecco perché.
“ s..si Fuka, grazie “ si era girata e si era incamminata silenziosa.
La sua mente non faceva altro che farle rivedere quel bacio tra i due amici, stupida!
Perché si stava torturando così ingiustamente? La doveva smettere di pensarci, voleva solo tornarsene a casa il più presto possibile.
Di nascosto si era voltata verso di loro e li aveva scoperti nuovamente a baciarsi e a scambiarsi dolci effusioni; il cervello le stava fumando e il cuore si stava sgretolando con una lentezza esasperante, aveva scosso la testa e si era immersa in una conversazione con Alicia.
Avevano raggiunto un parco molto grande e soprattutto pieno di gente; ad un certo punto una palla le era rotolata ai piedi
“ ehi rossa! Mi lanci la palla? “ un ragazzo alto e muscoloso le aveva fatto l’occhiolino
“ tieni “
“ grazie bellissima!! “ era arrossita mentre il ragazzo le sorrideva
“ tse, bellissima “ con lo sguardo indifferente fissava quello stupido che si era permesso di farle l’occhiolino, di sorriderle e di chiamarla bellissima.
“ Alicia mi è venuta voglia di giocare a pallavolo, come facciamo? “
“ già anche a me, potremmo chiedere a quei ragazzi a cui hai passato la palla ”
“ hai ragione, forza andiamo! Fuka vieni anche tu? “
“ no, preferisco rimanere qui con Aki “ l’aveva abbracciato dolcemente mentre i tre amici si avvicinavano a quel gruppo di ragazzi
“ scusa “ era davvero bello, capelli neri e occhi verdi, molto alto e con un sorriso da farla sciogliere
“ ciao, dimmi “
“ ecco noi volevamo chiedervi se possiamo unirci a voi, sempre se non siamo di troppo “
“ non posso rifiutare la richiesta di due belle ragazze come voi “ Terence si era fatto rosso in viso
“ ehi, lei sta con me, quindi scordati qualunque cose ti sei messo in mente “
“ tranquillo amico! E tu che mi dici rossa, sei fidanzata? “
“ no e comunque il mio nome è Sana ”
“ piacere Takumi “ si erano stretti la mano
" ehi rossa, scommettiamo che se ti batto esci con me e se mi batti tu “
“ se ti batto io mi paghi un gelato in un posto qui vicino“ le aveva fatto l’occhiolino e avevano cominciato a giocare.
Poco distante Akito osservava la scena cercando di contenere un’esplosione di gelosia, mentre la ragazza cercava di attirare la sua attenzione in tutti i modi
“ insomma Akito, ora che siamo soli non mi degni neanche di uno sguardo, mi vuoi dire che ti prende oggi? “ non aveva voglia di stare a sentire le sue paranoie, così per zittirla l’aveva baciata con passione, facendola stendere sull’erba
“ così va meglio? “ aveva sorriso arrossendo lievemente e tuffandosi con insistenza sulla sua bocca.
Il suo sguardo era finito ancora su di lui che era praticamente sdraiato sull’amica
“ ma che diavolo stanno facendo? “ aveva sussurrato tra se e se
“ che c’è rossa? “ non riusciva a vedere altro che i loro corpi appiccicati
“ ehi rossa, sta attenta alla palla! “ non aveva fatto in tempo a girarsi che una pallonata l’aveva colpita in testa facendola cadere
“ Sana! “ aveva gridato Alicia correndo dall’amica stesa a terra
“ rossa! “ il ragazzo aveva raggiunto Sana stesa a terra prendendola tra le braccia; si era sfiorata la testa rossa come un peperone
“ che male! Ma da dove è uscita quella palla, da un cannone!? “ i ragazzi intorno erano scoppiati a ridere
“ tutto bene rossa? “ aveva annuito
“ ho fatto una pessima figura? “
“ già.. “ aveva risposto il ragazzo sorridendo “ accidenti! “
Akito sentendo la voce di Alicia gridare il nome della ragazza si era alzato di colpo e aveva visto quel ragazzo tenerla tra le braccia e tutti gli altri intorno; stava per andare a vedere cosa era successo quando Fuka l’aveva tirato a se, facendolo sdraiare nuovamente
“ dove pensi di andare? “
“ Fuka, devo and.. “ l’aveva baciato con passione, stringendolo forte
Si era alzata barcollando, notando che i due erano ancora appiccati, quello stupido!
Non era neanche andato a vedere cosa le era successo, lo odiava!
“ ehi rossa pensi di riuscire a giocare ancora? “ perché sentiva i suoi occhi bagnarsi, stava forse per piangere
No, non voleva, non doveva, lui non meritava di vederla così, non meritava di vederla soffrire.
Sicuramente avrebbe goduto a vederla piangere, ma lei non l’avrebbe mai permesso.
Con la mano si era asciugata gli occhi, mostrando al ragazzo uno dei suoi splendidi sorrisi
“ mi dispiace Takumi, ma credo proprio che ora andrò a casa ”
“ come? Coraggio per così poco, non lasciarmi qui solo “ aveva sorriso imbarazzata
“ mi dispiace davvero “
“ almeno mi dai il tuo numero di cellulare rossa? “ aveva annuito sorridente.
Aveva salutato i due amici e silenziosa si era diretta dove stavano Akito e Fuka.
Quando l’avevano vista arrivare si erano staccati
“ scusate, non volevo interrompervi. Prendo solo la mia giacca e vado, grazie per oggi “ per un attimo i loro occhi si erano incontrati e Akito aveva visto le prime lacrime bagnare le sue guance.
Era corsa via velocemente, aveva bisogno di buttarsi sul letto e piangere fino allo sfinimento, poi tutto sarebbe tornato come prima, avrebbe continuato a fare finta di niente, avrebbe continuato a fare finta di essere felice e sorridente come sempre, ma in questo momento sentiva il forte bisogna di sfogarsi, di ritornare la Sana che in tutto quel tempo si era impossessata di lei, la ragazza triste, malinconica, piena di rancore e rabbia, piena di odio e di dolore.
Correva veloce lasciando che le lacrime le rigassero il viso fino a scomparire nel vuoto, adesso non le importava di nulla solo di piangere.
Una mano l’aveva bloccata costringendola a girarsi
“ mostriciattolo ma che ti è pres “ si era bloccato quando aveva visto gli occhi della ragazza rossi e bagnati
“ non chiamarmi mostriciattolo! Che diavolo vuoi? Perché mi hai seguita? “ aveva detto arrabbiata
“ allora avevo visto bene, stavi piangendo. Perché Sana? Perché piangi? “
“ e me lo chiedi stupido?! Non mi va di parlare con te Akito, sei l’ultima persona che ora voglio vedere “ le aveva stretto il polso
“ e chi vorresti vedere ora, Charles? “ era stato un attimo, quel rumore seguito poi da un forte bruciore e da un segno rosso sulla guancia; gli aveva tirato uno schiaffo, forte, schietto, carico di odio e frustrazione, senza rimorso, puntando i suoi occhi pieni di rabbia in quelli del ragazzo
“ perché? “
“ perché ti amo così tanto da odiarti.. ti odio Akito ” il silenzio aveva preso il comando della situazione, un silenzio che esprimeva più di mille parole, più di mille sensazioni, più di mille pensieri, più di mille gesti.
L’aveva baciata senza dire niente, senza aspettare che lei parlasse, l’aveva baciata poggiando le sue labbra su quelle morbide di lei.
L’aveva spinto pulendosi con la mano le labbra, come a voler pulire una macchia, come a voler cancellare quell’impronta da sempre desiderata e aveva cominciato a colpirlo sul petto gridando e piangendo
“ non venire a baciarmi perché ti faccio pena, non ho bisogno di essere consolata! “
“ ti sbagli ”
“ non ho bisogno della tua pietà, della tua carità ”
“ stai sbagliando ancora ”
“ torna tra le braccia della tua amata, io non ho bisogno di te ”
“ sbagli “
“ smettila di trattarmi come una stupida, come una bambina! Non sei niente per me, ormai posso farcela anche da sola “
“ e ancora sbagli”
“ da sola, sono andata avanti da sola per troppo tempo per venire da te ora e chiederti di tornare in ginocchio. Non farò questo ”
“ sbagli ”
“ e invece sei tu che sbagli se pensi che io ricadrò nella tua trappola “
“ quale trappola Sana? Stai sbagliando “
“ ma che diavolo Akito, sai dire solo sbagli?! Io..io.. non ho più nulla da dirti, lasciami stare “ aveva cercato di scappare, ma lui non mollava la presa
“ lasciami Akito! Non ti voglio più vedere, per me non esisti più. Voglio dimenticarti e smetterla di stare male per te ” l’aveva abbracciata contro la volontà della ragazza che per un po’ aveva continuato a dimenarsi
“ perché mi fai questo? Perché non mi lasci sola? Fuka ti ama, ti starà cercando, va da lei “ ormai aveva perso le forze, piangere, gridare e correre l’avevano fatta stancare e non aveva più la forza di respingerlo
“ io non la amo Sana, io sto con lei per ripicca perché lei ti assomiglia e stare con lei mi sembra stare con te. Non voglio prenderti in giro e non ho mai voluto lasciarti sola, perché non vuoi capire? “
“ basta Akito, basta “ si era staccata da quell’abbraccio e si era girata
“ io..non posso, tu sei..sei un’ipocrita “ aveva ripreso a correre diretta velocemente a casa.
Quella notte non aveva fatto altro che rigirarsi nel letto senza riuscire ad addormentarsi, tormentata da mille pensieri e dal suo viso.
Era solo uno stupido e lei l’avrebbe dimenticato, avesse dovuto aspettare un giorno, una settimana, un mese, anche un anno, lei l’avrebbe rimosso dalla sua testa e dal suo cuore.
Il ragazzo in quei giorni aveva provato a chiamarla, le mandava dei messaggi, le faceva degli squilli, era perfino andato a casa sua a cercarla, ma lei aveva fatto finta di non esserci, non voleva vederlo, non ora e forse mai più.
Era sdraiata nel letto quando un tuono l’aveva fatta saltare in aria spaventandola a morte
“ stupido temporale “ aveva scostato la tenda notando che fuori c’era un forte vento; il temporale rimbombava spaventosamente e la pioggia cadeva ininterrottamente, una vera e proprio bufera.
Nessuno sarebbe mai uscito quel giorno era da stupidi stare fuori con un tempo del genere, ma un attimo.. Aveva intravisto uno stupido in mezzo a quel trambusto, ma come poteva stare li fuori?
Aveva guardato più attentamente
“ Akito?! “ non poteva crederci, quell’idiota era fuori da casa sua con quel tempo.
Era corsa giù da basso e velocemente aveva aperto la porta; una folata di vento l’aveva quasi spazzata via provocandole una miriade di brividi di freddo
“ SANA! Ho bisogno di parlarti, ti prego! “ il ragazzo era fradicio ed era aggrappato ad un palo per non essere trascinato via dal vento
“ cosa diavolo ci fai li? “
“ ti prego Sana “ era corsa verso di lui e l’aveva preso per mano, trascinandolo in camera e chiudendo la porta.
Stava congelando, era bagnata dalla testa ai piedi, ma non quanto il ragazzo
“ tieni, asciugati “ gli aveva porto una salvietta e si era seduta sul letto
“ cosa sei venuto a fare? Non ti aveva detto di non volerti più vedere?! Forse mi sono spiegata male o non mi hai capita “ si era seduto accanto alla ragazza
“ smettila di parlare e di dire solo stupidaggini. Sbagli come la solito e meno male che ci sono io “
“ ma mi stai prendendo in giro? Pensi di essere nella posizione per fare lo spiritoso? “
“ senti Sana, devo dirti una cosa importante. Ti ho cercata in questi giorni, ma senza risultato “
“ non avevo voglia di sentirti e comunque cosa devi dirmi? “
“ Ho lasciato Fuka. Non è con lei che voglio stare, non è lei che amo, non è lei che voglio baciare e accarezzare “ l’aveva fissata negli occhi
“ credimi se ti dico che ti ho sempre amata, ma tu non te ne sei mai accorta e io ero troppo stupido e timido per dirti quello che provavo. Quindi ora ascoltami bene non vorrei aver fatto tutta questa strada e aver attraversato una bufera per niente; io ti amo come non ho mai amato nessuna, voglio stare con te! Odio vederti ridere con altri ragazzi, non sopporterei di vederti tra le braccia di un altro, morirei di gelosia. Ti penso ogni singolo giorno della mia vita, in qualsiasi momento, ti sogno, ti desidero, stai diventando un’ossessione, quindi ti prego dimmi… dimmi se vuoi stare con me “ che cosa avrebbe dovuto rispondergli?
Doveva cacciarlo e ricominciare da capo, ma perché il suo cuore la spingeva a fare il contrario?
“ Come l’ha presa Fuka? “
“ a dire la verità bene, mi ha confessato che da un bel po’ si rivedeva con Jeremi, avevano ripreso a frequentarsi e mi ha anche detto che prima o poi mi avrebbe lasciato lei “
“ allora perché eravate così affiatati al parco? “
“ voleva solo farti ingelosire, sperava in qualcosa di questo genere ”
“ guarda che io non ho ancora detto che voglio stare con te “
“ allora dimmelo Sana.. dimmelo” perché aveva così paura di pronunciare quelle semplici parole?
Prima o poi avrebbe dovuto lasciarsi andare e superare quel muro che aveva così paura di scavalcare.
Non voleva soffrire, non voleva, ma amare significa anche rischiare e lei avrebbe rischiato
“ voglio stare con te Akito, per sempre, ma se tu mi stai prendendo in giro o pensi che tra noi sarà solo un’avventura, allora mi dispiace ma non ci sto “
“ sta zitta “ l’aveva baciata con passione, assaporando finalmente il sapore della ragazza
“ ti amo mostriciattolo “ aveva sorriso divertita
“ ripetilo.. “
“ ti amo, ti amo, ti amo.. “
“ ti amo Akito, ma ti prego, non stancarti mai di ripetermelo “ l’aveva baciata con più passione e dolcezza cercando di rimanere incollato alle sue labbra il più possibile
“ un’ultima cosa Aki.. ti sbagli ”
“ su cosa? “
“ io non sono un mostriciattolo “
“ lo so amore, ma se ti dicessi che sei bellissima non sarebbe più bello vedere sul tuo viso quell’espressione buffa e poi se ti prendo in giro sono sicuro che mi pensi sempre “
“ scarafaggio! “
“ mostriciattolo ”
“ antipatico che non sei altro! “
“ senti, non potremmo insultarci più tardi? O fatto così tanta fatica a riuscire a parlarti che ora vorrei solo baciarti “
“ per questa volta si può fare “
  
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