L’ipocrita
Occhi cerulei di
brillante zaffiro.
Capelli come fili di
seta dal color del miele.
Labbra rosse di un
veleno che non avevi mai assaggiato prima.
E ancora, fisico esile
ed aggraziato vestito di lattea e delicata pelle.
Sguardo casto di
vergine portata al martirio.
Ammettilo,
sono stato bravo, ancor
più bravo di te.
Ti ho visto trattenere
il respiro ed arrossire quando mi spiavi.
Ti ho sentito tremare,
quando hai fato scivolare la mia camicia a terra, assieme al resto degli altri
inutili indumenti.
Ti ho sentito amare,
quando, senza farmi alcun male, sei scivolato in me.
Ti ho sentito amare, sì, ma non
hai amato me.
Di che ti meravigli?
Forse che ignoravi chi sono io?
Inseguivi me, ma non ero io ciò che volevi.
Tu volevi l’idea che
ti eri fatto di me.
Desideravi quella creatura angelica dallo sguardo limpido come rugiada,
non il diavolo dalla maschera di falsità che sono
io.
Bramavi i fili di seta dal color del miele, le labbra rosse, la pelle
liscia e lo sguardo di vergine, ma alla fine ti sei ritrovato a stringere tra
le mani un mucchio di molecole incollate l’una all’altra da un quantitativo assurdo di cinismo e di menzogne.
Benvenuto nel mio mondo.
Al mondo non ci sono solo persone buone ed
ingenue come te.
Al mondo ci sono anche persone come me, persone
che ti usano e poi ti buttano via, e duri quanto il gioco nuovo di un ragazzino
viziato che non ha per amici né il senso di colpa né l’umiltà.
Figuriamoci la sincerità...
Devo ammettere, però, che un po’ mi sono
divertito nell’intaccare la tua insopportabile purezza. Ti ho
trascinato in basso perché sarebbe stato impossibile per me innalzarmi
al tuo dannatissimo livello.
Non sono mai stato me stesso o, forse, lo sono
stato anche troppo, non saprei dirtelo con precisione, fatto sta che il tuo
amore per me s’è tramutato in odio
ed i sorrisi in sguardi gelidi carichi di rancore.
Mi maledico per quello che ti ho fatto, per l’ingenuità
che, con le mie mani luride ho voluto lordare; mi pento delle falsità
che ti ho detto, delle lacrime che ti ho fatto versare, ma tu non lo saprai mai
e ciò perché a questo mondo ci sono anche persone come me, perché a questo mondo c’è
anche, a differenza di te, chi sa mentire.
Indosserò ancora una volta le mie maschere e sarò in
grado, ancora una volta, di sorriderti come se niente fosse e sai perché?
Perché io sono un ipocrita.
Perché io sono l’Ipocrita.
Fine.
Vi prego, lasciate un commento...
La crisi depressivo- mistico- spirituale non accenna a placarsi, ma forse il vostro parere poterebbe aiutarmi...
Adesso vi saluto e grazie mille per aver letto...
Ciao dalla vostra Isi.