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Autore: SoGi92    21/01/2014    1 recensioni
Il quasi angelo Derek, prima di potersi definire tale, ha ancora un piccolo lavoretto da compiere, ma questa volta in gioco ci sono i suoi sentimenti. Riuscirà nell'impresa?
Sequel de "Un Cupido un po' speciale" Buona lettura!!^^
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Un cupido un po’ speciale 2

Capitolo 14

(Adrian)

 

Sono sotto il suo palazzo, tra poco Elisabeth dovrebbe scendere. Spero di aver fatto bene a venire solo senza Derek. Sarò un tipo all’antica, ma credo che due persone siano più che sufficienti per un appuntamento, in tre è sovraffollato!

Certo… senza di lui dovrò fare un po’ più di fatica per parlarle, ma prima o poi doveva accadere.  Prenderò un bel respiro e … cercherò di balbettare il meno possibile!

Chiudo la mano a pugno e me lo do sulla fronte. –Forza… stasera devi mettercela tutta! – dicendolo mi appoggio alla porta, ma all’improvviso sento mancare il mio appiglio e… cado giù! Che dolore!

-Ti sei fatto male? – Elisabeth mi si avvicina e mi aiuta ad alzarmi. La guardo e non riesco a parlare… è un vero schianto stasera! Indossa un cappotto lungo, sembra color tortora, da cui spunta l’orlo del vestito nero, un paio di francesine in tono col cappotto e i capelli legati in un morbido chignon. Sono senza fiato! Non so perché, ma in questo momento penso a cosa direbbe Derek, forse una cosa tipo “Smettila di commentare come fossi ad una sfilata e parlale!” e non avrebbe tutti i torti.

-Sei… sei bellissima…- tutto quello che riesco a dire è… un banale complimento. Che, però, sembra sortire il suo effetto dato il leggero rossore comparso sulle guance di Elisabeth.

-Ti ringrazio…- non l’ho mai vista così… imbarazzata? Di sicuro è per quello accaduto la sera prima con Derek. Un po’ mi infastidisce: è vero che l’idea di farlo parlare con lei un ultima volta è stata mia, ma non posso dire che il fatto del bacio mi sia andato giù! –Andiamo, non vorrei arrivare troppo tardi al ristorante. – continua Elisabeth. Sono proprio un disgraziato… ho lasciato che fosse lei a prenotare un posto. Di solito è l’uomo a farlo.

Ci incamminiamo, quando la sento appoggiarsi al mio braccio. Mi pietrifico per un momento, quel gesto, all’apparenza normale per una coppia di ragazzi, mi ha sorpreso.

-Tutto bene? –

-Ehm… sì, sì… andiamo…- rido nervosamente, mentre lei mantiene la presa sul mio braccio.

Per fortuna il ristorante non dista molto dal palazzo di Elisabeth, lo raggiungiamo in poco più di un quarto d’ora. Il maître ci scorta fino al nostro tavolo, e ora che siamo seduti l’uno di fronte all’altra… non so che dire! Forse ho fatto un grosso errore a non far venire anche Derek. In fondo lei non può vederlo e non ne sarebbe distratta, crederebbe di parlare con me. O meglio sentirebbe i pensieri e le idee di Derek animate dalla mia voce. Un po’ come nel romanzo “Cyrano de Bergerac”: Derek sarebbe Cyrano e io Cristiano… se penso a Derek con un naso prominente come quello del personaggio mi viene da ridere.

-Tutto bene? – mi chiede Elisabeth, forse notando il mio mutismo… oppure il fatto che mi sono messo a ridere dal nulla…

-Ehm… sì, sì… tutto bene. Davvero un bel ristorante… - dico, guardandomi un po’ in torno… forse mi sarei dovuto vestire in modo un po’ più elegante: non credo siamo abituati a clienti che indossano giacca e pantaloni spaiati… lo dimostra il modo in cui tutti mi stanno fissando. Anzi… direi che, se il loro sguardo è caduto sul mio abbigliamento, poi è stato rapito dall’eleganza di Elisabeth. È davvero a suo agio in ogni situazione, a quanto pare.

Lei alza le spalle. –Abbastanza… sono venuta a cena una sola volta, ma ricordo che le pietanze erano squisite. – poi si blocca e mi guarda. – Sono rimasta davvero colpita dalla rapidità in cui hai sbrigato la faccenda ieri sera. Perché hai tenuto nascoste le tua abilità fin ora? –

Deglutisco rumorosamente… e ora che mi invento? Inizio a farfugliare qualcosa di incomprensibile…

-I signori hanno già deciso cosa ordinare? – non sono mai stato così felice di vedere un cameriere in vita mia, lo giuro!

Elisabeth da uno sguardo al menù –Un piatto della casa, grazie. –

-D…due… la ringrazio…- non so nemmeno di cosa si tratti, ma non capivo nulla di quello scritto su quel foglio di carta… perché non ho studiato meglio il francese!?

Il cameriere si inchina e ritira le carte. –Gradite un drink nell’attesa che i vostri piatti siano pronti? –

Elisabeth mi guarda. – Che dici, brindiamo con del vino? – io annuisco senza proferire parola. Di solito non bevo, ma a quanto pare Derek le ha dato quest’impressione… -Due bicchieri di Prosecco, grazie. –

Quello fa un altro inchino a ci lascia soli.

-Cosa stavi dicendo? – incalza nuovamente lei. Ed ora che mi invento?

-Be’… mi… mi sono im...impegnato a…al massimo…- rido di nuovo nervoso. Ma quando arriva questo vino? Derek mi ha avvertito che non regge molto bene l’alcol… forse se beve un po’ lascia cadere il discorso.

In men che non si dica, ecco arrivare due calici con il nostro vino all’interno. Dovrò fare lo sforzo di berne almeno un po’ se non voglio insospettirla troppo. Ma perché il mio angelo custode, oltre ad essere l’ex della donna di cui sono innamorato, deve essere anche un esperto bevitore? Aspetta… com’è che mi ha detto di bere? Sorsi decisi e devo evitare di tossire, se non sbaglio. Non poteva bere come una persona normale?

Prendo in mano il calice, dopo aver ringraziato l’uomo che me lo ha offerto dal vassoio, e tento di fare un brindisi. –Al nostro lavoro… -dico poco convinto. A fare quel brindisi ci dovrebbe essere qualcun altro, non io, ma Elisabeth sorride e imita il mio gesto. Beviamo un sorso. Che schifo! Forza Adrian… devi buttarlo giù senza esitazione, non vorrai vanificare tutti gli sforzi fatti fin ora, no? Forza, uno… due… e tre! Bene, fatto. Il liquido mi sta scendendo in gola… devo dire che è meglio del previsto. Almeno sono riuscito a farlo andare giù.

Incredibile, ma dopo un po’ di vino la lingua mi si è sciolta. Abbiano discusso tranquillamente per tutta la serata. Avrei volentieri evitato le lumache come piatto principale, ma, a parte questo, non poteva andare meglio! Anche Elisabeth, non l’ho mai vista sorridere a quel modo. Era radiosa.

Ci avviamo verso il suo palazzo. Anche se non è molto distante sono più tranquillo ad accompagnarla, malgrado le sue proteste.

-Davvero, non ce n’è bisogno. Ti allunghi solo la strada. –

-Ah no! Che cavaliere sarei se non riaccompagnassi la mia dama a casa col buoi? – come sono sciolto! Peccato che questo mio bel discorso sia rovinato a causa della mia sbadataggine, infatti inciampo e do una facciata sul marciapiede… che bella figura!

Lei ridacchia un po’. Forse è colpa dei tre o quattro bicchieri che si è scolata… -Tutto bene? – mi aiuta a rialzarmi. Per una volta che riesco a darmi un tono inciampo! Povero me!

-Sì, tutto bene…- mi tolgo la polvere sul vestito e torniamo a camminare. Si appoggia nuovamente al mio braccio. Anzi fa di più china anche la testa sulla mia spalla, ma questa volta non mi imbarazzo.

Arriviamo davanti al suo portone. Lei si volta e mi lancia uno strano sguardo. – Grazie per la bella serata Adrian… - è la prima volta che mi chiama per nome! Il mio cuore fa una capriola! Senza darmi il tempo di rispondere mi si avvicina e mi bacia… non so descrivervi ciò che provo in questo momento così agognato. Di solito sarei immobile, ma questa volta la abbraccio e rispondo al bacio.

Improvvisamente lei spalanca gli occhi e mi fissa.

-Qualcosa non va? – chiedo. Che abbia commesso qualche errore? Eppure le altre ragazze che ho baciato mi hanno sempre detto che non me la cavavo affatto male!  

Lei scuote la testa. –No no… solo che sembra un po’… diverso da quello di ieri… -

Sgrano gli occhi. Certo che è diverso! Ieri sera mica sono stato io a baciarti, ma il tuo ex morto! Ma questo non posso dirglielo… mi prenderebbe per pazzo…

-Forse è meglio cha vada… siamo entrambi stanchi…- dico. Non vorrei dover andare, ma se voglio evitare domande scomode è meglio!

-Sì, hai ragione. Ci vediamo domani in ufficio. -  mi dà un leggero bacio sulla guancia e entra.

Mi dirigo verso casa con movimenti quasi automatici… il momento più bello della mia vita, e lei pensava al bacio con Derek… probabilmente già ieri aveva sentito la somiglianza, ma ora ne sarà ancora più certa.

Forse non è nel mio destino stare con lei, oppure dovrei smettere di comportarmi in questo modo e agire da uomo. Sì, è proprio quello che farò! Dopo una bella dormita, si intende!

 

N.d.A.: Salve a tutti/e! Eccomi con un capitolo interamente dedicato al nostro Adrian. E che Derek non me ne voglia per non avergli dato nemmeno una battuta, in compenso è stato nominato un sacco di volte! J

Comunque, a parte i miei sproloqui… spero che il capitolo vi sia piaciuto, e scusate gli errori presenti all’interno del testo, malgrado le revisioni me ne scappano sempre troppi.L Colgo l’occasione per ringraziare chi segue la stria, chi l’ha recensita e in ultimo, ma non per importanza, chi l’ha letta!! J

Un bacio a tutti/e, e alla prossima!!

SoGi

   
 
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