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Autore: Blaise    06/06/2008    13 recensioni
« Il sole calava lento, mentre il frinio delle cavallette prendeva il posto del pispigliare allegro degli uccellini. Il cielo, l'erba e gli alberi sembravano riflettere la tenue luce rossa del giovane tramonto, creando un clima del tutto surreale e fiabesco; perfino l'immenso castello di Hogwarts sembrava pregno di quella luce, riflettendola da ogni più piccola finestra, o pezzo di pietra che lo componeva. » [...]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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· Finché morte non ci separi ·







Il sole calava lento, mentre il frinio delle cavallette prendeva il posto del pispigliare allegro degli uccellini.
Il cielo, l'erba e gli alberi sembravano riflettere la tenue luce rossa del giovane tramonto, creando un clima del tutto surreale e fiabesco; perfino l'immenso castello di Hogwarts sembrava pregno di quella luce, riflettendola da ogni più piccola finestra, o pezzo di pietra che lo componeva.

Due ragazzi si facevano avanti mano nella mano, lasciandosi alle spalle il castello e camminando verso il tramonto.
Lui magro e slanciato, con i capelli biondi pettinati indietro sul capo; probabilmente doveva averli sistemati con cura quel mattino, ma ora, mentre il giorno finiva, qualche ciocca aveva deciso di liberarsi da quella fastidiosa costrizione, andando a sfiorare il viso pallido, ad infastidire la vista di quei suoi occhi chiari come il ghiaccio; un ghiaccio fatto d'argento.
Indossava la divisa; degli eleganti pantaloni neri ed una semplicissima camicia bianca, con sul petto ricamata una serpe.
E sorrideva.
Stranamente, inaspettatamente, sorrideva.
Tendeva il braccio verso la ragazza che camminava con lui, sostenendola col suo peso mentre lei, fiduciosa, camminando si sporgeva dalla parte opposta, stringendo con fermezza la sua mano convinta che non l'avrebbe mai lasciata.

"Non vorrai mica farmi credere che tu abbia realmente delle intenzioni serie con la sottoscritta!" Fu lei a parlare, continuando un discorso che già stavano portando avanti da un po'.
La sua voce risuonò allegra, divertita. Non c'era alcun risentimento nelle sue parole, nessun reale dubbio o incertezza a riguardo di ciò di cui, invece, stava chiedendo conferma.

Il sorriso sul viso di lui sembrò cambiare appena, assumere l'aspetto di un piccolo ghigno.
Lei arricciò scherzosamente le labbra quando lo notò.

"Non vorrai mica farmi credere che tu, piccola saputella, davvero non te ne sia ancora accorta!" Replicò mentre lei lasciava la sua mano, e con dei passi veloci lo superava fino a fermarsi di fronte a lui.
Il ragazzo non smise di avanzare, solo i suoi passi divennero più lenti quando lei prese a camminare all'indietro.

"Accorta di cosa?" Chiese a voce bassa, mentre il sorriso assumeva un'espressione dolce seppur appena si affievoliva.

Lui si soffermò a guardarla; osservò i suoi grandi occhi nocciola, il viso perfettamente disegnato, senza un filo di trucco; seguì con lo sguardo la linea del suo naso... Aveva sempre adorato il suo nasino, piccolo e dalla punta appena arrotondata, con una spruzzata chiara di lentiggini che comparivano non appena passava qualche minuto sotto il sole.
E le sue labbra; le sue labbra perfette, che per sette anni non avevano fatto altro che dar voce a ciò che di più antipatico il suo cervello potesse partorire nei suoi confronti, ma che ora finalmente sorridevano per lui, e per lui soltanto.
Restò imbambolato per qualche secondo a guardarla, illuminata dai colori del tramonto che filtravano attraverso i lunghi boccoli di miele. E solo poi, quando ormai aveva impresso a fuoco l'immagine di quell'istante nella sua mente, poté tornare a parlare.

"Lo sai" Rispose utilizzando lo stesso tono che lei aveva usato, ed infilando entrambe le mani in tasca.
I passi divennero ancora più lenti, fino quasi a fermarsi.

"Dimmelo" Questa volta la voce della ragazza non fu che un sussurro. Smise di camminare di colpo, e subito lui le andò contro dolcemente, passandole le braccia dietro la schiena in un istante.
Il grigio dei suoi occhi si perse un momento in quelli di lei, che appena socchiusi fremevano per avere una risposta. Schiuse le labbra, e la sentì fremere sotto al suo tocco quando posò con delicatezza la fronte sulla sua.

"Ti amo, Hermione"

Fu solo un sussurro che si infranse sulle sue labbra, ma ebbe il potere di farla rabbrividire. Chiuse gli occhi, mentre si lasciava andare ad un sospiro; le mani che si stringevano leggere sulla stoffa della camicia di lui, sul suo petto.

"Ti amo... Ti amo da impazzire." Ripeté il ragazzo, questa volta con un tono di resa.
Era stato vinto, ma ammetterlo non era stata una sconfitta... Piuttosto una liberazione.

Una lacrima rantolò giù dalle ciglia scure di lei, correndo lungo la sua guancia arrossata fino a perdersi oltre il mento.

"Ti amo anch'io, Draco..." Avrebbe voluto dirlo in maniera un po' più chiara, e non con quella voce rotta dal pianto, dall'emozione; ma per lui, Draco Malfoy, mai nessuna dichiarazione avrebbe potuto essere più bella di quella.

Hermione non fece a tempo a finire di parlare, che subito le sue labbra vennero imprigionate, dolcemente, tra quelle di Draco.

~

Il caldo lo infastidiva; non aveva mai amato indossare l'abito da cerimonia, e quel giorno si sentiva particolarmente costretto.
Infilò due dita al di sotto del colletto bianco, tentando di allentarlo un po' con una piccola pressione, senza tuttavia ottenere ottimi risultati.
La chiesa quella mattina era gremita di gente, tanto che con difficoltà le due immense navate laterali riuscivano a contenere gli innumerevoli invitati alla cerimonia; molti di loro erano stati costretti ad attendere fuori, sotto il cocente sole di fine agosto, altri avevano deciso di stare in piedi in fondo alla sala.

L'organo iniziò a suonare, ed al chiacchiericcio degli invitati si sostituì un profondo silenzio, accompagnato soltanto da un fruscio generale quando tutti si voltarono verso l'immenso portone all'ingresso.
La sposa si fece aspettare ancora qualche momento, come se non bastassero gli interminabili minuti che avevano dovuto attendere sopraffatti da quella calura; poi, finalmente, apparve in fondo alla sala, splendida nel suo vestito bianco.
Un uomo di mezza età la teneva sotto braccio, posando la sua mano libera su quella piccola e guantata di lei. Assieme cominciarono a camminare verso l'altare, lentamente, mentre il velo bianco che copriva il volto della sposa si muoveva leggero ad ogni passo.

Draco Malfoy sollevò lo sguardo, fino a soffermarlo su di un rosone di vetro; una grande finestra circolare dove i colori si alternavano vivaci, riflettendo la luce che veniva dall'esterno e dando alla chiesa dei riflessi caldi che immediatamente lo ricondussero ai suoi ricordi, al suo tramonto...

~

Fu un bacio interminabile, ma quando le loro labbra si separarono, scoprirono che non ne avevano ancora avuto abbastanza.
Hermione sorrise, lasciandosi andare contro il petto del ragazzo, perdendosi nel suo abbraccio protettivo, che lui, dal canto suo, non poté fare altro che stringere appena, schiacciandosela addosso per poter affondare il viso fra i suoi capelli, respirando a pieni polmoni il suo profumo.

"Draco..." Disse lei d'un tratto, sollevando il visino per poterlo nuovamente guardare, per ricreare la magia che nasceva ogni qual volta il bronzo dei suoi occhi si perdeva nell'argento di quelli di lui.

"Pensavi davvero quello che prima hai detto?" Chiese in un sussurro, mentre lui si fece di colpo serio.
La guardò a lungo, spostando lo sguardo da uno all'altro dei suoi immensi occhioni spaventati. Fece scivolare le mani, a palmi aperti, lungo la sua schiena in una tenera carezza; le solleticò il collo, le sfiorò i capelli, fino a posare sul suo viso, sulle sue morbide guance.

"Hermione..." Mormorò, e lei d'istinto schiuse le labbra, quasi avesse voluto parlare... ma stette silenziosa ed immobile ad ascoltarlo. "Hermione, sposami."

Non seppe di preciso cosa stava provando; anzi, si rese conto dopo lunghi attimi che molto probabilmente doveva aver smesso di esistere per un periodo di tempo relativamente lungo, dato che ora lui la stava guardando con un sorrisetto dolcemente divertito, mentre lei sembrava completamente in trance.
Si sentiva il viso andare a fuoco, ed il cuore battere talmente forte che temeva le sarebbe uscito dal petto.

"I-Io..." Per un momento, un solo, rapidissimo momento, Hermione pensò di esserselo immaginato, poi quegli occhi grigi carichi di ansiosa attesa la riportarono alla realtà. "... Com'è possibile Draco? Insomma... C'è la guerra, io sono una mezzosangue, non ti..."

Draco le premette un dito sulle labbra, zittendola immediatamente. Le sopracciglia di lei si storsero appena in un'espressione triste, ma quando lui le lasciò libere le labbra lei non parlò.

"Non ti ho chiesto quali sono le difficoltà che troveremo sulla nostra strada... Perché è certo che ne troveremo" Specificò mentre un sorrisetto in tralice, sconsolato, storceva le belle labbra della ragazza che gli stava di fronte. "... Ti ho chiesto se vuoi sposarmi, ed al momento non accetterò altra risposta che un si... Od un no" Aggiunse le ultime tre parole in un sussurro, che fece sorridere Hermione.

Se esitò a rispondere, fu solo per godersi quanto più a lungo possibile l'espressione dolcemente ansiosa del suo viso pallido, per imprimere a fuoco nella memoria quel momento... Per non dimenticarlo mai.

"Certo, si..."

Sussurrò infine, godendosi uno dei più bei sorrisi che avesse mai visto sul viso di Draco...

~

Man mano che la sposa si avvicinava, Draco poteva notare ogni dettaglio del suo abito, un elegantissimo vestito dal bianco abbagliante, dal bustino ricamato e dalla lunga gonna semplice, con un piccolo strascico.

L'uomo che la accompagnava le baciò la mano coperta dal raso bianco mentre lei da sotto il velo gli sorrise; poi lasciò che Draco prendesse il suo posto.
I due uomini si scambiarono un lungo, lunghissimo sguardo; poi il padre della sposa si allontanò, andando a sedersi in prima fila tra gli invitati, accanto ad una donna lussuosamente agghindata, che col viso asciutto si rigirava un fazzolettino bianco tra le mani.

Solo allora Draco posò lo sguardo su quello della sua sposa, rispondendo ad un suo sorriso con una piccola smorfia tirata, che doveva somigliare ad un sorriso ma che l'agitazione non gli consentiva di esprimere in modo migliore di quello.

~

"Bene..." Disse lui in tono risoluto, respirando profondamente nel tentativo di riacquistare la calma che quel momento inevitabilmente gli aveva fatto mancare.

"Bene..." Ripeté lei, evidentemente felice, evidentemente emozionata.

Draco si separò di un passo dalla ragazza, nonostante le loro mani non persero mai il contatto che le univa, strette fra di loro, sfiorando il petto di entrambi.
Hermione lo vide trarre un profondissimo respiro e chiudere gli occhi; e quando li riaprì, cominciò a parlare.

"Non posso prometterti che non ci saranno giorni duri, che non avremo più da combattere. Il matrimonio non sarà una conquista finché questa guerra durerà, ed ogni giorno dovremo lottare per stare assieme... Ma io ti prometto, e lo faccio con tutto il cuore e l'anima, che se tu accetterai di diventare mia moglie, ti renderò la donna più felice sulla faccia di questo pianeta; che sarai la mia principessa, e che come tale ti tratterò... Giuro che non ti farò mai mancare nulla, e che vivrò ogni giorno per te, e te soltanto..."

~


"... Siete venuti a celebrare questo matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?" Continuò il parroco, facendo vibrare nell'aria la sua voce, che arrivò distintamente anche agli ultimi invitati che sostavano in piedi in fondo alla sala.

"Si." La voce femminile della sposa suonò nitida.
Da sotto il velo lanciò un'occhiata rapida al suo sposo, senza però voltare il capo, o dare l'impressione di stare guardandolo.

"Si..." Rispose lui in tono grave dopo qualche secondo.

~

"... E, consapevole di questo, vuoi tu, Hermione Jane Granger..." Continuò il ragazzo, che si lasciò sfuggire un piccolo sorriso divertito quando lei imbarazzata chinò il capo, nascondendo un sorriso con la mano.
Draco si schiarì la voce, assumendo un'aria scherzosamente pomposa.

"Dicevo... Vuoi tu, Hermione Jane Granger, prendere me, Draco Lucius Malfoy, come tuo sposo; e prometti di essermi fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarmi ed onorarmi tutti i giorni della tua vita?"

~

"Si. Lo giuro."

Rispose pronta la sposa, mentre nuovamente portava di sottecchi lo sguardo a Draco.
Stette di nuovo al parroco prendere parola.

"E tu, Draco Lucius Malfoy..."

~

"... Vuoi prendere me, Hermione Jane Granger, come tua sposa... Promettendo di essermi fedele sempre..."

~

"... nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarmi ed onorarmi tutti i giorni della tua vita?"

Draco gonfiò il petto, respirando a pieni polmoni l'aria calda e rarefatta che si respirava in quella chiese gremita di gente.
Per un momento un giramento di testa lo fece barcollare.
La sposa posò la mano sul suo braccio, ed il parroco fece per avvicinarsi, quando lui con un gesto appena accennato li tranquillizzò.

"Tutto bene?" Sussurrò lei, in modo che solo Draco riuscisse a sentirla.
Annuì solamente, chiudendo gli occhi...

~

Draco le sorrise, in un misto tra agitazione e dolcezza.
La sua mano destra abbandonò per un momento il contatto con quelle di lei, e lentamente andò a posare sul proprio petto, all'altezza del cuore.

"Per oggi, e per tutti i giorni che verranno... Si, lo giuro."

Gli angoli della labbra di Hermione tremarono appena, tramutando quello che era un sorriso in una piccola smorfia che preannunciava le lacrime, che subito scesero copiose lungo le guance, incapaci di trattenersi ancora.

Draco fece un sorrisetto falsamente triste, ma che in realtà non era altro che commosso.

"Herm ti prego, non era una minaccia, davvero..."

Lei rise tra le lacrime, mentre si passava una mano sulla guancia ed osservava da sotto in su il sorriso sincero del suo ragazzo.

~

"Lo giuro."

La voce di Draco riecheggiò all'interno dell'enorme chiesa, rompendo il silenzio carico d'attesa dei presenti.
Riaprì gli occhi, ritrovandosi al presente, dove i colori del tramonto si spegnevano nella luce fioca che filtrava attraverso le alte finestre.
Un largo sorriso, pregno di soddisfazione, s'intravide al di là del velo della sposa quando lui finalmente pronunciò la sua promessa. Lei sollevò appena il mento, tronfia del traguardo raggiunto.

"Il Signore benedica questi anelli, che vi donate scambievolmente in segno di amore e di fedeltà..."

Un bimbo dai capelli neri come la pece si fece avanti timidamente, sporgendo verso gli sposi un piccolo cuscinetto bianco, con legate le fedi nuziali.

Draco strinse i denti, e per un momento i suoi occhi grigi si posarono sulla prima fila degli invitati; s'incontrarono con lo sguardo soddisfatto di suo padre, che con le braccia conserte seguiva attento ogni parola. Si sforzò di restare calmo, e vi riuscì solo quando lo sguardo si posò sulla donna seduta accanto a lui.
Narcissa non stava guardando il matrimonio del figlio; aveva il capo chino e gli occhi puntati al terreno, mentre delle lacrime silenziose scendevano lungo le guance bianche e perfette.
Non erano lacrime di commozione.
Draco deglutì, distogliendo subito lo sguardo da quell'immagine quando sentì di essere sul punto di imitare la madre.
Lentamente andò a sciogliere il nastro che teneva la fede più piccola, e s'accorse che la ragazza accanto a lui già aveva in mano quella che sarebbe toccata a lui.
Alzò le mani, e subito fu palese il loro vistoso tremore. Afferrò la mano di lei nella sua, che era stata privata del lucido guanto, ed in un attimo le infilò la fede al dito, subito prima che lei facesse altrettanto.

~

Il ragazzo si sfilò l'anello che portava all'anulare della mano destra, sotto lo sguardo curioso di Hermione che con gli occhi arrossati seguiva ogni suo minimo gesto.

"Questo anello..." Disse calmo mentre le afferrava la mano sinistra, che mollemente giaceva abbandonata lungo il fianco. Lei lasciò che fosse lui a condurre quella situazione, assecondando docile ogni suoi movimento. "... È il simbolo della nostra unione" Sollevò gli occhi su di lei, e vide proprio ciò che si era aspettato, una smorfia poco convinta.
"E no, non avrai un altro anello... E non avrai il permesso di nasconderlo in presenza dei tuoi amici" Puntualizzò lui prima che lei potesse parlare.

Hermione si imbronciò appena, lasciando però subito dopo che un sorriso le storcesse le labbra. Aprì la mano, smuovendo appena le dita in un invito a procedere.

"Avanti piccola serpe... Fà quello che devi così smetterò di soffrire..." Brontolò falsamente amareggiata lei, mentre un anello d'oro bianco scivolava largo al suo anulare.
Due serpenti erano intrecciati tra loro, ed al centro due brillanti occhi di smeraldo brillavano alla luce calda del sole.
Hermione sorrise, mentre con un tocco di bacchetta Draco rendeva la misura di quell'anello perfetta per il suo dito sottile.

"E con i poteri da me conferitimi, ci dichiaro marito e moglie..." Disse lui in un sussurro, mentre avvicinava il viso a quello di lei, sfiorandole le labbra.

~

"Vi dichiaro marito..." Disse il parroco con un sorriso, indicando prima lui e poi lei. "... E moglie. Può baciare la sposa"

Draco sembrò esitare un momento; poi, facendosi coraggio, con gli occhi chiusi sollevò piano il velo di lei...

~

"Ed ora... Può baciare la sposa?" Soffiò lei sulle sue labbra, quella che sembrava più una supplica che un invito.

"Credo di poterlo fare..." Le parole gli morirono sulle labbra, diventando nient'altro che un mormorio leggero disposto a trovare la sua triste e romantica fine nell'unione di quel loro bacio.
Draco le sorrise, afferrandole il viso, e la baciò con dolcezza, in un bacio lungo, intenso...

~

Si separò da Pansy dopo un solo brevissimo istante; e mentre lei sorrideva radiosa, lui tentò di combattere contro quel macigno che sembrava voler prendere il posto del suo cuore, all'interno del petto.
Sua moglie lo prese sotto braccio, e lanciando tutt'attorno agli invitati sguardi soddisfatti e larghi sorrisi, lo trascinò fuori.

Tutto, d'un tratto, aveva perso intensità.
Il canto degli uccelli, il parlottare ed il congratularsi degli invitati che arrivava ovattato alle sue orecchie, mentre come un automa ripeteva i suoi ringraziamenti; i colori sembravano spenti, ed anche il caldo in quel momento non riusciva ad infastidirlo, dentro a quel suo abito decisamente troppo pesante data la giornata afosa.
Assorbiva tutto in un profondo ronzio, conscio di quello che attorno a lui accadeva solo per metà. E mentre Pansy si scostò appena da lui, per salutare alcune persone che lui non conosceva, e che a dirla tutta non aveva decisamente intenzione di conoscere, lui indietreggiò di un passo.
Trovò Narcissa accanto a lui, e non appena le posò una mano sul braccio, lei lo guardò apprensiva.

"Madre... Se Pansy vuole sapere dove sono, dì che mi sono scordato una cosa in chiesa" Disse a voce bassa. Narcissa lo guardò tristemente; poi non le restò altro che annuire.

Draco si voltò, prendendo a camminare rapido verso l'entrata della chiesa. Un passo dopo l'altro, sempre più veloci, sempre più agitati.
Varcò finalmente la soglia di quel grosso portone di legno pesante, e mentre questo si richiudeva in un tonfo, dei singhiozzi disperati si spandevano nell'aria.
Ed un corpo, stremato, stanco, distrutto, si lasciava scivolare contro la parete fino a terra, dove sperò di morire... Senza però trovare altro che il passeggero giaciglio per il suo cuore spezzato.

~

Con estrema lentezza Draco si allontanò appena da lei, lasciando le sue labbra solo quando ormai erano troppo lontani per mantenere ancora quel contatto.
Aveva il respiro affannato, come lo era quello di Hermione. Aveva tolto loro il respiro quel bacio.
Un bacio carico di tutto... di tutto ciò che erano riusciti a metterci dentro.
L'amore, il desiderio, la tristezza e la paura; la voglia e l'ansia di stare assieme, di viversi e di vivere, di crescere, di maturare e di invecchiare... assieme.

La strinse contro il suo petto, possessivo, mentre affondava il viso tra i suoi capelli per respirare il suo profumo a pieni polmoni, inebriandosi di quella fragranza che ormai sarebbe stato in grado di riconoscere tra un milione. Baciò la fronte liscia di Hermione, dolcemente, mentre la sua mano cercava quella di lei, e con lentezza la guidava più su, su sul petto, per farle sentire quei battiti impazziti che scandivano il ritmo del suo cuore.

Batteva per lei.

"Finché morte non ci separi, Malfoy?"

Hermione vide le sue labbra piegarsi in un ghigno, quelli che ormai da sette anni aveva imparato a conoscere... Ma ora aveva qualcosa di diverso, una punta di ironia, una punta d'affetto.
Lei sorrise a sua volta, sollevando un sopracciglio con aria divertita.

"Finché morte non ci separi, Granger."













~ L'angolo di Blaise ~


Eccola qui, l'ispirazione del momento, in attesa di iniziare una long fic su Draco ed Hermione non appena avrò finito quella che sto scrivendo... Forse non sarà il massimo, ma spero comunque che, a voi che siete arrivati fino a qui sotto, sia riuscita a strapparvi un sorriso (O magari una lacrimuccia... Che è più probabile in effetti <.<).
Ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno lasciarmi le loro impressioni, positive o negative che siano (Troverò il modo per rispondervi... Con una recensione o nell'altra mia fic u.u)... E ne approfitto anche per chiedere a chi segue "Endlessly" di non tentare di assassinarmi °_° Giuro che ho già iniziato a scrivere l'undicesimo capitolo... Non ho perso tempo con questa One-Shot... Davvero ç_ç (Mi fanno paura, sono delle pazze criminali, lo so.)


Un bacio!
Martina


  
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