Passano due secondi di silenzio attonito, poi un grido unanime si leva
da tutti noi, un urlo di felicità euforica, quasi incredula.
E poi, ecco che si gettano su di te, che fai un po’ fatica a
rimanere in piedi, acclamandoti come l’eroe che ci ha
salvati.
Il primo a raggiungerti è Horo Horo, che a momenti ti
travolge quando ti salta addosso, noncurante del fatto che potresti non
reggere la sua energia. Il secondo è quel pidocchio alto un
metro e uno sputo denominato Manta, che inizia a saltellarti attorno
come un cucciolo con la sua mamma.
E poi tutti gli altri, che uno a uno ti circondano e ti festeggiano.
E ora sei lì, circondato da tutti, che ti sorridono e tu che
ricambi con quella disinvoltura, sfoderando quei sorrisoni a trentadue
denti.
Come riesci a sorridere così?
A instaurare quella sicurezza in tutte le persone che ti stanno
attorno, sempre, in ogni momento? E soprattutto, come fai a nascondere
in te quella ferrea determinazione che tiri fuori durante le battaglie,
che convive nel tuo animo con quella tua eterna vena di allegria che
non ti abbandona mai?
Sei un tipo interessante, Yoh Asakura, lo ho sempre pensato. Dalla
prima volta che ti ho incontrato, così come lo penso adesso,
a più di tre anni da nostro primo incontro.
Già…
E insieme all’interesse per te ho sempre portato in me anche
l’invidia. Sì, anche se piuttosto che ammetterlo
preferirei mi scannassero vivo. Perché se ora al tuo posto
ci fossi io, probabilmente nessuno mi acclamerebbe così,
tutti se ne starebbero al loro posto, o per timore nei miei confronti o
semplicemente perché sarebbero sicuri che li respingerei.
Anzi… io non sarei nemmeno riuscito ad arrivare dove sei tu,
sarei morto prima, tra quelle fiamme che tu invece sei riuscito a
respingere grazie all’aiuto di tutti.
Un aiuto che sicuramente a me non sarebbe arrivato.
E poi riesci sempre ad essere calmo, riesci a trasmettere agli altri la
tua energia calda e dolce, che da la forza di andare avanti, che ti
spinge a rialzarti sempre una volta in più di quante sei
caduto… che riesce a cambiare l’animo delle
persone, rendendole diverse.
Come hai fatto con quasi ciascuno di quegli individui che ti stanno
attorno, che almeno una volta hanno tentato di fermare la tua strada,
di farti crollare senza darti la possibilità di riprenderti.
Anzi, mi correggo… i tre quarti di noi ha cercato di
ucciderti, me per primo. Eppure, tu ci hai capito, ci hai aiutato e ci
hai lentamente fatto cambiare, rendendoci diversi, rendendoci
più forti. E rendendoci migliori.
E guardando gli sguardi di loro, di tutti loro, si riesce a vedere
questo mutamento: da come ti guardano, da come ti parlano, da come
sorridono.
Dischiudo leggermente le mie labbra in un sorrisino sarcastico,
pensando a queste mie stupide considerazioni che faccio su di te anche
se non le verrai mai a sapere, mentre ti fisso in disparte a braccia
incrociate, con quel sorrisino strafottente stampato sulle labbra e
quella luce di spavalderia nello sguardo. Non so se sei in grado di
leggere nei miei occhi quello che penso, ma ci tengo a dirtelo lo
stesso, anche se forse non capirai.
Grazie.
Grazie per avermi cambiato.
Grazie per avermi fatto conoscere l’amicizia.
Grazie per avermi aperto gli occhi su quanto fosse sbagliata la via
dell’odio.
Grazie per essere stato con me, senza voltarmi le spalle.
Grazie di tutto.
E ora, inizi a guardarti intorno, cercando qualcosa o qualcuno,
scrutando i visi dei tuoi amici e compagni che ti stanno accanto. Poi
mi scorgi, isolato da tutti, a debita distanza.
- Ehi, Ren! - Mi gridi e corri verso di me alzando un braccio. Quando
arrivi ti fermi, senza cancellare il sorriso dalla faccia, anche se ora
sembra improvvisamente più maturo.
- Sì? - Ti chiedo beffardo. Tu non rispondi e ti
limiti ad alzare un pugno chiuso. Io lo fisso un attimo senza capire,
assumendo un’espressione mezza sbigottita. Poi, quando arrivo
a comprendere cosa devo fare, alzo il mio e colpisco leggermente il
tuo, riassumendo un sorriso, anche se questa volta è un
sorriso sincero, senza traccia di sarcasmo, solo affetto sincero
dettato da una vera amicizia. E l’ironia si cancella anche
dal mio sguardo e spero di riuscire a imprimere nei miei occhi tutta la
gratitudine che provo per te.
Riesci a vederla?
Dal tuo sguardo credo di sì.