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Autore: tetjej    22/01/2014    4 recensioni
Shot sulla notte passata da Pablo in prigione, sui sentimenti del nostro amato protagonista, mentre era nella cella da solo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marizza Pia Spirito, Pablo Bustamante
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Solo




Sono solo qui, in questa cella buia, sporca, vestito di delusioni, amarezza, rabbia, tristezza.

Qui. Solo.

Vedo il tuo viso sul muro sporco.

Insetti e scarafggi popolano il pavimento e forse anche il materasso ricoperto di muffa.

Mi giro e rigiro, non riesco a dormire, troppi pensieri occupano la mia mente.

Adesso tu starai con Javier a festeggiare per la buona riuscita del concerto.

Il concerto, vorrei tornare e bloccarmi per sempre in quei momenti.

Io e te, e Mia e Manuel, tutti insieme su quel palco a cantare e divertirci, a fare ciò che amiamo di più ed il pubblico che ci applaudiva in festa.

Niente più preoccupazioni, niente più mio padre.

Mio padre, bel padre, vero? Migliore non esiste, chi non farebbe sbattere suo figlio in prigione quando ne ha la possibilità?

Mio padre e la sua smania di controllare tutto e tutti, il suo stesso figlio, un burattino nelle sue mani.

Ma adesso basta, voglio spezzare i fili, anzi l’ho già fatto.

Ho iniziato lentamente, un filo per volta fino a quando non si sono spezzati tutti.

Ogni piccolo atto di ribellione, di disubbidienza, faceva crescere in me la speranza di poter cambiare, di star cambiando. E adesso che l’ho fatto tu non ci sei.

Tu, che se non ci fossi stata non avrei mai avuto la forza di cambiare, non ci sei.

Tu, che eri sempre lì pronta a sostenermi, non ci sei.

Tu, che non mi hai mai trattato come tutti gli altri, finti amici solo perché sono ero il figlio del sindaco Sergio Bustamante, non ci sei.

Tu, tu, tu, tu.

Non ci sei!

Allora dove sei?! Fra le braccia del mio amato fratellastro, il caro e buono Javier.

Non capisco, dannazione! Perché a lui hai dato una possibilità? Perché a lui sì, ma a me no?

Perché?

Perché non riesco a far altro che pensarti?

Perché sei ancora il mio punto di riferimento in questa vita incasinata?

Perché non riesco a chiudere gli occhi e non vedere più il tuo viso?

Perché? Perché? Perché?!

Ho deciso, non voglio più soffrire, mi sono stufato di tutto e tutti.





Y te soñé y ya no sé qué me pasó después sólo miré, te desnudé la piel, la secuestré y fuiste mia en el segundo que te soñé y te miré, hicimos el amor con furia lentamente


tus ojos y los mios chocaron tan de frente que se detuvo el tiempo entre tu pelo suelto y te soñé…






E quando finalmente mi sono addormentato, ti ho sognata.

Non so proprio come fare per eliminarti completamente dalla mia vita.

Ecco Martin, mi ha portato qualcosa da mangiare.

Si è comportato più lui come un padre in questi giorni che l’ho conosciuto, che non quello mio vero in tutti questi anni di vita.

Oh, bene, ci sei anche tu.

Dopo che mi hai tormentato tutta la notte ti presenti qui con tuo padre.

Non voglio vederti, non in questo stato.

Bugia, ti ho aspettata e ora l’unica cosa che voglio fare è abbracciarti.

Ma non posso, tu non mi ami più ormai, e l’unica cosa che posso fare è fingere.

Per questo ti urlo contro di andartene, di non volerti vedere, per non allargare sempre più la ferita nel mio cuore, non ho la forza di raccogliere da solo i pezzi.

Ed è per questo che te ne vai, arrabbiata. Tanto c’è Javier che ti consola, cullandoti fra le sue braccia.



Sergio è passato, mi ha portato un cambio di vestiti. E io gli ho spiegato quanto mi faccia schifo, quanto lo stomaco mi si rivolti pensando a tutte le crudeltà che ha commesso, pensando che non posso far nulla, ma non ho scelto io in che famiglia nascere. Non ho scelto un padre psicopatico ed una madre che mi ha abbandonato.

Non ho scelto di essere povero d’amore per quanto ricco di denaro.



Esco, lo schiaffo che mi ha dato brucia ancora sulla guancia, un segno per ricordarmi tutto quello che è cambiato in una notte. Tutto quello che io ho cambiato. Sono libero ormai.

Sono libero, ma non felice.

Strano, credevo che la felicità coincidesse con la libertà, o almeno è sempre quello che mi hai detto tu.

E quando ti vedo decido di continuare la recita, ti ringhio contro, non voglio più soffrire.

Ma quanto puoi stupirmi ogni volta?

Mi dici che hai bisogni di fare una cosa e ti getti sulle mie labbra, dandomi uno dei baci più belli di tutta la mia vita.Un bacio, pieno di parole non dette, un bacio pieno d’amore.

Sì, è adesso che capisco.

Tu mi ami. Non hai mai smesso di farlo. E io sono stato uno stupido ad aver creduto il contrario.

Ti bacio, mi baci, fino a non aver più fiato, fino ad aver la necessità di respirare altro ossigeno.

E poi riprendiamo.


Bocche che si scontrano.


Respiri che si mescolano.





La ciudad caliente y el asfalto gris el semáforo que corta, estás allí un amaso tan distinto, un sueño, una visión el colectivo me toca, la pasión y son tus ojos, me provocan, me chocan, te soñé cruzabas con el pelo suelto, el semáforo amarillo bailabas con el viento y te soñé…






«Grazie»

«E di cosa?»

«Il peggiore giorno della mia vita è diventato il migliore»











Angolo della pseudo-autrice
Salve! Questa è la mia prima storia su questa coppia che amo con tutto il cuore.
Che dire, non scrivo molto spesso, ma quando lo faccio devo rompere l'anima alla gente e pubblicare questi orrori viventi (?) hahaha.
Non so neanche se qualcuno è arrivato fin qui o abbia letto solo il titolo, chiudendo subito dopo. Comunque sia ringrazio tutti.
Se volete lasciarmi un commento, anche solo per dirmi che sono la rovina di efp, fate pure. Tutto è ben accetto.
Adesso sparisco, non vi preoccupate, un'ultima cosa: la canzone è "te soñé" degli Erreway.
Bene, alla prossima (se vivrò). Adiós


   
 
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