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Autore: taliaweizmann    22/01/2014    1 recensioni
'Benedicimi padre, dammi la forza e il coraggio di affrontare questo viaggio verso l'Ade.
Tuo figlio, Percy'
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao papà,
Sono io, Percy.
Sono qui, seduto, sul fondale del lago del Campo Mezzosangue a pensare, solo qui riesco a liberare la mente da tutte le preoccupazioni. Oggi Annabeth avrebbe compiuto 17 anni, sono passati due anni da quando la ho persa per sempre. Credevo che in qualche modo quel giorno lo avrei completamente rimosso dai miei ricordi prima o poi, eppure lo ricordo ancora perfettamente nitido, le immagini, le grida, la paura, il caos riaffiorano tutti dentro di me così maledettamente definiti, così maledettamente nitidi. Spesso nei miei incubi rivedo il volto e il corpo scempiato di Annabeth, così inerme e sfigurato, con l'ultimo respiro che rimane da esalare mi chiede di aiutarla e perdonarla al tempo stesso. La rabbia prende il sopravvento su di me, spesso vengo qui sopratutto per questo, l'acqua riesce a ridarmi i poteri su di lei che non riesco più a ritrovare dentro di me ma allo stesso tempo riesce a calmarmi, a farmi ritrovare la lucidità. Mi sento giorno dopo giorno morire dentro, le urla e le lacrime di dolore aumentano dentro di me aspettando di essere sprigionate. Quando so di essere completamente solo mi lascio andare, mi abbandono al mio dolore e le lacrime confondendosi con le gocce dell'acqua cominciano a segnare il mio viso e il cuore comincia a far male. Ormai guardandomi allo specchio mi rendo conto di aver perso tutta la mia giovinezza e la mia vitalità. Io, figlio tuo, valoroso figlio di Poseidone dio del mare, non sono nemmeno capace di badare a me stesso, come potevo pretendere di salvare Annabeth? Come potevo pretendere di riuscire a farti onore? Non sento più la forza scorrere nelle mie vene, nemmeno l'acqua riesce a curarmi. Il mio viso di giorno in giorno va peggiorando, tutti i miei muscoli sono andati perduti nel mare del dolore. Guardando il mio riflesso non vedo più brillare i miei occhi come una volta, verdi come il mare, proprio come i tuoi papà. I miei capelli sono sempre più chiari, molto presto diventeranno bianchi. Il Campo Mezzosangue non è più tornato lo stesso senza di lei, nessuno ha ancora superato la perdita di Annabeth, più di tutti Chirone. Spesso mi capita di vedere dei novellini della Casa di Atena che chiedono della stele commemorativa o della stanza di Annabeth o di tutti gli addobbi funebri che si vedono al Campo. Cercano tutti di sorridere ma si puó vedere che dietro a quei visi nascondono tutti tanto dolore. C'è ancora chi passandomi vicino abbassa lo sguardo e parla all'orecchio del compagno sussurrando 'quello è Percy Jackson, figlio di Poseidone. Era lui il ragazzo di Annabeth'. Sono passati due anni e nonostante tutte le nuove ragazze arrivate non sono mai più riuscito ad innamorarmi di nuovo. Molte di loro hanno provato a farmi il filo ma senza successo. Spesso al tramonto mi siedo con i piedi in riva al lago e guardo l'orizzonte. Non so cosa spero di trovare al di là di esso, speranza forse, una volta lo facevo sempre con Annabeth. Non mi spiego perchè non le abbia mai rivelato i miei veri sentimenti, troppo orgoglioso e vigliacco per palesarli. Oh papà, era così bella Annabeth, non c'era niente di più bello dei suoi occhi grigi, intelligenti e scaltri come Atena, dei suoi capelli biondi come l'oro, la sua interminabile timidezza che tramutava sempre in freddezza, i suoi sorrisi strappati al Fato, la sua voce, la sua risata. Ho sempre pensato che senza Annabeth non sarei mai stato nessuno, chi sono adesso? L'ho amata più della mia vita e continuo ad amarla incondizionatamente.
L'altra notte l'ho sognata ancora. Questa volta mi trovavo nei Campi Elisi, ma non era solamente un sogno. In lontananza la vedevo, vedevo la sua anima tormentata aleggiare nell'aria. Chiamavo il suo nome a squarciagola finchè la sua figura non si avvicinava. Ci guardavamo senza dire parole. Le nostre mani improvvisamente si intrecciavano l'una con l'altra e la vita tornava dentro di me. Ma subito il suo corpo si dissolveva disperato chiedendomi aiuto, gridava forte il mio nome, mi stava chiedendo di salvarla. Ho bisogno di te papà, so che non puoi cambiare il destino delle persone ma le puoi salvare, puoi aiutarmi a salvare la mia Annabeth. Ho bisogno della tua benedizione per andare nell'Ade, devo salvare la sua anima in pena che aleggia nei Campi Elisi, devo andare da lei. Perdonami papà di tutte le volte in cui non sono stato un bravo figlio.
Ti chiedo solo di proteggerla, so che puoi farlo. Proteggila da tutto quello che puó danneggiarla.
Ti chiedo questo padre, proteggi il mio angelo, il mio eterno amore, proteggila da tutte le cattiverie, da tutti i mali. Proteggila padre, e te ne sapró sempre grato.
Benedicimi padre, dammi la forza e il coraggio di affrontare questo viaggio verso l'Ade.
Tuo figlio, Percy
  
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