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Autore: SweetNemy    23/01/2014    4 recensioni
Storia Yaoi su HunterxHunter sulle coppie LeorioxKurapika e GonxKillua :3
Vi avviso che non ci sarà solo roba sdolcinata, in quanto i caratteri dei personaggi non verranno toccati, quindi.. continueranno ad offendersi anche in contesti un po'..
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Leorio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salvee ragazzi :3 questa è la mia prima fan fic su HunterxHunter (in realtà è la prima che pubblico in generale). Come avete già letto, è una yaoi, la mia prima yaoi.. quindi siate clementi ç.ç
Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia :D
SweetNemy



Strange Love
Capitolo 1. Arrivo
I nostri quattro bei protagonisti si sono concessi una vacanza dal duro lavoro di Hunter, andando in un’isola esotica completamente deserta.
Duro lavoro di Hunter... questo almeno per Kurapika!  Beh, sì, perché Leorio era ormai diventato un medico di grande fama, Gon e Killua invece andavano a caccia di nuove specie di piante e animali ancora non classificate. Di certo da questi ultimi ci saremmo aspettati qualcos’altro, ma il fatto di rischiare la vita per il progresso, a loro piaceva un sacco.
Kurapika invece era un Blacklist Hunter, e si era fissato il compito di eliminare tutti i membri della brigata Fantasma, che, come sappiamo, annientarono il suo clan, lasciandogli però dentro un grande desiderio di vendetta. Questa ira era stata placata non appena il ragazzo uccise l’ultimo esponente dei Ragni, rimanendo in vita solo il loro capo (di cui però si occupò Hisoka, ma questo episodio è meglio tralasciarlo).
Dopo aver portato a termine il compito, egli recuperò con fatica tutti gli occhi dei Kuruta, come si era promesso di fare, e da lì decise di condurre una normale vita di guardia del corpo per alcuni signorotti importanti nella società.
Tornando alla vacanza, erano appena atterrati a Shark Island (adesso capite perché era deserta!). In realtà il nome traeva in inganno, esso è dato dal fatto che la sua forma è uguale alla pinna di uno squalo, ma in quelle acque limpide non vi erano squali. Tuttavia, su quell’isola vi era un lussuoso hotel a cinque stelle, dove i quattro decisero di fermarsi.  Ovviamente con la licenza di Hunter non avrebbero pagato niente.
-Certo che fa proprio caldo qui! – affermò Leorio togliendosi la giacca, mentre sudava come una candela accesa.
-Leorio siamo vicinissimi all’equatore, e inoltre, sono le dodici e cinquantatré, e a quest’ora il sole raggiunge la massima altezza nel cielo. – ci tenne a puntualizzare Kurapika.
-Guarda che lo so, è! – ribadì Leorio quasi sbranandoselo.
Tuttavia, l’affascinante biondino non fece una piega. Nel frattempo anche Gon e Killua si spogliarono dei loro abiti perché, effettivamente, si sfioravano i 40° Celsius!
-Kurapika ma non hai caldo? – chiese Gon ingenuamente.
-Secondo te un tipo tribale come Kurapika ha problemi di questo genere? – sbraitò nuovamente Leorio.
-Se ti azzardi a fare un’altra affermazione del genere ti spedisco dritto sulla Luna con un calcio nel sedere!-
-Ahi, deve far male! –
Insomma, l’atmosfera dopo il decollo era davvero calma e serena! Ma d’altronde c’era da aspettarselo.
Dopo alcune discussioni iniziali decisero di entrare in hotel, la sala d’attesa era enorme: c’erano almeno un centinaio di poltrone sparse e di negozi vari negli angoli, per non parlare dei giganteschi lampadari di cristallo che faticavano a illuminare tutta la hall. Appena si liberò la reception i quattro ordinarono due camere doppie (sia ben chiaro, doppie, non matrimoniali lol). Le preferirono alle singole perché esse offrivano alcuni servizi gratis, tipo il campo da tennis.
Dopo aver ricevuto le chiavi, si avviarono nelle camere ricevute, che erano adiacenti.
Kurapika sfruttò subito l’occasione e s’intrufolò nella doccia battendo il suo compagno di stanza sul tempo, quest’ultimo intanto mangiava...
(meglio non descrivere l’atto di Kur che si fa la doccia)
Uscito dalla doccia, egli si sarebbe aspettato un Leorio inferocito che gli avrebbe gridato di essere un opportunista, un egoista e mille aggettivi del genere. Trovandolo a russare sul divano, alzò le spalle in segno di resa, si rivestì e si appoggiò sul letto a leggere un libro, il primo che gli fosse capitato a tiro.
Il biondino era talmente concentrato nella lettura che non si accorse dell’arrivo di Leorio in camera, finché non sentì il suo “sbadiglio”.
-Cosa leggi?-
-Saranno affari miei!-
Leorio allora si avvicinò trovandosi in una strana posizione sopra Kurapika.
-La civiltà Kuruta. Recensione di Kano Tanshi. Sbaglio o è quel giornalista che fu assassinato da quel killer a cui hai dato la caccia per ben tre mesi? –
-Ti sbagli. Il suo cognome era Tenshi, anche se devo riconoscere che il nome è lo stesso. Tuttavia, Tanshi è il nome di un esponente del mio clan eccellente nell’arte della scrittura, anche se questa è solo una recensione. –
-Tzs! Dettagli. Ma poi, scusa, che bisogno c’è di leggere un libro sui Kuruta se tu eri uno di essi. Cioè dovresti conoscere la storia come loro. –
-Non sono obbligato a risponderti. Tuttavia, so che la tua curiosità è inarrestabile e continueresti a torturarmi di dirtelo, anche se contro la mia volontà. I Kuruta sono un popolo antichissimo e molto forte, molti dei nostri esponenti sono stati capaci di grandi azioni che sono ricordate tutt’oggi... o almeno, sarebbero ricordate se solo quei bastardi... evitando di cambiare discorso, potrei scoprire di avere qualche potere rilevante che apparteneva a qualche mio antenato attraverso questo scritto. –
-Mh. – mugugnò Leorio sottraendogli il libro a tradimento. –“I Kuruta sono di bell’aspetto, la loro pelle è liscia, come la loro anima è pura. Più la loro anima è pura, più la bellezza traspare sui loro volti. I loro occhi sono azzurri, come il cielo. Ugualmente all’anima, più l’azzurro dei loro occhi è intenso, più la loro forza vitale è pura. Tuttavia, sui loro occhi si potrebbe scrivere un libro a parte. Se sottoposti a forti emozioni, essi si riempiono di vasi sanguigni diventando di un’intensa colorazione scarlatta.” Mah... tralasciando il fatto degli occhi, che già sapevo. I Kuruta sono di bell’aspetto, più la loro anima è pura? Non conoscendo gli altri, mi baso su di te, Kurapika. Non so quanto la tua anima sia pura, ma... come può una persona sana di mente affermare che sei di bell’aspetto? –
-È di certo migliore del tuo! –
-Dillo di nuovo, se ne hai il coraggio. –
-Se hai problemi d’udito e devo ripeterti le cose due volte non è di certo affar mio. Comunque, ti pregherei di scendere dal mio letto, sei in una posizione alquanto strana. –
-Eh? – disse Leorio accorgendosi di essere posizionato ambiguamente su Kurapika. A quel punto gli lanciò il libro facendo per alzarsi – Tieni! –
Dal libro, mentre volava nelle mani di Kurapika, cadde una vecchia fotografia. Leorio la raccolse e la osservò bene: sullo sfondo c’era una casa piccola di colore rosso, con delle finestre molto alte e la porta in legno, ai lati tanto verde, e a terra tutt’altro che cemento. In primo piano invece vi erano delle persone, dalla somiglianza si poteva dire che fossero una famiglia. Tra questi vi era un bambino dai capelli dorati e dagli occhi azzurri che sorrideva guardando la sua mamma, con gli stessi tratti delicati. Quel bambino poteva avere sì o no cinque anni. Sembrava felice in foto. Leorio aggiunse dopo averle dato un’occhiata:
-Certo che questo bambino sembra il tuo clone da piccolo! –
  
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