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Autore: LilyEv    24/01/2014    1 recensioni
Dalla storia:
Poteva fuggire? Scappare ancora da quel corpo ormai inerte e senz'anima che fino a pochi istanti prima lo aveva amato più della sua stessa vita?
"Uccidetemi. Uccidimi, Aberforth. Avanti!" , disse osservando con occhi fissi il fratello minore.
"Non ti darò questa soddisfazione, Albus. Per me se già morto. La tua presenza fisica non ha alcuna importanza."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Albus Silente
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Poteva fuggire? Scappare ancora da quel corpo ormai inerte e senz'anima che fino a pochi istanti prima lo aveva amato più della sua stessa vita?
 

"Uccidetemi. Uccidimi, Aberforth. Avanti!" , disse osservando con occhi fissi il fratello minore.

"Non ti darò questa soddisfazione, Albus. Per me se già morto. La tua presenza fisica non ha alcuna importanza."

E lasciando un fiore sulla lapide della sorella appena sepolta, si allontanò abbandonando anche, quello che non considerava ormai più suo fratello maggiore, solo e con il chino capo. Ma la sua voce risuonò quasi immediatamente e Albus ebbe appena il tempo di girarsi per sentire: "Anzi!”

Un pugno lo colpi in pieno naso, rompendoglielo.

Il sangue gli si riversò sul viso, ostruendogli quasi totalmente la vista, ma non ebbe la forza neanche di pensarci in quel momento. Se lo era meritato, in fondo era sua la colpa, più di qualunque altro; e avrebbe fatto di tutto per tornare indietro e scegliere uno strada diversa...differente dalla brama di gloria e potere supremo.

Ora lo sapeva, ma ovviamente era troppo tardi per cambiare le cose. E restare lì a terra gli pareva la cosa migliore da fare. Suo fratello, dopo averlo osservato per svariati minuti, si ritirò definitivamente, lasciando Albus solo con sé stesso.

Quando oramai il flusso di sangue si fu fermato da solo e quello sul suo viso si seccò, si alzò. Nessuno aveva fatto caso a lui nelle ore in cui era rimasto a terra.

*Certe volte è proprio strana la vita*, pensò.

Per settimane era rimasto al centro dell'attenzione, nessuno aveva mai esitato nel fare commenti taglienti e pietosi contro la sua famiglia e ora, per un tempo infinitamente lungo,era rimasto inerte sul suolo e neanche un anima viva lo aveva minimamente calcolato. 

Arrivato al piccolo cancelletto in legno, entrò velocemente raccogliendo qua e là poche cose...non sarebbe più tornato, ma un pezzo della sua sorellina doveva andare via con lui. Così prese una loro foto dal caminetto in soggiorno e la infilò nella sua bisaccia. Si girò attorno, ma non vide Aberforth da nessuna parte, così si frugò nelle tasche e trovò un piccolo pezzo di pergamena. Si diresse al piccolo scrittoio e con una grafia impeccabile e bellissima scrisse solo due parole:

“Mi dispiace.”

 

Poco prima di smaterializzarsi per sparire per sempre, ripose il suo misero biglietto d'addio al centro della possente libreria in quercia accanto allo scrittoio.

Ma la leggera brezza che fece nell'andare via non permise mai al fratello minore di contemplare quelle parole che avrebbe significato più di tutto per lui. Il destino alle volte è più crudele di quanto sembri: poche parole avevano il compito di salvare quel che restava della famiglia Silente, ma forse non era ancora il momento. Le scuse sparirono velocemente sotto tutti quei possenti libri, dove mai Aberfoth avrebbe curiosato.

 

Albus Silente sparì quella sera di autunno. Col cuore spezzato lasciava la sua casa oramai vuota e piena di rimpianti. Viaggiò molto, senza mai fermarsi più di un mese in ogni singolo posto per parecchio tempo. Probabilmente vide e conobbe, nella sua longeva vita, più di qualsiasi mago e combattè mali che non avrebbe mai augurato al suo peggior nemico. Visse una vita “piena”,come molti dicono...pochi sanno che dolori ha dovuto sopportare, quell'uomo che tutti consideravano solo un po' solo, ma con amici che gli facevano capire quanto fosse bella la vita. Quell'uomo che ha lottato sino alla fine per far trionfare il bene, perchè sapeva quanto in passato avesse errato e per questo avesse perso tutto. Questo era Albus.

 

“La vita non è altro che il riflesso dei nostri errori e di come siamo riusciti a correggerli.”









ANGOLO AUTRICE.
Brevissimo pezzo su Albus. Spero vi piaccia e non lo troviate noioso. So benissimo di non scrivere di tutti i personaggi più "amati e ricercati", ma va bene lo stesso per me. Scrivere mi fa abbandonare tuttti i problemi e mi da sicurezza. Mi sembra questo l'importante :')
Lily

   
 
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