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Autore: ThiefOfVoid    24/01/2014    0 recensioni
La dittatura a Panem è stata ripristinata (sta a voi immaginare come) e quindi sono stati ripristinati anche gli Hunger Games. Ogni cosa è ritornata come prima,pacificatori,repressione:tutto. E' il giorno della mietitura,e in tutti i distretti la tensione è percettibile facilmente. Che gli 88esimi Hunger Games abbiano inizio,e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.
Questa fanfiction non è stata totalmente una mia idea,ma di questo vi dirò di più nell'angolo dell'autrice.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho lasciato Lexie e gli altri già da due ore e mi sono mosso solo di pochi chilometri.
Il mio scopo è chiaro.
Uccidere 1.
Uccidere la testa della bestia che ha creato.
Anche se Peetal e gli altri non lo sanno, io so benissimo quello che sta facendo.
Siccome la legge permette la vittoria di più Tributi, 1 sta schierando tutti i partecipanti ai giochi per cercarci e ucciderci. In cambio della nostra testa, vittoria negli Hunger Games.
Le tracce non ci sono, ma di sicuro si sarà rintanato alla Cornucopia, dove può trovare e usufruire di risorse alimentari e delle medicine.
La sera arriva veloce.
La casa di Effie Trinket è ormai molto lontana, non riesco più a vederla nemmeno all’orizzonte.
Cammino ancora per un paio d’ore, poi, quando si fa troppo buio, decido di fare un giaciglio dove trascorrere la notte.
Trovo questo rifugio in quello che sembra un museo.
Intorno a me ci sono enormi frammenti di vetro e statue, alcune intere e altre no.
Preparo il mio sacco a pelo sotto una specie di protuberanza rocciosa e, stranamente, mi addormento subito.
In piena notte qualcosa mi sveglia.
Sento una testa di pietra cadere.
Mi alzo di scatto e vado al centro di quello che doveva essere il museo.
Sento un sibilo dietro il mio collo.
Mi volto e con un fendente di un coltello lacero…il buio.
Sento un altro sibilo alla base del mio collo, ma appena mi giro, niente.
Il sibilo sta volta è sopra di me, poi sotto, di lato…
Poi dal buio nero della notte vedo due lumi rossi accendersi.
Occhi.
Mi scrutano e poi scompaiono.
Il sibilo si fa più forte, sempre di più e qualcosa mi travolge.
Riesco a infilare il coltello in qualcosa di solido e sento un caldo liquido scendere sulle mie mani.
Un grido inizia a riempire il silenzio del buio.
Il grido è talmente potente e stridulo che sento dalle mie orecchie scendere un rivolo di sangue.
Improvvisamente il grido termina e torna il sibilo.
Per la prima volta in questa edizione ho paura.
L’Uomo Nero, il diavolo, il mostro sotto il letto…tutto questo è l’essere che mi sta attaccando.
La lotta silente continua all’infinito, lui mi arriva dietro, io mi giro e lui scompare.
Poi, dopo due ore, fa qualcosa di diverso.
Il sibilo diventa un suono gutturale, quasi un richiamo.
Appena sento il suono tiro un coltello nel buio e l’essere ritorna a gridare.
Grida per un’ora e io inizio a gridare a mia volta.
Quel grido mi entra nelle orecchie, lo sento in ogni organo, sento il cuore che rallenta per il timore che quel suono mi procura.
Cado a terra, in ginocchio e rimango lì.
Il sibilo mi circonda, ma io resto lì.
L’alba si avvicina e lo vedo, nel buio.
È un abominio.
È umanoide, come del resto tutti gli ibridi qui dentro, ma la sua pelle è fatta da scaglie nere e il suo volto è privo d naso e orecchie.
Ha persino una coda, simile a quello di uno scorpione.
Appena vede che io l’ho guardato, la sua coda vola sulla mia schiena e la buca.
Sento il pungiglione scendere nella carne e un liquido invade il mio sangue.
Poi una spada vola nell’aria e l’ibrido grida morente e cade a terra.7

"Charles!" grida una voce familiare.

"Lexie?" bisbiglio. Lexie mi corre addosso e mi alza.

"Cosa?" dico e prendo fiato "Cosa ci fai qui?"

"Mi conosci." dice lei ridendo "Se fossi rimasta con quei due, li avrei uccisi dopo due minuti." Rido e Lexie mi fa sedere.

"Cosa ti ha fatto?" mi chiede mentre mu controlla la schiena.

"Mi ha fatto impazzire." dico "Gridava e sibilava…stavo per impazzire." Lexie mi abbraccia.

"Allora, come lo chiamerai?" dice lei ridendo.

"Scusa?" dico spiazzato.

"Nei nostri Distretti quando una cosa ci spaventa, le diamo un nomignolo per aiutarci ad affrontarla" dice lei ridendo "Come hai chiamato l’ibrido?"

"Beh…credo che Billy per lui sia appropriato." dico ridendo. Camminiamo per qualche chilometro.

"Ho una sorella, Meredith. Ha 15 anni e già vuole sposarsi…" dice Lexie.

"Beh sa quello che vuole." dico "Aspetta. Me lo avevi già detto."

"No…per niente." dice lei confusa. All’improvviso mi ritrovo nel museo.

"Lexie?" dico "Lexie?! Dove sei?!"

"Qui." dice una voce "O almeno credo." Mi volto e la vedo su una statua.

"Come facciamo a essere qui. E tu come fai a essere lì…" dico.

"Oh, beh. Lexie o come si chiama è in una casa, credo di Effie Trinket." Sono molto confuso.

"Eh allora, tu chi sei?" dico.

"Beh, mitologicamente un Doppelgänger." dice lei.

"Doppelgänger?" ora sono molto molto più confuso.

 "O mio Dio, Charles non sai cosa sia un Doppelgänger?!"

"Sì, sì lo so. È un sosia…" dico "Ma che c’entra, stavamo camminando verso la Cornucopia."

"Ho detto mitologicamente prima." dice Lexie ridendo "Realmente credo che ti sia drogato."

Ora capisco tutto.
La coda di Billy.

"Sì, Charles, Billy." dice Lexie.

"Ma…se sono drogato perché sono in piedi e capace di intendere?"

"Beh, non lo sei." dice Lexie ridendo.

"Cosa?!" dico e le mie gambe cedono.

Cado a terra e sono immobile.
All’improvviso mi appare davanti un uomo.
Ghilione

"Ciao Ragazzo Demonio." dice ridendo.

"Cosa…cosa ci fai qui?" dico io, il solo tentativo di parlare mi fa venire l’emicrania.

"Sono la tua mente, o meglio…la parte che odi della tua mente. Il veleno di “Billy” è un concentrato di quello degli Aghi Inseguitori." dice girandomi intorno "Fra poco è probabile che vomiterai tutto il poco che hai nello stomaco, poi i tuoi occhi e la tua gola bruceranno e infine il tuo cervello collasserà."

Ora sono terrorizzato.
Il veleno mi sta già facendo effetto.
Il vomito esce senza che io me ne accorga.
Inizio a vedere tutto sfocato.
All’improvviso appare Caesar Flickerman.

"Ecco a voi Charles Thorne! Il Ragazzo Demonio." grida e scompare come un’ombra.

Rivedo più volte la morte di Ghilione.
Poi il cielo diventa rosso sangue e vedo gocce cremisi cadermi negli occhi e sulla pelle bruciandola.
Sento a ripetizione la ninnananna di Piff, le grida di Billy e il rombo assordante dell’esplosione del Centro d’Addestramento.
Poi sento qualcosa che mi penetra il braccio.
Sento un liquido entrare nel mio sangue.
Vedo un viso, mi sembra familiare, ma non riesco a ricordare di chi possa essere.
Quel viso bianco e luminoso all’improvviso diventa nero, perché i miei occhi sono esplosi.

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Ciao a tutti, sono Carlo. Questo capitolo è molto psichedelico, ma volevo comunque metterlo. Consiglio di ascoltare Amsterdam dei Daughter mentre si legge, io mi sono ispirato a questa canzone. Il prossimo capitolo che verrà postato sarà lo speciale. Vi dico già che il ritmo con cui scriverò i miei capitoli rallenterà di molto, perché la scuola mi impedirà di scrivere. Comunque spero vi piaccia e buona lettura e buona scuola.

Questo capitolo è contorto...ho dovuto rileggere il passaggio del sosia di Lexie un paio di volte...il mio stupido cervello xD Chissà come mai vorrei che Charles fosse sempre così,sarebbe più sopportabile c: Lexie mi ucciderebbe se mi sentisse,ma sono dettagli ù_ù E ora evaporo,comincio a crivere il mio capitolo nuovo ù_ù al prossimo capitolo,e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore c:

 
  
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