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Autore: AnimaDannata    07/06/2008    3 recensioni
Lei. Mattina. Pomeriggio. Sera. Notte. Solitudine. Punte da ballerina e Luna di fuoco.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lune di fuoco nel cielo pesto, livido di compassione.
Lei sdraiata nel letto fissava l'etereo soffitto, la mano stesa verso l'infinito mondo posto dinnanzi a Lei, che galleggiava leggero in una nuvola d'acqua.
Lei sognava di poter toccare il mondo con la forza di una libellula, Lei desiderava entrare nel mondo come un fantasma in catene.
Lei guardava con occhi velati d'amarezza il piccolo pianeta posto poco sopra il suo naso, con sguardo critico e sorriso smagliante.
Lei ammirava la Sera che triste spesso entrava dalla sua finestra, ad annunciarle le buone nuove.
La Sera era piccola ma felice e sorridente. La Sera amava Lei, perchè con due occhi di ghiaccio riscaldava il suo cuore.
Lei la chiamava spesso, ma arrivava sempre quando più le faceva piacere, solitamente dopo la visita di Mattina e Pomeriggio, e spesso prima di Notte.
Lei non amava Mattina, perchè soleva disturbarla dalle oniriche forme che le si stagliavano di fronte.
Lei non amava Pomeriggio, perchè quel suo sorriso forzato e quel calore che le riservava irritavano i suoi nervi in parte consumati.
Lei amava Notte, perchè sottile e leggera attraversava la sua finestra e la cullava tra le braccia.
Lei disegnava sulle lenzuola con gessetti di ghiaccio e cantava ninna nanne che udivano unicamente le stelle.
Lei ambiva a sfiorare quel mondo che girava vorticosamente sopra di lei. I suoi gesti a confronto sembravano immobili e surreali.
Lei non si alzava mai dal letto.
Lei un giorno posò le sue punte da ballerina sopra le fini lenzuola di diamante, e inarcandosi sopra di esse arrivò con l'indice fino a quel mondo che la aspettava.
-Sapevo di trovarti quì.- disse Solitudine aprendo la porta di pece.
-Non aspettavo te.- disse Lei portando le ginocchia al petto e disegnando con fili dorati l'aria sottile.
Guidava col dito piccoli sentieri d'oro che si univano e giocavano e si perdevano dentro il suo sguardo di ghiaccio.
Lei guardò Solitudine con sdegno garbato.Aprì la bocca in una smorfia delicata.
-Ho incontrato il mio mondo.-
  
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