L'estate si stava sentendo nel New Jersey. Era il 13 giugno, ma già si respirava l'aria di vacanze, di voglia di divertimento, di svago. Il sole risplendeva in un cielo azzurro proprio come il mare e l'aria era (dopotutto lo era ogni estate) calda ed umida. I ragazzi erano rientrati nella loro madre-patria tre giorni fa e tra qualche giorno si sarebbero esibiti nel Meadowlands Stadium della stessa. Jon guardava tutto questo divertimento dalla finestra della sua stanza. I raggi del sole, che filtravano dalla finestra, colpivano i suoi occhi che diventavano di un verde acqua che non si trovava da nessuna parte. Si trovava in camera sua perchè si era annoiato di ascoltare le cazzate dei ragazzi nel soggiorno. Si sentivano le risate fragorose di Tico, David e Richie che lo distraevano da quella visuale che aveva fuori. Stanco di sentire quelle dannate risate che le avevano provocato anche un lieve mal di testa si butta, con l'eleganza di un elefante, sul letto provocando un fragoroso rumore scaturito dalle molle. Gli altri tre continuavano a ridere sempre più forte e Jon preso dalla rabbia si arrotola nel suo cuscino per non sentire. Steso sul suo letto, sempre un po' infuriato, lascia cadere il braccio in segno di sconfitta, dato che le continue risate non finivano mai. Mentre lascia cadere il braccio, Jon sbatte il povero mignolo a un qualcosa di duro, molto duro, facendosi male. Blasfema un po', ma poi preso dalla curiosità su cosa avesse colpito, si piega a testa in giù e trova una valigia. Ma chi avrebbe mai messo una valigia sotto il letto di Jon ? Forse era uno scherzo dei ragazzi ? Forse era lui che l'aveva appoggiata ? Preso dalla curiosità la estrae. Su questo oggetto, tutto marrone, c'è una scritta, una scritta che lo tituba. You Want To Make A Memory è ciò che è scritto su quel foglietto un po' sciupato e mezzo strappato. Jon non ricordava da dove provenisse quella valigia, non ricordava neanche perchè si trovasse nella sua camera, così decise di aprirla. Nell'aprirla trova la soluzione alle sue domande, aveva capito il perchè si trovasse in camera sua. All'interno vi erano tantissime fotografie della band, alcuni ritagli presi da giornali, i foglio dove si appuntavano le idee per scrivere le canzoni, alcuni vecchi pass, dei regalini ricevuti da alcuni fans nel lontano 1990. Nel guardare tutto ciò a Jon scende una piccola lacrimuccia. E' felice di vedere come siano cresciuti sempre insieme nonostante i mille problemi che tutti hanno affrontato, come siano cresciuti e invecchiati rimanendo gli stessi coglioni di un tempo. Nel guardare le foto, una le cade per terra. Jon si piega e la raccoglie. Sulla foto c'era lui, lui da solo, mentre posava. << Dopottutto non sono cambiato così tanto. Ho solo qualche ruga e non ho più il petto peloso >> si vantava Jon. Nel soggiorno si sentivano ancora quelle risate, che non erano più molto rumorose. Improvvisamente Jon sente dei passi provenire dal corridoio. Riconosceva quei passi, erano gli stivali di David. Effettivamente si era dimenticato che il “ricciuoluto biondo” aveva da dirli delle cose. David vede la porta della camera aperta ed entra. << Sempre vicino quello specchio devi stare Jon, la vuoi smettere non sei più quella di una volta >>. << Ehi vedi non sono cambiato più di tanto>> Jon dice mentre gli stringe il braccio intorno al collo. << Ehi ma dove hai trovato sta foto ? E' vecchissima >>. David si accorge di altre cento fotografie e curioso anche lui le guarda. Cominciano a ridere e crepapelle. Adesso la confusione si sentiva dalla stanza di Jon. Tutto questo casino istiga la curiosità di Richie che sale le scale e entra anche lui nella stanza. << Hey ragazzi, ma cos'è tutto sto baccano ? >> dice Richie esitante, << Hey Richie che ne pensi di metterti un po' a dieta. Guarda un po' qui come eri magro>>. Richie guarda e furioso prende una foto del tastierista. << Hey biondino ricciuoluto ti sei visto? Anche tu... anche tu...anche... >>, << Che c'è niente da dire mio caro Mr. Bluesman ? Vedi io ero e sono bello, anche se ho le rughe, tu no >> dice David mentre ride, << Dillo di nuovo e sei morto >>, grida Richie. Improvvisamente Jon interrompe il discorso dei due, mostrando una foto. << Sapete chi è questo vestito da donna ? >>, dice Jon ridendo come un pazzo, << Richie ? >> risponde David sicuro di sé, << Dovrei ridere a questa battuta riccioli d'oro ? Quando saremo giù te la farò pagare >>, grida Richie infurioso. Jon mostra la foto molto più da vicino ai due, << Ma è Tico >>, gridano in coro, << I vestiti da donna gli stanno molto bene >> dice David, << Stavo pensando, e se la mostrassimo a Maria ? >>dice Jon con aria di vendetta, << Tu sei completamente fuori caro mio. Vuoi scatenare la terza guerra mondiale, per caso ? >>, dice Richie preoccupato, << No ma che dici. Qualche giorno fa mi ha fatto un scherzo e volevo fargliela pagare >>. Richie, David e Jon dopo aver riso così tanto si ritrovano nel soggiorno con Tico

Dopo qualche ora

suonano alla porta. Tico va ad aprire.

<< Ciao piccola, sei arrivata finalmente >>, << Ciao amore >> risponde Maria. << Ciao Maria >>, gridano in coro gli altri tre. << Maria, possiamo farti vedere una cosa ? >>, gridano Jon, David e Richie, << Certo che potete >>, risponde gentilmente Maria. Jon e gli altri due mostrano la foto imbarazzante di Tico e fanno scoppiare Maria in un risata rumorosissima. << Oddio, ma è veramente Tico vestiti da donna ? >>,Maria chiede mentre ride, << Proprio lui persona >>, grida Jon mentre guarda maliziosamente la vittima. << Spiegami dove cazzo la tenevi ! >>,urla Tico tutto incavolato, << Ho trovato una valigia in camera mia oggi, l'ho aperta e all'interno vi erano dei ricordi. Ho trovato questa foto volevo fartela pagare, ti ricordo che avevamo un conto in sospeso caro il mio nano. >>dice Jon guardandolo negli occhi . << Ok. Adesso stiamo alla pari, ma non mostrare mai più certe foto a mia moglie >>, disse Tico rassegnato. Jon chiese agli altri se volessero guardare le altre foto della valigia. Tutti acconsentirono. Guardarono le foto per tutta la sera e risero fino allo svenire

Non si erano mai divertiti così nella loro