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Autore: whitesary    07/06/2008    1 recensioni
basta, ho deciso di farla finita, non fermatemi... amici miei, mi dispiace...
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SARY’S SONG

La canzone originale, “Adam’s Song” è dei Blink 182.

“I never thought I'd die alone
I laughed the loudest who’d have known?
I traced the cord back to the wall
No wonder it was never plugged in at all
I took my time, I hurried up
The choice was mine I didn't think enough
I'm too depressed to go on
You'll be sorry when I’m gone? ...”

Non sarei mai voluta arrivare a questo, ma non vedo altra soluzione per questa difficile situazione... incredibile, vero? Proprio io che ridevo sempre come una deficiente e scherzavo con tutti... chi l’avrebbe mai detto che io mi sentissi così male dentro? Chi l’avrebbe mai detto che io, sempre sicura di me, sempre temeraria e orgogliosa, un pò come Seto, insomma, meditassi questa via d’uscita da codardi? Ho sempre pensato di riuscire ad evadere dai miei problemi, ma a scuola la cosa era insopportabile: avere tutta la classe che non ti considera quasi un essere umano non è bello, è straziante... Ecco, ho finito, la corda è a posto... Presto finirà tutto, basta mettermela attorno al collo e finalmente troverò la pace...

AHIA!!!

Lo dovevo sospettare... non l’ho fissata bene, non ha retto il mio orrendo peso inutile... pazienza, cambierò metodo. Ormai ho deciso, la faccio finita: basta perdere tempo in questo mondo schifoso dove una merda è più considerata di me, basta illudermi che andrà tutto bene, anche se Tea, Seto e tutti gli altri me lo ripetono spesso... Sono parecchi mesi che la cosa va avanti, e io ho perso il mio smalto brillante per rivelare la mia oscura depressione... Sono troppo depressa per andare avanti, la morte è l’unica cosa che mi rimane... Spero solo che, una volta andata, qualcuno si ricordi di me come una ragazza pazza e allegra, cioè la me stessa di un tempo...


”...I never conquered, rarely came
16 just held such better days
Days when I still felt alive
We couldn’t wait to get outside
The world was wide, too late to try
The tour was over, we survived
I couldn't wait till I got home
To pass the time in my room alone...”

Che cosa ho fatto io in questa vita, poi? Non ho mai vinto niente, mai un riconoscimento, mai una volta che contassi per qualcuno... sono sempre stata un peso per tutti, e quella stronza di Anne me l’ha fatto notare: litigare con lei, la ragazza più amata della classe, me lo ha fatto capire, io sono una delle poche che vorrebbe vederla andarsene via, sparire per sempre... Certo che lei se li è veramente lavorati bene i miei compagni di classe, tutti ai suoi piedi come dei cagnolini... A malapena gli incoraggiamenti e il sostegno di Tea, Seto, Yugi, Joey e Tristan mi davano la forza di andare a scuola... Sono stata fortunata a conoscerli, loro sì che mi capivano e che la pensavano come me... peccato, però, averlo scoperto troppo tardi...

Si dice che a 16 anni la vita sia bellissima... io a 15 sono già stufa di vivere, non mi sento più viva, sono sola, sto sempre male, vomito, ho incubi orrendi, non mangio, piango di notte e non dormo, non ho la forza di uscire, non ho il coraggio di andare a scuola e cerco ogni giorno di saltarla, non ho il coraggio di guardare in faccia nessuno, prego Dio ogni giorno per darmi la forza di andare avanti, ma sembra che anche lui mi abbia abbandonata, come tutti del resto...

Prima sì che vivevo: avevo degli amici, mi divertivo ad uscire e mi annoiavo a stare a casa da sola, andavo ai concerti, facevo shopping tranquillamente con le mie amiche; da poco avevo conosciuto la banda di Yugi, che mi aveva accettata subito con loro... insomma prima vivevo... ora riesco a malapena a sopravvivere chiusa in casa completamente da sola...

“...I never thought I'd die alone
Another six months I'll be unknown
Give all my things to all my friends
You'll never step foot in my room again
You'll close it off, board it up
Remember the time that I spilled the cup
Of apple juice in the hall
Please tell mom this is not her fault...”

Quando l’avrò fatta finita io non saprò più niente, nemmeno dire quanto tempo sarà passato... chissà tra sei mesi cosa si dirà di me: molto probabilmente che sono una caga sotto e che ha preferito uccidersi piuttosto che affrontare i miei problemi, che le voci orrende in giro su di me sono vere, qualunque cosa esse dicano... Ormai le conoscono tutti, saperle o non saperle che differenza fa? Nessuno ti crede se dici cose contrarie a quelle in giro... Pensando a questo vorrei che mi dimenticassero tutti, fare in modo che io non sia mai esistita, tranne per le persone a me più care, le uniche che mi hanno supportata quando tutti mi voltavano le spalle: Yugi e i suoi amici. Non voglio che loro mi dimentichino, sono gli unici a cui chiedo questo favore, e ai quali voglio lasciare le mie cose più care: il mio diario su cui riportavo tutto ciò che mi andava, il mio album di foto, che per metà è pieno di immagini il cui soggetto sono loro, il mio peluche a forma di gattino, che sanno che io adoravo, il mio braccialetto fatto totalmente a mano e che Tea mi invidiava...

Vorrei anche che la mia stanza, questa stanza dove finirà tutto, venga chiusa per sempre, sprangata, sigillata, chiusa ermeticamente, in modo che nessuno possa più metterci piede e incappare nella mia disperazione... Tanto profonda da arrivare a indurmi a tagliarmi le vene...

Buffo... Mi è tornato in mente quel pomeriggio, dove Tea, Seto e Yugi erano a casa mia: erano venuti a farmi visita perchè erano alcuni giorni che a scuola non mi facevo viva dopo quella litigata con Anne; mia madre ha portato del succo di frutta e io che ho fatto? Nel prendere il vassoio l’ho rovesciato tutto, perfino nell’ingresso! Che sfuriata che ha fatto mia madre dopo che i miei amici se n’erano andati... Mi ha rinfacciato il fatto che ero cambiata, che ero sempre chiusa in quella stanza a fare chissà cosa, che a scuola la mia media andava calando a vista d’occhio, che ero sempre sola, che se non mi venivano a trovare me ne infischiavo di tutti, e poi piangeva... Piangeva e si disperava perchè credeva di essere stata una madre pessima, che non ha saputo crescere la sua bambina...

Io non ho il coraggio di dirle la verità, di dirle cosa era successo a scuola, di dirle che non era una madre pessima... non ho avuto il coraggio di abbracciarla, di asciugarle le lacrime, di dirle che le volevo bene... sono proprio una vigliacca, lo so... vi prego di dirglielo al posto mio, perchè non ne ho proprio il coraggio...

“...I never conquered, rarely came
16 just held such better days
Days when I still felt alive
We couldn’t wait
to get outside
The world was wide, too late to try
The tour was over, we survived
I couldn't wait till I got home
To pass the time in my room alone...”

Col passare del tempo la cosa peggiorava: non solo io venivo emarginata dalla classe, ma i miei unici amici ci andavano di mezzo, erano esclusi come me, trattati come cani solo perchè mi volevano veramente bene e che sapevano che in me c’era qualcosa di buono... quanto vorrei andare da loro, abbracciarli uno per uno e ringraziarli del loro affetto, ma non ho tempo, ne ho sprecato fin troppo: vado in cucina, prendo un coltello e mi preparo. Chissà com’è l’esperienza della morte, chissà come ci si sente nel venire privati del corpo ed essere sono anima... tra poco lo scoprirò.

Addio a tutti. Grazie per il sostegno che mi avete dato, ma questa è la cosa migliore, non voglio farvi passare altri brutti momenti a causa mia. Andate avanti a vivere: siete ancora quindicenni, avete tutta una vita davanti a voi... io non ho più niente, nemmeno la dignità di ammettere che sono stata un fallimento unico, sia come amica che come figlia. Vi auguro che, nel caso doveste cadere anche voi in questo stato, ne usciate a testa alta.

Ora me ne vado, da sola, nella stanza che mi ha protetta dal mondo esterno.

Addio.

“...I never conquered, rarely came
Tomorrow holds such better days
Days when I still feel alive
When I can't wait to get outside
The world is wide, the time goes by
The tour is over, I survived
I can't wait till I get home
To pass the time in my room alone.”

Un taglio netto al polso destro.

Sento tutto appannato, vedo offuscato, perdo le forze... sento qualcosa che si avvicina a me e che mi dice qualcosa...

Buio totale.

Mi sembra di sentire dolore... non immaginavo che da morti la sofferenza si sentisse...

Un momento: io non dovrei sentire nulla, non dovrei provare dolore, non dovrei sentire delle voci che mi chiamano...

Non sono morta!

Ma com’è possibile?! Ho dato un colpo secco, ho visto il mio sangue uscire come un fiume in piena, sono caduta al suolo...

Ahia...

Il polso mi fa male... non riesco a muoverlo... sento qualcosa di caldo che si appoggia a esso... apro lentamente gli occhi...

Non è possibile! I miei amici! Stanno mettendo le loro mani sopra la mia, come facevamo sempre per incoraggiarci!

Vedo mia madre che si avvicina a me, piange, si stringe il ciondolo che porta al collo... mi abbraccia... Mi prega di non fare più una cosa simile e di parlare con lei se ho dei problemi... arriva anche mio padre e anche lui mi abbraccia piangendo...

Appena riesco a mettere più a fuoco l’udito e la vista noto che tutti stanno piangendo per me, anche quel cuore di pietra di Seto... mi abbracciano tutti insieme e per la prima volta capisco: io sono importante per qualcuno, io ho sempre il sostegno dei miei amici e della mia famiglia!

Ognuno dei miei amici, con le proprie parole, mi dice che, anche se incapperanno nelle difficoltà mi rimarranno per sempre vicini, anche se dovessero essere ignorati da tutti e scherniti dall’intera scuola.

Mi lascio andare alle lacrime e cerco di abbracciarli, anche se mi fa un male cane il braccio destro, e ora sono felice, FELICE!!!

Dopo non molto sono stata dimessa dall’ospedale, sono tornata a scuola e non potrei sentirmi meglio: sono tornata a vivere, sono uscita dalla depressione e mi sento più leggera, come una piuma portata dal vento... Finalmente quel tour mortale per me è finito e sono sopravvissuta, ho combattuto a testa alta le mie paure e i miei problemi e ne sono uscita a testa alta!

Basta con la vita da carcerata: voglio uscire, divertirmi, godere ogni attimo che la vita mi offre, VOGLIO VIVERE!

Al diavolo cosa dicono di me, al diavolo Anne e i suoi cagnolini da salotto, al diavolo tutto! Ciò che conta per me è di essere amata per ciò che sono e di avere accanto degli amici veri, che mi sono stati accanto anche nel momento del bisogno. In poche parole... I HAVE TO ENJOY MY LIFE!

FINE

SPAZIO AUTRICEEEE----------------------------------------------------------------------------------------- Questa è una fic vecchia, l’ho scritta 3 anni fa quando in classe ero stata emarginata per aver litigato per una cosa scema con la miss della classe, quella “ehi qui io dico chi può parlarmi e chi è lo sfigato che deve stare muto” , e che mi ha procurato veramente tanti problemi durante l’anno: come ho detto nella fic stavo sempre sola, non uscivo, vomitavo, non mangiavo, facevo di tutto per saltare scuola, a casa non mi concentravo nello studio, passavo le notti intere a piangere perchè ero una vigliacca che si faceva dire tutto senza reagire, nelle uniche notti che prendevo sonno avevo incubi orrendi, il rapporto con i miei genitori era peggiorato, litigavamo sempre... le mie amiche mi dicevano di fregarmene, ma non ci riuscivo, era più forte di me, sapere di dover camminare in mezzo a molte persone che mi trattano da schifo e che hanno sentito cose totalmente false sul mio conto mi faceva stare male...

Non nego che alcune volte ho pensato al suicidio...

Per fortuna che avevo accanto a me Serena, Giulia e Graziana, le mie uniche vere amiche, che non mi hanno mai abbandonata e che mi hanno dato tutto il loro sostegno, finendo per essere emarginate e prese in giro anche loro... Non le ringrazierò mai abbastanza!!!

Prendendo esempio dal coraggio di Meiko ho voluto pubblicarla, con la speranza che chi si trova in questa situazione riesca ad uscirne, perchè la vita è una cosa unica e bisogna affrontare le difficoltà che ti pone davanti a testa alta e con coraggio. Io sono riuscita ad uscirne in un modo o in un altro e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino. La fic è per tutti voi e anche per le mie amiche citate poco fa: lo so che vi aspettavate una dedica in una fic demenziale, ma questa significa molto per me, quindi vi chiedo di apprezzare lo stesso il mio gesto.

ENJOY YOUR LIFE!

Sary.
  
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