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Autore: fleacartasi    07/06/2008    3 recensioni
Scusami Lil, mi ero perso.
Manhattan è una piccola isola troppo grande per me.
[Lily e Rufus]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, questa flashfic non mi soddisfa. Ma è la prima che scrivo su Gossip Girl, e la seconda in assoluto non su HP...Quindi ho deciso di pubblicarla per sapere cosa ne pensate, in attesa che mi colga l'ispirazione per scrivere qualcosa di meglio. Mi raccomando, siate brutali XD
Adoro questi due insieme, sono una coppia stupenda! Questa storiella riguarda i pensieri di Rufus sul suo incontro con Lily durante il primo episodio, da cui sono state tratte le frasi qui sotto...E' da un po' che non scrivo qualcosa di così mieloso, non so cosa mi sia preso -.-


Comunque buona lettura!


_ Flea _








*


Rufus: Lily. Are you shopping for some art to match your furniture?
Lily: Why is my daughter going to one of your concerts?
Rufus: 'Cause we're awesome.
Lily: With your son.
Rufus: Dan scored a date with Serena?
Lily: Mm hm.
Rufus: Well our kids were bound to meet. It's a small island.


*


Manhattan è una piccola isola. E' una piccola isola, per i nostri figli.
Serena e Dan.
Chi l'avrebbe detto, Lil?
I nostri figli insieme ad un concerto dei Lincoln Hawk.
Ti ricorda qualcosa?


No, non ho dimenticato tutti gli spettacoli a cui hai assisto dal backstage. Tu, i tuoi capelli biondi e la tua macchina fotografica.
Ero convinto che il mio gruppo avrebbe avuto una carriera trentennale, eppure non è successo. Ero convinto che le camicie di flanella fossero il massimo, eppure i miei figli ridono spudoratamente di me quando le indosso. Ero anche convinto che ci saremmo sposati, è vero.
Sono ridicolo, non credi?
Mi sembra quasi di sentirti, mentre cammini nel mio appartamento con una bottiglia di birra in mano...
Sei patetico, Rufus!
Allora mi prendevi in giro, ma adesso?
Mi sorridi, ma i tuoi occhi sembrano freddi. La tua voce ha una sfumatura divertita, ma non è la stessa voce che cantava le mie canzoni mentre viaggiavamo in macchina.


Vent'anni fa sei apparsa dal nulla in quel locale quasi deserto e hai sconvolto la mia vita. Oggi sei apparsa nella mia galleria d'arte, e hai di nuovo mescolato le carte in tavola.
Però è tutto diverso.
Quando leggevo dei tuoi matrimoni sul Times buttavo il giornale nel cestino, e ti dedicavo una delle mie battute sarcastiche. Quando mi chiedevo se eri felice scrivevo qualche verso arrabbiato per una canzone, e iniziavo a suonare la mia vecchia chitarra. Quando mi veniva voglia di vederti...Rimanevo immobile e chiudevo gli occhi.
Non volevo comparire davanti alla tua porta ed essere rifiutato. Di nuovo, dopo anni.
Ancora.
Non ho voluto rischiare. Sono rimasto a Brooklyn con i miei perché, i miei figli e un matrimonio costruito sulle macerie che avevi lasciato.
Sì, proprio io. Rufus Humphrey, il cantante senza macchia e senza paura.


Mi sono reso conto troppo tardi di essere stato un grandissimo coglione.


Un mese fa ho preso un taxi, e sono sceso davanti al tuo attico sulla Fifth Avenue.
Una squadra di muratori stava abbattendo un muro, e un arredatore sbraitava al cellulare perché era arrivata la tappezzeria sbagliata.
Te n'eri andata, e non sapevo più dove cercati.


Scusami Lil, mi ero perso.
Manhattan è una piccola isola troppo grande per me.



  
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