Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde
1 - Fidanzati
Narcissa Black avanzò attraverso
sbuffi di vapore fuligginoso eruttati dal treno. Le figure di ragazzi e ragazze
intenti a salutare i propri familiari le apparivano confuse, come avvolte da una
leggera nebbia.
Baci, abbracci, carezze e raccomandazioni...
Narcissa si guardò indietro. Non c'erano tenerezze per lei: sua madre era
ritta e immobile come una statua, lo sguardo duro e fiero. Le sue due sorelle,
Bellatrix e Andromeda, la salutavano con meccanici cenni della mano. Loro
avevano già terminato gli studi, e non ci sarebbero più state per la sorellina
minore e Narcissa avrebbe dovuto cavarsela da sola, durante il suo sesto anno ad
Hogwarts.
Le donne Black non si lasciano andare mai alle smancerie: è la regola, si
ripeté Narcissa andando avanti, trascinando il suo baule fin sopra il treno. Con
l'altra mano reggeva invece la cuccetta della sua micia, Ecate, uno splendido
esemplare di Persiano dal lungo pelo bianco.
L'Hogwarts Express era colmo di giovani in divisa scolastica... chiassosi
bambini eccitati per il loro primo viaggio verso Hogwarts, e facce invece già
conosciute.
Narcissa si fece largo tra la folla, in cerca di uno scompartimento libero. Al
suo passaggio molti ragazzi si appiattivano alle pareti, non osando sfiorarla.
Tutti quelli che conoscevano Narcissa sapevano quanto lei odiasse essere
toccata, e non volevano avere guai.
Ma la ragazzina dai lunghi capelli rossi con la quale si scontrò, non conosceva
nulla di Narcissa Black quando le andò a sbattere addosso.
"Scusami" disse, abbozzando un timido sorriso. "Ero distratta. Non ti avevo
vista".
Narcissa la squadrò da capo a piedi. "Primo anno?" domandò in tono ostile. Dalla
sua cuccetta, Ecate sibilò e rizzò i peli.
"S-sì. Mi chiamo Lily. Lily Evans, piacere" fece la ragazzina, porgendole la
mano.
"Evans..." sussurrò Narcissa, cercando di ricordare qualche famiglia di maghi
con quel cognome. Ma non le venne in mente nessuno. "Figlia di Babbani, eh?"
Lily annuì, e in tutta risposta Narcissa le mollò uno schiaffo sulla mano che
l'altra aveva tenuto a mezz'aria.
"Che modi sgarbati, cugina!" disse un ragazzino che aveva assistito alla scena.
Stava poggiato allo stipite della porta del suo scompartimento, con le braccia
incrociate e le labbra arricciate in una smorfia impertinente.
"Sirius, ci sei anche tu quest'anno ad Hogwarts..." mormorò Narcissa, non
degnando più d'uno sguardo la povera Lily, che si massaggiava la mano con aria
sconvolta. "Vedi di comportarti bene, cuginetto. Non vorrei che la Casa dei
Serpeverde perdesse dei punti solo perchè tu devi combinare le tue solite
birichinate".
"E chi ti dice che io sarò tra i Serpeverde?" replicò il giovane, a denti
stretti.
Ma Narcissa si era già allontanata, decisa a non degnare più d'attenzione quel
suo cugino ribelle.
Avanzò ancora lungo il corridoio dell'Hogwarts Express. Tutti gli scompartimenti
sembravano essere troppo sporchi, o troppo chiassosi, o troppo colmi di
mocciosi. Se avesse potuto, Narcissa avrebbe voluto un'intera carrozza del treno
solo per lei.
Qualcuno fuoriuscì dallo scompartimento dei Prefetti, e Narcissa ebbe l'impulso
di voltarsi e correre via quando riconobbe Malfoy e Nott, impeccabili e
altezzosi nelle loro divise nere, con le splendenti spille da Prefetti appuntate
al petto.
"Vieni, Nott. Andiamo a sorvegliare i corridoi, e... Ma guarda chi si vede!
Narcissa..." Lucius mormorò il suo nome amabilmente, sorridendole con arroganza.
Lei avrebbe voluto prendere quel suo bel faccione splendente a schiaffi. Storse
il naso, e fece marcia indietro.
"Dove vai?" obbiettò Lucius. "La mia... fidanzata, merita un posto
d'onore al mio fianco, nella carrozza dei Prefetti!"
Narcissa sentì la rabbia montarle in corpo. Detestava il modo in cui Malfoy le
ricordava continuamente il fatto che loro due erano fidanzati. Il loro
matrimonio era stato deciso quando Narcissa aveva solo dodici anni, e non c'era
modo di opporsi alla decisione dei loro genitori.
"Malfoy, preferirei farmi bruciare viva da un Drago piuttosto che trascorrere il
viaggio in tua compagnia".
"Non le piaci molto!" esclamò Nott, ridendo e deridendo l'amico. "Sicuro che
siete fidanzati?"
"Certo" disse Lucius, sorridendo nuovamente a Narcissa in un modo che le diede i
brividi. "Deve solo abituarsi all'idea, e arrendersi al nostro inevitabile
destino".
"Ah! Sei tu quello che si deve arrendere, Malfoy! Non ti vorrei nemmeno se tu
fossi l'ultimo mago rimasto in tutto l'universo" fece sprezzante Narcissa, ad un
palmo dal suo naso. Lucius approfittò della vicinanza per scoccarle un bacio
sulla bocca, che lei si ripulì rabbiosamente con la manica del vestito.
"C-Come... osi?!"
"Oso perchè sono il tuo fidanzato", le ripeté ancora una volta, convinto che
ricordarglielo all'infinito fosse l'unico modo per metterglielo bene in testa.
Lei se ne andò, irritata e indispettita, sotto lo sguardo divertito di Malfoy e
Nott.
"Ma perchè ti detesta così tanto?"
Lucius scrollò le spalle. "Non credo ci sia una ragione precisa. Ma chi se ne
importa. Lei mi appartiene, che le piaccia o no".
"Sei stato fortunato" disse Nott, fissando Narcissa che entrava nello
scompartimento di alcune ragazze Serpeverde del sesto anno. "Sei stato promesso
ad una ragazza bellissima, mentre io dovrò sposare quella caccola di Troll di
Martha Rosier".
"Sì, sono fortunato" constatò Lucius leccandosi le labbra, come un predatore in
attesa di assaggiare la sua preda. Guardò un'ultima volta il punto in cui
Narcissa era scomparsa, poi si voltò e seguì Nott.
"Non lo sopporto più!" strillò Narcissa, chiudendo la porta scorrevole dello
scompartimento con una forza che non sapeva nemmeno di possedere. Era fumante di
rabbia.
"Narcissa, che ti prende?" domandò Alecto Carrow, fissando la sua compagna
Serpeverde con sgomento.
Seduta accanto a lei, Christie Sewyn cominciò a ridacchiare. "Scommetto che hai
incontrato Malfoy".
Narcissa sbuffò, e si allungò per issare il proprio baule nella rete
portabagagli. Poi si sedette e posò la cuccetta di Ecate sul posto vuoto al suo
fianco.
"Dai, calmati. Prendi uno dei miei Lecca Lecca al Sangue", fece Alecto
comprensiva, porgendole un dolcetto.
Narcissa rifiutò con un lieve cenno del capo. "Non posso... trascorrere un altro
anno di scuola con... quello lì che mi sta addosso!", riuscì a borbottare
un po' a fatica, come se il nervoso le impedisse di parlare normalmente.
"Tu sei matta! Non so cosa darei per avere quello lì addosso!" ribatté
Alecto, e fece una smorfia che la fece assomigliare ad una grossa scrofa.
"Lucius Malfoy è un piacere per gli occhi".
Christie agitò la sua lunga chioma corvina con leggerezza. "Ale ha ragione. Non
ti dovresti lamentare. Malfoy è affascinante".
"Malfoy fa schifo!" sbottò Narcissa, rossa in viso. "Voi non sapete... non
potete sapere cosa significhi per me non poter decidere con chi fidanzarmi.
Voglio dire... guardatemi!" Si indicò con le dita. "Potrei avere tutti gli
uomini che voglio, con il mio fascino, ed invece..."
"Dovrai accontentarti di Lucius Malfoy. Che sfortuna!" cantilenò Alecto,
palesemente prendendo in giro la compagna.
Narcissa ignorò il commento e gettò uno sguardo malinconico al finestrino del
treno.
Sentiva già la mancanza di casa, e aveva lo strano presentimento che quell'anno
scolastico non sarebbe stato piacevole per lei. Affatto piacevole.
Continua...
NdA: direttamente dal mio archivio di bozze, ecco rispolverato e riscritto un
capitolo di una mia nuova storia a capitoli.
A differenza delle altre mie storie, stavolta Cissy non sembra essere
particolarmente innamorata di Lucius... Ma sarà un anno scolastico
particolarmente movimentato per loro, perciò non perdetevi i prossimi capitoli!
Grazie a chi mi lascerà un commentino di incoraggiamento.
NarcissaM