Una stanza. Due bellissimi ragazzi e...silenzio. Già, un assoluto e completo silenzio. Normale, dopotutto quei due avevano appena finito di discutere, certo, senza arrivare ad una conclusione però.

Sedevano uno davanti all'altro, distanziati solo dal tavolo in mogano a cui erano seduti.

“Insomma...Come la mettiamo?” Chiese ad un tratto il moro.

Il biondo lo fissò un attimo, imbronciato. “Non ne ho idea, ma continuo ad essere dell'idea che tu non puoi farlo.”

Il ragazzo rise di gusto all'affermazione dell'altro seduto davanti a lui, guardandolo divertito.

“Non posso? Perché, tu sì?”

I due ragazzi, Benjamin Barnes e William Moseley, erano fidanzati.

Neanche loro sapevano come era scoppiata la scintilla, ma sapevano solo che, in una pausa durante le riprese de “Il Principe Caspian”, appena si erano trovati da soli nel bagno, non avevano potuto fare a meno di baciarsi, toccarsi e confessare i loro reciproci sentimenti, troppo a lungo sopiti e tenuti nascosti.

E qual era ora il problema?

Beh, risiedeva nel semplice fatto che entrambi erano ormai pronti per fare un passo avanti nella loro relazione.

Erano abbastanza grandi e maturi, innamorati e...Sì, volevano amarsi in una maniera più profonda. Il contatto tra i loro corpi nudi e tutto il resto, insomma.

Il vero problema però, era che nessuno tra i due voleva essere il passivo durante il grande atto.

Erano giorni che ci litigavano su, finendo inevitabilmente in 'vicoli ciechi' e ogni volta tornavano al punto di partenza.

“Senti Will, io sono il più grande, quindi dovrei essere io a guidarti, no?” Disse convinto e con un sorriso smagliante Ben.

William, in cambio, lo fulminò con un'occhiataccia. “Nessuno ha detto che l'attivo nella coppia dev'essere il più grande.” Affermò sicuro.

Ben tirò un lungo sospiro, prima che il più giovane potesse aggiungere: “Penso di poter esserne capace, no? Prima che tu ti mettessi con me, a momenti sapevi come baciare, mentre se vai a chiedere ad Anna, ti dirà quanto io sia esperto. Certo, nonostante tu già lo sappia.” Sorrise soddisfatto.

Ben arrossì leggermente. Ok, era vero, ma adesso era bravo tanto quanto il suo ragazzo in quello, se non di più. E poi ora si parlava di più di un semplice bacio o limonata.

“Will, non posso stare io sotto...dai, è impossibile!” Esclamò convinto.

“P-pure per me lo è, va bene?” Disse quindi il biondo, chiamato in causa.

Si guardarono ancora con intensità. A volte bastava solo che si guardassero, non serviva parlare.

Ben leggeva chiaramente negli occhi azzurri di William la sua tenacia e, dall'altra parte, Will vedeva negli occhi scuri di Ben uno sguardo combattivo come quello di un guerriero che si scaglia in battaglia.

“Non ne posso più di questa storia...Che ne dici di fare testa o croce, eh, Will?” Disse stancamente Ben, vicino all'orlo di una crisi di nervi, il che provocò una grande risata da parte dell'altro.

“Su, non fare così...” Rispose, come a volerlo consolare mentre gli sorrideva dolcemente.

Ben lo guardò, sorridendogli altrettanto dolcemente, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a lui. “Will...sono stanco di questi discorsi...” Lo guardò, per poi far avvicinare rapido i loro visi, scontrando le loro labbra e prendendo subito a baciarlo con fervore. Voleva William, subito e senza tante cerimonie.

William non è che si stesse risparmiando, aveva risposto subito al bacio dell'altro, stringendolo forte.

Sembrava avessero ormai deciso di vedere come si sarebbero evolute le cose e cominciare a procedere senza più aspettare, fino a quando qualcuno bussò alla porta, il che fece trasalire entrambi.

Già, non erano a casa loro o in un bel bar, no.

E non erano soli, affatto. Però speravano, in quel tempo di solitudine, di risolvere la questione ed invece...

In realtà, erano in pausa dato che stavano ancora lavorando sul bellissimo film basato su Narnia. Si erano rinchiusi nella prima stanza libera ed era ovvio che qualcuno fosse venuto a chiamarli non trovandoli più in giro da nessuna parte.

“Sì? Chi è?” Chiese semplicemente Ben, ricomponendosi e tornando a sedersi.

La porta si aprì, lasciando entrare al suo interno una splendida ragazza dalla carnagione chiara, i lunghi capelli castani ed occhi azzurri come il ghiaccio.

“Beh, ancora non avete risolto?” Chiese Anna con un dolce sorriso.

Faceva ridere, ma l'unica a sapere di loro era proprio Anna, l'ex fidanzata di William.

“Come puoi vedere, no.” Sospirò poi Will.

Non che fossero stati loro a dirlo ad Anna, semplicemente la ragazza aveva occhio attento e si era accorta che dopo la rottura con lei, Will si era avvicinato molto, davvero molto, a Ben.

Non era il caso, a lei piaceva dire che era il destino, seppur i due ragazzi non la vedessero in questo modo così fantasioso a loro parere.

Guardò i due con aria di rimprovero. “Ragazzi, per me ci state pensando troppo. Non è una cosa da decidere prima, è una cosa che accade al momento, diciamo...” Annuì convinta alle sue parole.

“Se lo dici tu” Disse Ben, guardandola divertito. Anna era fantastica, ci si poteva fidare.

Non li aveva giudicati per la loro relazione ed anzi, li aveva sempre aiutati come poteva.

“Certo che lo dico io, chi altrimenti?” disse Anna, un tantino accigliata, per poi sorridere nuovamente. “Comunque, penso di potervi coprire e lasciarvi ancora da soli, a discutere, sperando che riusciate ad arrivare ad una conclusione.” rise, coprendosi la bocca.

“Ci faresti un enorme favore, Anna.” disse Will divertito. Meno male che c'era lei, davvero.

“Bene, e vedete di non pesarci troppo, ragazzi.” fece l'occhiolino ai due, per poi uscire dalla stanza.

I due ragazzi si fissarono nuovamente, prima torvi e con aria di sfida, per poi scoppiare a ridere, divertiti.

La soluzione era probabilmente a portata di mano, anzi, di mente, per entrambi i ragazzi.

Non poteva essere più facile, dopotutto.

“Ehi, Will...che ne dici di fare a turno?” gli sussurrò sensualmente all'orecchio Ben, decisamente orgoglioso della sua idea.

William ricambiò al suo sguardo con malizia, sorridendo in un certo qual modo soddisfatto.

“Beh, penso che si possa fare.” gli rispose sicuro di sé, leccandosi il labbro inferiore.

Insomma, chi stava sopra e chi sotto non era così importante finché stavano insieme, no?

Questa condizione sembrava soddisfarli entrambi e non era poi così stupida la cosa, anzi.

I due si abbracciarono subito, ma non c'era voglia carnale o chissà quale passione dietro, no...si stavano semplicemente coccolando. Già, tutto quel discutere dei giorni successivi non era piaciuto ai due ed ora che avevano risolto la cosa...Beh, si sarebbero dati da fare quella notte!