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Autore: luna nueva 96    25/01/2014    4 recensioni
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Davina si risveglia come spirito e incontrerà un personaggio speciale
Prima Kol/Davina
Da testo
-Elijah?-
-Fuochino. Ritenta piccola, sarai più fortunata-
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kol, Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’irritante sensazione di non riuscire a respirare scomparve all’improvviso, così come era arrivata. Davina ispirò l’aria a pieni polmoni, come se non la sentisse scorrere dentro di sè da secoli, traendone godimento come farebbe un beduino con una fonte d’acqua. Rimase per un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto, ancora troppo scossa per fare qualunque cosa, né formulare alcun pensiero. Si riscosse solo quando qualcosa nella direzione in cui era rivolto il suo sguardo cambiò. Le nuvole grigie e cariche di pioggia sparirono lentamente per lasciare il posto alle stelle che presero ad illuminare New Orleans come ogni sera.
Perché dopo la tempesta torna di nuovo il sereno.

Non era stato facile, aveva avuto paura, ma alla fine aveva ingoiato il magone. L’aveva fatto per le persone che aveva amato nella vita. L’aveva fatto per Monique, perché meritava di vivere di nuovo con i suoi cari; l’aveva fatto per Tim, perché avrebbe voluto che lei fosse forte e coraggiosa; e l’aveva fatto per Marcel, che si era preso cura di lei fin dal primo sguardo.

Come un fulmine a ciel sereno, una strana consapevolezza prese la mente di Davina, che fino a quel momento era stata offuscata da una strana nebbia.
Ce l’aveva fatta.
 Stava pensando, stava sbattendo le palpebre, stava guardando il cielo di New Orleans, della sua New Orleans. E non erano le braccia di Marcel quelle che ora stavano stringendo il suo corpo? Un sorriso le illuminò il volto e immediatamente scattò in piedi. L’incubo che l’aveva tormentata per quasi nove mesi era finalmente giunto al termine: il Raccolto era stato  concluso ed era arrivato finalmente la mietitura. Le streghe avrebbe continuato ad avere i loro poteri, e lei avrebbe riabbracciato Monique, e vissuto al maniero con Marcel. Magari anche pianificato con Rebekah contro quell’arrogante di suo fratello; dopotutto Klaus doveva ancora pagare per avere eliminato Tim. Non vedeva l’ora di tornare a scuola e ricominciare ad avere una vita normale. Se avesse saputo che sarebbe stato così semplice avrebbe messo fine a questa difficile situazione molto tempo prima.

-Marcel è fatta !- urlò, al massimo della contentezza.
Ma il suo amico non si mosse dalla sua postazione; né smise di stringere forte il suo… corpo?

No. Non è possibile.

Fu una secchiata d’acqua gelida.
Sophie Deveraux scoppiò in un pianto disperato e abbracciò il corpo di Monique, ancora e per sempre privo di vita, la gola squarciata, come d’altronde anche la sua. I voti di tutti i presenti si dipinsero di delusione. Marcel sembrava la personificazione del dolore.
Davina allungò d’istinto una mano verso di lui, ma tutto ciò che aveva di fronte gli sembrava fin troppo effimero.

Una lacrima le solcò una guancia. Aveva considerato questa possibilità, ma Sophie e tutti gli altri erano così convinti che avrebbe funzionato, che sarebbe tornata in vita, che alla fine aveva iniziato a sperarci anche lei. Era morta, maledizione. Non sentiva più alcun potere dentro di sé, il che voleva dire che una parte della profezia era in effetti  vera, ma naturalmente tutto aveva un prezzo. Ma se era morta davvero cosa ci faceva il suo spirito ancora a New Orleans?

-Non dovrei essere in un posto migliore?- gridò al cielo, ma non si aspettò di ricevere una vera e propria risposta.
E invece…
-Sei una strega, tesoro, credevi davvero di poter finire tra gli angeli come tutti gli altri mortali?-
Davina si voltò immediatamente verso il proprietario di quella voce arrivata all’improvviso. Fu costretta a scacciare via le lacrime perché non riusciva a mettere bene a fuoco la figura davanti a sé.
-Elijah?- chiese poi
-Fuochino. Ritenta piccola, sarai più fortunata-
No, non era lui. Gli assomigliava, certo, ma era più giovane e poi… c’era quel sorriso strafottente, che in volto ad Elijah non aveva mai visto.
-Chi sei?- gli chiese, ma in realtà la domanda che avrebbe voluto porgli era “come fai a parlarmi se sono solo un’entità?”

Quello le si avvicinò con nonchalance e le girò intorno scoccando un’occhiata completa che la fece sentire a disagio. Poi decretò –Non mi sbagliavo. Sei giovane, ma sei già ben messa, tesoro-
Davina scattò lontano da lui, completamente rossa in volto, e d’istinto un braccio andò a posarsi a difesa del petto. –Come diavolo ti permetti? Tu… pervertito ! – se avesse avuto i suoi poteri gli avrebbe fatto esplodere le budella. No, non aveva proprio nulla a che vedere con Elijah.
Il ragazzo scoppiò in una risata. –Perverito? E’ questo quello che pensi? Oh, no no no signorina!- poi ricominciò a ridere- Ok, la smetto- alzò le mani quando lei gli riserbò un’occhiata poco promettente.

-Ti sto osservando da un po’, sai Davina?- ricominciò a parlare il ragazzo, come se niente fosse successo. –Da una parte è un bene che tu sia morta adesso. Se mio fratello avesse scoperto che tu e Rebekah vi eravate alleate contro di lui, non ne sarebbe stato affatto felice-
Suo… fratello?
Lo sconosciuto sembrò cogliere quella domanda implicita attraverso lo sguardo. –Sono Kol Mikaelson, fratello di quella banda di pazzi- Kol indicò il punto dove si trovavano Rebekah ed Elijah, mentre, nel tanto che loro parlavano, Klaus e Marce erano spariti chissà dove- E nel caso te lo stessi  chiedendo, sì, sono morto- concluse.

Davina rimase interdetta per qualche secondo, poi si ricompose. –Cosa significava prima quando hai detto che non potevo andare con tutti i mortali?-
-Sei un essere sovrannaturale, darling- le spiegò lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo- Per noi non esiste nessun Paradiso e nessun Inferno. Noi restiamo sulla Terra, continuiamo a vagare in questo mondo però non abbiamo nessuna opportunità di interagirci, a meno che non veniamo invocati in quanto spiriti, certo. Non credere che sia una passeggiata però, forse l’Inferno sarebbe stato meglio. Sai quant’è terribile avere le persone che ami continuamente davanti ai tuoi occhi e non poterci parlare oppure non poter intervenire quando hanno problemi? Ti aspettano giorni difficili, tesoro-

Di tutte le informazioni che Kol le aveva appena rivelato, solo una arrivò al suo cervello.
-Non rivedrò mai più Tim-
Il giovane Mikaelson scoppiò per la seconda volta in una fragorosa risata. –Ti ho detto che sei condannata per l’eternità e pensi a quel bamboccio?-le mise sensualmente una braccio intorno alle spalle- E poi ci sono pur sempre a tenerti compagnia, no?-
Davina nuovamente si scostò brutalmente, indignata da quel corteggiamento serrato e un po’ villano.
-Se sei convinto che d’ora in poi mi starai addosso come una chewgum ti sbagli di grosso- lo ammonì- e vedi di moderarti, altrimenti ti trancio quel braccio-
-E come farai? Sono morto ! – esclamò Kol, mentre pensava che si sarebbe davvero divertito ad avercela intorno giorno e notte.

-Piuttosto c’è una cosa che dovresti sapere- le disse poi, ritornando estremamente serio.
Davina spalancò le orecchie incuriosita.
-Il Raccolto è un rito antico e sempre valido. Io stesso trecento anni fa l’ho visto eseguire dalle streghe di New Orleans, e ti posso assicurare che le quattro elette sono tornate in vita al momento della Mietitura-
-E allora perché io sono ancora morta?-
-Qualcosa deve essere andato storto…-  sembrava voler andare avanti ma si fermò puntando lo sguardo nel vuoto. Davina si chiese quali riflessioni occupavano quella mente contorta.

-Dove è finito tutto quel potere?- chiese la ragazza- Insomma quando lo sentivo dentro di me non riuscivo quasi a respirare. Credi che sia sparito così nel nulla?-
L’Originale sospirò divertito. –Non mi piace ostentare la mia millenaria cultura, tesoro- disse- La frase “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” ti dice nulla?-
-Lavoisier- esclamò la ragazza
-A + ! Goooood student- Kol le fece il verso- L’ho conosciuto nel 1819. Ti sarebbe piaciuto, pur essendo un cervellone sapeva come divertirsi-

Davina picchiettò a terra il piede innervosita da tanto sarcasmo non richiesto.
-Mi hai proprio stufato- dichiarò- Se non te ne sei accorto è stato una giornata stressante. Visto che non hai niente che possa interessarmi me ne vado-  si voltò e iniziò a camminare nel verso opposto al vampiro.
-Aspetta ti prego- Kol la fermò per un braccio- Mi dispiace ma se sono qui è per una ragione. Per me non c’è speranza Davina, ma tu hai ancora la possibilità di tornare dai tuoi cari. Dobbiamo scoprire cos’è successo. Ti riporterò in vita, è una promessa-
La strega non potè fare a meno di addolcire lo sguardo davanti a quella confessione improvvisa. –Perché stai facendo tutto questo?-
-Non lo so- rivelò Kol- Forse perché sei un portento di strega e mi dispiacerebbe se non riuscissi a esprimere le tue potenzialità. O forse dipende dalla mia indole galante che mi porta a salvare le donzelle in difficoltà, chissà-
La ragazza scosse la testa rassegnata-Certo, sei la personificazione della galanteria-
Il vampiro si esibì in un inchino. –Dopo di lei signorina. Andiamo a spaccare il culo ai cattivoni-
Davina sorrise per la prima volta. Non sarebbe stata un’impresa facile ma con Kol Mikaelson affianco si sarebbe per lo meno divertita.





Chi mi conosce su Facebook sa bene che fin dall'inizio di The Originals shippo questa coppia probabilmente impossibile. Ma sono o non sono la regina della crack ship? Sono sconvolta per la morte di Davina, però ho deciso almeno di trovare beneficio nel dolore. Quale migliore occasione per Kol e Davina per incontrarsi se non nell'altro lato? 
Baci
luna*

 
  
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