Un piccolo raggio di luce illuminó la classe apparentemente vuota, le sedie erano ordinatamente piazzate davanti ai banchi, disposti nel solito ordine a ferro di cavallo, davanti alla lavagna. Probabilmente era lei a disturbare l'ordine e la precisione della stanza, su di essa, era ancora scarabocchiata qualche parola dell' insegnante precedente.

Intanto su di un banco sonnecchiava un ragazzo, teneva le braccia incrociate su di esso, e il volto rivolto verso il basso, mostrando così solo i lucenti capelli marroni.
Il respiro pacato, era praticamente impercettibile, gli unici rumori che si udivano, erano gli schiamazzi provenire dal cortile della scuola.
Però, al ragazzo non sembravano dar fastidio, era ancora lì, fermo, nella medesima posizione da mezz'ora. All'improvviso la porta scorrevole si spalancó rapidamente, facendo sussultare il giovane, che non perse tempo a ricadere nel suo sonno.
-Kim! Kim! Ti ho trovato finalmente- esclamò il ragazzo dai capelli color cioccolatato, quella voce squillante e amichevole sembrava non gli importasse granché.
Il ragazzo, rimase immobile ad osservarlo, impassibile nello sguardo, pensò a una possibile strategia per svegliare l'amico.
Non l'avrebbe sicuramente lasciato dormire in quella classe. Si rimboccò le maniche della camicia e con passo felino si avvicinò a Kim. Man mano che si faceva vicino alla schiena, il ragazzo allungata maggiormente le braccia, aveva già in mente cosa fare. Voleva coglierlo di sorpresa, facendogli il solletico, sapeva quanto lui lo odiasse, ma non c'era altra scelta.
Ormai era a pochi passi dalla sua schiena,  le mani quasi lo sfioravano, mancava veramente poco, un solo piccolo ed insignificante passo, un solo movimento e lui si sarebbe finalmente svegliato.
-tre...du..- quel bisbiglio venne interrotto dallo scatto di Kim, che, in una mossa repentina aveva preso per i polsi il piccolo e con violenza lo aveva sbattuto al muro.
-Non-provarci, Tae- disse con aria apparentemente arrabbiata.
-sc-scus- scusami- ribattè impaurito Taemin -m-ma n-non ti svegliavi e...-
Kibum lasció delicatamente la presa, il suo volto tornò a rilassarsi, lasciando spazio a  quella solita solarità che illuminava suoi occhi marroni.
Taemin, aveva un volto dai lineamenti femminili, la pelle perfetta come quella delle bambole di porcellana, e grandi occhi marroni, che infondevano sicurezza a chiunque li guardasse.

-Non preoccuparti- quella frase venne quasi inghiottita dell'enorme sbadiglio di Kim -comunque, come facevi a sapere che ero in questa classe- continuó, concludendo la frase con un sorriso smagliante.
-Ho chiesto in giro, ma nessuno mi sapeva rispondere, poi ho incontrato un certo Jonghyun, e mi ha detto che eri in questa aula- spiegó il più piccolo.
Nel sentire quel nome il ragazzo spalancó gli occhi, che si illuminarono come due piccole gemme preziose. "J-Jon-Jonghyun mi ha visto dormire" Fu subito il suo pensiero.