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Autore: Sognatrice_2000    25/01/2014    3 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: una nuova scoperta
Era una sera fredda e buia,la neve ricopriva di bianco i tetti degli edifici,le automobili e le strade. In quella giornata malinconica,i due ''bambini'' Conan Edogawa e Ai Haibara,al ritorno da scuola,si erano imbattuti per caso nella Porsche di Gin,uno dei membri più importanti dell’organizzazione criminale a cui stavano dando la caccia da tempo,e che aveva rimpicciolito i loro corpi. La ragazzina,terrorizzata,cercò di convincere il suo amico ad andare via,ma egli,pensando che quella fosse finalmente l’occasione buona per catturarli,piazzò una microspia nell’auto. Poco dopo arrivò Gin,seguito dal suo braccio destro Vodka,perciò entrambi furono costretti a nascondersi. Ascoltando le loro conversazioni,Conan capì che avevano incaricato un altro membro della banda,il cui nome in codice era Pisco,di uccidere un politico che avrebbe partecipato ad una festa nell’Haido City Hotel proprio quella sera. Sfortunatamente,Gin aveva scoperto la microspia,e avendo rinvenuto anche un capello castano,aveva creduto che a piazzarla potesse essere stata Sherry,la giovane scienziata che aveva tradito l’organizzazione,e per cui aveva un’ossessione morbosa.
Conan,intuendo che la sua amica era in pericolo,aveva deciso di recarsi all’Haido City Hotel per cercare di sventare l’omicidio,intimandole di aspettarlo in macchina con il dottor Agasa. Ella però si era rifiutata fermamente,sostenendo di voler venire con lui. Conan aveva avvertito la polizia dell’imminente omicidio,ma nonostante i suoi sforzi il politico Nomiguchi era deceduto,perché schiacciato dal lampadario che era improvvisamente crollato dal soffitto. Nel frattempo Ai era stata rapita da Pisco,che aveva riconosciuto in lei la traditrice dell’organizzazione tornata bambina,e rinchiusa in un magazzino di liquori. Per fortuna,grazie alla microspia presente negli occhiali di Conan,i due potevano tenersi in contatto ugualmente. Conan le aveva consigliato di bere il Paikal,un liquore cinese molto forte che avrebbe momentaneamente neutralizzato l’effetto del veleno,permettendole di ritornare al suo aspetto originale,e di poter così fuggire dalla canna fumaria del grande camino al centro della stanza. Ai aveva obbedito,fidandosi delle sue brillanti e geniali idee,era ritornata ad essere Shiho,era risalita lungo la canna fumaria,trovandosi sul tetto dell’hotel. Credeva di essere ormai al sicuro,e le si gelò il sangue nelle vene quando si accorse della presenza di Gin,l’uomo che l’aveva sempre terrorizzata,ma che allo stesso tempo la intrigava molto. Egli le sparò più volte,e proprio quando stava per ucciderla,Conan arrivò prontamente a salvarla,sparando un ago anestetico al braccio di Gin . L’uomo non si addormentò,ma Shiho riuscì ugualmente a calarsi con le poche forze che le rimanevano lungo la canna fumaria,prima di tornare di nuovo ad essere Ai Haibara. In quel preciso momento entrò Pisco ….
 
Ai era stesa sul pavimento,i vestiti le  erano improvvisamente diventati troppo larghi,la sua spalla nuda percepiva il freddo del pavimento. Il respiro era affannato,i battiti del cuore accelerati,la vista appannata.
Ad un certo punto udì una voce dietro di lei.
"E così sei proprio tu,piccola Shiho …."
La sagoma di un uomo abbastanza anziano si parò di fronte ai suoi occhi.  Che fosse lui Pisco? Se così fosse,aveva scoperto il suo segreto. E adesso cosa sarebbe successo?
 
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Conan era sul tetto,scendeva velocemente le scale per arrivare il prima possibile da Ai. Se non avesse fatto in tempo, gli uomini in nero avrebbero scoperto che lei era tornata bambina.
Si mise a correre più forte,sperando di arrivare in tempo. Appena arrivò alla fine della rampa,però,sentì una mano abbattersi sulla sua nuca,e il colpo fu talmente forte da far perdere conoscenza al piccolo.
A colpirlo era stata una giovane donna dai capelli biondi raccolti in una coda,vestita con un lungo abito nero. Era una dei sospettati dell’omicidio del politico Nomiguchi,la famosa attrice americana Chris Vineyard. Anche lei faceva parte dell’organizzazione nera,il suo nome in codice era Vermouth. Aveva concluso da poco l’interrogatorio della polizia,ed era stata rilasciata poiché era troppo vicina al lampadario  nel momento in cui era caduto addosso alla vittima.
Si trovava nei pressi del magazzino di alcolici dove Pisco aveva assicurato che vi era rinchiusa Sherry. Il suo compito era quello di evitare che vi si avvicinassero altre persone. Notando che il bambino si dirigeva proprio verso quella stanza,si era affrettata a stordirlo. Non ci dovevano essere testimoni della loro presenza.
"Sogni d’oro,my dear" sussurrò,mentre un sul suo volto si stagliava un sorriso malvagio.
 
 
Ai chiuse gli occhi. Tremava,era terrorizzata. Di sicuro l’avrebbe uccisa. E Conan,dove era finito? Perché non veniva a salvarla? Se gli fosse capitato qualcosa,non avrebbe mai potuto perdonarselo.
La voce di quell’uomo risuonò ancora più vicina:-Sicuramente non te lo ricordi,ma io ero molto amico dei tuoi genitori. Mi avevano raccontato che questo farmaco era capace di rimpicciolire le persone,ma non immaginavo funzionasse davvero. Devo ammettere che sei stata veramente brava a perfezionarlo.
Ai non accennò ad aprire gli occhi,il suo piccolo corpo fu scosso da alcuni brividi.
"Shinichi,dove sei? Perché non arrivi?" si chiedeva incessantemente.
Era convinta di non  avere alcuna via di scampo. Ma le parole che Pisco pronunciò subito dopo la convinsero ad aprire gli occhi.
"Secondo me stiamo sbagliando a cercare di ucciderti. Sei dotata di una grande intelligenza,e potresti esserci ancora utile. Se tornassi con noi,potremo chiudere un occhio sul tuo tradimento. Non credo che troveremo un altro scienziato capace di sostituirti."
Ai rabbrividì ancora. Tornare a lavorare per quei mostri? Non se ne parlava proprio,lei non voleva essere più un’assassina. Voleva solamente cercare di dimenticare il passato,il ricordo doloroso della morte della sorella,il ricordo del nero che era penetrato dentro il suo animo. Voleva crescere come una ragazza qualunque,con delle amiche,un fidanzato,con degli affetti veri. Voleva avere una vita spensierata.
Si alzò da terra con grande fatica,dovuta al bruciore delle ferite e a quei vestiti troppo grandi per lei.
"Scordatelo. Non tornerò mai più a lavorare per degli sporchi criminali come vuoi"disse con un tono deciso e sprezzante.
Pisco allora estrasse la pistola dalla tasca,visto che ormai quella ragazzina non poteva essergli più utile,e la puntò contro di lei.
Ai lo fissò negli occhi,per nulla spaventata. Sarebbe andata incontro al suo destino con dignità e coraggio,lo avrebbe affrontato a testa alta e senza timore. Non aveva paura della morte,per lei era meglio che tornare nell’organizzazione,era meglio che macchiare il suo cuore di nero,del sangue delle vittime dei esperimenti ancora una volta.
Il tempo sembrava essersi fermato,non si sentiva volare una mosca. Ai concepiva mille pensieri,i ricordi si affollavano rapidi nella sua mente,riaffiorando prepotentemente come un fiume in piena che sradica qualsiasi cosa incontri nel suo percorso con il flusso della sua corrente.
Cos’era successo a Shinichi? Questo era il pensiero che la tormentava più di qualsiasi altra cosa. Quel detective così coraggioso,a cui lei voleva molto bene,anche se cercava di mascherarlo sotto una coltre di freddezza,era il suo unico amico,l’unica persona che l’aveva sempre consigliata e aiutata con tanta gentilezza. Forse era stato proprio il suo primo amore,colui che l’aveva conquistata con il suo amore per la giustizia,con i suoi limpidi e sinceri occhi azzurri.
Doveva essere salvo.
Improvvisamente udì dei rumori alle sue spalle,dei suoni soffocati e indistinti provenire dal camino. D’istinto si allontanò,mentre Pisco si avvicinò con circospezione verso la direzione da cui provenivano i rumori,abbassando la pistola dal corpo della bambina.
Egli sentì qualcosa di freddo posarsi sulla sua fronte,la canna di una pistola. Dal camino sbucò lentamente la sagoma alta e imponente di un uomo,avvolto in un lungo impermeabile nero,con capelli platinati che ridiscendevano morbidi sulla schiena. Gin aveva puntato la sua pistola alla fronte di Pisco,e sembrava non essersi minimamente accorto della presenza di Ai.
Ella invece,non appena lo vide,spalancò gli occhi in preda al terrore,le sue pupille scrutarono impaurite il suo volto,i suoi occhi di ghiaccio privi di anima. Cercò di mandar giù la saliva,ma sentiva la gola secca,il cuore pulsava nel petto con battiti veloci e convulsi e il suo corpicino era preda di  brividi gelidi.
"Gin …. Cosa stai facendo?"sussurrò in preda al panico Pisco.
Sul volto di Gin comparve un ghigno sottile e diabolico.
"A quanto pare la tua memoria ti sta giocando qualche brutto scherzo,mio caro Pisco" disse poi con voce cupa e sadica.
"Cosa intendi dire?" farfugliò Pisco.
"Ti sei forse dimenticato che un paparazzo ha scattato una foto proprio mentre puntavi la pistola contro il lampadario? Nonostante il buio della sala,è bastato un zoom per inquadrare chiaramente il tuo volto"rispose Gin.
Gli occhi di Pisco si spalancarono,increduli e spaventati.
"Non farlo,non sparare. E’ vero,ho sbagliato,ma vi sono stato comunque utile,visto che ho ritrovato Sherry" disse con voce flebile e tremante.
A quel punto lo sguardo dell’uomo biondo spaziò in quella piccola stanza,fino ad incrociare gli occhi di una ragazzina seduta in un angolo della stanza. Era molto più piccola di come sarebbe dovuta essere,eppure i vestiti che aveva addosso erano proprio quelli che aveva visto a Sherry poco prima,aveva numerose ferite causate dai proiettili che le aveva sparato,ma soprattutto aveva gli stessi occhi. Gli occhi in cui si leggeva la paura,ma allo stesso tempo il coraggio e la determinazione. Quei bellissimi occhi dal fascino maledetto.
Gin le rivolse un profondo sguardo,e Ai lo sostenne,nonostante la grande paura che sentiva divorarle l’animo. Rimasero a fissarsi per un tempo interminabile,per dei secondi che ad Ai sembrarono delle ore. La bambina pensava a quanto erano freddi i suoi occhi,alla cattiveria che viera rispecchiata. Gin invece aveva capito che lei era Sherry,la sua Sherry,e questa volta non gli sarebbe sfuggita.
La voce di Pisco interruppe quello strano momento.
"E’ tornata bambina grazie al farmaco al quale stava lavorando,l’APTX4869. E’ dotata davvero di una grande intelligenza,non credi possa esserci ancora utile?"
Gin si girò verso di lui.
"Queste decisioni non spettano a te. E comunque non possiamo permettere che tu resti in vita,e venga arrestato dalla polizia svelando l’esistenza della nostra organizzazione. Addio,Pisco" proferì con tono tagliente,prima di premere il grilletto.
Lo sparo riecheggiò tra le pareti della stanza,Pisco si accasciò per terra in una pozza di sangue.
Gin osservò impassibile il suo cadavere,sembrava proprio che non potesse provare alcuna emozione.
Ai invece indietreggiò,sempre più terrorizzata.
Vide l’uomo dirigersi verso di lei,e d’istinto appiattì la schiena contro il muro,come in un vano tentativo di sparire. Il cuore aveva preso a pulsarle nel petto ad una velocità incredibile,ma non voleva dargli la soddisfazione di farsi vedere intimorita da lui.
Lo vide avvicinarsi sempre di più,mentre non smetteva di fissarla negli occhi.
Appoggiò delicatamente una mano fredda sulla guancia,mettendosi in ginocchio davanti a lei,così da poter essere alla sua stessa altezza. Ai trattenne il respiro,immobilizzata.
Sentiva l’odore di fumo che emanava,quel suo insopportabile afrore di cenere.
"Finalmente sei mia,cara Sherry" disse lui in un sussurro.
 
  
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