Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: arancione.
Genere: slice of life.
Warning: one-shot, slash, OOC, fluff, romantico, missing
moments.
Note: Hello Everybody! Come state? Io bene, a parte lavoro
zero (-_-). Ma che ci volete fare siamo ancora in crisi! Esco da un periodo un po’
di cacca (si può dire? boh) e di creatività quasi nulla.
Di
recente mi sono messa a guardare le repliche su Rai4 e… subito è scoppiata la
bomba Supernatural! In primis vi avverto
che non avevo MAI visto una puntata del
telefilm in precedenza alla quarta stagione per cui è la primissima del fandom
che scrivo. Secondo: tifo per il Destiel (e stranamente per il Sabriel (già,
Gabe è un ni. Balthazar mi sta sulle scatole, nn chiedetemi perché però -_-)). Terzo:
Castiel è diventato il mito! (troppo puccio >_<).
A parte i miei problemi e le
mie preferenze, spero che stiate tutti bene e ringrazio quei pochi che mi
seguono e chi leggerà la fic. Detto questo, vi auguro una buona lettura e che
non sia un fiasco totale.
P.s. (anche se in ritardo)TANTI AUGURI DEAN! (>_<)/
Dedica: A tutti voi che mi leggete.
Disclaimer (che dimentico sempre di mettere): Non mi appartengono
per cui non ci guadagno nulla purtroppo ç.ç
Dean era nervoso. Beh, in realtà, era
più scazzato che nervoso. Da quando si era alzato quella mattina, nella solita
squallida stanza di motel, con la carta da parati verde vomito ammuffito (esiste
un colore che può essere definito meglio? non credo) e la moquette verde muschio
infeltrita (e piena di macchie di dubbia origine tra l’altro), ne erano già
successe troppe.
Appena sveglio si era ritrovato avvolto
nelle coperte come un salame ed era caduto di schiena giù dal letto. Liberatosi
con l’aiuto di Sam, svegliato dalla colorita imprecazione dell’altro, si era
diretto in bagno per fare una doccia. Aveva appena aperto l’acqua quando di
accorse che il colore del getto era marrone-rossiccio. Dopo cinque minuti di improperi
contro la suddetta doccia e i motel scadenti, prese la schiuma da barba e il
rasoio.
Dieci minuti dopo uscì dal bagno con la
mano sulla guancia sinistra, preso il borsone e rovistato al suo interno,
sempre imprecando, estrasse un fazzoletto di stoffa e se lo premette sul
vistoso taglio.
Fece dietro front e si ritrovò Castiel a
pochi centimetri di distanza, che lo fissava come solito.
- Cass…- disse tremando appena di
rabbia socchiudendo gli occhi.
- Buongiorno, Dean. Buon compleanno- rispose
l’angelo, poggiando la mano su quella che teneva premuto sulla ferita - che ti
è successo?- togliendo il fazzoletto per constatare l’entità del danno.
- Niente… mi sono solo tagliato mentre
mi radevo- arrossendo e rabbrividendo sotto il tocco dell’altro.
Il cacciatore non si accorse neanche che
il taglio si era già rimarginato mentre lo sguardo vagava sul viso dell’angelo
e si arrestava sulle labbra dell’altro.
- Cosa c’è, Dean?- chiese Castiel
mettendo un po’ di distanza da lui.
- Hai le labbra rotte in più punti. E stanno
sanguinando- disse stringendo gli occhi in due fessure- Cavolo Cass, dovresti
trattare meglio il corpo di Jimmy-
- Sto bene. Posso guarirle subito-
- Questo non va affatto bene, Cass- scosse
la testa in segno di diniego e poi spalancando gli occhi stupito- Come sai che
oggi è il mio compleanno?-
Con il solito sguardo fisso, inclinando
la testa di lato, l’angelo rispose piatto- Me l’ha detto Sam ieri per telefono-
L’altro sollevò un sopracciglio scettico,
incrociando le braccia sul petto chiese- E dov’è il mio regalo? E soprattutto perché
non ho ancora visto la benché minima traccia della mia torta di compleanno? Allora?-
L’angelo non si scompose più di tanto. Raddrizzando
lo sguardo e facendo un mezzo sorriso rispose- Alla torta ha detto che ci
pensava Sam e al regalo ha detto che dovevo pensarci io. Ma dato che non sapevo
cosa regalarti non ho ti ho preso niente- disse avvicinandosi, invadendo lo
spazio personale del biondo- Tu cosa vorresti per il tuo compleanno, Dean?-
Preso in contropiede dall’altro, Dean si
ritrovò ad arrossire e a far girare lo sguardo per la stanza, sbattendo più
volte le palpebre per l’imbarazzo. Poi come un fulmine gli venne in mente una
cosa che desiderava da tanto di quel tempo che ormai vi aveva rinunciato,
tranne che in sogno.
- Un bacio- disse senza mezzi termini
puntando lo sguardo sull’altro, serio.
Castiel lo fissò senza capire- Un bacio.
È questo che desideri per il tuo compleanno? Un semplice bacio?-
- Certo che non voglio un semplice
bacio, idiota. Voglio un TUO bacio, Cass!- esclamò Dean deluso dalla stupidità
dell’angelo.
Castiel dopo la rivelazione del biondo
sgranò gli occhi, le labbra si aprirono tremando leggermente e le guance si
arrossarono all’inverosimile. Ance Dean era un po’ arrossito a dire il vero. Ma
poi era rimasto incantato nel vedere l’angelo così in imbarazzo che lo trovo adorabile.
Prendendo coraggio sollevò una mano
verso il viso dell’altro e l’appoggiò sulla guancia calda. Azzerò la distanza
tra i loro corpi fino a che i loro nasi non si sfiorarono.
- Cass- sussurrò dolcemente- mi
concederesti l’onore di avere un tuo bacio come regalo?- sorridendogli.
L’angelo alzò lo sguardo su Dean,
arrossendo fino alla punta delle orecchie, annuì. Circondando il viso del
cacciatore con entrambe le mani premette dolcemente le labbra sulle sue. A quel
contatto Dean si ritrovò a gemere. Le labbra di Castiel erano si screpolate e
rotte, ma erano mille volte più morbide di quelle di qualsiasi donna che lui
avesse mai baciato in tutta la sua fottutissima vita. E, Dio, ne voleva ancora.
Le mani si intrufolarono sotto il trench
fino a sfiorare il sedere dell’altro, mentre la lingua del biondo si
intrufolava nella bocca dell’altro facendolo gemere di piacere. Castiel allacciò
le braccia dietro le spalle di Dean che lo sollevò facendogli allacciare le
gambe sui suoi fianchi, cadendo sul letto sdraiandosi su di lui. Accarezzo il
corpo caldo e tremante sotto di lui con una dolcezza che con le donne non aveva
mai dimostrato. Cass era diventato più di un amico, più di un fratello. Dean
era proprio cotto, anzi fregato! Era innamorato perso di quel coso piumoso tra
le sue braccia.
Si separarono per riprendere fiato. Gli
sguardi incatenati l’un l’altro, liquidi del piacere appena provato, il fiato
corto e le labbra gonfie e rosse dell’angelo erano le uniche prove dell’accaduto.
- Sei felice adesso, Dean?- chiese con
voce tremante Castiel
- Non del tutto, Cass- sfiorandogli l’inguine
con un ginocchio, facendo gemere l’altro- In realtà il vero regalo è proprio
tra le mie braccia e ho intenzione di scartalo per vedere cosa c’è sotto a
tutta questa stoffa- soffiò malizioso vicino all’orecchio del moro che
provocarono una scarica di brividi lungo la schiena di quest’ultimo, mentre
Dean passava a slacciare il primo bottone della sua
camicia.
Dean si svegliò avvolto da una luce
bianca dalla consistenza morbida e calda. Le ali di Castiel. Si sollevò
lentamente su un gomito osservò il viso rilassato dell’angelo steso sotto di
lui. Delicatamente si sporse a baciare di nuovo quelle soffici labbra per poi
ricadere tra le braccia del suo personale piumino che ora era tutto arruffato.