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Autore: kiss the night    26/01/2014    1 recensioni
Morto... nonostante quello che aveva visto poche ore prima e quello che Gwen continuava a farneticare, Jack giaceva ancora dentro quel sacco lasciato aperto, pallido e freddo... morto.
Missing moment/Rivisitazione delle scene finali dell'episodio 1x13
Tanti Janto feelings!
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ianto Jones, Jack Harkness
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Morto... nonostante quello che aveva visto poche ore prima e quello che Gwen continuava a farneticare, Jack giaceva ancora dentro quel sacco lasciato aperto, pallido e freddo... morto.

Come era possibile se non poteva davvero morire? Queste domande erano totalmente inutili al momento, non lo avrebbero comunque riportato indietro, dalla sua squadra... da lui; Jack non c'era più, il loro capo era morto e la colpa era solo della loro stupidità. Avrebbe dovuto dargli ascolto quando gli aveva detto di fermare Owen e non permettergli di aprire quella maledetta fessura. 

Nel momento esatto in cui il medico aveva fatto partire il colpo, Ianto aveva temuto di aver perso per sempre Jack e solo in quel momento aveva realizzato quanto davvero gli fosse vicino; non era solo il suo capo, non era solo il suo amante per del sesso occasionale... non sapeva dare un nome a cosa fossero loro due ma certamente qualcosa di più di due semplici compagni di "giochi". A questo punto non avrebbe mai avuto modo di scoprire cosa fossero veramente, perché Jack non si sarebbe più svegliato nonostante si fosse rialzato dopo pochi minuti quando Owen gli aveva sparato in piena fronte e anche se Gwen continuava a restare nella cripta nella speranza di vedero respirare di nuovo, lui non avrebbe comunque reagito.

In un certo senso Ianto si domandava se dovesse esserci anche lui in quella cripta, in modo da stargli vicino e continuare a sperare; invece continuava a girare per le stanze del Torchwood, cercando di tenere la mente occupata nei modi più insulsi e disparati.
Alla fine l'istinto lo aveva portato nel luogo più doloroso, l'ufficio di Jack. Se le pareti di quel posto potessero parlare avrebbero sicuramente un sacco di storie interessanti da raccontare: i loro primissimi incontri erano avvenuti tutti lì dentro, i baci rubati, il sesso; quella stanza rappresentava perfettamente il momento in cui Ianto e Jack avevano smesso di essere semplicemente capo e dipendente e si erano trasformati in qualcosa di più.
Alcuni dei documenti sulla scrivania erano in disordine, probabilmente Jack ci stava lavorando poco prima che succedesse il disastro.
Senza neanche rendersene conto Ianto li sistemò al loro posto; Jack era un tipo ordinato, non sarebbe stato d'accordo nel trovare quella confusione sulla propria scrivania. A quel pensiero il ragazzo sentì un forte peso pressargli lo stomaco e le lacrime cercare di farsi strada dai suoi occhi.

Quando il suo sguardo si spostò in direzione dell'attacapanni la vide: messa lì con la solita cura c'era la sua giacca, quella che più di una volta era stato lui stesso a togliergli;  ancora una volta fu l'istinto a guidarlo verso di lei, come una calamita fa con un pezzo di metallo.
La prese delicatamente, quasi credesse di potergli far male e l'avvicinò al viso; l'odore di Jack era ancora lì, persistente, portando alla mente di Ianto i ricordi di quanto fosse fantastico poterlo sentire direttamente sulla sua pelle: "i feromoni del cinquantunesimo secolo", era così che l'uomo li aveva definiti la volta in cui loro due avevano cercato di catturare lo pterodattilo, la stessa volta in cui Jack aveva deciso che lui avrebbe potuto far parte della sua squadra. Erano passati solo un paio di anni, ma a Ianto sembravano secoli, perchè lì dentro ogni giorno era talmente intenso da sembrare un mese. 
In quell'istante, mentre l'odore del suo amante continuava a tormentarlo, si rese conto che non avrebbe più potuto trascorrere quel tempo con Jack, che non ci sarebbero stati più caffè da preparare o favori da fare, che non avrebbe più avuto la possibilità di uscire con lui per qualche assurda missione alla ricerca di qualche strana creatura, che non avrebbe più potuto baciarlo di nascosto mentre gli altri erano troppo impegnati con il loro lavoro per poterli notare. Fu l'attimo decisivo in cui capì che era inutile provare a trattenere quelle maledette lacrime che cercavano di farsi strada da ore; Ianto pianse continuando a tenere la giacca stretta, in silenzio e in modo controllato, esattamente come lui aveva sempre cercato di essere, sperando di sentir andar via il dolore insieme a quelle lacrime amare. Rimase così per almeno dieci minuti, alla fine cercò di darsi nuovamente un contegno, sistemò il cappotto al suo posto e, asciugandosi le lacrime alla giacca del suo completo, tornò nella sala principale.

Per cercare di passare il tempo senza pensare troppo, lui e Tosh cercarono di sistemare tutto il casino che l'apertura della frattura aveva procurato, salvando tutto quello che potevano, limitando così i danni; Ianto però era cosciente che non avrebbero potuto porre rimedio all'unica cosa veramente importante che quell'avvenimento gli aveva portato via perchè Jack non sarebbe potuto tornare in vita grazie a loro.
Poi successe tutto in un secondo, il ragazzo riuscì a percepire un movimento dietro di lui ma non ci fese caso, continuando così a svolgere il proprio lavoro. Solo quando vide il viso di Toshiko cambiare, vedendola poi scattare verso le sue spalle, capì che era successo qualcosa. Ci mise solo alcuni istanti a voltarsi verso quella direzione precisa, istanti in cui la sua mente fu completamente riempita da speranza e paura, che scomparvero nell'esatto istante in cui i suoi occhi si posarono  sull'uomo che credeva non avrebbe più rivisto.
Per alcuni secondi il suo cervello non riuscì a formulare nessun pensiero di senso compiuto, registrò solo il movimento di Tosh che correva verso Jack per abbracciarlo, quello fu il momento in cui i suoi piedi cominciarono a muoversi da soli per raggiungerlo. 

Voleva abbracciarlo, baciarlo, sentire il suo odore e rendersi conto che era davvero lì, vivo e vegeto, ma nell'esatto istante in cui si ritrovò a pochi centimetri da Jack, il suo autocontrollo sembrò tornare, bloccandolo. Il resto della squadra non sapeva nulla di loro, anche se Owen pochi giorni prima aveva accennato qualcosa, era davvero quello il momento giusto per gettarsi su di lui come se fossero fidanzati da anni? Ma sopratutto, Jack come l'avrebbe presa? Non avevano mai veramente parlato di quello che c'era fra loro, si limitavano  a "giocare", come il capitano amava definire i loro incontri. 
Cercò quindi di essere controllato e allungò la mano; probabilmente però i suoi occhi parlavano da soli perchè, sorprendendolo, Jack lo attirò a sè in un abbraccio e lì Ianto non potè più far niente per calmarsi. Strinse l'uomo a sè come non aveva mai fatto, appoggiò la testa alla sua spalla e ispirò il suo odore, rimasto esattamente come se lo ricordava e gli sussurrò all'orecchio:

"Sei tornato..."

Jack mantenne saldo l'abbraccio e rispose in un sussurro:

"Direi di si."

Ianto cercò di staccarsi, ma appena i due si allontanaro di qualche centimetro, Jack lo attirò a sè e lo baciò; questa volta Ianto non si mise neanche a pensare, si lasciò guidare completamente dall'istinto come non aveva mai fatto nella sua vita. In quel bacio riversò tutta la paura che aveva provato quando credeva di averlo perso per sempre, il sollievo per averlo ritrovato e la speranza di poter finalmente capire il legame che lo univa a Jack. Lo sorprese vedere che anche per Jack quel bacio significava qualcosa, non era vuoto e dato semplicemente dal momento abbastanza tragico, c'era altro, poteva percepirlo nonostante non riuscisse a dargli un vero e proprio nome. Le loro labbra si muovevano in perfetta sincronia e nonstante il bacio fosse durato pochi secondi per Ianto sembrò un eternità. 

Quando si staccarono e Jack si avvicinò a Owen, che stava chiaramente per crollare, Ianto lo guardò allontanarsi, continuando ad interrogarsi su quanto fosse strana tutta quella situazione: sapeva di dover dare un nome a tutto quanto ma allo stesso tempo era troppo deconcentrato anche solo per provarci. 
Prendendo un respiro arrivò alla conclusione più intelligente; quello non era il momento adatto per pensare troppo, dovevano solo festeggiare il ritorno di Jack, solo il fatto che fosse vivo era importante, tutto il resto poteva aspettare.
Cercò il modo migliore per stemperare un pò quel clima di tensione, ma prima di parlare fu costretto a schiarirsi la voce per scacciare le lacrime e i singhiozzi a cui non aveva permesso di uscire:

" Beh... Che ne dite di un bel caffè?"


Note Autore.
Ed eccoci qua. First of all, grazie a tutti quelli che hanno letto questo sclero (do per scontato che se siete arrivati fino a qui lo abbiate fatto), spero che vi sia piaciuto. Sono assolutamente emozionata perchè è la primissima volta che posto qualcosa fuori dal mio fandom naturale e devo dire che è una cosa assolutamente destabilizzante, oltretutto la storia è nata quasi per caso dopo un rewatch della 1x13, quindi non ero assolutamente preparata a scrivere di Jack e Ianto. Questa è una ship che seguo da pochissimo, forse meno di un mese, ma che mi a colpito come poche hanno fatto ( ed io shippo il mondo). Premetto anche che sono ferma alla stagione perché sto aspettando che la mia amica/beta mi raggiunga per seguirla insieme (cose che a voi interessano zero XD), ma mi sono spoilera una cosina da niente... già soffro.
Tornando a noi, tutto è ambientato nell'ultima parte della 1x13, di base è il mio modo di interpretare quali possano essere i pensieri di Ianto che, a mio parere, realizza di provare qualcosa per Jack (la scena della giacca mi fa male ogni volta).
Detto questo ringrazio tutti voi che avete letto, la mia meravigliosa beta
Artemis91 che è riuscita a ridere su questa botta di angst (colpa di tornato che era diventato "tronato") e tutti quelli che vorranno lasciarmi un piccolo feedback.
So, con questo mi defilo...
Baci Baci Ire Aka Kissthenight
   
 
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