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Autore: masterteo89    26/01/2014    1 recensioni
Ambientato nell'universo di Silent Hill 1, quando la cittadina viene lentamente ingoiata dall'incubo incessante e senza tregua di Alessa. La storia delle vicende di un giovane uomo che verrà coinvolto suo malgrado nelle turpi vicende di Silent Hill.
Ma Samael non sarà l'unico demone da affrontare : i demoni interiori di David saranno la sfida più dura da sostenere.
A volte la vita è peggiore della morte, poichè il passato non si dimentica di te.
Genere: Angst, Dark, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alessa Gillespie, Harry Mason
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Incubo di metallo Il male del vivere

Capitolo 1 : incubo di metallo


Il locale era buio ed umido, pregno di un odore dolciastro e acre emanato con ogni probabilità dalla muffa che , ricoprendo parzialmente le pareti della sala, marciva lentamente.

Le pareti erano incrostate di sporcizia e avevano assunto, a causa della forte umidità, un malsano colorito verdognolo.

Ma tutto ciò David non poteva saperlo, poichè l'oscurità era talmente densa da risultare quasi opprimente e soffocante.

Rannicchiato nell'angolo in cui si era destato, il giovane uomo non era ancora riuscito a trovare il coraggio di reagire a tutto ciò che gli era capitato.

Forse che sia da biasimare? David non sapeva cosa fosse successo, non sapeva dove fosse capitato ma soprattutto non sapeva perchè la vita gli avesse riservato questo scherzo.

Dunque, cos'altro poteva fare? La sua mente razionale era giunta alla considerazione più ovvia : probabilmente era stato rapito da individui senza scrupoli per chissà quale turpe fine.

I suoi genitori non erano ricchi! A che pro rapire uno studente universitario se una richiesta di riscatto era da considerare a priori fuori discussione?

" Però sei in buona salute." Sussurrò maliziosa una voce nella sua testa, manifestazione del suo subconscio " Il traffico di organi non è da escludere."

-- La paura uccide la mente -- Sussurrò David a bassa voce, imponendosi di non prestare attenzione alla sua fervida e cruda immaginazione. Doveva fare qualcosa, ma cosa?

Chiunque avrebbe detto che quel 25enne dal fisico atletico e dai tratti severi ed affilati aveva perso ogni speranza. In verità la sua mente acuta stava già analizzando ogni possibile soluzione ed eventualità.

Fu così che notò il dettaglio più ovvio e inquietante che fino a quel momento gli era completamente sfuggito : non era stato legato.

Solo uno sciocco rapirebbe qualcuno dimenticandosi di legarlo! Una simile azione sfuggirebbe da qualsiasi comune logica umana!

E fu allora, mentre il giovane era preda di tali pensieri, che ciò accadde.

Una figura comparve nel mezzo della saletta, una sagoma vagamente indistinta e lattiginosa che pareva brillare di luce propria.

Era una bambina vestita di blu, con quella che appariva essere una divisa scolastica. Gli occhi profondi e penetranti , neri come i suoi capelli corvini, si posarono solo per un breve istante sul giovane uomo.

A David parve quasi che la bocca del fantasma si fosse schiusa lievemente in un gesto di pura e onesta sorpresa, ma probabilmente era solo la sua immaginazione.

Scostando lo sguardo dall'uomo, la bambina si voltò e camminò lentamente nella direzione opposta.

-- Aspetta! -- Esclamò David, senza sortire alcun effetto -- Chi sei? Dove sono? Cosa stà succedendo?--

David si alzò celermente e compì alcuni passi verso la bambina, ma lo stupore arrestò quell'incedere dettato dalla speranza.

La bambina era sparita nel nulla! E non solo, alla sua scomparsa quattro candele si erano illuminate di loro spontanea volontà.

Queste erano disposte ai lati di quello che pareva essere un altare di legno finemente decorato. L'odore di incenso si mischiava a quello della cera bruciata, creando l'impressione di trovarsi in una chiesa.

Tuttavia, il giovane non si sentì affatto confortato!  La bestemmia permeava quel luogo!

Arretrando, il giovane notò con orrore due cose : la prima era l'idolo raffigurato sopra l'altare. Una creatura immonda, un demonio alato con quella che pareva essere una testa di capra ed il corpo antropomorfo distorto in una contorta immagine di un angelo caduto.

La seconda cosa che notò fu che del liquido rosso stava filtrando dal pavimento, formando a lettere cubitali la scritta " S A M A E L ".

Chinandosi, David toccò con una leggera esitazione quello strano inchiostro rosso. Era caldo al tatto, denso e emanante un odore vagamente metallico. Sangue?

-- Sangue?-- Mormorò scioccato il giovane, pulendosi in fretta e furia la mano sui suoi jeans.

Voltando il capo a destra e a manca, David prese accuratamente nota dei dettagli di quel luogo sconsacrato. Una stanza piccola, apparentemente senza uscita salvo che per un buco scavato in una delle pareti.

Desideroso di allontanarsi al più presto, non ci pensò due volte ad addentrarsi attraverso quella fessura ignota.

-- Dove diamine sono capitato? E quella scritta... cosa significa Samael?--

Non avesse mai pronunciato quel nome! Il suono di una sirena squarciò il silenzio, un rumore acuto e stridente che costrinse David a tapparsi le orecchie con una smorfia di dolore.

E intanto l'altare prese fuoco di sua spontanea volontà, incominciando a bruciare come una pira funebre. E la terrà tremò, mentre con crescente incredulità e orrore David notò che il mondo pareva plasmarsi di sua spontanea volontà, ingoiato voracemente da un incubo spaventoso dal quale non ci sarebbe stato risveglio.

Il pavimento di cemento si sgretolò, lasciando spazio a una lunga grata metallica arrugginita e squarciata in alcuni tratti che si aprivano su di un oscuro abisso infinito. Lo stesso destino toccò al soffitto e alle pareti : il tanfo del sangue fresco che decorava le grate , quasi fosse un nefasto arazzo, era tanto opprimente quanto insopportabile.

Corpi erano legati saldamente alle pareti con del filo metallico : cadaveri che parevano essere stati prima squartati e impiccati, poi appesi alle pareti come trofei o sanguinarie decorazioni di dubbio gusto.

Ma definirli cadaveri non era corretto : alcuni fissavano l'eterno con espressione vacua , la bocca digrignata in una smoria di estrema sofferenza. Altri invece non parevano affatto morti.

David poteva giurare che uno di quei corpi aveva voltato il capo in maniera impercettibile nella sua direzione! O era forse preda della paranoia? 

E cos'era quel suono che aveva appena avvertito? Parava un rumore prodotto da unghie intente a grattare febbrilmente il metallo.

Una cosa era certa : David non aveva intenzione di avvicinarsi a quei corpi. Intuiva che se lo avrebbe fatto questo luogo sarebbe diventato la sua tomba.

Doveva allontanarsi al più presto, e la fessura verso l'ignoto era la sua unica alternativa. Non voleva restare solo tra questi cadaveri : avvertiva di non essere affatto al sicuro.

La stanza si era fatta improvvisamente piccola, claustrofobica e minacciosa : l'immaginazione gioca spesso brutti scherzi ma a volte l'istinto ci azzecca.

Troppe cose non quadravano, ma soprattutto : era solo la sua impressione o il filo metallico che costringeva i cadaveri alle pareti non era così stretto e saldo come all'apparenza poteva sembrare?

Ma preso dal timore e dalla smania di allontanarsi da quel luogo, non si accorse di essersi avvicinato ad uno degli squarci del pavimento metallico.

Si accorse però del tocco viscido del tentacolo che, emerso dal buco, in completo silenzio si era avvolto attorno alla caviglia del giovane.

Oramai però era tardi! L'appendice diede uno strattone , facendo cadere il giovane in terra. Poi cominciò a tirare, desiderosa di trascinare la preda nell'oscuro abisso in cui risiedono gli incubi celati nei recessi dell'animo umano.

Aggrappandosi spasmodicamente alla grata metallica, David reagì d'istinto scalciando in maniera furiosa : ma non ottenne alcun risultato. Si stancò e basta.

Se avesse prestato attenzione, avrebbe notato che ora tutti i volti dei cadaveri erano voltati verso di lui, un ghigno malizioso e folle sui loro volti lacerati e cerei come la morte.

David, al limite delle forze, digrignò i denti in un gesto di rabbia impotente. Non voleva, non poteva morire così! Si rifiutava di cedere finchè qualcuno non gli avesse spiegato cosa stesse capitando!

E il destino parve ascoltarlo, poichè infine il tentacolo parve stancarsi e lasciò la presa. Evidentemente si aspettava una preda meno combattiva, un boccone più facile.

Ma in realtà non era così : David si era appena rimesso in piedi che alcuni dei cadaveri in fondo alla sala iniziarono a sussultare silenziosamente, mentre il filo che li legava cadeva in terra con discrezione.

Chiunque fosse dietro a tutto ciò non aveva abbandonato l'idea di catturare la preda, aveva solo deciso di cambiare l'approcio!

Senza voltarsi indietro David corse lungo la sala e si infilò nella fessura, mentre dietro di sè pareva essersi destato l'inferno stesso.

-- Non c'è fuga, non c'è vita...solo morte!--  Esclamò rauca e maliziosa una voce alle sue spalle : e contro il suo buonsenso David si voltò.

E vide che tutti i cadaveri della sala erano riuniti all'imboccatura della fessura, ma non parevano desiderosi di inseguire il giovane uomo. Si limitavano a sorridere , un sorriso freddo e colmo di scherno.

-- Muori. Crepa. Soffri. -- Sussurrarono prima di recedere, inghiottiti nell'oscurità.

Ma ciò che turbò David nel profondo fu il loro volto : mentre pronunciavano quelle ultime parole infatti il loro viso era mutato in quello dei bulli che ai tempi del liceo gli avevano reso la vita un inferno.

-- Dio-- Sussurrò David, arretrando -- Perchè! Sono anni che tento di dimenticare il passato!--

David tirò un pugno colmo d'ira e disperazione alla parete metallica. -- Allora è proprio vero : non c'è fuga , il passato ti raggiungerà sempre.--

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Com'è? Bello, brutto...recensite mi raccomando. Mi piacerebbe ricevere una critica costruttiva, o semplicemente il vostro parere sulla storia.
  
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