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Autore: xlousass    26/01/2014    0 recensioni
Leah e i suoi occhi neri annebbiati che lo resero cieco di fronte al mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tenevo la sua mano stretta alla mia, il calore tra noi diminuiva all'aumentare del tempo, era bollente inizialmente e poi iniziai a  rabbrividire al solo contatto con le sue dita affusolate, il freddo ci stava avvolgendo e penetrando nelle ossa.
Erano le due di notte ed eravamo sotto le bianche lenzuola profumate di vaniglia, le aveva scelte lei, mi aveva detto che erano le sue preferite poiché le ricordavano il nostro primo bacio.
Quel giorno di anni fa masticavo quella pastiglia bianca quando lei si catapultò sul mio volto e le sue labbra carnose toccarono le mie, lei si scostò e mi disse 'sai di vaniglia' ,allora le afferrai il volto e la baciai con passione.

Il giorno in cui ci trovavamo in quel letto avevo quarant'anni e lei trentotto. 
' Tesoro? ' mi guardava con quei suoi occhi neri.
' Si amore mio, hai bisogno di qualcosa?' 
' Ho bisogno di noi, abbracciami e cantami qualcosa perfavore '.
E così feci. 

Figli? Ne avevamo una, tredici anni di pura dolcezza, guance rosee come quelle della madre e stessi miei occhi verdi.
Ricordo ancora quando la vidi avvolta nelle copertine dell'ospedale, l'infermiera si avvicinò a me chiedendomi ridendo se poteva tenerla lei e adottarla.
Se ne era innamorata.
Bellezza pura, come la madre.
La chiamammo Sole, perché emanava luce ovunque illuminando lo sguardo della gente che la osservava.
Piogge di complimenti per questa piccola creatura che riuscivo a tenere con una mano, ed ora ne ha ben trentatré , identica alla madre e guardarla mi uccide, mi provoca una pugnalata al cuore.

Lei, Leah, mia moglie.
Che si può dire su Leah ?
Ricordo quando ci rincorrevamo sul prato di una villa e lei sorrideva con quelle sue labbra carnose ricoperte con un leggero strato di lucido.
Eravamo insieme da poco e l'amore scattò in me solo quel giorno.
La guardai, anzi sprofondai nel nero dei suoi occhi e li non trovai più via d'uscita, ne rimasi intrappolato e lo sarò per sempre.

Volete sapere altro su di lei?
Trentotto anni quel giorno, il giorno in cui lei chiese esplicitamente di uscire da quella bianca stanza per venire a letto con me , osservavo quei suo occhi non più neri come il giorno in cui caddi ai sui piedi ma quella sera velati da un bianco leggero, come la nebbia in mezzo al buio della notte più profonda.
E piano piano quella nebbia offuscava sempre di più quella notte, ghiacciava quasi quello sguardo provocando lo stesso in me, brividi percorrevano i nostri corpi.

Sole era dalla nonna.
Io ero a letto con Leah.

Ero a letto con Leah quando per l'ultima volta sprofondai in quello sguardo.
Quando la leucemia se la porto via.

 






ANGOLO AUTRICE
CIAO GENTE, MI PIACEREBBE LEGGERE VOLTRI PARERI RIGUARDO LA MINI STORIA CHE HO SCRITTO :) LASCIATE QUALCHE RECENSIONE BACI!
 
   
 
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