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Autore: STOP IT    26/01/2014    1 recensioni
Lui non se ne accorgeva, ma a me piaceva guardarlo mentre era distratto, mentre non lo faceva nessuno, mentre si perdeva nelle sue cento cose da fare. Lo osservavo e mi rendevo conto che qualcosa di bello la vita per me lo aveva riservato. Non c'era cosa che mi rendesse più felice, pieno e rilassato allo stesso tempo. Passavamo le giornate a prenderci in giro, eppure, quando lui mi guardava negli occhi, il mondo si fermava.
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-“Haz, ridammi il telefono”- Eccole là, quelle fossette assassine. Annullò lo spazio che c’era tra di noi. Puntò il verde nel blu.
-“E tu dammi un bacio.”- Proposta allettante. Feci scontrare le nostre labbra per pochi secondi , e mi feci violenza da solo perché riuscii solo a pregustare il sapore della sua bocca.
-“Ora dammi il telefono.”- Allungai la mano e con il palmo rivolto verso l’alto aspettavo . Fece ‘no’ con la testa ed esplose in un sorriso.
-“Harry! “- Scattò dal divano e dopo aver rischiato di schiantarsi sul tavolino di cristallo di fronte, prese a correre verso la camera da letto.
-“FOTTUTO HARRY STYLES, NON MI ALZERO’ DA QUESTO DIVANO”-
-“E IO DICO A TUTTO IL MONDO CHI TOPS”- Mi urlò di rimando. In un nanosecondo ero nella camera da letto.
-“Siamo fuori allenamento, Tomlinson”- Mi misi a cavalcioni su di lui e gli bloccai i polsi sul letto.
-“Tu, sporco ricattatore.”- Gli sussurrai ancora con il fiatone. Sì, ero fuori allenamento, okay?
 -“Il riscatto è una cosa da niente mi pare, no?”-
-“Non puoi obbligarmi a baciarti, Styles!”- Corrugò la fronte.
-“Io non ti sto obbligando, Boo.. “- Alzò la testa e si avvicinò pericolosamente alla mia bocca. Fece sfiorare i nostri nasi e mi parlò nell’orecchio con una voce più roca del solito. Lo faceva apposta. Lo odiavo.
-“Ti sto indirettamente convincendo “- Feci per baciarlo e lui si spostò. Ribaltò le posizioni con uno scatto indefinito.
-“Abbassa la bandiera Tomlinson, ‘ché non siamo in guerra.”- Mi poggiò il telefono sul petto, si alzò e se ne andò ridendo.
-“NON PUOI FARE COSI’, SEI UN CRIMINALE! ORA COME DOVREI RISOLVERE LA SITUAZIONE?”- Avrei potuto fare il cantante lirico con quella voce, e beh, forse pensandoci avrei dato una svolta alla mia carriera.
-“COME FACEVI PRIMA DI CONOSCERMI, TOMLINSON.”- Quella soddisfazione non gliel’avrei mai data. Optai per una doccia fredda.

Lo vidi uscire dal bagno con solo un asciugamano legato in vita e i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso. Avevo un dio greco in casa e ancora faticavo a crederci. Beh, forse l’altezza lasciava a desiderare, ma hey, nella botte piccola c’era il vino buono, si sapeva. Come Gabriele a Maria nell’annunciazione quell’angelo mi stava parlando, ma mi ero completamente rifiutato di ascoltare convenendo con il fatto di concentrare solo uno dei cinque sensi sul corpo di Louis.
-“Mi hai sentito?”- Chiese. Menti Styles, menti.
-“Ovvio!” - Bravo Styles, dopo avrai un biscotto.
-“Mmh, e la risposta è ?”- Cazzo, fanculo Styles, sei un idiota. Pensa. Pensa. Beh, avevo un tablet in mano ed ero seduto sulla poltrona in maniera scomposta e con i piedi sul tavolo; dunque le domande potevano essere tre: “Quante volte ti ho detto di sederti civilmente?”, “il mio tavolo ti sembra un poggiapiedi?” e “Cosa stai facendo?”. Dato che mi sembrava abbastanza pacifico (come un Louis Tomlinson mezzo nudo poteva sembrarmi il contrario dovevo ancora capirlo), decisi di optare per la terza ipotesi.
-“Leggo”-
-“E cosa leggi ?”- Cacciai il fiato che mi ero accorto di stare trattenendo e lo persi subito appena si passò una mano tra i capelli per ricomporli. Dannati ormoni. Dannata chimica. Dannato Louis.
-“ .. Le due erezioni nude si scontravano in una passione famelica, Louis urlò ’scopami Harry’, e così fu. Harry gli strappò i boxer da dosso, gli allargò le gambe come non pensava possibile e con una violenza inaudita…”-
-“HARRY!”- Mi bloccai e lo vidi. Con la bocca spalancata e le guance rosate.
-“Ancora con queste fanfiction?”- Mi sbraitò contro.
-“Dai, Louis.”- Mi alzai dalla poltrona e sentii la mia schiena protestare .
- “Non le trovi dannatamente eccitanti?”-
-“NO! le trovo maniacali, perverse, malate.. Devo continuare?”-
-“Acido. Questo sei.”- Non riuscii però a nascondere un sorriso. Si sa, ero Harry Styles, arrivava prima il mio sorriso e poi io.
-“Ma io non ti sopporto, veramente, sei la cosa più irritan… Dio, quanto sei bello.”-
-“Come, scusa?”- Chiesi divertito. Ci cascava sempre . Il mio sweetcheeks senza un minimo di autocontrollo.
-“Trovami un altro che ti guarda come ti guardo io.”- Mi disse -“ E se lo trovi, digli di scappare, lontano e di corsa, se non vuole morire male. “-
-“La sai una cosa?”- gli dissi ormai a pochi centimetri di distanza. -“Non sono molte le persone con cui è piacevole passare una domenica.”- Mi allacciò le braccia in vita e riempì l’incavo della mia spalla con il suo collo. Era così piccolo e morbido e .. AAAH, stavo cadendo ancora nel fluff.
-“Sai Louis, a volte penso che tu sia così fragile che ho quasi paura di sfiorarti. Mi sembra sempre di non fare abbastanza per te..”- Portò la testa indietro per guardarmi.
-“ Hazza, tu sei stato ossigeno puro. Stavo annegando e mi hai salvato. Ti sembra poco?”- Per fortuna, visto che non avrei saputo superare la perfezione di quelle parole, continuò -“Tu invece sei sempre così forte, iron man. Mi spiace sapere di non poterti proteggere come tu fai con me.”-
-“ Non è vero che sono invincibile, mi rompo in mille pezzi anch’io. E’ solo che ho imparato a non far rumore.”- La sua faccia assunse un’aria preoccupata. Mamma chioccia era tornata.
-“Cos’è che ti far stare male, Harold?”-
-“Se noi dichiarassimo al mondo il nostro amore, per loro saremmo un errore, io e te.”-
- “Oh Harry, di nuovo.. Il fatto è che non me ne importa niente di quello che pensa il resto della gente. Non mi interessa se per qualcuno non siamo fatti per stare insieme e se quel qualcuno potrebbe pensare anche che non dureremo. Non mi importerebbe se secondo alcuni io non meritassi te o tu non meritassi me. Il fatto è che ci sono io dentro a questo amore, ci siamo noi, e il resto del mondo quando ci amiamo deve restare fuori.”-
-“Vorrei darti la mano quando alle premiazioni sono agitato e ho paura di fare stronzate. Vorrei baciarti ogni qualvolta vinciamo un premio. Vorrei che le tue urla si sentissero per tutti gli alberghi dove alloggiamo e vorrei che tutti sapessero che quelle urla le provoco io, non Eleanor.”- Si scostò dall’abbraccio.
-“Per favore, non riapriamo il capitolo El, ne abbiamo già parlato.”- disse secco.
- “Non riesco minimamente a sopportare l'idea di vederti con un'altra Louis, non riesci a capirlo. E’ come prendere i nostri ricordi e bruciarli. Bruciare tutto ciò che siamo stati e ciò che continuiamo ad essere.”- Vidi un velo di tristezza posarsi sull’oceano che aveva per occhi e ne fui triste, ero io stavolta ad aver fermato il mare. E poi inaspettatamente mi baciò. Fu quel genere di bacio di cui non puoi parlare a voce alta con i tuoi amici. Quel genere di bacio che mi fece capire che non ero mai stato così felice, prima. E che non mi importava di Eleanor, della Modest, del buco nell’ozono, della pioggia che stava bagnando Londra, della fame nel mondo. Ero scappato tante volte e non sapevo da cosa, ma finalmente avevo trovato la persona che sentivo di voler proteggere ed era lui.. Okay ora stavo esagerando, ero gay si, ma fino ad un certo punto. ’Checca’ mi autodenominai.


Sorrideva, ed io lo guardavo. Lui non se ne accorgeva, ma a me piaceva guardarlo mentre era distratto, mentre non lo faceva nessuno, mentre si perdeva nelle sue cento cose da fare. Lo osservavo e mi rendevo conto che qualcosa di bello la vita per me lo aveva riservato. Non c'era cosa che mi rendesse più felice, pieno e rilassato allo stesso tempo. Passavamo le giornate a prenderci in giro, eppure, quando lui mi guardava negli occhi, il mondo si fermava. Proprio come in quel momento.
-“Dove lo vuoi?”-
-“Eh?”-
-“No dico, dove vuoi che te lo faccia?”-
-“Ma cosa..?”- Domandai stranito.
-“L’autografo, Tomlinson, mi stai mangiando con gli occhi”- Un ghigno comparse sulla sua bellissima faccia. Ero oltraggiato. Non lo stavo mangiando con gli occhi, lo stavo osservando, analizzando, studiando.. Tutte cose che facevano di me un uomo colto. Pf.
-“Ma stai zitto e fatti un bagno di umiltà, Styles!”- Una suoneria, Marimba per essere precisi, interruppe la quasi litigata. Sicuramente mi avrebbe risposto male. -“Nick, tesoro! Come stai?”- Ancora quello. Non riuscivo a digerirlo, era più forte di me.
-“Ma dai! Racconta un po’”- La situazione cominciava ad irritarmi, sentivo prurito ovunque.
-“Ma non avevo dubbi darling! E tu? Solita macchina del sesso?”- Adesso era davvero troppo. Ci voleva un piano d’azione. Mi alzai e andai in camera sotto lo sguardo interrogativo di Haz. Iniziai col togliermi la maglia, attraversai il salone e mi diressi verso il bagno. Una volta lì mi tolsi il pantalone, ed in mutande tornai in camera, passando sempre per il salone. Colpo finale: tolsi i boxer e riandai in bagno. Potevo percepire la bava di Harry che inondava la casa. Sarei potuto affogare. Sentii farfugliare un veloce ‘Ho da fare, ciao.’ Prima di ritrovarmelo sulla soglia del bagno.
-“Esattamente, cosa è appena accaduto?” - Mi chiese, alzando un sopracciglio.
-“Nulla, fa un po’ caldo, non trovi? Nick come sta? Ha ancora quel problema intimo?”-
-“Quale problema?”-
-“Ah, durare 3 minuti non è considerato un problema universale da tutti gli uomini? “-
-“Santissimo Louis, ti ho ripetuto un migliaio di volte che eravamo ubriachi e non l’abbiamo fatto apposta. Ed ero ubriaco anche quando ti ho raccontato tutto.”- -“Sì, ed io ero sobrio quando ti ho lanciato i vestiti dalla finestra.”- Risi al ricordo, lui non tanto. Fino a che riuscirà a farmi incazzare lo amerò tantissimo. Me lo ripetevo sempre.
-“Su rivestiti”- Rimasi alquanto scioccato da quell’ ordine.
-“Momento momento momento. Tu, Harry Edwards Styles, mi stai dicendo di rivestirmi? Ridatemi il mio ninfomane, now. “-
-“Non girare il dito nella piaga. Stanno arrivando i ragazzi.”-



-“Heeey nonnettoo”- Quell’accento irritante quanto familiare.
-“Nialler sonosimpaticosoloperme Horan”- Mi corse incontro e mi si lanciò addosso.
-“Mi sei mancato, fratello”-
-“Nonno o fratello? Deciditi, figlio mio!”-
-“Papà..?”- Ridemmo finche Haz non si avvicinò a noi.
-“Niall ma i ragazzi?”- Niall prese a contare sulla mano. 3 .. 2 .. 1. Vedemmo entrare questo vortice di mani che si muovevano. Un corpo che in realtà ne erano due. Saliva, mani, muscoli e tatuaggi. Solo questo riuscivo a distinguere.
-“Ma..”- Fece Harry verso Niall.
-“E secondo te, perché salgo sempre a piedi io?”- Il corpo si separò e quasi fu una violenza, perché se ne potevano dire di tutti i colori, ma Liam e Zayn si incastravano perfettamente tra di loro. E se non avessero continuato a mantenere un contatto tenendosi per mano mi sarei quasi messo a piangere. - “Ragazzii!”- Liam abbracciò entrambi, me ed Harry, trascinandosi anche Malik dietro. Colla.


-“E così tu e Liam …”-
-“Io e Liam cosa ?”-
-“Beh sì, state insieme?”-
-“No!”-
-“Ah, no?”-
-“Cioè si..”-
-“Ah, si?”-
-“No.. Cioè non lo so, che cazzo vuoi dalla mia vita, Styles?”- Risi.
-“Placare la guerra che hai in quella testolina, Zay. “- I suoi occhi erano pieni di ansia e preoccupazione.
-“Non lo so Haz, lo sai come sono fatto. Una ragazza a sera e poi baci a tutti; Guardatemi in tv. Ma con Liam è diverso, lui non è.. Lui.. Non è..”-
-“Una ragazza?”-
-“Benvenuti alla fiera dell’ovvietà, presenta Mr.Harry Styles”- Risi di nuovo. Zayn riusciva a farmi stare così bene senza sforzarsi più di tanto.
-“.. Lui non è come le ragazze che ho avuto, lui ha..”-
-“Il pisello.”- Se fossi stato una qualsiasi persona , sarei già diventato polvere . Ma Hey, io ero Harry Styles.
-“Dicevo.. Lui è così buono, innocente, dolce. Lui è un tipo da cose serie e io non so se riuscirò a dargli queste sicurezze, e poi boh sto diventando pieno di insicurezze . Mi rendo conto di quanto sia difficile stare al mio fianco, però lui mi ha scelto. Mi ha scelto preferendo i miei difetti ad ogni pregio degli altri. E non mi va di spezzargli il cuore come faccio di solito..”-
-“TU INSICURO?”- Spalancai la bocca in una O perfetta. Louis si sarebbe eccitato se fosse stato lì.
-“Sai cos’è Harry.. Quando fai sesso con una persona e non la ami, è facile essere sicuri di sé. Non ti poni il problema di piacere. Vederla godere è solo la conferma che ci sai fare, per questo ti piace. Ma tu prova a fare sesso con una persona che ami, comprenderai le mie paure. Proverai la tremenda ansia di non essere abbastanza. L'amore ci rende fragili.”-
-“Ah Zayn, credimi, nessuno in questo momento può capirti come ti capisco io. “-
-“Come va con Louis?”-
-“No vabbè, lo sai, sono innamorato perso.“- Confessai, non ne fu sorpreso.
-“Si vede..”- Ribattè.
-“Si.. ma il fatto del nasconderci mi blocca completamente. Io sono uno spirito libero, devo poter urlare il mio amore, altrimenti rischio di esplodere. Mi sono rotto i coglioni di questa situazione un centinaio di volte circa, ma nemmeno una volta per davvero.”- Zayn sbuffò e si passò una mano tra i capelli.
-“Che casino..”- Sussurrò.
-“Mi chiedevo se al fegato faccia più male l’alcool o le paranoie..”-
-“Birretta?”-
-“Decisamente le paranoie.”-



-“Looouis”-
-“Payney”- Mi diede una pacca sulla spalla e si sedette con me sul divano. Mi smontò quasi una spalla, ma non lo feci notare. -
-“Come ti va la vita amico? Tra poco ricominciamo il tour, sei contento?!Io sono in fibrillazione.“-
-“Si.. cioè sono contento però..”-
-“Però Harry!”-
-“Eh.. Però Harry. E’ una situazione complicata, ed il bello è che lo abbiamo sempre saputo ma ..”-
-“Ma l’amore vince su tutto!”- Coniato di vomito.
-“Liam sei un clichè vivente e anche molto scadente”- Mi ignorò completamente. Era questo il bello di Liam. Potevi dirgli che era stronzo, rompipalle, petulante, mammone, eppure lui non si arrabbiava e ricambiava ‘l’offesa’ sempre con un sorriso. Ma non dovevate toccargli Zayn altrimenti.. Non osavo nemmeno immaginare.
-“E tu con Zayn? E’ ufficiale?”-
-“Non so Lou.. Io lo amo, però.. Ecco, vedi, io mi sono innamorato due volte nella vita, ma sul serio, e tutt'e due le volte ero sicuro che sarebbe stato per sempre e fino alla morte, e tutt'e due le volte è finita. Sono sempre stato usato e scaricato..”-
-“Ma Zayn non è così!”- Mi affrettai a dire.
-“Ovvio che non è così, solo non vorrei soffrirci.. E poi dovremmo pensare anche noi alla Modest e quant’altro. A volte mi chiedo se fossimo stati ragazzi normali come sarebbero andate le cose.
-“Beh, Liam..”- alzò gli occhi in attesa di sentirmi continuare -“Non saresti diventato passivo”- Mi diede un pugnetto sulla spalla, ma stavolta non nascosi il dolore. Non smise di chiedermi scusa per tutta la serata perché Liam era così, o lo amavi o lo amavi.




Accompagnare Louis a fare una corsetta non mi parve una cattiva idea, non finchè mi fece fare il giro di tutta la città. “Devo rimettermi in forma” si giustificò, ma io non dovevo. Volevo continuare a mangiare e rotolare.
-“Ora andiamo a rifocillarci vero?”- Si bloccò.
-“Se ti faccio fare un altro giro riesci a farmi un’altra frase piazzandoci quel verbo, Nialler?”- A pensarci suonava parecchio da intellettuale. Lo avevo sentito in uno di quei programmi che trattano di obesi su RealTime, lo guardavo sempre mentre mangiavo, era come un affronto al mondo per me, così decisi che avrei fatto mio quel verbo e mi sforzai di usarlo il più frequentemente possibile. Non sapevo davvero cosa significasse, ma lo associavo sempre al cibo.
-“Ho fame Louis, nutrimi!”-Sorrise.
-“Ti va il cinese?”-
-“Sono contro il cannibalismo Lou, lo sai”-
-“Nialler, non ti faccio mangiare fino a stasera”-
-“Plendiamo Cinese signole!”- Dissi con una vocina tra le più ridicole, ma questo fece ridere di gusto Louis. Amavo farlo ridere, perché lui faceva sempre ridere me anche senza sforzarsi. Quindi quando io ci riuscivo mi sentivo una persona migliore, sentivo come se stessi ricambiando il favore.
-“Però prima passiamo a casa, ‘ché devo darmi una sciacquata “- Salimmo fino al sesto piano del grande condominio bianco, rigorosamente a piedi. Louis mi avrebbe offerto il pranzo, quello era poco ma sicuro. Mentre ci avvicinammo al appartamento sentimmo dei lamenti, o urla, non avrei saputo definirle bene. Ci guardammo entrambi e Louis si precipitò a prendere le chiavi nella tasca della tuta. Faticò a centrare la serratura per l’ansia ma dopo qualche sforzò ci riuscì e si precipitò dentro. Ebbi solo il tempo di vedere molte bottiglie di vodka alla fragola sparse nell’ingresso, prima di ritrovarmi due oceani in tempesta. Louis mi afferrò per la mano, si chiuse la porta alle spalle e mi trascinò via, correndo come un pazzo.
Come ero stato stupido. Lamenti, urla.. Erano solo orgasmi.

  
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