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Autore: Kelley    27/01/2014    1 recensioni
Per Leslie ogni cosa sembra andare nel verso giusto, finché il giorno del suo compleanno una visita inaspettata le farà rivalutare i suoi sentimenti e le decisioni prese.
Tratto dal brano:
“Lasciare la sua vecchia vita era stata la decisione migliore. Era ciò che si ripeteva ogni giorno e come un mantra era entrato nella sua mente creando un'illusione che l’aveva avvolta in un sublime manto. Ma ora aveva compreso che ciò era vero solo a metà. Era stata debole ed era scappata da ciò che provava”
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leslie era seduta al tavolo della biblioteca dell’istituto ripassando storia.

La sala era silenziosa e quasi del tutto deserta. Nelle ultime settimane aveva organizzato un gruppo di studio per affrontare gli imminenti esami scolastici. Di solito erano in sei, quattro ragazze e due ragazzi, ma quel giorno alcuni erano impegnati, invece altri erano semplicemente in ritardo. Lei aveva iniziato senza di loro.

Voltò la pagina e in quel momento arrivò la bibliotecaria portando il libro che le aveva chiesto. Era una signora sulla quarantina vestita sempre in modo accurato ed elegante con i capelli legati in uno stretto chignon. Era una persona solare e socievole che accoglieva volentieri le giovani menti che volevano acculturarsi. La bibliotecaria poggiò il libro sul tavolo e Leslie le sorrise ringraziandola.

Girò il viso e i suoi occhi incrociarono uno sguardo tenebroso.

Irial sedeva qualche tavolo più in là di fronte a lei. Era, come sempre, vestito di nero. Come sempre aveva molti piercing, ma aveva sostituito la lametta che aveva al collo con un’ampolla contenente un liquido nero. Lei sapeva che era l’inchiostro misto al sangue che Rabbit aveva usato per il suo tatuaggio.

Con se aveva un libro, molto probabilmente preso da uno dei scafali della biblioteca.

Irial le sorrise maliziosamente e Leslie abbassò lo sguardo sul libro di scuola, sorridendo a sua volta.

Una volta a settimana si vedevano per caso in quella biblioteca, lei per studiare e lui per leggere libri, ma entrambe le cose erano delle scuse per incontrarsi.

Non parlavano, il loro era solo uno scambio di sguardi, ma era sufficiente per entrambi.

Irial rispettava i suoi spazi, e fino a quando Leslie non avesse fatto il primo passo lui sarebbe rimasto in disparte.

La bibliotecaria passò davanti ad Irial senza vederlo. Lui la seguì con lo sguardo.

In quegli incontri lui era sempre invisibile per gli occhi umani tranne che per lei, che possedeva la seconda vista.

Leslie ricominciò a studiare con il sorriso sulle labbra.

Irial era lì seduto e lei si sentiva confusa, il cuore le batteva a mille e le girava la testa.

Avrebbe voluto andare da lui a parlagli, ma c’era qualcosa che glielo impediva. Mille volte si era detta oggi lo farò e altrettante volte aveva rinunciato.

In sua presenza si sentiva felice e a disagio allo stesso tempo.

Immaginava di avvicinasi a lui per passare le dita nei suoi morbidi capelli neri, sentire l’odore della sua pelle, per poi baciare le sue calde labbra.

Un tonfo la distrasse dai suoi pensieri. Alzò gli occhi e vide un mucchio di libri di fronte a lei. Erano vecchi libri polverosi che nello sbattere sul tavolo avevano alzato della polvere che irritò gli occhi di Leslie che tossì.

Da dietro la pila di libri sbucò fuori un viso a forma di cuore con dei grandi occhi verdi contornati da folti capelli color fiamma. Era Lindsay, una delle sue compagne di classe e di studio.

“Scusa per il ritardo” disse Lindsay con il fiatone.

“Potevi anche avvertire, ho iniziato senza di te” disse Leslie.

“Scusa, ma non pensavo di metterci tanto” le rispose Lindsay dispiaciuta.

“Questi dove li devo mettere?” disse una voce maschile alle spalle di Lindsay. Era un ragazzo molto bello: capelli corti e neri, lineamenti perfetti e dei meravigliosi occhi azzurri.

“Mettili su una sedia, il tavolo ci serve per scrivere” gli rispose Lindsay sistemando i libri in modo da liberare il tavolo.

“Come vuoi tu” rispose il ragazzo poggiando i libri sulla prima sedia libera.

Leslie guardò il ragazzo con una certa curiosità. Era una bel ragazzo, ma non era il suo tipo.

“Non mi presenti il tuo amico?” chiese Leslie dopo qualche minuto.

“Lo avrei fatto una volta sistemato tutto” le rispose Lindsay.

“O te lo saresti dimenticato” disse Leslie e Lindsay come risposta le fece una linguaccia.

“Come vedo, la sbadataggine di mia cugina è famosa anche tra le sue amiche” rispose il ragazzo “Mi chiamo Jared, piacere di conoscerti” disse porgendole la mano.

“Tu devi essere il cugino bello” disse Leslie scherzando poi gli prese la mano “Io sono Leslie”

Jared strine la mano di Leslie in una presa salda e forte. La pelle era morbida, calda e aveva qualche piccolo callo tipico di chi suonava. Aveva delle grandi mani e alle dita indossava tre anelli semplici in acciaio.

Leslie rimase per qualche minuto a fissarli senza rendersene conto.

“Ti piacciono i miei anelli?” chiese Jared.

Leslie distolse lo sguardo imbarazzata.

“Li ho comprati quando sono andato ad Huntsdale, in un negozio chiamato Pins and Needles, quando ho accompagnato Lindsay a fare il piercing all’ombellico. Se vuoi un giorno ti faccio vedere dove si trova” disse Jared.

“Si, perché no… Un giorno in cui non abbiamo impegni potremmo andarci tutti insieme” gli rispose Leslie e Jared le fece un sorriso che gli illuminò il viso.

Sapeva dove si trovava Pins and Needles, era il negozio di Rabbit, il luogo dove aveva fatto il suo tatuaggio e dove si era creato il legame con Irial, ma non voleva che loro lo sapessero. Non voleva che il suo passato riaffiorasse. Aveva raccontato solo le parti che le facevano comodo ai suoi nuovi amici. Aveva detto che i suoi genitori si erano separati, sua madre se ne era andata e che suo padre e suo fratello erano morti in un incidente qualche mese prima, ma nulla di più.

“Vado a prendere gli scatoloni” disse Jared.

“Potresti portarmi una bottiglietta d’acqua?” chiese Lindsay.

“Sono qui per lavorare, non per fare da cameriere a te” le rispose Jared mentre si allontanava.

Mentre passava davanti ad Irial, quest’ultimo distolse lo sguardo dal libro per osservare Jared. Lo stava fissando con uno sguardo che avrebbe fatto rabbrividire chiunque lo osservasse.

Jared volse il suo viso nel punto dove era seduto Irial e, per una breve frazione di secondo, le parve che il ragazzo sostenesse lo sguardo dell’ex re del Buio. Non poteva essere possibile a meno che non fosse in grado di vedere gli esseri fatati, ma era una teoria poco plausibile.

Leslie seguì Jared con lo sguardo, per vedere se si sarebbe girato, ma non successe. Rimase incantata ad osservare la sua andatura decisa ed elegante. Aveva un fisico slanciato e muscoloso.

Distolse lo sguardo da Jared per osservare Irial, che ora stava fissando lei con rabbia. Era forse gelosia quella che Leslie leggeva nei suoi occhi?

Lindsay passò tra lei e Irial, rompendo il contatto visivo.

“Quanti libri hai portato?” chiese Leslie.

“Abbastanza per fare una buona ricerca” rispose Lindsay.

“Dove li hai trovati?” disse Leslie tossendo.

“Mio zio ha una libreria e ha donato questi vecchi libri alla biblioteca” rispose Lindsay “Anche mio cugino lavora lì”

“Ha un bel fisico per essere un libraio” disse Leslie pensierosa.

“Si, ho notato, praticamente te lo sei mangiato con gli occhi” le disse Lindsay.

“È un bel ragazzo, ma non è il mio tipo” disse Leslie mentre sfogliava il libro per riprendere a studiare.

“Se vuoi il suo numero basta chiedere” disse Lindsay maliziosamente.

“Da dove iniziamo?” chiese Leslie seccata.

Leslie alzò lo sguardo verso Irial, ma lui non c’era. L’unica traccia che rimase di lui era il libro sopra la sedia.

 

 

Questo capitolo è stato ispirato dall’ebook Stopping Time, breve seguito di Ink Exchange.

Ringrazio di cuore Layla Floyd per aver recensito e per avermi consigliato di continuare la storia.

Spero che vi piaccia questo capitolo.

Ciao Kelley.

  
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