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Autore: iwannadie    27/01/2014    7 recensioni
Un segreto potrebbe cambiare per sempre la vita di Castle & Beckett e di tutti i loro famigliari e amici.
Riusciranno i Caskett a superarlo e a realizzare il tanto inatteso matrimonio?
Genere: Angst, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nel futuro
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BRUTTE NOTIZIE

- Non ci posso credere che tra qualche mese saremo sposati – disse, rivolgendogli un sorriso. Lui si voltò e non poté fare altro che ricambiarlo e stringendola sempre di più a sé.
Erano entrambi al loft dello scrittore, nel letto, sotto il piumone caldo a  farsi le coccole prima di dormire. 
Castle con il suo braccio destro la stava avvolgendo in un abbraccio protettivo, mentre Kate accarezzava delicatamente il suo braccio sinistro.
- Promettimi che domani andrai dal dottore. - le chiese. Lei sospirò, - Kate, non mi piace questa febbre che non va via. Fallo e poi potremmo andare a vedere la location giusta per il mostro matrimonio. - 
Questa volta lei gli ripose con un sì. Da qualche settimana si presentava questa febbre, che alla notte aumentava. Era più facilmente stanca e la sua pelle era abbastanza pallida, in più non avevano trovato una soluzione per farla diminuire.  
- Non ti preoccupare – la rassicurò, - non sarà niente di rischioso, fallo solo per me. - 
Lei si voltò verso di lui, le mostrò un altro sorriso e poi gli diede un piccolo e svelto bacio.
- Buonanotte Beckett. -
- Buonanotte Castle. -

Quella notte fu particolarmente tormentata per  Beckett, che non riuscì a dormire tranquilla dovuto ad un incubo: Castle era in pericolo, lo stava perdendo.
Alla mattina verso le cinque si svegliò in un bagno di sudore. Come era possibile? Sì, aveva appena avuto un incubo, ma non le capitava mai di sudare. Dovette svegliarsi in fretta senza fare troppo rumore. Non voleva svegliare Castle e farsi trovare in quelle condizioni. Andò in bagno, si lavò veloce e  poi lasciò un biglietto per Castle: 
"C'è stato un omicidio. Non volevo svegliarti. Ci vediamo al distretto.
B."

Fortunatamente quella mattina alle sei, fu chiamata davvero per andare in servizio: omicidio sulla 23esima.

Poche ore dopo Castle si presentò al distretto con un caffè, esattamente come piaceva a lei e glielo posò sulla scrivania, salutandola con un bacio sulla nuca, poi si sedette.
Lei stava scrivendo le solite scartoffie, che ogni poliziotto doveva compilare.
- Buongiorno, mia futura moglie. -, lei gli rivolse un timido sorriso. Le piaceva quando la chiamava così, si rendeva sempre più conto che il loro sogno stava diventando realtà.
- Come mai non mi hai svegliato questa mattina? -
- Te l'ho scritto. Non volevo svegliarti, stavi dormendo così bene! - si scusò.
- Beh, prova a rifarlo un altra volta e  non ti faccio più quella cosa che ti piace tanto.. -
- Ok, ok – ribatté subito, sapendo cosa andava a perdere, - d'ora in poi non lo farò mai più! -
- Così, va meglio. Come stai oggi? Cosa abbiamo? -
Con noncuranza lei gli rispose solo alla seconda domanda. - Abbiamo una donna, accoltellata alla schiena -, gli mostrò la lavagna, - attorno mezzanotte e le quattro di questa mattina.
- Castle...-, non fece in tempo a dire quello che voleva riferirgli, che si presentò Esposito con degli aggiornamenti sul caso. 
Voleva dirgli cosa aveva sognato e cosa le era capitato quella notte, ma come al solito trovare del tempo privato al distretto era più unico, che raro. 
- Hey bro! - Si salutarono con il loro saluto, ormai diventato un'abitudine. - Abbiamo preferito dormire questa mattina, eh? -
- No beh, veramente è Beckett che non mi ha svegliato. - L'amico le rivolse uno sguardo di disapprovazione.
- Allora significa che ti stava evitando amico, perché a me ha detto un'altra cosa. -
Castle le rivolse uno sguardo doppiamente confuso e lei non seppe cosa dirgli.
Una volta che Espo si tolse dalla scena si fece spiegare.
- Sì, scusami Castle, - gli prese la mano, - è che stamattina non mi sono svegliata con il piede giusto.
Lui tagliò la chiarimento con un semplice "ho capito". Non era di certo da Castle e lei si stupì.

La mattinata, anche se con lentezza, passò. Al pomeriggio tardi Beckett si sarebbe dovuta presentare all'ambulatorio della dottoressa. Era stata molto gentile a poterle offrire quell'appuntamento, che non avesse inciso sul suo orario di lavoro. 
Si presentò da sola perchè Castle aveva un altro impegno che a suo parere non poteva declinare: sua figlia. Lei non ne fu molto d'accordo all'inizio, ma lo accettò lo stesso, perchè era giusto che anche Alexis passasse un po' di tempo con suo padre, e  poi andare dal dottore le metteva sempre un po' d'ansia, paura che non voleva mostrare Castle. 
Arrivò in anticipò, quindi si sedette ad aspettare e poi fu chiamata.
- La signorina Beckett? Si accomodi. - La dottoressa era una donna alta, bionda, sulla quarantina.
Entrarono e poi la donna le chiese quale era il suo problema.
- Sì, ho la febbre da un po' di giorni e tende a non andarsene. -
- Da quanto ce l'ha? -
- Non so, suppongo da qualche settimana.. -
- Esattamente quanti giorni? -
- Non so.. quindici.. anche trenta... - aveva mentito a Castle dicendogli solo qualche giorno. 
- Ah, quindi è da un po'! - affermò sorpresa. - Altri sintomi che avuto in questi giorni? -
Altri sintomi? Quali sintomi? Non le veniva in mente nulla.
- Mi sento spossata, sensbile, può essere un'allergia? Da piccola ho avuto la mononucleosi, ma forse non riguarda questo.. - chiese per certezza. - Pensavo che se lei potesse darmi un farmaco per farmi andare via la febbre.. -
- Mhh.. non pendo che sia dovuto a quello. - la fermò. - E' sempre stata così pallida? -
Pallida? Si vedeva sotto anche al trucco? Forse sarà stato perché era estremamente stanca nell'ultimo periodo. 
- No, beh, solo da quando ho la febbre.. penso. -
La dottoressa la fece sedere sul lettino per altri controlli. 
- Ha dei figli? - le chiese.
- No, ma ho intenzione di averne. - le rispose con un sorriso.
- E' sposata? - chiese nuovamente.
- No, ma lo sarò presto. - rispose con convinzione.
- I linfonodi sono piuttosto ingrossati.. - disse, toccandola dalla parte del collo.
- E' normale? - chiese preoccupata.
- Sì, ho solo bisogno di fare altri controlli. Come prima cosa le faremo un esame del sangue e poi le passerò il mio collega. -, la donna poi sparì.


Castle tornò a casa verso le otto e Beckett non era ancora tornata. Aprì la porta e sua madre era lì che lo aspettava a braccia aperte. 
- Bentornato, kiddo. Come sta mia nipote? - chiese.
- Bene, tutto a posto. Beckett? -
-Ehm, non è ancora tornata. -
Castle era confuso, ma non voleva già fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Si sedette sul divano e sua madre le offrì un bicchiere di vino. 
- Allora come vanno le cose tra te e Beckett? - chiese la madre, sempre più curiosa della loro storia.
- Bene! Va tutto a meraviglia e non potrei essere più felice! Abbiamo deciso la data del matrimonio. - gli rispose con un ampio sorriso, poi ci fu un attimo di silenzio.
Dopo qualche minuto Castle intervenì: - Mamma, ti capita mai di avere un presentimento? Sai quando le cose ti vanno a meraviglia che quasi ti sembra tutto così surreale? -
- Sì, perché? -
- Ho questo presentimento, su Kate. Ho paura che le succeda qualcosa. Ho paura che tutta questa felicità non durerà ancora per molto, ma poi penso "perché?". Perché almeno questa volta non può andarmi tutto liscio? Di cosa ho paura? E' tutto così perfetto, cos'altro potrei chiedere? Non devo essere spaventato, giusto? -
- Essere spaventato è normale figliolo, è ciò che ci fa continuare a vivere, basta che non diventi un'esagerazione. - lo rassicurò, sorsando il vino che aveva in mano.


Dopo che le ebbero fatto gli esami del sangue, un dottore entrò nella stanza. 
- Salve , sono il dott. Matthew Avadon. - gli diede una stretta di mano, Kate non seppe cosa dire.
- La prego si sdrai sul lettino. -

*angolino dello scrittore*: Ciao ragazzi (no, forse siete solo ragazze!) :)
Questa è una mia nuova storia che stava progettando da un po' e siccome ho mille idee per la testa, ho deciso di scriverla.
Spero vi piaccia, e mi scuso in anticipo per possibili errori di grammatica e battitura.
  
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