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Autore: blue_moon44    27/01/2014    0 recensioni
Amy è una ragazza timida e con molti dubbi come molte altre ragazze, dubbi che riguardano in particolare se stessa. Odia la società di oggi dove l'apparire conta più che l'essere. Eppure dovrà affrontarla e reagire. Chissà se una ragazza come lei riuscirà a uscirne vincitrice?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                  23 gennaio
La sveglia suona. “Non ci credo è già mattino?”. Apro gli occhi. Mi metto a fissare il soffitto: le giostrine di legno di quando ero piccola sono ancora lì anche se avrò implorato mia madre tipo un centinaio di volte di toglierle. Una di esse è proprio sopra la mia testa e forse proprio perché è la prima cosa che vedo al mattino ho iniziato ad associarla al duro momento in cui bisogna alzarsi. Momento che devo affrontare anche oggi. Infilo le ciabatte e mi dirigo come uno zombie verso la cucina. Dopo una colazione veloce vado in bagno e inizio a preparami. Mi guardo allo specchio: vi vedo una ragazza normale ,con due occhi color nocciola ancora annebbiati dal sonno incorniciati da occhiaie violacee e con dei capelli scuri aggrovigliati. Sbuffo: non ho proprio voglia di andare a scuola…i miei compagni sono dei deficienti. Non conoscono la gentilezza né tantomeno qualunque cosa vada oltre l’apparenza. Sono ventidue maschi. E noi siamo solo quattro ragazze timide. E nonostante siano passati più di quattro mesi dall’inizio della scuola io non riesco a parlare con nessuno. O meglio parlo solo se stretto necessario. Per questo ormai sono stata “etichettata” come la povera sfigata senza amici. Ci provo sul serio a fare amicizia ma ogni mio tentativo viene stroncato dalla loro indifferenza nei miei confronti. Per loro non sono altro che una mosca che li sta disturbando. Dopo aver finito di vestirmi, mi guardo un ultima volta allo specchio: “Oggi sarà diverso” mi dico e un sorriso incerto mi spunta sulle labbra.
Il viaggio verso la scuola è breve e dopo aver salutato mia mamma scendo dalla macchina. Non sono in ritardo e per questo me la prendo abbastanza comoda. Osservo il cielo, illuminato dalla tenue luce del sole: quel mare di azzurro mi riempie gli occhi e automaticamente inizio a rilassarmi. In quel momento sento la campanella suonare all’interno dell’edificio e mi rendo conto di aver perso troppo tempo e mi fiondo verso la mia aula che si trova al secondo piano.
  
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