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Autore: saramermaid    27/01/2014    1 recensioni
[SPOILER MOCKINGJAY] {Everlark}
Il caldo soffocante provocato dagli stretti tunnel scavati sotto Capitol City le ricordava tanto l’esempio che Gale aveva usato con Betee, quando parlavano di trappole in grado di catturare persino un colibrì. Era così che lei si sentiva in quel preciso istante, mentre i capelli fuoriusciti dalla treccia laterale le si attaccavano alla fronte sudata. [...]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Under-earth




Il caldo soffocante provocato dagli stretti tunnel scavati sotto Capitol City le ricordava tanto l’esempio che Gale aveva usato con Beetee, quando parlavano di trappole in grado di catturare persino un colibrì. Era così che lei si sentiva in quel preciso istante, mentre i capelli fuoriusciti dalla treccia laterale le si attaccavano alla fronte sudata.
Si sentiva anche lei in trappola, lontana dalla luce accecante del sole o dalla brezza del vento sulla pelle. Era una sensazione diversa rispetto a quella provata nel distretto 13, prima ancora che le bombe del Capitol li costringessero a ripiegare diversi metri nel sottosuolo. In quella circostanza per quanto in profondità potesse trovarsi, sapeva che presto tutto sarebbe finito. Ma adesso, mentre tentavano di sfuggire ai Pacificatori e agli scudi, per la prima volta non era in grado di stabilire cosa sarebbe accaduto.
E più la sensazione di oppressione si faceva sentire, più il senso di colpa per aver permesso la morte di altre vite, scavava nel suo cuore riuscendo a creare tanti piccoli frammenti dolorosi. Persino il suo bisogno incessante e spasmodico di avere accanto a sé il ragazzo del pane, non aveva fatto altro che causare distruzione. Katniss lo sapeva che era colpa sua. Era a causa sua se Peeta aveva subito torture, pestaggi e il dirottamento.
I suoi occhi grigi si posarono automaticamente sulla figura del ragazzo steso accanto a lei, con la testa posata contro il suo polpaccio e la schiena rivolta contro il muro del tunnel. Si soffermò a studiarne i dettagli, osservando i ricci biondi resi più scuri dalla terra e dalla polvere che li aveva impregnati. Le sopracciglia erano leggermente aggrottate, forse in preda agli incubi che puntualmente abitavano anche i suoi sogni. La guancia destra era ricoperta da un lieve graffio, probabilmente causato dai movimenti agitati quando il Peeta addestrato per ucciderla era ricomparso.
Risalì lungo la curva delle labbra socchiuse per incamerare quanta più aria possibile ci potesse essere nel buco in cui avevano trovato riparo. Per ultimi lasciò gli occhi, quegli occhi azzurro intenso che erano sempre stati il suo punto fisso, la sua ancora di salvezza dalla Mietitura per i primi Hunger Games. Sorprendentemente li trovò aperti, e non in preda al sonno come aveva creduto.
Sussultò leggermente per essere stata scoperta ad osservarlo come non si permetteva di fare da moltissimo tempo. Gli occhi di Peeta erano tornati dello stesso colore del mare, spazzando via l’oscurità che assumevano quando i ricordi deviati tornavano a galla. Katniss si accorse che probabilmente anche lui la stava osservando da un po’, ma lei era talmente presa dai suoi pensieri da non essersi accorta di quello sguardo.
Una smorfia di dolore segnò i contorni del volto di Peeta, ed i suoi occhi grigi si posarono automaticamente sui polsi fasciati dalle manette. Polsi che ora erano arrossati e pieni di ferite aperte. Aveva capito che per lui la comparsa di nuovi ematomi, era il modo per tenersi ancorato alla realtà e per allontanare i flashback indotti dal Capitol. Per questo non disse nulla, preferendo restare in silenzio senza perdere il loro strano contatto fatto di sguardi.

«Perché non mi hai lasciato andare? Sono un pericolo per tutti.»

La voce di Peeta le arrivò simile ad un sussurro lontano, ma fu sufficiente affinchè lei lo sentisse distintamente. Anche in quel frangente, non poteva fare a meno di pensare che il ragazzo seduto accanto a lei non fosse poi così tanto diverso da quello che aveva imparato a conoscere. Snow poteva avergli distorto i ricordi, ma niente poteva distruggere la personalità di Peeta. Quello vero . Nessun veleno al mondo poteva cancellare la dolcezza, il calore e la comprensione che caratterizzavano la sua persona. E la preoccupazione di poter far del male ad ognuno di loro ne era la prova. Il vecchio Peeta era ancora lì da qualche parte, e se fossero usciti vivi da lì, avrebbe fatto in modo di riportarlo indietro.

«Non ti lascerò indietro Peeta, non commetterò ancora una volta lo stesso errore.»

«Tu non capisci Katniss! Nessuno di voi capisce, avresti dovuto uccidermi e seguire il consiglio di Boggs! Non voglio farti del male! Non posso

Lo vide prendere un grosso respiro, rosso in volto per lo sforzo di non urlare e rischiare di farsi sentire dagli altri. Ed in quel momento, registrando le parole appena pronunciate, si maledisse. Per la prima volta lei, Katniss Everdeen, si maledisse di non riuscire ad esprimere a parole ciò che il suo cuore le pregava di mostrare. Tra i due era sempre stato Peeta quello in grado di dire le parole giuste al momento giusto, a tal punto che si chiedeva sempre perché non avessero scelto di salvare lui anziché lei. La parlantina di Peeta sarebbe stata più efficace per scatenare le rivolte e prendere il posto di Mockingjay.

«Sei tu che non capisci Peeta! E’ colpa mia tutto questo! E non permetterò che il mio amore per te gli permetta di distruggerti di nuovo!»

Arrossì voltando di scatto la testa per impedire che potesse notare le sue guance accaldate. Il dolore e la colpa che serbava all’interno del suo cuore, le avevano fatto confessare i suoi sentimenti. Perché lei era ormai certa di amare Peeta, lo era stata nel momento in cui la paura di non rivederlo le impediva di respirare provocandole attacchi di panico. I suoi denti premettero forte sul labbro inferiore, affondando finchè il sapore ferroso del sangue non le arrivò al palato. Lo sentì muoversi ed immaginò i suoi occhi sgranati per via di quella ammissione.

«Guardami…»

Strinse gli occhi a quella richiesta, rifiutandosi di mettersi a nudo ancora una volta. Non avrebbe sopportato di vedere la luce crudele negli occhi di Peeta, come quando lui aveva cercato di strangolarla. Sapeva che non avrebbe retto, e che il suo cuore in quel momento si sarebbe frantumato in maniera irreversibile. Aveva bisogno di tornare ad essere forte, di reindossare la sua maschera, prima di poter davvero impegnarsi a riportarlo indietro.

«Katniss guardami… per favore.. »

Scosse velocemente la testa, continuando a martoriarsi le labbra per impedire ai suoi occhi di diventare lucidi e mostrargli quanto in realtà stesse soffrendo. Soffriva per non poterlo avere con sé, per non poterlo abbracciare, ricevere indietro i suoi caldi baci, o la sua stretta rassicurante quando lei si svegliava in preda agli urli. Le manette tintinnarono leggermente, ed in pochi secondi sentì il tocco di Peeta sulla sua spalla. La fece voltare in modo da trovarsi faccia a faccia, e fu allora che la vide. Katniss si stava spegnendo esattamente come lui. Quella luce, quel fuoco, era poco più che una scintilla.
La tirò a sé per quanto le manette glielo permettessero, tracciando con le dita il contorno del suo volto passando attraverso la fronte, il naso, la guancia e le labbra. Chiuse gli occhi Peeta, cercando di memorizzare quei tratti a lui familiari e tentando di ricollegarli alla Katniss pronta a morire pur di salvarlo e non all’ibrido crudele che aveva sostituito quella immagine. Se la strinse addosso, incurante del poco spazio che avevano per muoversi ed incurante degli ipotetici sguardi degli altri. Aveva bisogno di lei in quel momento, aveva bisogno di capire o semplicemente di vedere.

«Peeta..»

Il suono del suo nome pronunciato da quelle labbra rosee ed invitanti lo distrasse, facendogli dimenticare quello che voleva dire. I suoi occhi azzurri vennero catturati dal respiro caldo e affannato di Katniss, dal ritmico alzarsi e abbassarsi del suo torace che metteva in evidenza le sue curve. Fu un attimo, poco più di un battito di ciglia e le sue labbra si posarono su quelle della ragazza stretta a lui. Ne assaporò i contorni, beandosi della sensazione di completezza che per la prima volta spazzava via l’oscurità della sua mente distorta. Strinse di più la presa sul fianco di Katniss, premendosela vicino, forse fin troppo e senza pensare al fatto che potesse farle male.
Cercò quindi di scostarsi di poco, ma questa volta fu Katniss a stringerlo in un abbraccio caldo, rispondendo al suo bacio con ardore. Lo stesso ardore dei baci scambiati sulla spiaggia, degli abbracci carichi di parole non dette, dello sguardo disperato ed impotente quando si erano dovuti separare prima che lei andasse con Jhonanna. Entrambi sentivano un gran caldo, come se avessero avuto sete fino a quel momento ed ora avessero trovato la cura in grado di dissetarli. Fu quando l’ossigeno venne meno, che furono costretti a separarsi. Peeta posò un lieve bacio nell’incavo di quel collo da cigno, sentendola rabbrividire a quel gesto. Non si trattenne dal sorridere, lasciando che gli angoli delle labbra si sollevassero di poco.

«Stay with me..»

«Always.»


Bastarono quelle poche parole, sussurrate nel silenzio di un istante, a suggellare una promessa. Perché entrambi non avevano bisogno d’altro, non ne avevano mai avuto bisogno. Era evidente a tutti che la miglior medicina era il restare l’uno tra le braccia dell’altro. Ci sarebbero stati ancora momenti in cui Katniss si sarebbe svegliata nel cuore della notte urlando in preda agli incubi e agli attacchi di panico, ci sarebbero stati momenti in cui Peeta avrebbe punito se stesso per impedire ai falsi ricordi di riaffiorare. Ma la vita sarebbe andata avanti e loro l’avrebbero affrontata insieme. Vivi o morti.



A/N


E pensare che all’inizio nemmeno avevo preso in considerazione di leggere Hunger Games, ma aimè mi sono affezionata al personaggio di Peeta e alla sua storia con Katniss. Ho da poco finito di leggere Mockingjay e mentre divoravo le pagine rigo dopo rigo, mi sono resa conto che alcuni particolari che avrei voluto vedere non ci sono stati. Il rapporto tra Peeta e Katniss dopo che Prim muore, il loro matrimonio o l’evoluzione del loro rapporto come coppia. E tra questi momenti c’è anche il loro scambio di parole nel sottosuolo del Capitol. Quindi ho immaginato come potesse essere il loro primo vero confronto dopo che lui ha tentato di strangolarla o dopo che Katniss ha parlato dei loro colori preferiti davanti al fuoco. Non mi perdo in altre parole che forse sono superflue, spero che la storia vi piaccia. Accetto dubbi, consigli, critiche, suggerimenti ed opinioni in merito. Fatemi sapere.
Sara


  
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