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Autore: Denise_99    27/01/2014    2 recensioni
Non ho mai pensato a chi sarebbe stata la persona che avrei amato più della mia stessa vita, non credevo al per sempre , prima o poi le cose finiscono e noi non possiamo farci niente . Ma mi sbagliavo
La vita di lui continua all'infinito senza mai una fine .....cosa può essere se non un vampiro....con i suoi occhi che appena si nutre diventano rossi, e la pelle bianca come la neve e fredda come il ghiaccio.
Ero una normale adolescente finchè non incontrai lui
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                              Red eyes 

Ero appoggiata al finestrino della macchina guardando fuori le macchine che scorrevano alla velocità della luce.

Come sempre ero immersa nei miei pensieri, quando vidi il cartello che segnava che eravamo a Londra.

Mi raddrizzai girando il volto per vedere quello di mio padre che era fisso sulla strada.

Sicuramente starà pensando al suo nuovo caso: era un poliziotto. Non era nuova questa notizia , ma a Londra stanno succedendo cose strane.

Persone che vengono ammazzate o scomparse nel nulla. Era questo il suo compito : trovare il colpevole. Non capisco perchè mia mamma mi ha fatto venire qui con tutto questo pericolo. Sicuramente per stare con il suo nuovo marito Bill, voleva liberarsi di me,come sempre. Non gli importava davvero di sua figlia ,non capisco perchè non ho pensato prima di adare a vivere con mio padre.

Lui mi capiva più di lei e mi voleva bene ,forse anche troppo.

- Che c'è? Ho qualcosa sulla faccia. Chiese divertito mio padre.

Sbuffai

- Stavo solo pensando- Mi rigirai a guardare fuori.

Finalmente dopo cinque minuti arrivammo a destinazione.

Con l'aiuto di mio padre ,portai le valigie in camera mia.

Sistemai le cose e vestiti, poi andai in bagno a farmi una doccia calda.

Qua a Londra fa veramente freddo anche se è primavera. Il getto d'acqua mi andò dritto in faccia facendolo scorrere sul resto del mio corpo.

Non posso dire che non mi manca New York , anch'io come una normale adolescente avevo degli amici, pochi ma buoni.

E dire che sono scappata è esagerato , però non ho avvertito nessuno di loro.

Chiusi l'acqua, circondandomi con un asciugamano.

Mi fonai i capelli e misi dei jeans stretti e una maglietta che lasciava scoperto l'ombelico.

Mi truccai anche se non dovevo andare da nessuna parte, ma ormai era un'abitudine.

Sentii un clac-son dalla finestra. Mi affacciai vedendo l'amico di mio padre con suo figlio.

Il quale alzò gli occhi vedendomi e sorridendomi facendo un segno di saluto con la mano.

Rimasi come imbamolata era davvero bello. Ricambiai il saluto timidamente. Non frateindetemi non sono per niente timida forse all'inizio.

Quando sentii mio padre chiudere la porta scesi dalle scale andando da lui.

- Chi erano?. Mi voltai verso mio padre che era comodamente disteso sul divano senza lasciarmi posto. Alzai gli occhi al cielo.

- Albert e suo figlio Harry. Disse senza guardarmi.

- Oh....che volevano?. Chiesi indifferente, era tanto per avere una conversazione.

- C'è stato un'altro rapimento , altre tre persone scomparse.

Sbarrai gli occhi e se rapivano anche me o peggio mi assassinano? Oh dio calmati Elisabeth.

- Tutto bene?- Chiese mio padre preoccupato.

Come poteva dire che andava tutto bene , poteva succedermi di tutto e lui non si preoccupava per questa cosa?

- Si. Mentii

Stavo per salire un gradino quando mio padre mi richiamò

- Elisabeth , ricordati che domani hai scuola, ho già pensato io a tutto , sulla tua scrivania ci sono i libri e gli orari della settimana.

Immaginavo che sarei dovuta andarci, ma già domani?

- Ok,grazie papà.

 

Mi distesi sul letto e mi addormentai senza problemi.

 

*******

La sveglia del mio telefono mi svegliò dal mio dolcissimo sonno.

Mi alzai di malavoglia dal letto andando in bagno.

Mi lavai i denti e la faccia.  Mi vestii con dei jeans stretti e strappati con una canottiera bianca.

Corsi giù per le scale , addentando una mela, presi la mia giacca di pelle nera e uscii di casa insieme a mio padre, che mi doveva accompagnare a scuola.

- Eccoci qua.- Disse fermandosi davanti ad un edificio veramente vecchio. Era di un grigio triste. 

Scesi dalla macchina correndo dentro l'edificio cercando di non bagnarmi completamente sotto la pioggia . Odio il freddo, odio la pioggia ,odio questa scuola,odio mia madre e odio le ragazze che mi stavano fissando come se fossi un alieno. Tutti gli sguardi erano rivolti a me. Timidamente aprii il mio armadietto infilandoci dentro i libri che non sarebbero serviti. Riguardai gli orari per vedere cosa avevo alla prima ora. Sbuffai leggendo "storia"

Avevo gli occhi rivolti al foglio,quando andai a sbattero contro qualcosa o meglio qualcuno.

Alzai lo sguardo e degli occhi color nocciola mi apparvero davanti. Un ragazzo davvero bello viso perfetto con la pelle olivastra e labbra a cuoricino carnose. Capelli a ciuffo castani e come dire era ua spece di deo venuto in terra. 

- Scusami . Dissi sorridendo.

Lui mi guardò curioso

- Non preoccuparti...oh ti sono caduti gli orari. Raccolse i miei orari e me li porse.

Appena sfiorai la sua mano sentii il gelo attraversarmi la pelle, sembrava non scorresse sangue nelle sue vene da quato fosse fredda.

Rabbrividii

- Grazie . Corsi verso la mia classe senza aggiungere altro.

Gli sguardi curiosi dei miei nuovi compagni mi irritava , cosi andai all'ultimo banco

Gli sguardi non erano più curiosi ma preoccupati e si giravano per vedere se arrivava qualcuno dalla porta.

Una ragazza si girò verso di me - Non ti conviene sederti li è il posto di Zayn & Co.- Era davvero preoccupata.

Si sentii un tonfo dalla porta e un ragazzo per terra sanguinante.

- Spostati verme, mi stai dicendo che non mi hai portato i compiti che avevano dato per oggi?!- Urlò il ragazzo con cui mi ero scontrata stamattina.

Mi venne un brivido e non di freddo. 

- Io....io...io cioè domani....cioè ieri- Il povero ragazzo non potè più aggiungere altro, siccome il ragazzo con il ciuffo lo spinse .

- Ci vediamo dopo- Disse entrando in classe, sotto lo sguardo spaventato degli altri compagni.

Si girarono a guardarmi e lui venne verso di me. Ma appena i suoi occhi incontrarono i miei si addolcirono. Cazzo sono nel suo posto, adesso mi picchierà? No oddio....ho paura.

L'agitazione saliva quando lui si sedette vicino a me.

- Louis vai in quel banco- Disse quello che doveva essere Zayn al suo amico.

- Ma non dici niente a questa stronzetta che si è seduta nei nostri posti?- Louis mi guardò malissimo.

Io ero terrorizzata e non emettevo suono ne mi muovevo, odiavo i bulli come loro , la mia migliore amica era vittima di bullismo.

- Se volete mi sposto. Dissi con voce bassa ma abbastanza irritata.

- Certo che no stai pure qua. Disse Zayn sorridendo.

- Io non sto vicino a dei bulli stronzi come voi. Dissi alzandomi dalla sedia e cambiando banco. 

Tutti avevano la mascella che toccava per terra dallo stupore.

Non avevo il coraggio di voltarmi per vedere la faccia di quei due, ma in quel momento entrò il professore guardandoci stupito dal nostro silenzio tombale.

Egli si sedette e incominciò l'appello e quando arrivò al mio nome si sentivano dei bisbigli.

 - Elisabeth Forbes. Alzò gli occhi cercando la proprietaria di questo nome.

- Presente. Dissi alzando la mano.

Mi sorrise

- Benvenuta in questa scuola, spero ti troverai bene e socializzerai con i ragaz...-

- Sisi credo che abbia capito non cè bisogno del papiro. Lo interroppe Zayn.

Mi irritò e girai la faccia nella sua direzione . Lo guardai il più male possibile,ma lui aveva un sorriso divertito su quel volto che vorrei prendere a pugni.

- Vedo che non cambiamo attegiamento signor Malik. Disse il professore sorridendo. Mi stava già simpatico.

 

Suonò la campanella segnando l'inizio della pausa pranzo.

Mi alzai dal banco facendo il più in fretta possibile per evitare quella sottospece di bradipo. Appena varcai la soglia ,qualcuno mi strinse il polso. Il mio cuore smise di battere sperando che non fosse ne Louis ne Zayn. Guando mi girai per mia fortuna c'era solo una ragazza con i capelli castani molto lunghi e gli occhi azzurri.

- Ehi non ho mai visto nessuno in questa scuola che abbia risposto male a Zayn. Disse sorridendo.

Sorrisi - Odio i bulli, la mia migliore amica ne era la vittima e per anni è stata picchiata senza che nessuno lo sapesse finchè non arrivai io-

- Ti capisco, anche la mia amica lo è- Sbarrai gli occhi.

- In questa scuola?-

Annui - Zayn e la sua combricola non la lasciano in pace-

Zayn? Quel ragazzo che stamattia sembrava un angelo sceso in terra adesso mi sembrava un diavolo in persono.

- Non ti preoccupare ci sono io, se avete bisogno chiamatemi- Sorrisi

- Certo....vieni pure al nostro tavolo ....comunque mi chiamo Hope- Mi porse la mano.

- Elisabeth. Dissi stringendola.

La seguii i mensa sedendomi al loro tavolo.

Eravamo in quattro : io, Hope e due ragazze.

Una delle ragazza era molto strana anche se molto bella con quei suoi lughi capelli biondi e gli occhi azzurro cielo. Aveva molte occhiaie sotto il viso e la pelle un po' rovinata , ma era comunque stupenda. Imaginai che su di lei Zayn faceva bullismo. Un brivido mi percorse pensando al suo nome.

L'altra ragazza era tutto il contrario : capelli neri lunghi e occhi vispi di un castano chiaro.

La pelle leggermente scura, ma anche lei davvero carina. Mi sentivo inferiore in quel momento.

- Lei è Elisabeth ragazze, loro sono Isabella- mi indicò la ragazza bionda dall'aria stanca - e Amber.

Sorrisi in modo amichevole. Fecero cenno con la testa.

- Dove abitavi prima di venire qui? Mi chiese Amber 

- New York .....ma per vari motivi sono qua da mio padre.

Gli si illuminarono gli occhi.

- Davvero!!? Io adoro New York, sogno di andarci un giorno- Sorrise 

Stavo per parlare quando vidi il viso di Isabella sbiancare, già era pallida di suo, e gli occhi sbarrati.

Guardai verso la direzione che stava guardando e tre ragazzi insieme a Louis e Zayn.

Quest'ultimo posò gli occhi su di noi, ghigno e disse qualcosaa nell'orecchio di uno con i capelli ricci. Vennero verso di noi, vidi Isabella irrigidirsi e Amber cercava di tranquilizzarla.

Mise le mani a pugno ficcandoci dentro le unghie, continuava a torturarsi il labbro.

Guardai i suoi polsi e vidi dei piccoli tagli. Sbarrai gli occhi, tutto questo era colpa di quei bulletti del cazzo.

Si accorse che avevo notato i suoi polsi e arrossi nascodendoli nella felpa.

Il mio cuore batteva forte ero agitata per lei.

Qualcuno mi riportò al pianeta terra.

- Bene bene bene- il ragazzo riccio parlò appoggiando le mani sul nostro tavolo- Tu devi essere Elisabeth, la nuova. Sottolineo l'ultima parola.- Vedo che c'è anche la piccola Bella- Sorrise maliziosamente-vieni ti devo far vedere i compiti che mi devi fare per domani.- Si rivolse a Isabella. Ma come si permetteva?! Lei nervosamente si alzò ma io gli afferrai i polsi.

- Lei non viene da nessuna parte.- Dissi mettendomi davanti a lei e sfidando il riccio.

Da vicino potevo distiguere il colore dei suoi occhi : un verde intenso e notai quando sorride si formano delle fossette ai lati della bocca.


Ehyy gente, questa è la mia prima fan fiction spero vi piaccia Sto capitolo fa cagare, ma più avanti sarà più bello. Elisabeth è interpretata da Selena Gomez se no immaginatela come volete  



























 
  
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