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Autore: remy24    27/01/2014    0 recensioni
Nonostante la sbornia il cervello funzionava e il pensiero rileggeva, a velocità stratosferica ,tutti i bei momenti della sua vita.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono di quella campana, ormai così familiare, risuona nell'aria come una musica antica,rilassante quanto triste.
Anche oggi è finita, purtroppo. Poggia le sue cose nell'armadietto . <<15 ore..>>, sussurra quelle parole come una mantra, ma non serve più a nulla ricordarsi il motivo per cui lo faceva. Se non fosse che questo fottuto lavoro ti tiene la testa impegnata per quelle 15 ore, lavorare in miniera sarebbe davvero massacrante. 
Finito il turno, svolge lo sguardo lungo la strada dove i lampioni sono già accesi. <> ,  parla da solo come un'anima pia che vaga per quella via solitaria che va dalla fabbrica al bar. Passo dopo passo, l'uomo arriva davanti al bar di quel suo vecchio amico, saluta  sollevando la mano ancora sporca per colpa del carbone. Un cenno al barista, ripete in modo automatico: <>. Ormai la sua vita si era ridotta a questo. Fin quando lavorava il cervello era impegnato,le cose andavano bene,ma dopo il lavoro nubi e fulmini lo  avvolgevano e i soliti fottuti pensieri lo colpivano come un colpo in pieno stomaco. Lo scotch era l'unica cosa veramente positiva della giornata: annebbiava la capacità cognitiva e a allo stesso tempo dirodava tutti quei dubbi che lo assillavano.
Speso quell'ultimo nichelino, si gettava sui muri. Sigaretta in bocca, fumo che vola leggero lontano dalle dita.
Un uomo solo, esasperato e distrutto.  Non aveva mai ottenuto nulla di ciò che realmente desiderava, solo una miserabile quanto vuota vita.
Si gettò per terra a compiangersi per come sia aduto in basso. Si costrinse ad alzarsi e si incamminò fino a casa, barcollando e sbattendo contro ogni lampione. Il letto sembrava così distante, eppure in un lampo si ritrovò con la testa sul cuscino. Fottuto alcol. Nonostante la sbornia il cervello funzionava e il pensiero rileggeva, a velocità stratosferica, tutti i bei momenti della sua vita, per poi cadere immancabilmente su tutti quelli negativi, decisamente di più. Si rigira nel letto, solito dolore al cuore, ma quella sera qualcosa era diverso. Una fitta, terrore,ansia ma compiaciuta, rassegnazione si intravedeva nei suoi occhi, e poi....

Il corpo leggero, la testa vuota e nessun postumi della sbornia. Come mai? Si alza dal letto, si gira e vede il suo corpo inerme nel letto. Occhi sgombri e le mani congiunte e strette sul petto, nel tentativo di voler fermare qualcosa di inarestabile.
<<é finita.>> si ripetè. Uscendo trova una lettera di suo figlio: "Brutto figlio di puttana sei nonno". Una lacrima sgorga sul viso dell'angelo di suo nipote.
  
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