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Autore: Jeanine Courtney    28/01/2014    0 recensioni
Quattro ragazzi apparentemente normali ricevono un compito speciale:salvare le persone da un demone. Ciascuno di loro ha un elemento,rappresenta una caratteristica umana e protegge qualcosa:
Hikari,la protagonista,ha l'acqua,rappresenta la Ragione e protegge la Giustizia.
Harumi ha la Terra,rappresenta la Timidezza e protegge la Logica
Seiya ha l'aria,rappresenta l'Insicurezza e protegge l'Amore
Kaori ha il fuoco, rappresenta l'Impulsità e protegge la Ribellione.
La loro nemica giurata è l'opposto di Hikari. E' un demone e si chiama Kuromi. Ha il ghiaccio, rappresenta l'Irrazionalità e "protegge" la Vendetta.
Spero che quest'introduzione vi abbia incuriosito. Leggete e recensite :)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Hikari crebbe come ogni bambina comune, fino a quando non accadde un fatto che le cambiò la vita e che la portò a farsi della domande sul suo passato: un giorno, mentre giocava con le sue amiche in riva al fiume, ci cadde dentro. Non sapendo nuotare. La ragazzina annegò. Quando tutti ormai la davano per spacciata perché non la vedevano risalire, successe un miracolo. Appena toccò il fondo del fiume, il suo corpo si illuminò e tornò in superficie. Questo miracolo lasciò tutti senza parole. Lei, appena aprì gli occhi, chiese cos'era successo. Nessuno seppe cosa dirle. Non era facile spiegarle che aveva rischiato di annegare, ma si era salvata miracolosamente. Lo capì da sola e ci rimase stupita. Le acque l'avevano salvata. Com'era possibile? Sapendo che nessuno avrebbe potuto risponderle, l'azzurra continuò a vivere come se nulla fosse successo. Le giornate continuarono il loro flusso monotono, fino a quando, un giorno,capitò qualcos'altro di strano. Era un giorno come un altro e Hikari stava giocando con le sue amiche quando, a un tratto, sentì una voce alle sue spalle, Era una voce spaventosa: bassa, pungente e demoniaca. Per un attimo, la ragazza pensò di essersela immaginata. Fece finta di nulla. A un tratto, però, la risentì. Era sempre più spaventata. Alla fine si girò e vide una creatura che le fluttuava davanti. Era inquietante: scheletrica, dai capelli che sembravano serpenti e occhi bianchissimi. La ragazza la guardò meglio e rimase ancora più scioccata: i suoi occhi era vuoti, senza iridi. Che razza di essere era quello? Un demone? Probabilmente sì. Hikari era il suo esatto opposto: di media statura, robusta, capelli lunghi, mossi e azzurri e occhi di un azzurro chiarissimo, quasi vitreo. Le due si guardarono per parecchio, poi lo strano demone saltò addosso alla ragazza che, impaurita, si ritrasse. La creatura scoppiò in una sonora risata e le disse: -Sei patetica. Così gentile e carina con tutti. Mi fai ridere. Quelle parole lasciarono la ragazza sbalordita. Non sapeva se offendersi o non darle retta. Quella strana creatura aveva qualcosa di losco. Appena la ragazza fece per controbattere, il demone sparì. Dopo quell'incontro, la ragazza si convinse che doveva scoprire la verità. Non appena ebbe un attimo libero, tornò al fiume. Dopo esservi arrivata, l'azzurra guardò le sue acque scorrere. Erano chiare e pure. Passò un po' di tempo e poi si decise a tuffarsi. Si immerse piano piano prendendo fiato . A poco a poco prese coraggio e si lasciò trasportare del flusso delle acque. Andava sempre più in giù. Più scendeva, più sentiva che si stava avvicinando alla risposta. A un certo punto vide qualcosa che brillava. Ci si avvicinò:era una conchiglia. Nuotò nella sua direzione e cercò di prenderla tra le mani. Non fu facile perché la corrente la spingeva via, impedendole di avvicinarsi. Dopo svariati tentativi, ci riuscì. La prese e la guardò. Sembrava una normalissima conchiglia, eppure lei sentiva che non lo era. Come se le avesse letto nel pensiero, la conchiglia sembrò prendere vita e si aprì da sola. Divenne più grossa. La ragazza si spaventò e sentì il suo cuore battere forte. Piano piano si calmò e decise di entrarci. Appena ci entrò, rimase affascinata: sembrava un palazzo. Cominciò a camminare per i corridoi de quella sorta di castello immenso. A un certo punto cominciò a chiedersi se ci fosse qualcuno. Di tutta risposta, sentì una voce dentro la sua testa. Una voce forte e chiara che pronunciava parole che sembravano una profezia: Acqua santa, Acqua della vita, Acqua che purifica, Acqua curativa, Tu hai dato vita a una ragazza che di buon cuore è e che tutti aiuta. Lei rappresenta la Ragione e la vera Luce vive in lei. Risplendi come sai e contro il male vinci. Queste parole suonavano quasi spaventose, ma, riflettendoci, la ragazza capì cosa significavano e ne rimase stupita: era davvero nata dalle acque di quel fiume? Com'era possibile? Come a volerle rispondere, sentì dietro di lei una voce che le disse: -Ciao, Hikari. Ti stavo aspettando. Sentendo quella voce così soave e leggera, la ragazza si girò senza esitare, Rimase affascinata da ciò che vide: si trovò davanti una splendida ninfa lucente. Era bellissima. Le rimase a distanza per un po', per paura di farla male, ma poi notò che fu proprio la ninfa a venirle in contro. Aspettò. Appena le fu abbastanza vicina, l'azzurra sentì il cuore batterle a mille. Non poteva crederci. Le sembrava tutto così strano. Capì che non lo era appena vide sorridere quell'essere lucente. Il suo sorriso le fece capire che doveva stare tranquilla, perché probabilmente il suo destino era di essere diversa dagli altri. La ninfa le tese le mani e le disse: -Cara, era da tanto che ti aspettavo. Finalmente sei venuta. Bentornata alle tue origini. Ora ti racconterò tutta la tua storia. Dopo averlo detto, cominciò a raccontare. Appena ebbe finito, la ragazza rimase senza parole. La sua era veramente una storia particolare. Ovviamente, quello era solo l'inizio: dopo aver aspettato che lei si riprendesse da quello shock, la ninfa le disse che doveva dirle anche qualcos'altro. L'azzurra rimase senza parole: era una cosa stupenda. Le piaceva l'idea di combattere contro il male e aiutare gli altri. La ninfa le sorrise e le fece segno di prenderla per mano. Lei obbedì. L'essere di luce cominciò a pronunciare una sorta di formula magica e fece promettere alla ragazza che avrebbe usato l'elemento solo ed esclusivamente per lottare contro la sua nemica e lei le giurò solennemente che l'avrebbe fatto. Dopodiché, Hikari vide l'acqua danzarle intorno e unirsi a lei tramutandosi in uno zaffiro. Erano diventate una cosa sola. In quel momento, la ragazza si sentì leggera come un'onda e notò che effettivamente i suoi capelli avevano cominciato a ondeggiare come fossero stati i flutti del mare. Ondeggiavano dolcemente. Erano stupendi. La magia finì poco dopo. La ragazza tornò d'innanzi alla ninfa che le sorrise. Subito dopo le disse che adesso doveva congiungersi con la caratteristica umana che rappresentava:la Ragione. Dopo averlo detto, sparì. L'azzurra si trovò catapultata in un dimensione dove pareva non esserci nulla. Capì subito dov'era: era entrata dentro di sé. Era nella sua testa. Il motivo era scontato: la Ragione si trova nella testa, quindi per incontrarla doveva entrare dentro di sé. Aspettò un po' e chiuse gli occhi. Li riaprì subito e si trovò davanti uno spirito che ,meditava. Quello spirito era molto simile a lei. Quello spirito era la Ragione. L'azzurra gli si avvicinò timidamente, evitando di fare rumore. Non voleva disturbarlo. Appena gli fu abbastanza vicina, lo spirito aprì gli occhi e le sorrise. Lei indietreggiò e lo spirito le corse dietro. Alla fine le fece segno di stare tranquilla e le disse che la stava aspettando. Lei si calmò e ricambiò il sorriso. Quindi, lo spirito della Ragione le prese le mani e disse: -Bene, Hikari. Sono veramente contenta di unirmi a te. Non desidererei un corpo migliore dove stare: tu sei una ragazza molto ragionevole, pur essendo ingenua. Non ti preoccupare: piano piano crescerai. Alle sue parole, la ragazza sorrise. Sapeva che quell'unione l'avrebbe portata a svilupparsi e maturare. Avendo ottenuto la reazione desiderata, la Ragione le fece segno che era venuto il momento di congiungersi. Le due si strinsero forte le mani. La stretta emise una forte luce. La Luce della Ragione. Ora lo spirito era dentro di lei. La congiunzione sembrava aver già dato parte dei suoi frutti: Hikari si sentiva diversa. La ninfa ricomparve subito, ma aspettò qualche minuto prima di avvicinarsi di nuovo alla ragazza. Capiva benissimo quanto potesse essere scossa. Aspettò qualche minuto, poi le si avvicinò con calma. Appena le fu abbastanza vicina le disse che ora era venuto il momento di ricever ciò che proteggeva: la Giustizia. Lei annuì e aspettò. Poco dopo la ninfa sparì e al suo posto apparì un cavaliere medievale armato di tutto punto. Lei si fermò a guardarlo in attesa che la notasse. Ci volle poco meno di un secondo. Il cavaliere alzò lo sguardo, le sorrise e disse: -Eccoti. Non vedevo l'ora di conoscerti. Io sono colui che ti cederà la Giustizia. Tu sei la persona adatta per averla. Saprai usarla come si deve. Hikari gli sorrise e lo ringrazziò, poi lui le disse di porgergli il braccio destro. Lei obbedì. Il cavaliere le fece promettere che avrebbe usato quel potere solo nel caso di estremo bisogno e lei lo fece, era una cosa inutile: lui sapeva che lei lo avrebbe fatto anche senza bisogno di quella prassi, ma doveva farlo e quindi glielo chiese. Dopo il giuramento, il cavaliere fece apparire un braccialetto. La ragazza lo guardò attentamente e notò che c'era un disegno. Un disegno molto particolare che raffigurava la scena di un processo in cui l'accusato veniva assolto e la giustizia aveva avuto la meglio. Era affascinante. Dopo che le ebbe dato un po' di tempo per osservare il bracciale, il cavaliere le disse che doveva alzare il braccio destro per permettergli di donarglielo. Lei lo fece e lo spirito avvicinò la mano sinistra al suo braccio per metterlo. Il braccialetto si chiuse appena fu a contatto con il polso. Ora era suo. Subito dopo lo spirito sparì e lasciò il posto alla ninfa. Questa le disse che la sua iniziazione era terminata e che adesso non le restava che cercare i suoi compagni di squadra. Lei annuì e le due si salutarono. Poco dopo si ritrovò i nuovo sulla terra ferma. Si disse di essere pronta a quella nuova avventura. Voleva difendere il mondo da quell'orrendo demone. Niente l'avrebbe fermata. Angolo dell'autrice: Ecco finito il primo capitolo. Come avrete capito,lei è la protagonista. La ragazza è ispirata a me,infatti ha il mio stesso carattere. Una piccola nota: Hikari, in giapponese, vuol dire “luce” infatti è un gioco di parole con ciò che rappresenta lei. Lei è la Luce della Ragione. Questo è il primo di una lunga serie di giochi di parole, mi piacciono molto :) A presto e recensite, White_Tiger
   
 
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